Solidarietà ad Aldo Milani

Da Comunisti Internazionalisti abbiamo sempre espresso solidarietà nei confronti delle vittime della repressione borghese Per queste ragioni non possiamo che esprimere solidarietà di classe nei confronti di Aldo Milani, esponente di spicco del sindacato S.I. Cobas. Come detto, in queste circostanze, non ci interessano le posizioni e le prospettive politiche che Aldo Milani e con lui il sindacato Si Cobas esprimono, che non condividiamo e che abbiamo già ampiamente criticato, ma ci interessa esprimere la nostra solidarietà verso un compagno del campo proletario, sempre in prima linea nell'organizzazione della classe per la sua resistenza dagli attacchi padronali, che la giustizia borghese ha voluto mettere fuori gioco. Il provvedimento addotto dalla procura (orpello giuridico dello Stato borghese) piacentina, è niente meno che un foglio di via. Aldo Milani non potrà soggiornare sul suolo piacentino per la bellezza di tre anni. Un provvedimento in pieno stile fascista che deve far riflettere. In primis, ci fa capire come la giustizia borghese, anche se con la maschera democratica, è, e sempre sarà, lo strumento giuridico con cui i padroni difendono la loro proprietà, i loro profitti e di conseguenza il loro diritto di sfruttarici ed impoverirci. Da ciò ne consegue il fatto che è del tutto inutile e dannoso confidare che la magistratura, tutrice della legge borghese, difenda la nostra classe dalle angherie padronali, che metta qualche argine legale allo strapotere del capitale.

Inoltre, questo provvedimento contro Aldo Milani evidenzia come la borghesia non possa permettersi che i suoi profitti vengano neanche sfiorati e che, quindi, qualsiasi forma di sciopero o di blocco alla produzione, quando riesce ad intaccare il profitto, sia intollerabile, vista la profondissima crisi economica in cui versa la borghesia, non solo nostrana ma internazionale. La misura restrittiva è tesa ad intimorire tutti coloro che vogliono opporsi all'attuale stato delle cose, anche solo sul piano rivendicativo. Questo perché lo situazione attuale del capitalismo non permette, appunto, di elargire nessun tipo di contentino anestetico, ma solo maggior concorrenza tra proletari, su scala globale, e una intensificazione dello sfruttamento.

Sappiamo che questo comunicato di solidarietà non resterà che un mero atto di testimonianza, se non si avvierà un reale processo di contrapposizione politica e sociale a tali provvedimenti.

Più che richiamarci all'unità con le forze democratiche e borghesi per lo scandalo delle libertà democratiche violate, appellandoci a quegli stessi organismi che tali misure hanno messo in atto, ci richiamiamo alla classe operaia e alla sua forza, che riusciamo a vedere solo quando si compatta nella lotta, poiché solo con una sua discesa in campo si potrebbe far tornare sui loro passi i cani da guardia del capitalismo. Solo la lotta di classe può arginare le nefandezze e le prepotenze del capitale. Solo tornando a picchettare e a scioperare, a toccare l'unica cosa che ai padroni interessa, i loro profitti, potremmo vedere annullato questo provvedimento giudiziario contro Aldo Milani.

Sappiamo di chiedere tanto, forse troppo, visto il momento e la stasi della classe, che non lottando per sé ed i suoi interessi immediati non si capisce perché dovrebbe lottare per qualcun altro. Dunque, il centro del discorso è proprio qui. Difendere l'agibilità politica di un compagno, combattere la misura fascista che l'ha colpito, significa difendere l'agibilità politica del proletariato, difendere la lotta di classe proletaria.

Da parte nostra saremo, per quanto possibile e compatibilmente con le nostre forze, al fianco di qualsiasi mobilitazione contro questo provvedimento restrittivo nei confronti di Aldo Milani.

Domenica, March 17, 2013