Azione Comunista

Leggo spesso, sul vostro forum , che non considerate L. C. come facente parte della passata ( nonchè esaurita ) esperienza storica della Sinistra Comunista Italiana . Questo vostro giudizio vale anche per tutto IL MOVIMENTO DELLA SINISTRA COMUNISTA ed il loro giornale Azione Comunista dal quale provengono i Gruppi Leninisti della Sinistra Comunista e che daranno vita al mensile Lotta Comunista ? Vi ringrazio per l'ospitalità e vi saluto . Ettore.

Forum: 

Cervetto durante il secondo conflitto mondiale era membro dei GAAP (gruppi anarchici di azione proletaria), "con la Luxemburg, contro Lenin". Scriveva in "Il libertario", "Umanità Nuova", "Volontà" e "L'inquietudine", ed aveva per nome di battaglia "Stalin". Da Lotta Comunista la fondazione ufficiale a Pontedecimo dei GAAP, viene ricordata come "la pietra migliare nella formazione del gruppo originario". Assieme ad altri due anarchici (Parodi e Vinazza) ed un ex-liberale antifascista (Piercarlo Masini), fondò il giornale "Impulso". Definiva allora la Resistenza come "l'incarnazione della stagione di lotta di classe". In seguito ad una proclamata "svolta leninista", nel 1956 i futuri fondatori di Lotta comunista si avvicinavano alla frazione dissidente formatasi allora nel Pci, conosciuta come Azione comunista e di cui facevano parte Seniga, segretario di Pietro Secchia, Raimondi e Bruno Fortichiari, quest’ultimo con un importante pas-sato, anni Venti, nelle fila della Sinistra italiana. Il gruppo polemizzava con la politica di Togliatti e la di-rezione del Pci, giudicata "insufficiente". Quasi immediatamente, questa frazione fu espulsa dal Pci.

Io personalmente ho conosciuto un compagno generosissimo, Maurizio Pomarico, che nei sanatori era diventato militante di Azione Comunista.

All'indomani (1957) della conclusione negativa del tentativo di chiarificazione politica intrapreso dal Partito comunista internazionalista (il quale constaterà e denuncerà esplicitamente la reticenza dei vari gruppi verso una sostanziale chiarificazione delle questioni poste sul tappeto), il raggruppamento dell'Impulso si scioglieva e avveniva l'unificazione con Azione comunista da parte del gruppo facente capo a Cervetto e Parodi. Il nuovo raggruppamento si appropriava della denominazione di Movimento della Sinistra Comunista, nello stesso tempo ripiegando soprattutto in una oppo-sizione al Partito di Togliatti, basata sulla critica al “gruppo dirigente” picista, visto come responsabile del-la involuzione socialdemocratica del Pci.

Nel giugno 1965, a Roma, i Gruppi leninisti si riuni-scono nel IV° Convegno nazionale del movimento della cosiddetta "sinistra comunista". In gioco vi è la pro-prietà del giornale Azione comunista, legalmente attribuita a Raimondi, il quale riporta a Milano la redazione e perciò viene immediatamente "sconfessato". Per al-tro, lo stesso Raimondi era da tempo scivolato su posizioni filo-cinesi e filo-albanesi, mentre - sempre da parte dei nuovi leninisti - veniva anche "scissa ogni responsabilità da Bruno Fortichiari", del quale si dirà che "perseguendo nel suo tradizionale ed incurabile centrismo conciliazionista ha di fatto avallato le manovre 'albanesi' di Raimondi e soci, culminando una carriera politica che inizia sotto il vessillo rosso di Livorno e dell'Internazionale di Lenin e ripiega per molti anni all'oscura ombra del partito staliniano". (Lotta comunista, n. 1 - dicembre 1965) Un giudizio, come si vede, da vera e propria stron-catura personale oltre che politica, per colui che "aveva collaborato strettamente con Cervetto e Parodi negli anni '60 dell'esperienza di Azione comunista". Ma Fortichiari sarà successivamente "riabilitato" quando "chiuderà al nostro fianco la sua lunga militanza internazionalista". (Lotta comunista n. 416, aprile 2005). E sarà ricordato alla morte (1981) come "uno di quei fili rimasti nella trama di una rete intrecciata da migliaia di militanti del movimento operaio…".Via libera - finalmente, a 10 anni dall'incontro con il gruppo di Azione comunista emerso nel 1956 dalla cri-si del PCI - al "nucleo marxista leninista" di Cervetto e ai "buoni leninisti" recuperati sottraendoli alle "strumentalizzazioni del gruppo Seniga-Raimondi uscito dalla Segreteria dello stalinista Secchia". (Lotta comunista, n. 1). Alla fine del 1965, quindi, si conclude "l'esperienza di Azione comunista" ed entra in scena ufficialmente la nuova "corrente leninista, ormai attrezzata per una padronanza degli avvenimenti, per la proiezione di una strategia sui tempi lunghi e per la compiuta riappropriazione della concezione leninista del partito". (Lotta comunista, ottobre 1990). Sempre modestamente, su Lotta comunista n. 150 febbraio1983 (Genova, punta avanzata della ripresa del leninismo in Italia), Cervetto e C. proclameranno: "In quel momento (1965) il partito leninista è totalmente omogeneo, non solo te-oricamente e politicamente, ma anche organizzativamente". Addirittura, tale processo di sistemazione teorico-programmatica sarebbe stato "già completato a metà degli anni '50 (prima tappa dell'Impulso)". (Lotta comunista, n. 151, 1983) Le Tesi del 1957 presentate da Cervetto e Parodi avrebbero infatti costituito la base su cui si è sviluppato il movimento di Lotta comunista, "differenziandosi - si legge su Lotta comunista n. 87 novembre 1977, pag. 6 - da altre correnti storiche". Dunque possiamo riconoscere nel "gruppo originario" l'appartenenza alla sinistra comunista? Direi proprio di no, dal momento che nessuno dei fondatori di Lotta Comunista proveniva dalle file del Comitato di Intesa, di Prometeo, e tantomeno del Partito Comunista Internazionalista. Loro al contrario vengono dal movimento anarchico, in parte, per il resto dal PCI. Sono un connubbio di posizioni fortemente in contrasto con le critiche avanzate alla III internazionale, dalla sinistra comunista italiana.

Si deduce , quindi , che Azione Comunista così come l'esperienza del Movimento della Sinistra Comunista non fanno parte organica della , così definita , Sinistra Comunista Italiana . Ho avuto modo di conoscere Bruno Fortichiari , uno dei fondatori del PCd'I , la sua opinione era di molto differente da quella espressa da MA07 . Mi rendo conto che B.F. non era tutta la storia del PCd'I ma solo una parte . Personalmente , per quello che possa valere , non condivido affatto che : ...." Il nuovo raggruppamento si appropriava della denominazione di Movimento della Sinistra Comunista " ..... cancellando , di fatto , l'esperienza di Bruno Fortichiari e di Azione Comunista . Del resto come ricorda MA07 ........"sempre da parte dei nuovi leninisti - veniva anche "scissa ogni re-sponsabilità da Bruno Fortichiari", del quale si dirà che "perseguendo nel suo tradizionale ed incurabile centri-smo conciliazionista ha di fatto avallato le manovre 'albanesi' di Raimondi e soci, culminando una carriera politica che inizia sotto il vessillo rosso di Livorno e dell'Internazionale di Lenin e ripiega per molti anni all'oscura ombra del partito staliniano". (Lotta comuni-sta, n. 1 - dicembre 1965)"....... . Però non è materialmente possibile mantenere nell'ambito della esperienza della S.C. Bruno Fortichiari gettando alle ortiche l'esperienza di Azione Comunista e dei GAAP , quindi meglio gettare il bambino ( B.F.) assieme all'acqua sporca ( A.C. e GAAP) . Bruno sino alla fine della sua vita ha cercato di riunire le varie " anime" della S.C. compresa Lotta Comunista . Sono d'accordo con MA07 che le due esperienze (Sinistra Comunista Italiana e Azione Comunista ) siano nella sostanza distanti , se non addirittura in contrapposizione , tra loro. Visti però i risultati ad oggi non saprei dire quale delle due esperienze mantiene una continuazione storica con il movimento della classe operaia . Gli eredi della Sinistra Comunista Italiana si sono scissi in particelle infinitesimali e non vedo in prospettiva possibilità alcuna di riunificare le diverse anime , di un ritorno cioè alle origini. Gli eredi del Movimento della Sinistra Comunista si chiamano Lotta Comunista e ancor meno si vede una possibile convergenza con chi non viene assimilata all'esperienza della Sinistra Comunista Italiana . Non è una bella prospettiva per chi fa riferimento alla vecchia Internazionale Comunista.

Premesso che noi rivendichiamo la Terza Internazionale solo fino al Secondo Congresso (poi inizierà la fase degenerativa che condurrà allo stalinismo), ritengo che non tutte le organizzazioni richiamantesi alla Sinistra Comunista debbano essere messe sullo stesso piano. Il nostro Partito, fin dagli anni Cinquanta, organizzò diversi incontri e iniziative per cercare un confronto con le altre formazioni che si richiamavano alla Sinistra Comunista, sia a livello nazionale che internazionale.

Fu inoltre promotore di tre conferenze internazionali in seguito alle quali fondò, con l'inglese Communist Workers Organisation, il Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario, oggi Tendenza Comunista Internazionalista (TCI) a cui aderiscono organizzazioni presenti in Canada, Stati Uniti e Germania; per approfondire: leftcom.org).

L'apertura al confronto fa insomma parte della nostra storia, ma creare "fronti unici" di ciò che resta della Sinistra Comunista non ci interessa e non ci è mai interessato: il nostro imperativo è rafforzare il Partito e la TCI per dare al proletariato internazionale un punto di riferimento classista e rivoluzionario, di fronte a una crisi economica profondissima e irreversibile che rende sempre più urgente il superamento del capitalismo e l'edificazione di una società senza classi e senza frontiere.

Ancora non riesco a capire se si parla in nome del Partito Comunista Internazionalista o della Tendenza Comunista Internazionalista . Nel primo caso c'è il partito storico e il partito formale, nel secondo caso c'è l'aspirazione al partito storico e al partito formale . I fronti unici , prima di essere fronti politici , sono fronti delle condizioni reali . Oggi il problema non sussiste . L'unica classe che si può alleare con la classe lavoratrice è la stessa classe lavoratrice . La questione è nel riferimento storico identico tra le organizzazioni che fanno riferimento alla S.C. Può sussistere un riconoscimento "ideale" di posizioni diverse nell'ambito dello stesso "campo" ?

Le posizioni del P.C. Internazionalista sono le stesse della TCI.

La distinzione fra partito storico e partito formale è di marca bordighiana, noi non la condividiamo.

Noi siamo il P.C. Internazionalista, sorto in Italia nel 1943, ma il partito internazionale del proletariato è tutto da costruire.

I "fronti unici" politici non ci hanno mai interessato.

Ecco il nocciolo della questione . E' sicuramente un mio limite , purtroppo non riesco a comprendere la differenza tra un Partito Comunista Internazionalista (sorto in Italia nel 1943) e un partito internazionale ( immagino comunista ) tutto da costruire . Direi più semplicemente che manca ad oggi l' Internazionale Comunista che nella sostanza è un po' diverso visto che presuppone una specie di "federazione" di "confederati" che ad oggi (.....è tutto da costruire ) mancano .

Ciao,

nell'altro dibattito sull'istituto, sono riportati brani di documenti in cui spiegano "l'arcano" di un partito nato in Italia e di un partito internazionale da costruire e il rapporto che li unisce.

Oltre a questo, non capisco, invece, la frase "immagino comunista": mi sembra o una domanda oziosa o provocatoria: se sei in un forum che si dice esplicitamente comunista, anche il partito deve essere per forza di cose comunista.

Saluti,

Smirnov

Mi piace dare al termine provocazione un senso positivo ma non capzioso . Nessuna volontà quindi di dileggiamento . Troppi sono i raggruppamenti che si autodefiniscono comunisti , moltissimi dei quali in assoluta buona fede . Capirai da te che l'autolegittimazione in sè è del tutto insufficiente . E un riconoscimento in senso internazionalista mi sembra lungi a venire. Naturalmente avevo letto l'intervento di nun (editor) . Nulla di irricevibile in teoria . Il problema sta nei Tempi che mi sembrano relativamente limitati per la costruzione di un Partito Mondiale.

Ciao Ettore,

i tempi dipendono da un sacco di cose, anche se, ovviamente, guardando oggi le condizioni delle minoranze rivoluzionarie si può essere indotti al pessimismo, per così dire. Certo, ci sarebbe bisogno di un coinvolgimento diretto dei "tanti" che non si sono ancora collocati sul terreno concreto della militanza....

Ciao,

Smirnov

Sto approfittando del troppo tempo libero per approfondire la mia conoscenza dei rapporti tra i gruppi del cosidetto "Quadrifoglio" . In particolare tra quelli intercorsi tra B.C. ed Azione Comunista . Fino ad ora ho ricavato l'impressione che si sia trattato , più che di un dialogo tra sordi , di un vero e proprio lavoro sulla base ( per base intendo proprio i quadri politici in senso fisico) di ciascuno di essi nei confronti della base degli altri gruppi partecipanti. Sopratutto dei Gaap nei confronti di Azione Comunista non disdegnando il resto . Sulla base di ciò mi vado convincendo che un "recupero " di quadri scissionisti è nella pratica impossibile . Quello che era da fare è stato fatto ed oggi la strada maestra non può essere che quella dell'autonomia politica ed organizzativa . Tutto il resto , purtroppo , diventa mera speculazione ideale . Mi pare però che chi ha lucrato ( in senso positivo ) su questa esperienza siano stati i Gaap di Cervetto e Parodi che hanno "vampirizzato " , sempre in positivo , i quadri del giornale Azione Comunista fino ad impossessarsi della guida dello stesso giornale chiuso per fallimento politico quando gli ex gaappisti vengono allontanati per motivi di mera proprietà e fonderanno come Gruppi Leninisti della Sinistra Comunista , il mensile Lotta Comunista . Mi chiedo se alla base del loro " successo " non ci sia proprio questa tattica forse cinica in qualche modo opportunista (nel senso di opportuna) ma , assolutamente vincente . Si potrebbe dire col senno di poi che Battaglia Comunista sicuramente più attrezzata sul piano teorico-organizzativo dei Gaap ( ancora alla ricerca dell'identità leninista ) avrebbe potuto e dovuto adottare analoga tattica ? L'evoluzione di quei fatti non mi aiutano a trovare una risposta certa .

La tattica del nostro Partito è consequenziale alla nostra strategia: quando la tattica diventa autonoma, per cui tutto è concesso pur di ingrossare le proprie file, allora si scade nell'opportunismo, ossia l'abbandono dei principi per convenienza tattica.

La tattica di Battaglia Comunista è sempre stata questa: prima di tutto il confronto politico, poi, eventualmente, singole iniziative comuni, come ad esempio il convegno del "Quadrifoglio" dopo l'invasione dell'Ungheria del 1956.

Senza vampirizzare nessuno.

sarebbe assurdo avere contatti con altri gruppi solo per togliergli militanti, battaglia non è un movimento falso