Gli industriali francesi anticipano i tempi

Come il capitale si adatta alle nuove sfide economiche e sociali

Mentre in Italia la Confindustria, appoggiando i referendum della banda Pannella-Bonino, manovra per strappare maggiori vantaggi alle prossime "concertazioni" con Governo e Sindacati, in Francia gli industriali gettano sulla bilancia dei democratici rapporti fra capitale e lavoro la disdetta a tutti gli organismi paritetici in vigore. Escono cioè da tutti quegli apparati condivisi coi sindacati per la gestione-amministrazione di casse di assicurazione malattia, vecchiaia, contributi familiari, agenzie di sicurezza sociale, indennità di disoccupazione, ecc.

Il capitalismo europeo accelera dunque i tempi e col ricatto di sospendere i propri contributi (i quali altro non sono che salario differito) reclama la "rifondazione del sistema di protezione sociale", colpevole di aver "deresponsabilizzato" le masse proletarie. Troppo alte, per esempio, sarebbero le indennità di disoccupazione per stimolare una ricerca effettiva di lavoro...

Sulle bandiere della borghesia francese, il pragmatico "parità di diritti fra capitale e lavoro, più libertà alle imprese e ai salariati" sostituisce l'ottocentesco motto della borghesia rivoluzionaria, "Libertà, Uguaglianza, Fraternità". Naturalmente con la medesima carica d'ipocrisia ideologica e politica.

La gauche giacobina, ideatrice della bufala sulle 35 ore, ha esaurito le sue polveri che si sono disperse - come previsto - a favore delle esigenze produttive delle aziende e dei loro profitti, sempre attraverso la benedizione dei sindacati nel ruolo di negoziatori e con il peggioramento delle condizioni di lavoro e del trattamento economico dei lavoratori.

La destra girondina, con l'aria che tira sul mercato globale e visto le risposte della classe operaia, alza la posta in gioco e scende in piazza (4 ottobre '99 a Parigi) reclamando senza mezzi termini una maggiore assistenza dello Stato, sì, ma ai privati interessi borghesi. Il proletariato per il momento guarda confuso e frustrato mentre si riaprono scenari di negoziati fra le "parti sociali" e con i principali dirigenti sindacali già pronti a recitare il loro ruolo di "protagonisti per il bene del Paese"). L'attacco al costo del lavoro, la riduzione della massa dei salari e del loro reale potere d'acquisto, si approfondisce parallelamente sui due fronti - mercato del lavoro e stato sociale - vale a dire salari diretti e indiretti o differiti.

I tempi delle mediazioni si sono ristretti: dietro cogestioni, concertazioni, patteggiamenti o come altro lo si voglia democraticamente chiamare, si fa avanti sempre più minaccioso il pugno chiuso del capitale. Anche i tempi per una risposta del proletariato non possono attendere più a lungo.

DC

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.