Solidarietà di classe agli operai della Richard Ginori

La difficile situazione degli operai Richard Ginori dello stabilimento di Sesto Fiorentino (Firenze) ha inizio tra il 2011 e il 2012, quando, dopo una sostanziale crescita produttiva dovuta ad ordinativi presi con UniCoop per la produzione di collezioni di porcellana bianca destinata ai soci-coop, l'azienda é ricaduta nella crisi più nera, fatta di debiti di 80mln di euro e conseguente mancanza di liquidità che ha portato a pagamenti in ritardo dei salari dei lavoratori e una non trascurabile speculazione immobiliare rivolta verso l'area dove sorge lo stabilimento.

I 350 lavoratori pagano con il posto di lavoro, entrando dal 31 luglio 2012 in cassa integrazione, seguita da una interminabile asta per l'acquisizione dell'azienda che vedeva e sembra che veda tuttora interessate, il gruppo Sanbonet e la multinazionale romeno-americana Apulum-Lenox – quest'ultima preferita dai sindacati perchè garantivano più posti di lavoro.

Il tutto si è arenato, dopo che il tribunale fallimentare di Firenze ha decretato il fallimento della Richard Ginori.

Hanno lasciato gli operai con una prospettiva di vita precaria e senza lavoro, ma questi ultimi si sono mobilitati prontamente, occupando la fabbrica. Questo è solo il primo passo , per poterci appropriare da subito della nostra forza di classe ; Il secondo altrettanto necessario, deve essere l’unificazione di altre lotte, a partire dal proprio territorio (Seves, Isi ex Electrolux, Sun Chemical ecc.).

Noi comunisti internazionalisti di Battaglia Comunista siamo al vostro fianco in questa lotta, sottolineando però che solo la formazione delle Assemblee dei Lavoratori – e non i sindacati a tavolino – devono decidere forme e obiettivi delle lotte. Padroni e sindacati temono questo e vogliono che ci si accontenti sempre del presunto meno peggio. Che poi è sempre il peggio e basta.

Dobbiamo inoltre essere coscienti che fino a quando sussisterà questo sistema economico, il capitalismo, la proprietà (o il controllo) privata dei mezzi di produzione e lo sfruttamento, non saremo mai liberi. Per questo motivo, mentre insorgiamo e ci organizziamo per contrastare ogni singolo attacco alle nostre condizioni, bisogna attivarsi per costruire la reale soluzione ai nostri mali: il superamento del capitalismo, l'affermazione di una nuova società fondata sul soddisfacimento dei bisogni di tutti e di ognuno, la proprietà collettiva dei mezzi e degli strumenti di produzione, la fine della divisione in classi della società, della divisione del mondo in stati e della mercificazione dell'uomo.

Operai: solo la lotta paga, ma quella vera, fuori e contro i guinzagli sindacali, siano essi concertativi o sedicenti alternativi! Lottiamo uniti a testa alta!

Sez. toscana di Battaglia Comunista
Martedì, January 22, 2013