Sulla manifestazione del 6 febbraio

Manifestazione per il lavoro

Compagni,

la manifestazione per il lavoro, svoltasi a Napoli martedì 6 febbraio, ha visto scendere in piazza uniti diversi organismi dei disoccupati espressione dei più svariati gruppi politici, dall'estrema sinistra fino all'estrema destra.

Apparentemente il relativo successo quantitativo, rispetto ad analoghe manifestazioni precedenti, potrebbe far pensare a una positiva crescita del movimento di lotta, ma in realtà si tratta di un suo grave arretramento.

Un autentico movimento di classe non si costruisce, infatti, unendosi a forze qualunquiste o apertamente fasciste che hanno sempre operato a favore della conservazione del sistema capitalistico e contro il movimento operaio; d'altra parte la lotta contro la disoccupazione non può essere scissa dalla lotta generale anticapitalistica, in quanto la disoccupazione è un dato strutturale e permanente di questa società.

Ogni illusione che uno sviluppo puramente quantitativo possa favorire un impossibile sbocco contrattualistico alla lotta, come appare dalle intenzioni degli organizzatori, è destinata a fallire e a determinare l'arretramento anche di quei settori dei disoccupati suscettibili di una crescita della coscienza comunista, cosa già visibile durante la manifestazione per l'assenza di qualsiasi slogan anticapitalista.

L'unico sbocco positivo degli organismi classisti di lotta dei disoccupati, come di qualsiasi struttura proletaria, è la tendenza all'unificazione con tutti i settori della propria classe che riprendono la strada aperta della lotta anticapitalista, libera da ogni eterodirezione borghese sia essa riformista, nazionalista o palesemente reazionaria.

Tutti i blocchi con forze borghesi in qualsiasi contesto e situazione vengano proposti sono destinati a ritorcersi contro i proletari e a condurli alla sconfitta, siano essi con forze riformiste o apertamente reazionarie.

Per spezzare l'egemonia borghese sul proletariato, rilanciamo un movimento di classe politicamente autonomo e ricostruiamo la direzione comunista del movimento proletario!

PCInt