Studentismo o lotta di classe

Manifestazioni scuola

Chi non è ipocrita ed è riuscito a mantenere un briciolo di spirito critico non conformista, dovrebbe capire che i tagli alla spesa scolastica, come gli aumenti delle mense e delle rate universitarie non colpiscono in modo eguale gli studenti di estrazione borghese e quelli di estrazione proletaria, che tra l'altro, proprio a causa dei costi, il più delle volte interrompono gli studi alla fine della scuola media superiore, se non prima.

Dovrebbe inoltre essere evidente che l'attuale attacco al cosiddetto "diritto allo studio" rientra nel più generale attacco alla spesa sociale (pensioni, sanità, servizi pubblici ecc..) che a sua volta non è altro che l'ennesimo attacco al salario. Il salario, infatti, viene dato in forma diretta - la busta paga - e indiretta: la spesa sociale, appunto, sostenuta con le trattenute in busta paga dei lavoratori salariati e con il resto delle tasse, sistematicamente evase dal padronato attraverso giuochi legali e sgravi fiscali. L'attacco alla spesa sociale fa insomma parte dell'articolata aggressione al costo del lavoro condotta dai vari governi per conto di chi detiene il potere economico, che passa attraverso il complessivo peggioramento dei contratti di categoria, l'introduzione dei contratti d'area e di "emersione", la diffusione della flessibilità, del precariato, della disoccupazione.

Tutto questo, poi, non sta avvenendo solo in Italia, ma in tutte le principali roccaforti del capitalismo mondiale, indipendentemente dal fatto che il governo sia di destra o di "sinistra", a ulteriore dimostrazione che sono leggi inflessibili di un sistema economico in crisi che spingono il padronato a svuotare il più possibile le tasche della classe lavoratrice e non la cupidigia del politicante di turno; il politicante ha infatti la sua ragion d'essere in quanto fedele servo dei padroni, altrimenti durerebbe molto poco. *

Noi, quindi, da comunisti, lanciamo un appello agli studenti proletari, ai lavoratori della scuola e alla crescente massa di insegnanti precari affinché si liberino da tutte le vecchie incrostazioni corporative e interclassiste che li circondano, per ritrovare la coscienza di essere parte di un'unica classe comprendente tutti coloro che vivono di salario e che solo con il rovesciamento rivoluzionario del capitalismo si potrà liberare dallo sfruttamento capitalistico.*

PCInt