Cala la scure

Dopo il fallimento della trattativa con AirFrance sembra che l'Alitalia abbia finalmente trovato la sua strada, patrocinata dal “Boss” Berlusconi. I termini della prospettiva appaiono limpidi: una cordata Italiana da 800 mln di Euro che rilevi, prima che a novembre arrivi il fallimento per esaurimento dei fondi di cassa, ciò che di buono rimane della compagnia di bandiera. Tra gli scarti... 5mila lavoratori Alitalia, 2mila AirOne. Il risultato? L'Italia rimane con una compagnia di bandiera che continua a far arricchire i capitalisti nostrani, lo stato si accolla buona parte dei costi del fallimento, 7-8mila lavoratori vengono sbattuti in mezzo alla strada.

I nostri compagni di Roma-Ovest ci segnalano come la situazione appaia tragica a maggior ragione, visto che in quel territorio, già abbondantemente piagato dalla miseria, l'aereoporto di Fiumicino è una delle poche fonti di sostentamento per centinaia di famiglie.

Nel frattempo l'inflazione vola al 4,1%, la pasta sale del 25%, aumenta il prezzo di altri generi e servizi oggi indispensabili, i 25mila precari in vertenza con le poste se lo sono visto mettere... a quel servizio, il governo ha tagliato le minime a chi non ha risieduto per almeno 10 anni in Italia e, giustamente, il “Boss” Berlusconi inizia a preoccuparsi.

Così, oltre ad iniziare a stanziare 3mila militari per le strade, annuncia:

Bisogna scongiurare un periodo di conflittualità con scioperi a ripetizione, scontri in piazza ed un paese paralizzato.

Repubblica di oggi

e va alla ricerca di una alleanza con i sindacati. Come ci ha ricordato il suo compare Scajola, all’inaugurazione della centrale elettrica di Civitavecchia, il progresso borghese costa tanti sacrifici... e qualche vita umana - ma solo da parte dei lavoratori, aggiungiamo noi.

Anche noi, come il “Boss” e i suoi compari, abbiamo a cuore i nostri interessi. Loro difendono quelli borghesi, noi i nostri di sfruttati.

Anche noi, come i padroni, crediamo che i sacrifici siano necessari, ma i nostri sono i sacrifici utili a rilanciare lotte vere, contro la logica sindacale, indipendenti dall'influenza dei leccapiedi del potere, che la facciano finita con i parassiti che si ingrassano sulla nostra pelle e sui nostri morti. Invitiamo allora i lavoratori, tutti, ad organizzarsi nella rete operaia e territoriale internazionalista. Per difenderci abbiamo bisogno del nostro protagonismo, del protagonismo proletario!