Aggiornamenti sulla crisi

Il panorama globale è caratterizzato dall’imperversare di un ciclone economico-finanziario al cui centro si diffonde una crisi strutturale che sta tormentando il cuore del capitalismo e riducendo al minimo le sue pulsazioni. La tendenza è quella di un movimento calamitoso che si avvita in caduta verso il basso. Le Borse europee e americane (ma non solo) continuano ad essere in “fibrillazione” e bruciano miliardi di capitalizzazione; le speculazioni dilagano, lo spread (divario) tra i titoli di Stato italiani e i Bund tedeschi vola alto.

Il 12 settembre, per piazzare 11,5 miliardi di euro in Bot a un anno, il Tesoro italiano ha pagato un tasso del 4,1% (all’asta di agosto eravamo al 2,95%). In aggiunta sono stati “offerti” oltre 4 miliardi di Bot a tre mesi, al tasso dell’1,9% contro l’1,3% di marzo. Va precisato che ogni punto in più costa allo Stato 19 miliardi di euro e poiché annualmente vengono emessi circa 270 miliardi di Titoli, due punti in più di interesse significano un maggiore esborso di 5,4 miliardi di euro. Ed a concludere il 2011 manca ancora l’emissione e la collocazione di ben 129 miliardi di euro in Titoli di Stato. Con un debito che ha toccato i 1.911,807 miliardi (10 miliardi in più rispetto a giugno) c’è poco da stare allegri…

Restando in… Patria, e sommando i due maxi-provvedimenti di 48 miliardi a luglio e di 54,5 miliardi a metà settembre per i prossimi due anni, il risultato è quello di un salasso di quasi 2000 euro all’anno per famiglia. (Tutti i dati riportati sono diffusi dalla stampa quotidiana ufficiale.)

In particolare, sulle spalle dei proletari e delle loro famiglie si abbatte una gragnola di ticket sanitari per visite specialistiche e “pronto soccorso codice bianco”, con un “risparmio” statale di 7,5 miliardi; un aumento dell’Iva e delle accise su benzina. (Per i risultati di tali manovre, va detto che tutto si basa su cifre di “entrate” incerte e non esattamente quantificabili. Sono invece molto reali i tagli nel pubblico impiego e la tredicesima “differita” in tre rate annuali posticipate, con “risparmio” previsto di 2,1 miliardi.) Ancora: il blocco delle rivalutazioni delle pensioni dopo i 1.400 euro, e le donne in pensione a 65 anni; aliquote ridotte per i coniugi superstiti oltre i 70 anni; deroghe ai contratti nazionali di lavoro e per i licenziamenti; Regioni e Comuni costretti a tagli ai servizi pubblici e assistenziali.

Con l’aumento dell’Iva, che dovrebbe portare in cassa (ammesso e non concesso…) 12,7 miliardi di euro in tre anni, si affiancherà un’altra contrazione dei consumi stimata attorno al 2%. E aumenterà - ma insomma, non si può avere contemporaneamente la botte piena e la moglie ubriaca! - l’evasione fiscale dei piccoli artigiani, in particolare, con le loro abituali prestazioni in nero, e naturalmente quella di molti commercianti e professionisti.

Inoltre, entro il 2012 sarà varata una riforma (leggi “stangata”) dell’assistenza per invalidità e pensioni di reversibilità: tagli di 4 miliardi nel 2012, di 12 miliardi nel 2013, di 20 miliardi nel 2014. Sarà possibile addirittura lo scatto della “clausola di salvaguardia” che taglierà tutte le agevolazioni per poter garantire i medesimi “risparmi” qualora gli stessi non si fossero… concretizzati con le misure approvate.

A margine dei tagli

Pochi sono a conoscenza delle spese militari pro capite (in rapporto cioè alla popolazione) che lo Stato italiano - chiedendo sacrifici alle masse proletarie - inserisce nel proprio bilancio. Si tratta di ben 478 dollari pro capite e sono superiori a quelle di Russia, Arabia Saudita, Germania (411 dollari) e addirittura dell’India che ha come suo “vicino” uno Stato non proprio amico, il Pakistan, dotato anch’esso di armi atomiche come la “pacifica” India.

Sempre nel nostro Bel Paese circolano 600 tra generali e ammiragli, 2.660 colonnelli e decine di migliaia di altri ufficiali, tutti con stipendi che farebbero fare salti mortali di gioia ad un metalmeccanico, e benefici vari in abbondanza. In aggiunta al tutto, ecco il famoso acquisto di 131 cacciabombardieri F35, per un costo che al momento (in attesa di … aggiornamenti) si aggira sui 16 miliardi di euro. L’indennità annuale di disoccupazione per 15 mila precari (o magari la costruzione di trecento asili nido) eguaglia il costo di un solo cacciabombardiere.

Sempre in campo… militare, un accorpamento delle “forze dell’ordine” (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Forestale, Polizia Penitenziaria, Polizia locale e provinciale e quant’altro) porterebbe lo Stato ad un “risparmio” di almeno 5 miliardi di euro. Si tratta di 25.000 corpi per un totale di 500mila unità: la conservazione dell’ordine di questa marcia società lo richiede e noi - sia ben chiaro - non siamo certamente “indignati” per tutto questo. Ne approfittiamo solo per segnalare l’ipocrita retorica di un capitalismo (e della classe che gestisce questo letamaio, questo paese di m... su ammissione dell’attuale premier) che pretende di mistificare la sempre più profonda lacerazione in corso fra i “cittadini”. Come? Mascherando la più che evidente decomposizione di un tessuto sociale che costringe il potere statale ad un crescente autoritarismo e al perfezionamento repressivo di ogni contestazione verso il rituale di una democrazia rappresentativa trasformata in evidente trappola politica dopo i fasti e nefasti del fascismo. Gli appelli ai “ceti produttivi e riflessivi”, nell’approfondirsi delle disuguaglianze economiche e sociali, pretenderebbero di tamponare la stessa gestione pubblica cieca, fallimentare addirittura, anche dal ristretto punto di vista contabile. Come lo è per tutte le “misure” presentate che subiscono (solo però quando dovrebbero chiamare in causa quella parte dei “cittadini” che non ha nulla da spartire con la classe operaia e il proletariato in generale!) continui rallentamenti, sospensioni, riduzioni, sconti, eccezioni. Vedi in proposito la Super-Irpef del 3% sopra i 300mila euro, solo per due anni, e che alla fine vale solo 144 milioni di euro, oltretutto “deducibili”.

Chiudiamo con un richiamo a quella cultura liberale che le anime candide del capitale coltivano nel loro privato orticello inculcando nella pubblica opinione (quale “teoria empirica della conoscenza” - così Piero Ostellino tiene i suoi sermoni sul Corsera) la convinzione che

perseguendo i propri interessi, milioni di uomini realizzano inconsapevolmente un beneficio comune: pluralismo di valori e loro mediazione attraverso il processo politico-democratico…

Che poi tutto finisca nelle mani e nelle tasche di vere e proprie, effettive o presunte associazioni a delinquere, la cui proliferazione trova fertile terreno e ampi spazi di manovra proprio in quella classe che si “onorerebbe” di dirigere il paese su “mandato popolare”, beh, come conclude l’Ostellino del Corsera,

nessuno possiede la Verità, e tanto meno la può imporre agli altri… [Abbiate perciò] fiducia nelle libertà e nell’autonomia dei singoli individui ad esercitare le tante verità disperse...

DC, 2011-09-16

Comments

Segnalo dall' articolo di Massimo Mucchetti del 13 settembre sul Corsera:

Forse non è un caso se George Magnus, l'economista principe di Ubs che aveva capito la crisi dei mutui «subprime » prima della Casa Bianca, ora scrive su Bloomberg : «Date a Marx una chance di salvare l'economia mondiale». La sua è una provocazione. Ma resta il fatto che il balzo della produttività è avvenuto attraverso il taglio dei costi, il trasferimento delle produzioni nei Paesi emergenti, gli arbitraggi fiscali e regolatori tra legislazioni e non solo attraverso il progresso tecnologico. Un processo che ha congelato i salari reali e aumentato la disoccupazione a tutto vantaggio dei profitti. Un'impresa riceverà applausi, se batte questa strada. Un Paese pure, se avrà l'accortezza di non costringere poi i clienti alla recessione, come invece sta facendo la Germania in Europa. Ma se lo fanno tutti? Se lo fanno tutti, ironizza Magnus, si entra nel paradosso marxiano della sovrapproduzione: il sistema ha fatto investimenti per sfornare una quantità di merci superiore alla sua capacità di consumo. E qualcuno deve pagare il conto.

Marx in pillole per salvare l'economia borghese........???

tralatro un interpretazione luxemburghiana di marx