25 Aprile - Non c'è nulla da festeggiare, ma un mondo da conquistare

Ancora una volta siamo in piazza a celebrare la vittoria sul nazifascismo. Ma la “vittoria”, che significò sopratutto la sconfitta dei nazi-fascisti, avvenne principalmente per mezzo dell'invasione angloamericana, il cui retaggio è tutt’oggi tangibile attraverso l'ingente presenza di basi americane nel territorio italiano e la parziale sottomissione della politica italiana alle volontà di Washington. In breve l’Italia passò dalla sfera imperialista nazista a quella a stelle e strisce.

Due modi diversi di esprimere il medesimo dominio (economico, politico e sociale) del capitale. Gli uni in camicia nera e con le camere a gas, gli altri con il doppio petto, e il “vizietto” di sostenere macellai del calibro di Pinochet o di finanziare organizzazioni terroristiche come l'isis e con la bomba atomica: entrambi tutori dell'ordine sociale borghese.

La borghesia si serve di volta in volta della forma politica che meglio risponde alle proprie esigenze (di accumulazione di capitale) del momento. Fascismo e democrazia non sono altro che involucri dello stesso contenuto: la dittatura dei padroni su noi lavoratori. E ciò si palesa, ancor di più, quando lo stato democratico si serve dei fascisti per reprime i lavoratori o per dividerli, fomentando razzismo e nazionalismo.

Per tale ragione, come già dicevano i nostri compagni in piena Seconda Guerra Mondiale, noi lavoratori non dobbiamo né difendere né sostenere la democrazia dei padroni, bensì dobbiamo riconoscere in essa lo strumento attraverso il quale il nostro nemico ci sottomette quotidianamente, facendoci credere di poter cambiare le cose solo al suo interno, attraverso la farsa elettorale.

Noi internazionalisti, siamo ancora qui a ribadire che la strada dell'emancipazione delle sfruttate e degli sfruttati di oggi è la stessa di ieri:

La rivoluzione comunista!

La rivoluzione è la presa di tutto il potere politico da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso la guida del loro partito di classe, solo la rivoluzione permetterà la trasformazione della società su basi nuove, non più legate alle logiche del profitto ma al soddisfacimento dei bisogni umani, in armonia con la natura, spazzando definitivamente via sfruttamento, nazionalismo, razzismo, sessismo ecc.

Ma tutto ciò non sarà possibile se mancherà l'indispensabile guida del partito rivoluzionario.

È agli elementi più coscienti, che già oggi sentono la necessità di questo polo di aggregazione e direzione, che ci rivolgiamo. Lavorare oggi per la costruzione ed il rafforzamento del partito di classe significa lavorare per il trionfo della rivoluzione di domani.

Martedì, April 25, 2017