GLP - La nostra piccola storia e gli impegni futuri

Dopo circa dieci anni di attività, i militanti dei Gruppi di Lotta Proletaria hanno deciso di sciogliersi per aderire - in blocco ma individualmente - al Partito Comunista Internazionalista, sezione italiana del Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario.

I GLP nacquero nel dicembre del 1991, a Parma, dalla scissione di un collettivo studentesco vicino all'area dell'Autonomia. Inizialmente le posizioni del gruppo erano molto vaghe, ma già abbastanza classiste da determinare un progressivo allontanamento dalla linea giovanilista e genericamente contestataria, che allora caratterizzava sia il collettivo studentesco di provenienza, che un po' tutta l'area dell'Autonomia parmense.

Posizioni classiste nel senso che - indipendentemente dall'origine sociale dei militanti, che poteva anche essere borghese - si riteneva necessario avere come referente dichiarato della nostra azione politica i proletari, e non gli studenti o i giovani in quanto tali; si pensava quindi di dover agire maggiormente nelle scuole professionali e nei quartieri di periferia, e magari tentare - anche in mancanza di compagni operai - qualche volantinaggio davanti alle fabbriche.

C'era poi la questione del comunismo. Nel 1989 era crollato il Muro di Berlino, e a quei tempi, anche negli ambienti della sinistra radicale, ci si pensava sempre due volte prima di dichiarare esplicitamente che si voleva lottare per una società comunista, mentre i quattro gatti - la cifra era più o meno questa! - che diedero vita ai GLP, una cosa l'avevano ben chiara fin dall'inizio: in URSS e nell'est europeo non era caduta la società comunista, ma lo stalinismo, ossia una forma di capitalismo di stato, per cui, a maggior ragione, la volontà di lottare per una società senza classi e senza frontiere, il comunismo appunto, andava urlata e sbandierata ai quattro venti, e non certo omessa per timore di inimicarsi i figli dell'imperante e soffocante conformismo democratico...

Per circa un anno, comunque, i GLP rimasero vicini all'area dell'Autonomia, e nell'inverno a cavallo fra il '92 e il '93 parteciparono, insieme ai collettivi autonomi di Parma, a varie occupazioni per ottenere un centro sociale autogestito, ma in quelle occasioni le differenze che ci dividevano vennero fuori in modo dirompente, sancendo la fine di ogni possibile collaborazione. I nostri compagni di allora, infatti, esigevano che il centro sociale si desse, oltre alle discriminanti anti-fascista e anti-razzista (che potevano trovare d'accordo anche un padrone sinceramente democratico!), anche la discriminante comunista rivoluzionaria; proposta che venne respinta categoricamente.

Una svolta essenziale avvenne poi nell'autunno del '93, quando i GLP, presenti ancora solo a Parma, iniziarono ad avere uno stretto rapporto politico con alcuni compagni emiliani del P.C. Internazionalista; rapporto che procurò l'affinamento, il completamento e lo sviluppo di posizioni che, fino ad allora, erano state dettate al gruppo più dall'istinto che dalla conoscenza.

Così, nel giro di un paio d'anni, i GLP si liberarono da tutti i pregiudizi che si portavano dietro dall'esperienza iniziale nell'Autonomia, come ad esempio l'idea che un partito debba per forza di cose essere organizzato gerarchicamente, come se la forma-partito contenesse già in sé i germi nefasti dell'autoritarismo, quando invece il P.C. Internazionalista - con il congresso plenario che elegge il comitato centrale, con le periodiche assemblee generali che consentono a ogni singolo membro di avere voce in capitolo rispetto alle decisioni contingenti, e con un organo di stampa, Battaglia comunista, aperto ai contributi di tutta la base militante - ci dimostrò il contrario. O come l'idea che fosse naturale e giusto appoggiare le odierne lotte di liberazione nazionale, quando invece i comunisti devono esortare i proletari ad allearsi al di là dell'appartenenza nazionale e lottare contro i rispettivi padroni, stranieri o connazionali che siano.

Negli anni seguenti, che videro nascere contatti e sezioni in diverse altre città, il rapporto fra GLP e P.C. Internazionalista si radicò a un livello tale che praticamente tutte le iniziative di agitazione e propaganda vennero realizzate insieme. Non solo, ma uno dopo l'altro i militanti dei GLP fecero la scelta di aderire anche al P.C.Internazionalista, e in definitiva si arrivò al punto che, pressoché automaticamente, chi aderiva ai GLP aderiva anche alle posizioni del Partito.

Il futuro

Oggi, insomma, continuare a siglare i volantini e i documenti con la doppia firma non ha più alcun senso, perché tutti i militanti dei GLP hanno fatto propria la linea e il programma espressi dal P.C. Internazionalista, e in esso vogliono ormai pienamente riconoscersi.

Un motivo in più per sciogliere i GLP e aderire tutti - anche "ufficialmente" - al P.C. Internazionalista, è il grave ritardo in cui oggi versa il processo di formazione del futuro partito internazionale del proletariato, rispetto all'avanzamento della crisi capitalistica che, scatenando guerre su guerre, globalizzando lo sfruttamento operaio più selvaggio, e generando il tracollo economico di intere nazioni, sta devastando e imbarbarendo l'umanità. Vorremmo quindi che la nostra adesione fosse anche uno stimolo, per chi ancora tentenna, a riconoscere nel Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario - di cui il P.C. Internazionalista è parte - l'unica forza che sta marciando su questo lungo e tortuoso cammino.

Se i GLP scompaiono, Luna Ribelle, invece, rimane. Luna Ribelle è il giornale che ha accompagnato la storia dei GLP fin dall'inizio, e con il suo linguaggio semplice, immediato e accattivante ha saputo riscuotere un buon successo soprattutto fra i giovani proletari non politicizzati e nella gioventù operaia di fabbrica. E perché dovremmo privarci di un efficace strumento d'agitazione e propaganda apprezzato proprio negli ambienti che dovrebbero essere il nerbo del futuro partito internazionale del proletariato?

Ecco allora che la nostra luna, circondata dalle fitte nubi della cultura borghese, continuerà a levare il suo canto ribelle.

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.