salve

salve sono andrea....l'operaio della cooperativa.....ci siamo sentiti via mail. ho molte cose da imparare da voi non essendo da molto che mi sono messo a studiare le varie forme di anticapitalismo. insomma ho scoperto di essere uno sfruttato! attualmente sto' leggendo stato e anarchia di bakunin.....in passato ho approfondito autori come thoreau, marx.....sono pure interessato alle teorie di mieli....terminato il libro di bakunin mi sono promesso di studiarmi eros e civilta' di marcuse. a presto.

Forum: 

caro compagno,

sei in una fase di voracità... quindi come fermarti!? CIò che possiamo fare è dirti noi chi siamo e cosa ci separa in maniera netta, nettissima, da alcuni degli autori che hai citato.

Innanzitutto le letture: ad un compagno che si avvicina consiglieremmo prima di tutto il manifesto del partito comunista, poi stato e rivoluzione di lenin, poi... da vedere ma questi due testi sono imprescindibili. Se vuoi avere una infarinatura di base del comunismo che, non è anarchismo - come il volontarista bakunin - e non è filosofia - come in marcuse - ma è, bensì, la dottrina delle condizione per la liberazione degli operai dalla schiavitù salariale.

Quindi siamo a tua disposizione per confronti, letture e quant'altro, a seconda dei temi di cui vorrai dibattere, cosciente però che ti stai confrontando con dei comunisti rivoluzionari e non con dei "liberi pensatori".

un saluto a pugno chiuso.

si si....ho solo parlato della realta' che sto' vivendo....non sono un utopista...magari in passato. capisco benissimo che molti autori come thoreau o marcuse parlano unicamente di cambiamenti sovrastrutturali...e altresi comprendo che la liberazione umana avverra' solo col cambiamento dell' elemento "strutturale" ovvero il modello di produzione da capitalista a socialista fino all' estinzione delle classi e dello stato.....se non sbaglio comunismo e anarchia hanno un fine comune l'abolizione dello stato da due prospettive differenti. comunque sono qui per imparare. e mi sembra che voi applicate il marxismo rivoluzionario a differenza dei vari partiti pseudocomunisti tipo rifondazione o peggio un nazionalista come rizzo....magari l'unico che si salva e' il pcl di ferrando come teoria. dovrei partire dalle basi fino ad ora ho letto un po' qua e la....ho il capitale.....ma troppo difficile per me!! mollato dopo 10 pagine......consigliatemi qualche lettura "leggera" per farre pratica....p.s. il manifesto del pc l'ho letto gia 10 anni fa. semplice e di facile lettura.

comunque le altre letture non sono destrutturali....io le ritengo valide....nel senso che magari mi sono letto thoreau per " fuggire" dall' alienazione della citta' iperindustrializzata....o marcuse per capire i danni operati dalla "civilta' capitalistica" sulla psiche. non so' se ho reso l'idea? grazie compagni.

si si, ti capisco, anche io per motivi simili mi sono letto debord o adler o i saggi del taoismo... capisco, l'importante è distinguere tra quello che è l'arricchimento personale e quella che è la costruzione/formazione di sè stesso come militante rivoluzionario del proletariato, non che le due cose non possano influenzarsi reciprocamente, ma seguono due percorsi e due obiettivi differenti.

Partendo da questa chiarezza tutto diventa più semplice, tenere presente che i piani sono separati, sebbene possano e debbano comunicare, semplifica il ragionamento, lo studio e il confronto politico.

a proposito di thoreau, che non ho letto, da poco interessandomi del comportamentismo ho letto invece il walden2 di skinner, una comunità utopistica comunistica basata sull'uguaglianza, la condivisione... e i principi del comportamentismo, così, nota di colore.

si guarda almeno parlo con voi....nel luogo di lavoro ad esempio i salariati odierni ti assicuro che ti prendono per pazzo se affronti simili argomenti! la cultura nelle masse sfruttate e' in fase decadente o meglio scomparsa del tutto. tutta gente intrisa di populismo e razzismo e senza la minima coscienza di classe. non faccio l'elitario ma e' cosi! provo ogni tanto a fargli capire che il nemico non e' l'immigrato ma il proprietario dei mezzi di produzione....ma non capiscono...ahahahah triste situazione. comunque ora mi studio qualche domanda di vario tipo anche "filosofica" nel senso che essendo alle prime armi ne sono ancora intriso e poi apro qualche topic.

si, il panorama di classe è desolante sotto molti aspetti... e non è una questione solo dei tuoi collleghi, la stessa cosa si verifica un poco ovunque. per questo, allo stato attuale, è fondamentale lavorare con i pochi individui che si "elevano" (passami il termine) ponendosi domande e problemi politicamente rilevanti.

guarda una domanda te la pongo subito se hai tempo......poi ne studio meglio altre nei prossimi giorni.....mi sono sempre chiesto il significato del tricolore italiano insomma della bandiera nazionale associata al rosso della falce e il martello di molti partiti sedicenti comunisti. che significa???? amore ideale per la patria(non credo)? appoggio alla borghesia nazionale(piu' verosimile)? inoltre e' usata solo dai partiti nostalgici dello stalinismo? e lo stalinismo si puo' definire l' "estrema destra" del movimento operaio?

allora, no, lo stalinismo (e il riformismo, l'opportunismo etc.) non sono l'ala destra del movimento operaio ma l'ala sinistra di quello borghese.

Il tricolore, aggiunto nella bandiera del pci nella IIGM, simboleggia il definitivo tradimento dell'internazionalismo proletario. I proletari non hanno patria... e hanno una sola bandiera, quella rossa. Ogni bandiera nazionale è una bandiera borghese (non a caso nascono proprio durante i moti borghesi contro il precedente modo di produzione feudale).

stai sicuro che in ogni genuino movimento di classe e proletario non troverai mai nessuna bandiera nazionale, nemmeno quella palestinese, basca o... kurda.

Alzare la bandiera nazionale significa individuare un'identità di interessi tra sfruttati e sfruttatori, ossia schierarsi contro l'internazionalismo proletario.

ecco ecco.....ora ho tutto piu' chiaro....come non pensarci???!!! ovvio che la borghesia disponendo dei capitali magari crea molti partiti comunisti per dividere il proletariato. la russia post muro di berlino mi sembra un esempio....li avevo letto che addirittura si erano formate delle alleanze tra partiti di estrema destra e "estrema sinistra". inoltre ziuganov mi sembra un fascista mancato.

ci possono essere stati, in passato direi, movimenti e partiti anche formalmente comunisti, anche partecipati da proletari, ma che hanno scelto la via nazionale, la difesa della democrazia (borghese), la strada delle riforme... potrebbero anche averlo fatto in buona fede, non cambia nulla. Un partito, o movimento o altro, che afferma che al socialismo si possa arrivare per mezzo di riforme, che accetta il quadro nazionale, che fa propria la logica della democrazia borghese... è un partito borghese, magari di estrema sinistra, ma sempre borghese.

Poi c'è chi sceglie la difesa degli interessi di classe nel quadro della lotta contro lo stato, contro la democrazia rappresentativa, contro la costituzione e tutte le logiche borghesi, ossia contro i rapporti di produzione (capitale/lavoro) che ne sono alla base. ecco. questo è il campo proletario.

per farti un esempio, i partiti trotskisti non usano il tricolore, si dicono comunisti e anticapitalisti ma poi... partecipano ai sindacati, partecipano alle elezioni, portano avanti riforme nel quadro della società borghese... in poche parole accettano le regole borghesi nell'illusione di avvantaggiarsene, in realtà ne rimangono regolarmente stritolati... il risultato è che sono elementi estremisti di sinistra... della compagine borghese.

guarda gia da questa prima discussione mi hai gia illuminato. infatti il pcl partecipa al teatrino...specchietto per le allodole delle elezioni parlamentari......quindi anarchismo e marxismo quello vero rifiutano il parlamentarismo......entrambi ne deduco sono sul terreno anticapitalista...solo che il primo si basa su sterili tentativi di insurrezione e il secondo su una seria analisi scientifica.

È una sintesi un po' brutale ma direi... si, ad oggi le cose stanno così.