Droga, Onu e capitale

Lunedì 8 giugno è iniziata una Conferenza internazionale delle Nazioni Unite sulla lotta alla droga. Durerà tre giorni e dovrà concludersi con l’approvazione di una “ambiziosa dichiarazione politica” (come dice un giornalista della Reuters) che impegnerà a ridurre sostanzialmente la circolazione e il consumo di droga entro il 2008.

La conferenza è stata aperta dal segretario generale Kofi Annan che ha detto, tra le altre cose fra il drammatico e il farsesco: “Le droghe stanno lacerando le nostre società, producendo il crimine, diffondendo malattie quali l’AIDS e uccidendo i nostri giovani e il nostro futuro”. E poi:”Nessun paese è immune. E da solo, nessun paese può sperare di contenere il traffico di droga al proprio interno. La globalizzazione della droga richiede una risposta internazionale”.

Vero. Voi vedere che ora le NU daranno un colpo serio a questo cancro sociale che il capitalismo porta con sé? Ma è proprio qui che il dramma si interseca con la farsa. Perché ha parlato anche Clinton, Lunedì 8, per dire che è urgente l’unità internazionale nella lotta contro il traffico di droga e che gli Stati Uniti sono stati spesso accusati di comportarsi con pochi riguardi per i punti di vista di altri paesi. “La droga è un problema di ogni paese e ogni paesi deve agire per combatterla” ha detto Clinton.

Visto che nessuno dei compassati signori che siedono alle Nazioni Unite si sognerà mai di dirle, diciamo noi allora qualche verità.

  1. I punti di vista divergenti rispetto alle forme americane di lotta alla droga, espressi più che dai governi dalla stampa di alcuni paesi e internazionale, si sono sempre manifestati quando gli Usa, con la fragile scusa della lotta alla droga (come in Colombia e altri stati del Sudamerica) sono intervenuti a combattere i “conflitti a bassa intensità” con le guerriglie e i movimenti di rivolta che in qualche modo minacciavano i loro interessi. Non è un fatto che ora in Colombia la guerra contro la droga, appoggiata dagli americani, sia direttamente condotta dal governo in un modo che puzza, anche ai nasi insensibile della stampa più insospettabile, di guerra fra bande per il controllo del traffico? E non è vero che è con la scusa della lotta alla droga gli americani mantengono presenze militari altrimenti ingiustificabili?
  2. E più importante. Come i compagni americani simpatizzanti del Bureau hanno denunciato il 14 marzo 1997 con un volantino/comunicato congiunto a seguito di rivelazioni sulla stampa, è stata la CIA, fra i più importanti organi di sicurezza dello stato americano, a spargere a piene mani la droga nei quartieri periferici e nei ghetti proletari e sottoproletari delle grandi città Usa. E cosa ha avuto in premio la CIA dal suo governo - quello Clinton in particolare? “La rivista d’affari anglo-americana The economist si è lasciata sfuggire che il bilancio annuale della CIA nel 1995, sotto Clinton, era salito a 3 miliardi di dollari dai 2,7 miliardi che era sotto Bush” (dal comunicato dei compagni). Quanto è ipocrita e peloso l’appello di Clinton alle Nazioni Unite!

E stando a casa nostra, chi è quella persona di buon senso che può credere a una lotta seria dello stato italiano alla droga? Il giro d’affari relativo - si parla di 100 mila miliardi di lire all’anno - che non può non intrecciarsi con l’alta finanza e i suoi affari internazionali (gli interessi della Mafia si governano da Milano, dicono giustamente alcuni giudici siciliani). E poi, come si spiega che se qualcuno si azzarda a falsificare biglietti di banca, per quanto clandestino, organizzato ed efficiente sia, lo arrestano nel giro di 15 giorni, mentre i caporioni della droga, stra-conosciuti dai vicini, dalla polizia e dai servizi, girano indisturbati?

La droga e il crimine correlato si intrecciamo strettamente col capitale, partecipano alla suddivisione del plusvalore estorto alla classe operaia, quando non sono addirittura partecipi della produzione generale di valore - è il caso delle droghe - per quanto “illegale” esso sia considerato.

Facciamo una facile profezia: nel 2008, data fatidica per le nazioni Unite, si verificherà (se qualcosa di grosso non accade prima) un aumento complessivo del traffico e del consumo di droga, con buona pace dei benpensanti di sinistra, in fiduciosa attesa di un supergoverno dell’Onu.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.