Perù - Né con il MRTA né con Fujimori

Martedì 17 dicembre alle 8,20 di sera con una audace azione militare un commando del Movimento Rivoluzionario Tupac Amaru si è impossessato della residenza dell’ambasciatore Giapponese a Lima prendendo in ostaggio più di 400 persone che erano presenti per un ricevimento presso l’ambasciata.

Nel momento in cui scriviamo l’ambasciata è tuttora occupata anche se molti ostaggi sono stati rilasciati nel corso della lunga e tormentata trattativa.

Il MRTA ha dichiarato in una intervista di una sua rappresentante (Norma Velazco):

In una situazione di violenza e crescente repressione, esercitate dalle autorità peruviane contro i prigionieri politici, l’azione militare dell’MRTA ha due obiettivi:
1. il rilascio dei prigionieri dell’MRTA e di quelli falsamente accusati dal governo di essere militanti dell’MRTA;
2. portare avanti un’azione contro il neoliberismo praticato dal regime peruviano.

E uno dei suoi leader, il Comandante Andres, ha dichiarato in una intervista rilasciata in Messico:

Noi pensiamo di porre la realtà peruviana davanti a qualunque ideologia politica predefinita. Noi speriamo di costruire il socialismo perché il capitalismo non è stato ne ha la possibilità di essere la soluzione dei problemi del popolo peruviano. Ciò non significa che vogliamo costruire un socialismo sul modello e nello stile dei paesi dell’est europeo, un modello che è fallito in pratica. Proponiamo invece di costruire un socialismo appropriato alle condizioni del Perù. Non vogliamo la centralizzazione e la burocratizzazione della società peruviana. La vita ci ha insegnato che quella non è la strada giusta. Dobbiamo avere una società democratica, molto partecipativa; non una democrazia fatta di elezioni ogni 5 anni ma una democrazia dove uomini e donne siano coinvolti sul loro posto di lavoro, nella loro comunità, nel loro quartiere e decidano del loro destino.

Non c’è traccia nei documenti e nelle dichiarazioni del MRTA di alcun riferimento ad una seria strategia anticapitalista mentre è evidente la natura radicalmente nazionalista della loro confusa ideologia. Nonostante conclamati rapporti con organizzazioni operaie, il MRTA non ha nessuna caratterizzazione di classe ed è lo stesso Comandante Andres a sostenere che

abbiamo sempre detto che non è il MRTA a fare la rivoluzione in Perù , ma il popolo peruviano.

Nessuna affinità politica ci lega a questa organizzazione guerrigliera e nessuna simpatia nutriamo per questa audace operazione militare che non porterà alcun vantaggio, né immediato, né tantomeno politico alle masse proletarie e alla loro prospettiva di organizzazione per la emancipazione rivoluzionaria.

Ma altrettanto nettamente affermiamo la nostra opposizione e il nostro sdegno per il regime peruviano e il suo burattino-capo Fujimori e rifiutiamo qualunque solidarietà agli ostaggi nell’ambasciata.

L’affamamento dei proletari e dei diseredati peruviani, la bestiale repressione di ogni dissidenza, la spudorata baldanza con cui la borghesia peruviana e il suo governo inneggiano allo sviluppo dei loro profitti mentre cresce la miseria degli oppressi, sono tutte imperdonabili colpe da imputare alla borghesia peruviana al suo governo e alla borghesia internazionale.

E quale solidarietà dovremmo offrire agli amici e ospiti di quel governo, a quei rappresentanti della borghesia peruviana e internazionale raccolti nell’ambasciata giapponese, che oggi la chiedono avendola sempre rifiutata alle masse di proletari occupati e disoccupati, di contadini poveri, di diseredati delle bidonvilles e alle migliaia di prigionieri politici torturati nelle carceri peruviane in barba a tutte le ipocrite dichiarazioni sui diritti umani?

Né con il MRTA né con Fujimori, ma con le masse sfruttate e oppresse del Perù nella prospettiva del loro riscatto nella unione internazionalista del proletariato mondiale.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.