FIAT di Pomigliano - Il boia capitalista e la scure sindacale

Licenziati in tronco 8 operai della FIAT di Pomigliano d'Arco, già parte dei 316 esternalizzati, in seguito alla sentenza di secondo grado del tribunale di Napoli.

Gli otto sono stati ritenuti COLPEVOLI di essere tra gli organizzatori della contestazione alla CGIL del 14 febbraio 2006. In quella occasione la CGIL presentò i contenuti dell'accordo-bidone sul contratto metalmeccanici, i lavoratori, in maggioranza, respinsero il contratto cacciando i sindacalisti dall'assemblea. La reazione non si fece attendere: la CGIL denunciò i contestatori, lo SLAI cobas, nel quale erano organizzati, li scaricò con pretesti strumentali. Quanto è successo è riassunto nelle parole di uno dei licenziati: "Siamo stati venduti dai sindacati!"

In questa epoca di crisi dilagante il capitale non è più disposto ad accettare chi, nel luogo di lavoro, contesta le sue regole. In questa epoca di crisi dilagante il sindacato non è più disposto ad accettare chi contesta la sua egemonia. La lotta di classe è più viva che mai, ma sono solo i padroni ad attaccare. Solidarizzare con gli otto licenziati di Pomigliano significa contrastare il padrone sul proprio posto di lavoro, iniziare a contrapporsi a questo infame sistema.