Fiat di Pomigliano, terrorismo aziendale

Ad un anno esatto dalla vertenza dei 316 (vedi BC 5/08), mentre si parla della prossima possibile chiusura dello stabilimento e si preparano nuove esternalizzazioni è arrivata, puntuale, la denuncia per i promotori della lotta contro l'espulsione dalla fabbrica degli operai più politicizzati.

La prima cosa che colpisce è che i 16 imputati sono stati scelti con criterio squisitamente politico: indipendentemente dal fatto che comparissero o meno nelle fotografie scattate in quei giorni dalla questura, sono stati denunciati gli operai più impegnati sindacalmente e nell'organizzazione dei picchetti, ovvero nella

“esecuzione di un disegno criminosno [che], con violenza e minacce consistite nel posizionare auto di traverso sulla carreggiata, incendio di pneumatici e urla, impedendo la libertà di locomozione costringendo chicchessia ad abbandonare il proposito di accesso allo stabilimento Fiat Auto.”

Secondo l'accusa i quattro giorni di picchetti sarebbero costati alla Fiat vari milioni di euro, i picchetti avrebbero infatti impedito l'accesso a tre stabilimenti di 10.000 operai complessivi. Gli operai imputati rischiano ora da 1 a 4 anni di reclusione.

Siamo al fianco di tutte le lotte operaie, sempre mettendo in guardia i lavoratori dalle illusioni e dai tatticismi sindacali, siamo quindi solidali con gli operai colpiti e saremo al loro vicini, come lo siamo stati fino ad ora.

Lotus

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.