Atac e immigrati

Pubblichiamo le considerazioni di un compagno che ci scrive

Nella data del primo ottobre a Roma si è tenuta una manifestazione (con conseguente sciopero di 24 ore) del mondo dei trasporti ATAC e dei loro colleghi della TPL. A livello di cronaca e di mass media, vogliono farci credere che l’evento scatenante sia stato l’“assalto” messo in atto una decina di giorni fa da un nutrito gruppo di “neri” nella periferia est della Capitale, a Corcolle. Le cose in realtà stanno diversamente, e non dobbiamo lasciarci confondere da questi fatti di cronaca.

Il responsabile principale della mobilitazione dei lavoratori romani del settore dei trasporti è l’amministrazione capitolina che non è retrocessa di un millimetro dalle proprie posizioni portate avanti ormai da tempo: tagli al personale, riduzione delle linee con le periferie gettate nel caos più totale, e via di questo passo. Posizioni, queste, che vanno ad aggiungersi alla tremenda gestione della precedente amministrazione (le vicende di Alemanno rappresentano un esempio lampante del livello di nepotismo all’interno dell’ATAC).

Gli eventi di Corcolle sono dunque strumentali all’amministrazione romana, che li ha usati come leva fittizia per far finta di risolvere il problema, trasformandolo in una mera questione di ordine pubblico. Divide et impera, lo dicevano i “padroni” romani di allora e lo vediamo anche nei “padroni” romani di oggi. Soffiare sul fuoco delle varie parti sociali fa comodo per “distrarre”, e in tutto questo i residenti romani di Corcolle che si organizzano in ronde per la caccia all’immigrato (aggredendo persone ignare di tutto ma colpevoli solo di avere il colore della pelle sbagliato) fanno solo il gioco dei padroni. La classica guerra fra poveri, fra proletari, che, invece di unirsi contro l’amministrazione capitolina e contro i tagli, preferiscono sfogarsi colpendo chi apparentemente è la causa del problema.

Da parte nostra diamo pieno sostegno allo sciopero e alla manifestazione, evidenziando quelli che sono le reali cause che hanno portato ad essa, evitando di cadere nella trappola dei fatti di cronaca. Noi, come sempre, in quanto embrione del futuro Partito rivoluzionario, in ogni sciopero e ogni manifestazione portiamo avanti un concetto molto semplice, l’unico che sarà in grado un giorno (speriamo non lontano) di scardinare finalmente questo maledetto sistema capitalista: i proletari di tutto il mondo si devono unire!

Domenica, October 19, 2014