Cortigiani, vil razza dannata

Note di morigerati costumi

Dopo gli spettacoli della compagnia di nani e ballerine, da tempo affollati sul proscenio e fra le quinte del precedente governo “cinematografico” (cosi gli americani lo hanno definito), più o meno i medesimi cortigiani (e addetti ai lavori…) ricominciano le loro apparizioni ufficiali attorno alla trionfante tecnocrazia del rinnovato “comitato di affari” della nostrana borghesia e dei suoi circoli finanziari e industriali.

In occasione della inaugurazione scaligera, a Milano s'è visto uno spicco dell'altra faccia delle “lacrime e sangue” imposte al “popolo sovrano” (debitamente suddiviso in classi, sfruttati e sfruttatori, come sempre). Presenti anche molti ex cortigiani di un Re Silvio oggi costretto a lasciare il trono diventato scomodo per lui e per chi lo aveva fin qui sostenuto, in ultimo fra i fischi della borghesia internazionale… Tutti comunque di nuovo uniti, per il Bene della Patria; qualcuno fingendo di versare una lacrimuccia (questa più che mai falsa, dopo quelle “commoventi” dell'economista Fornero, proveniente da… Intesa San Paolo) sulle altrui sofferenze che la salvezza dell'Italia impongono. Qui alludiamo in particolare alle esternazioni di qualche giornalista delle prestigiose testate “indipendenti” del Giornale e di Libero, improvvisamente fattesi protettrici di pensionati, famiglie operaie e prime case dei “ceti normali”. Già, quell'Ici che il paterno Silvio aveva eliminato a vantaggio di tutti i suoi sudditi, equamente, poveri e ricchi! Rendendo giustizia anche a quelli che, oltre alla prima, avevano e hanno anche “la seconda, la terza, l'ottava e la ventesima”… (scrive oggi il Giornale). Aggiungiamo le ville sul patrio suolo e le altre proprietà immobiliari all'estero…. Difficilmente controllabili, ci dicono, e perciò esentasse.

Improvvisamente illuminati sulla via di Damasco, ecco le penne dei suddetti organi d'informazione scagliarsi contro le pretese di una “sobrietà” che “sgradevolmente si vorrebbe esibire” col solo fine (perfide combutte borghesi!) di rinfacciare qualche sperpero esibizionistico (ma a fin di bene!) fatto da Silvio e dalla sua corte governativa. Gli uni e gli altri, comunque, degni rappresentanti di una “Italia cretinetta” (così oggi la definisce il Giornale…) che in parte, e ancora con Silvio in testa, inorridisce di fronte alla “più feroce manovra di tutti i tempi”…

I lettori di simili… arrampicate sui vetri, hanno di che stupirsi: ma come, dopotutto non l'ha forse detto e ripetuto anche Silvio, in Italia e in Europa, che da noi tutto va bene, ristoranti e aeroporti sono affollatissimi e gli italiani sono “benestanti”? E allora, perché stigmatizzare chi si concede qualche lusso in più soprattutto in manifestazioni che fanno onore al “buon nome e alla fama” dell'Italia artistica? Tanto più che proprio Silvio ha intimato a chiare lettere: giù le mani dai patrimoni altrui e da quelli miei… E non ha forse il precedente premier esaltato un certo stile di vita a base, oltre che di “cene eleganti e serate divertenti” nei saloni dei suoi palazzi e delle sue ville (testuali parole del suddetto), anche di qualche “festino” con prestazione spettacolare di valenti e specializzate “artiste” femminili, lautamente ricompensate, sempre esentasse?

Le cronache ci raccontano di un teatro, la Scala di Milano, pervaso da sopraeffluvi di profumi provenienti da flaconi del costo di centinaia di euro: a suo tempo, anche questi li aveva raccomandati Silvio ai frequentatori delle sale parlamentari. Fra una cornice di rose e tuberose, i rappresentanti del bel mondo borghese, dagli alti livelli istituzionali ai più bassi, hanno fatto degna mostra di sé. E soprattutto delle possibilità di eleganza e stile mondano che sono loro consentiti, in esclusiva, dallo spessore dei portafogli personali.

Oltretutto, la prevista sobrietà delle elites che in parte si sono pagate biglietti di entrata pari ad almeno 6 mensilità di pensioni minime (un “responsabile” segno dei tempi difficili - equità e sacrifici - poiché negli anni precedenti le entrate erano gratuite…) è svanita in un turbine esibizionistico di smoking, pezzi da gran sera, pellicce, sete, pietre preziose e orologi di gran lusso. Una sfilata ostentata di smoking firmati, di abiti di Armani, Starli, Lella Curiel, Cavalli, Ferré, Balestra; abiti, chador, soprabiti di velluto, qualche nude look e mise griffata, caftani di paillettes, broccati haute couture, stole di velluto rasato, boleri di visone e pellicce di visone, persiano e cincillà; giacche di lince, abiti con strascico, broccati, leopardamenti, piume, collier di acque marine, gioielli, oro e diamanti.

Italica borghesia, su la testa! almeno fino a quando il proletariato la terrà abbassata. E restando in clima lirico, per il momento a noi non rimane che cantare, con Rigoletto:

Cortigiani, vil razza dannata… A voi nulla per l'oro sconviene…

Delta