Haider stella di destra, resa luminosa dagli squallori della socialdemocrazia

Riceviamo dai compagni austriaci del GIK questa nota/scheda informativa che riteniamo utile pubblicare. Segue il volantino che gli stessi compagni hanno distribuito alla grande manifestazione di Vienna.

Il cambio di governo in Austria ha posto fine al lungo governo socialdemocratico dell'SPÖ.

Questo (ora partito socialdemocratico e fino al 1991 Partito socialista) è stato quasi ininterrottamente al governo dal 1945 (con l'eccezione degli anni 1966-1970). Dal 1970 al 1983 l'SPÖ ha governato da solo e dall'83 all'87 come il partito più forte nella coalizione con l'FPÖ (in versione pre-Haider) e dall'87 al 2000, sempre come maggior partito nella coalizione con il cristiano-conservatore ÖVP.

Nel 1986 Haider prese la direzione dell'FPÖ che fino allora, come partito German-nazionalistico, aveva rappresentato il centro di raccolta per gli ex-nazisti, ma aveva fatto le funzioni di un partito liberale. Il partito rifiutava l'idea di Austria come nazione. Haider espulse la frazione liberale inaugurò un nuovo stile politico populista in Austria (Più tardi egli lasciò cadere anche il nazionalismo germanico cambiandolo, per ragioni populistiche, in nazionalismo austriaco). Haider ha iniziato quindi ad attaccare i "privilegi" e gli alti redditi "dell'apparato politico", specialmente quello dei socialdemocratici e delle associazioni: camere di commercio, associazioni industriali, sindacati e camere del lavoro alle quali tutti i lavoratori sono obbligatoriamente iscritti e pagano quote obbligatorie. Ha messo il dito sulle piaghe/problemi che venivano discussi largamente tanto nella pubblicistica borghese quanto da "tutto il popolo". Ha sollevato scandalo su quasi tutto della sfera politica e in modo particolare in quella socialdemocratica. Così si è trasformato in una star, un tribuno del popolo, specialmente agli occhi di molti lavoratori.

Dalla fine degli anni 80 sempre più operai erano scontenti della politica capitalista dell'SPÖ, e molti lasciarono quel partito che aveva un milione di membri su 8 milioni di abitanti. Haider è stato capace di usare ai suoi fini questo dato di fatto e di guadagnare il crescente l'appoggio di molti ex-sostenitori dell'SPÖ, ma anche dell'ÖVP. Fino a tutti gli anni '80 l'FPÖ era stato un partito sociologicamente puro di imprenditori. Negli anni '90 la sua base sociale è maggioritariamente fatta di lavoratori. Mentre la SPÖ smetteva di parlare di sé come del "partito operaio", Haider sottolineava spesso di parlare nell'interesse dei lavoratori - senza promettere nulla di concreto - ed è arrivato a dire che che l'FPÖ è il vero Partito Socialdemocratico dopo che la SPÖ ha tradito i suoi stessi "principi". L'FPÖ ha anche fondato un proprio sindacato, fuori dal grande ÖGB, ma questo "sindacato" era finanziato direttamente da alcuni capitalisti e ha fatto flop (i lavoratori non gli hanno dato fiducia, e il capitale non ha bisogno di un tale sindacato perché lÖGB diretto dai socialdemocratici lavora perfettamente per la sua difesa).

La sua immagine pubblica "operaia" non impedisce che l'FPÖ sostenga obiettivi tipicamente neo-liberisti - per esempio una "tassa piana", una tassa sul reddito che favorisce le grandi entrate - e nomini grandi industriali come candidati alle elezioni. Ciò è stato reso possibile dal decadere della coscienza operaia e dal carisma di Haider.

Un secondo punto forte dell'FPÖ di Haider è stata l'opposizione all'Unione Europea indicata da Haider come la responsabile di molti problemi.

Un terzo punto forte è stata l'ostilità dell'FPÖ di Haider contro gli immigrati, come ognuno sa. Mentre i partiti di governo conducevano una politica fortemente restrittiva in questo campo, ma si presentavano a parole liberali e umanitari, Haider si è mostrato apertamente ostile agli immigrati ed ha giocato sui peggiori sentimenti agitando le paure esistenti ("il paese è invaso dagli immigrati" "diritto di nazionalità" per gli austriaci "minacciati dall'immigrazione")

Così facendo si è conquistato parecchio consenso nella popolazione, specialmente fra gli operai a più basso reddito e di più basso livello culturale e con opinioni politiche quantomeno arretrate - ma tutto questo è stato preparato dai socialdemocratici e dai sindacati, come diciamo nel volantino distribuito.

Un'altra caratteristica dell'FPÖ è stata la non chiara demarcazione dal partito del Nazional-Socialismo/NSDAP. Per esempio Haider ha detto: la politica dell'occupazione del terzo Reich (Hitler) era migliore della politica per l'occupazione del governo. E ci sono strette relazioni fra l'FPÖ e le pubblicazioni e le persone dell'estrema destra. Tutto questo, insieme alle connotazioni xenofobe, suonava come provocazione per la sinistra antifascista e molti di questa hanno caratterizzato l'FPÖ come fascista e partito seguace dell'NSDAP di Hitler.

Complessivamente l'FPÖ, a differenza di altri partiti borghesi e a caricatura del marxismo, ha dipinto la società come un "sistema a due classi": i "parassiti" che vivono sulle spalle degli "uomini semplici," dei lavoratori, da una parte (e a questo gruppo apparterrebbero i politici, i burocrati sindacali e delle varie associazioni, ma anche i lavoratori stranieri, gli immigrati e una parte dei disoccupati che "sono troppo lazzaroni per lavorare") e dall'altra parte i semplici uomini onesti, "i lavoratori". Questa è semplicemente una copia della propaganda demagogica dei Nazisti.

Il problema è che Haider, cresciuto al livello di star dei media, ha determinato i temi e gli argomenti della contesa. Aveva solo da dire qualcosa e questo diventava un tema per quasi tutti.

I problemi sollevati da Haider erano/apparivano ovviamente problemi reali.

Così l'FPÖ si è rafforzato di elezione in elezione, è cresciuto dal 5 per cento del 1987 al 27 per cento nelle ultime elezioni nazionali.

Finora nessuno voleva andare in coalizione con quel partito - tale coalizione appariva come un tabù e il l'FPÖ ha potuto condurre i suoi attacchi populistici dall'opposizione. Ma dopo le ultime elezioni il conservatore ÖVP, in provenienza dal quale l'FPÖ ha ricevuto molti sostenitori, è caduto sotto pressione. Era chiaro che se fosse andato al governo come partito minore insieme all'SPÖ per altri 4 anni, si sarebbe indebolito al di sotto dell'FPÖ, che andrà in crescendo. Così dopo aver esitato per diversi mesi dopo le elezioni e dopo polemiche interne al partito, l'ÖVP ha virato verso una coalizione col partito di Haider, nonostante le minacce di alcuni governi di stati dell'UE.

Questa svolta è stata una provocazione per la metà sinistra della scena politica, per i democratici..., e subito ci sono state mobilitazioni e dimostrazioni - anche uno "sciopero" degli studenti. Questo movimento è democratico-antifascista e anche anti-razzista. È condotto dai democratici, gli intellettuali liberali di sinistra (artisti...) e, naturalmente dai Verdi e dall'SPÖ.

I dimostranti chiedono il ritiro del governo ovvero un governo senza l'FPÖ.

In questo movimento il partito socialdemocratico cerca naturalmente di presentarsi ancora come partito di sinistra, come rappresentante degli interessi degli operai e degli impiegati contro le misure di austerità del governo.

Alla dimostrazione di massa di 200 mila persone a Vienna, dove abbiamo distribuito il volantino, abbiamo visto anche sindacalisti e stalinisti dal Belgio, rappresentanti del movimento anti-razzista di Francia, e anche la Anti-Nazi League della Gran Bretagna che distribuivano volantini titolati "Haider=Hitler".

Il lavoro da fare da parte degli internazionalisti è ancora lungo e difficile.

Non solo contro Haider e il populismo di destra!

Difendiamo i nostri interessi contro il capitalismo, il suo stato e i suoi partiti!

La campagna per l'umanità e la democrazia - ipocrisia!

Dall'ingresso del partito di Haider nel governo i valori che finora venivano sostenuti - umanitarismo, diritti umani, tolleranza e democrazia, in breve i "valori Europei" - sono in pericolo.

Ovunque è in atto una mobilitazione contro i diavoli del populismo di destra. Sebbene noi si sia nemici a morte del populismo di destra, dobbiamo ugualmente sottolineare che la campagna dei governi e dei media degli stati della UE per i suoi alti valori e contro la partecipazione di Haider &Co. nel governo è pura ipocrisia.

Un intero sistema viene oscurato da un velo di frasi idealistiche ed è il sistema i cui principi fondamentali non sono l'umanitarismo, ma la massimizzazione dei profitti nelle mani dei maggiori possessori di capitali, un sistema che si chiama capitalismo nel quale ogni anno milioni di uomini privati di ogni proprietà fanno la fame ovunque nel mondo, un sistema nel quale le varie potenze e stati nazionali hanno fatto guerre per tutti gli ultimi cent'anni - guerre mondiali e guerre regionali - per difendere o allargare le loro aree di influenza.

Dobbiamo ricordare che la democratica Francia ha condotto una sanguinosa guerra in Algeria e nel Vietnam dopo il 1945, per mantenere i suoi domini coloniali e che gli Usa, i più grandi guardiani della libertà, della democrazia e dei diritti umani hanno lasciato milioni di morti sui campi di battaglia in Vietnam - per la libertà naturalmente.

L'alleanza degli USA e degli stati dell'Europa occidentale ha bombardato l'Iraq per 9 anni e alla fine l'ha ridotto alla fame: più di un milione di morti. E, guidati da partiti socialdemocratici e "di sinistra", questi stati hanno fatto lo stesso alla Yugoslavia, nell'ultima guerra aggressiva, che ancora è stata presentata come una difesa dei diritti umani.

Il FPÖ di Haider - un prodotto del capitalismo

Il Partito di Haider non cade dal cielo. No, con le sue ultime campagne di odio contro i lavoratori stranieri e tutto il resto della sua demagogia, è il prodotto dello stesso sistema capitalista i cui rappresentanti contrappongono ora i valori del loro umanitarismo contro questo partito. Ma il capitalismo ha bisogno della divisione della classe operaia in lavoratori nazionali e stranieri, fra operai e impiegati dell'industria pubblica e quelli del settore statale, fra uomini e donne, fra operai giovani e operai anziani. Sempre più si spinge l'uno a contrapporsi a chiunque altro, al fine di mantenere noi proletari divisi ed evitare la nostra unificazione in difesa dei nostri comuni interessi.

Se riuscissimo a superare tutte le nostre divisioni, allora la dominazione di classe della borghesia sarebbe fortemente scossa.

Il Partito socialdemocratico (SPÖ) e il sindacato (ÖGB) hanno predicato agli operai la identità nazionale per decenni. Risultato: la solidarietà degli operai con il capitale austriaco e il considerare spesso i lavoratori stranieri come loro nemici. Su un terreno ideologico così preparato non era difficile per un populista come Haider crearsi un sostanziale sostegno fra gli operai attizzando i più bassi sentimenti delle sue truppe e diventare un fattore nell'equazione del potere.

La SPÖ quindi ha preparato la strada al populismo di destra.

Sinistra o destra: tutti sostengono le politiche contrio gli immigrati

Ora il Partito socialdemocratico sta cercando insieme a quello dei Verdi, la locale sinistra del capitale, di truccarsi, all'opposizione, da difensore dell'umanitarismo contro "i razzisti di estrema destra". È il solito giochino, come ben sappiamo, della democrazia borghese: qualunque partito al governo sceglie le politiche più adeguate alla difesa del capitale, quelli all'opposizione pretendono di rappresentare i cambiamenti in favore della classe operaia o...dell'uomo comune.

Non dimentichiamo che la SPÖ, al governo dagli inizi degli anni '90, sotto lo slogan "integrazione degli immigrati", ha continuamente affinato le leggi contro gli stranieri sotto il ministro Schlögl e quindi, spinto dal sindacato ÖGB, ha tradotto in fatti le rivendicazioni di Haider ostili agli stranieri: abbassamento delle quote di immigrazione al livello rivendicato dal FPÖ, l'asilo è diventato praticamente impossibile - esattamente come in tutti quei tanto umanitari stati Europei; gli immigrati "illegali" venivano rigorosamente respinti...).

SPÖ al governo: sempre politiche nell'interesse del capitale

Ora il partito socialdemocratico all'opposizione cerca addirittura di dipingersi come il difensore degli interessi degli operai contro il corso filopadronale della coalizione nero-azzurra.

Non dimentichiamo che l'SPÖ al governo ha sempre selezionato le sue politiche in funzione del massimo profitto del capitale austriaco: che negli ultimo anni '80 ha licenziato 10 mila operai delle industrie di stato e ha sabotato qualunque resistenza usando l'ÖGB (il sindacato); che, più recentemente ci ha fatto più regali spiacevoli (nessun aumento salariale, congelamento delle assunzioni nel settore pubblico, ecc). E il programma di governo sul quale l'SPÖ e l'ÖVP si sono accordati nel gennaio scorso e il programma attuale della coalizione nero-.azzurra si assomigliano come gocce d'acqua.

Entrambi hanno pianificato drastiche riduzioni delle pensioni e migliaia di licenziamenti nel settore pubblico.

Respingere l'attacco!

La colazione nero-azzurra rappresenta un attacco massiccio agli interessi dei lavoratori:

  • drastica riduzione delle pensioni
  • perdita di 10 mila posti di lavoro nel settore statale
  • introduzione del pagamento delle prestazioni nella sanità da parte dei pazienti
  • tagli massicci nei settori più diversi
  • sostituzione dei contratti nazionali con i contratti aziendali

Respingiamo questi tagli e licenziamenti. Presentiamo le nostre richieste nelle strade. Organizziamo scioperi dove siamo attaccati.

Non riponete alcuna fiducia nei sindacati.

Ora l'ÖGB sta attaccando a parole le misure governative, ma l'esperienza ci dimostra che aiuterà il capitale a raggiungere i suoi obbiettivi. È possibile che l'ÖGB chiamerà a battaglie farsesche, ma nulla sarà ottenuto con esse. Serviranno solo a raggirare noi operai facendoci credere che qualcosa viene fatto di fronte agli attacchi, così che noi non ci impegniamo a costruire una vera resistenza.

Rendiamo inutile questa strategia!

Gruppe Internationalistische Kommunisten (GIK)