Bastardi senza gloria

Volantino per lo sciopero del 5 giugno

Ormai è sotto gli occhi di tutti che è iniziata la rincorsa verso il baratro dovuta al manifestarsi della crisi economica internazionale

La ricetta di lacrime e sangue che Stato e Padroni vogliono farci ingoiare è la stessa in tutti in paesi - in misure appena diverse - dalla Grecia, alla Romania, al Regno Unito, alla Spagna all'Italia. Gli stati hanno salvato le banche acquisendone i debiti... Ora i proletari - cioè il mondo del lavoro dipendente - sono chiamati a pagare i debiti dei loro stati... ben venga il loro fallimento, che faccia traballare il potere di classe della borghesia.

Con la recente manovra da 24 miliardi di euro del Gatto & la Volpe Tremonti-Berlusconi:

  • licenziamento di fatto di centinaia di migliaia di precari impiegati nella P.A. tramite il non rinnovo del contratto;
  • pesantissimi tagli al salario diretto e differito ( la pensione ) dei dipendenti pubblici attraverso il blocco degli stipendi per il prossimo triennio (-1500/2000 euro l'anno per i lavoratori della scuola);
  • blocco dei pensionamenti;
  • liquidazioni (soldi nostri, già lavorati) in ostaggio dello Stato fino a 6 mesi in più di adesso, con la prospettiva non così remota di essere congelati nel caso in cui le “esigenze” del momento lo richiedessero (l'Argentina insegna!);
  • in più, falciano i finanziamenti agli enti locali (regioni, comuni, ecc.).

Nonostante tutto questo, hanno la faccia tosta di dire che non alzeranno le tasse e che non metteranno le mani delle tasche degli italiani: dei borghesi medio-alti, sicuramente, mentre a noi, al lavoro dipendente, mettono addirittura le mani addosso!

Anche per il resto del mondo del lavoro, già angosciato da precarietà, cig e cigs agli sgoccioli, licenziamenti - martellato da tempo, e non a caso, con la guerriglia psicologica di Brunetta sugli “statali fannulloni” per dividere artificialmente il fronte di classe - la musica cambia di poco; i tagli dell'attuale manovra significano banalmente che per accedere a sanità, istruzione, trasporti - che sono una forma di Salario Indiretto - si dovrà pagare ancor più di adesso con soldi già ora insufficienti per una minore o peggiore offerta di tali servizi.

Per noi comunisti internazionalisti non basta ribellarsi a questa “ingiusta” Finanziaria.

È contro tutto il sistema sociale capitalistico che l'ha prodotta che deve dirigersi la mobilitazione!!

La risposta di noi lavoratori è ancora un insufficiente balbettio di sgomento:

serve un nostro rinnovato protagonismo proletario volto ad aggregare nei luoghi di lavoro, nella piazze e nel territorio su una prospettiva anticapitalista, complicata sì, ma certo molto meno utopistica di tutte le ricette riformiste sul “far pagare la crisi a chi l'ha provocata” (come? Con quali mezzi e forze?); l'alternativa - cui non fanno mistero di tendere Governo e Confindustria con la complicità degli “utili&soliti idioti” sindacali - è fatta di aumento della disoccupazione, di lavoro nero, precarietà, perdita del potere d'acquisto dei salari e della residua forza di contrattazione per chi ancora c'è l'ha, aumento cioè della ricattabilità e della soggezione di tutti noi singoli proletari di fronte ai padroni ed allo Stato.

La via, dunque, è quella di una risposta che vada oltre gli sterili riti sindacali, che si dia i propri autonomi organismi liberamente eletti, cioè le assemblee dei lavoratori che decidono come, quando e per quanto tempo scioperare: le uniche in grado di far volare le leggi e gli accordi filopadronali come carta al vento delle lotte. E quando le assemblee di una categoria decidono forme serie di lotta, la prima cosa da fare è cercare la solidarietà attiva di altre categorie, ugualmente organizzate in assemblee.

Contemporaneamente, chiamiamo tutti i proletari non rassegnati a diventare parte integrante del radicamento di un partito genuinamente comunista ed internazionalista nella nostra classe, nelle sue avanguardie ed in tutte le situazioni di lotta.