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Home ›Gli insegnanti di sostegno di Durham continuano a combattere: contro il Partito Laburista e i loro sindacati
C’è molto da ammirare nella resistenza che gli insegnanti di sostegno (d’ora in poi IdS) della Contea di Durham hanno opposto nel corso degli ultimi venti mesi. La loro resistenza e la loro solidarietà sono state ancora una volta confermate dal loro voto di rigetto dell’ultima “offerta” concordata dai loro sindacati e dal Consiglio della Contea di Durham.
I retroscena
Per quelli che non hanno seguìto questa vicenda, gli IdS di Durham (1) sono già tra i meno pagati nel Regno Unito. Venne loro originariamente detto, nell’ottobre del 2015, che i loro contratti sarebbero stati riscritti a causa di anomalie legali che avrebbero reso il Consiglio della Contea soggetto a cause da parte di altri gruppi di lavoratori. La questione è confusa ma i salari degli IdS sono sempre stati distribuiti in tranche di 12 mesi. Adesso il Consiglio della Contea sta sostenendo che essi dovessero essere pagati solo per 39 settimane dell’anno, poiché non lavorano durante le vacanze scolastiche. Si tratta di un tentativo evidente di tagliare il salario con la scusa di “rendere tutti uguali”. Infatti è il primo passo per “precarizzare” sempre di più l’intero status degli IdS.
Una delle prime cose che colpisce è che, se questo era un vero problema, come mai solo due autorità locali (Durham e Derby, entrambe controllate dal Partito Laburista) hanno deciso su questo e nessuna delle altre? Dove sono tutti questi lavoratori che, a quanto pare, sono in procinto di fare causa ai Consigli Provinciali?
Il piano del Consiglio della Contea di Durham consisteva praticamente nel licenziare tutti i 2.700 insegnanti di sostegno e nel riassumerli, dal primo gennaio 2016, sulla base di nuovi contratti nei quali sarebbero stati pagati solo per l’orario scolastico, tagliando così la loro paga del 23%. Ben 57 dei 94 consiglieri del Partito Laburista hanno votato per questo sporco contratto.
I consiglieri del Partito Laburista, d’accordo col sindacato Unison, non immaginavano che un gruppo di lavoratori, principalmente donne, non si sarebbe arreso accettando questo accordo. Non solo gli IdS venivano offesi dal completo fallimento nel veder riconosciuto il contributo lavorativo da essi dato, ma molti si sono ritrovati letteralmente ad avere a che fare con tagli del loro reddito, il che avrebbe significato che non avrebbero potuto pagare i loro mutui e le loro bollette. Tuttavia non avrebbero potuto anticipare il sostegno che hanno raccolto e ottenuto in tutta la contea ed in tutto il paese.
Non c’è da meravigliarsi che il Partito Laburista abbia finito per perdere 20 seggi, principalmente a favore di gruppi locali indipendenti nelle elezioni del Consiglio della Contea di maggio, pur mantenendo ancora il completo controllo del Consiglio della Contea di Durham.
La formazione del Comitato degli attivisti
L’appoggio agli IdS non è certamente venuto dall’azione di nessuno dei sindacati. Sebbene gli IdS facciano parte di ben quattro sindacati (Unison, ATL (2), Unite e GMB), solo la Unison, alla quale la vasta maggioranza degli IdS di Durham appartiene, ha diritto di contrattazione con il Consiglio della Contea. Comodo tutto ciò, dato che i loro uffici sono a loro volta nel Municipio della Contea! La GMB, che ha pochissimi iscritti, ha accettato il contratto immediatamente. E i funzionari della Unison hanno praticamente cominciato consigliando agli IdS di accettare quanto stava accadendo, cercando però di ottenere un pacchetto di indennizzo (che è poi quello che l’Unison ha “negoziato” in seguito per gli IdS di Derby. Ma arriveremo a parlare di loro più avanti).
Gli IdS, tuttavia, non erano soddisfatti di questo “consiglio”. A partire da facebook, iniziarono a contattarsi fra loro e alla fine fissarono un incontro iniziale, a Sacriston, al quale si presentarono all’incirca in cento. Senza un’agenda e senza che nessuno organizzasse qualcosa, cominciarono ad articolare la loro resistenza. In tutta la Contea vennero organizzati altri incontri che culminarono con l’elezione di un Comitato. È stato proprio questo organismo a diventare il “Comitato degli attivisti degli insegnanti di sostegno” della Contea di Durham (CDTAAC). Esso ha goduto di un enorme sostegno sia da parte degli IdS che dalla più ampia comunità della classe lavoratrice. I suoi incontri sono stati colmi di partecipanti e le sue manifestazioni sono state sostenute da altri lavoratori.
È stata l’apparizione di questo Comitato che rappresentava gli IdS presenti in tutti i sindacati, a costringere l’Unison a un’opposizione simbolica al Consiglio della Contea. Ma ci sono voluti mesi di sforzo e molte manifestazioni da parte del CDTAAC per far sì che il sindacato organizzasse anche un referendum per uno sciopero o un altro tipo di azione a sostegno della campagna. Gli IdS, nel frattempo, hanno ignorato il parere del sindacato e hanno cominciato a ritirare «la loro buona volontà» (ovvero: fare tutte quelle cose che consentono ad una scuola di funzionare e per le quali essi non vengono pagati). Non è stato un passo preso a cuor leggero ma gli rimanevano poche altre opzioni dal momento che i primi scioperi erano avvenuti solo all’incirca 13 mesi dopo la minaccia del Consiglio provinciale e meno di due mesi prima che, il 31 dicembre 2016, dovessero essere tutti licenziati.
Durante tutto questo periodo il Consiglio della Contea non ha lesinato minacce per cui, se gli IdS non avessero sottoscritto le sue proposte, allora sarebbero stati tutti licenziati e riassunti a condizioni ben peggiori (3).
Tuttavia all’inizio del 2016, il previsto programma di scioperi venne annullato dai sindacati. Alcuni IdS ci hanno detto di aver pianto quando lo hanno scoperto e altri hanno avanzato critiche verso i sindacati, ma nessuno sembra aver pensato di insistere sul fatto che solo il Comitato degli attivisti potesse parlare per conto degli IdS.
Malgrado le minacce e tutto il disagio che ciò ha provocato agli IdS e alle loro famiglie, sono rimasti incredibilmente compatti nel continuare la loro lotta. Tutti i tentativi di dividerli sono falliti. Ma, come abbiamo visto sopra, essi hanno combattuto con una mano legata dietro la schiena. Rispettando le forme legali stanno permettendo ai funzionari dell’Unison di contrattare per loro conto.
È stata data loro la solita solfa della cosiddetta concertazione, nella quale solo uno di loro poteva partecipare alla discussione sul reinquadramento. Ma le vere decisioni su come questo reinquadramento doveva essere implementato, sono rimaste una faccenda di competenza dei funzionari sindacali e del Consiglio della Contea. Gli IdS pensavano di aver persuaso il Consiglio della Contea di Durham ad assumere una linea più ragionevole, solo per scoprire a giugno che il Consiglio aveva distorto l’esercizio di re-inquadramento assicurandosi che quasi un quarto di loro sarebbe finito con un taglio salariale.
La lotta continua…
La risposta alla nuova “offerta” è stata impressionante.
L’Unison, che era stato così lento ad organizzare qualsiasi azione, è stato ora veloce ad organizzare il voto per corrispondenza cosicché il contratto (che aveva raccomandato) potesse essere accettato prima che la maggior parte degli IdS avesse avuto il tempo di digerirlo, figuriamoci discuterlo.
Il Comitato degli attivisti supplicò il sindacato di annullare tutto, ma quando esso rifiutò ancora una volta decisero di organizzarsi. Malgrado la mancanza di tempo riuscirono ad organizzare frettolosamente un incontro di massa. Questo incontro si svolse in un triste e bagnato pomeriggio (il 27 giugno) nel salone dei minatori a Redhills, in Durham. Il salone si riempì velocemente. È stato difficile fare una stima dei numeri (poiché c’erano oltre 300 persone all’interno del salone ma molte altre nel balcone di sopra), ma erano almeno in 400, naturalmente la maggior parte di loro donne, e appena iniziò l’atmosfera era, come si può immaginare, simile a un soviet locale.
Aver tenuto l’incontro aperto a tutti è andato a favore degli IdS. La schiacciante maggioranza dei presenti, tuttavia, erano IdS che stavano solamente aspettando di applaudire, con un atteggiamento spavaldo, gli argomenti del TAAC per rigettare il contratto che il sindacato stava presentando come una vittoria. (A chiunque entrava venne dato un volantino con scritto “ti esortiamo a respingere questa offerta ingiusta e divisiva”). L’incontro è durato oltre tre ore e buona parte del tempo è stato dedicato a fornire informazioni su come le loro mansioni e i loro carichi di lavoro effettivi sarebbero peggiorati.
Mentre alcuni Presidi sono stati comprensivi (tentando di collocare i loro IdS ad un più alto grado di inquadramento-una mossa bloccata dai burocrati della Contea), è diventato chiaro che il Consiglio e alcuni presidi (che gestiscono i loro bilanci scolastici) stanno già minando le precedenti “condizioni di servizio”, senza neanche aspettare un nuovo contratto. Solitamente, infatti, i nuovi IdS sono impiegati sulla base di condizioni diverse (peggiori) rispetto alle definizioni previste dal precedente standard. Da alcuni IdS già si pretende che insegnino in classi normali più di una volta a settimana. Ciò, in passato, sarebbe stato inaudito, testimoniando chiaramente come il sistema stia ottenendo che un insegnante lavori per pochi soldi.
Allora noi (e altri che si erano presentati per dare la loro solidarietà) pensavamo che la proposta sarebbe stata completamente rigettata ma al galà dei minatori di Durham dell’8 luglio (dopo che le votazioni si erano concluse e che si attendeva il risultato il lunedì seguente) tutti gli IdS a cui avevamo parlato espressero dubbi, dato che l’Unison (tramite i suoi rappresentanti) aveva fatto il possibile, nelle loro scuole, per condurre una campagna in favore della proposta. E ovviamente i voti per corrispondenza a scrutinio segreto vennero introdotti nelle lotte dei lavoratori per minare la solidarietà che si era formata nel corso della campagna. Riducendo i lavoratori ad individui, il capitalismo mira a derubarli dell’unica arma che hanno: la loro solidarietà collettiva. Tuttavia, con grande sollievo degli idS più attivi, la manovra del sindacato ancora una volta fallì e l’offerta venne rigettata.
E così a Durham la lotta continua, al contrario di Derby. Anche qui un altro Consiglio di Contea, a maggioranza Laburista, voleva ridurre i salari degli IdS allo stesso modo della Contea di Durham. Lì la sezione locale del sindacato Unison sembra essere stata più dinamica, o almeno maggiormente in grado di rispondere alle sollecitazioni dei suoi membri, spingendo l’Unison ad accettare di combattere una disputa che si è gradualmente inasprita e che l’ha vista intraprendere 73 giorni di “azione sindacale”, culminata a marzo in uno sciopero ad oltranza.
Ciò costrinse il Consiglio della Contea (la cui maggioranza, a quel punto, si era ridotta ad un solo consigliere) a presentare una nuova proposta che i negoziatori dell’Unison accettarono cosicché, dopo 10 mesi, la disputa venne interrotta il 12 aprile.
Un voto per corrispondenza, al quale partecipò solo il 38% dei lavoratori, si pronunciò, per 9 a 1, in favore dell’accettazione del contratto. Il contratto è un’accozzaglia confusionaria che neppure lo stesso Unison poteva spiegare ai propri membri.
Mentre parla di “un contratto flessibile con 52 settimane lavorative per personale di assistenza scolastica”, il che suona meglio delle 44 settimane con cui si era partiti, nessuno può davvero dire quale sarà il vero risultato. Gli IdS perderanno certamente denaro, dato che il contratto include anche una clausola di indennizzo, ma nessun insegnante di sostegno può ottenere più di 2.750 sterline rispetto a quello che perderà (all’incirca 4.000 sterline in media) nell’operazione di reinquadramento.
Agli IdS di Derby è stata rifilata una scatola chiusa e potrebbero ancora pentirsi di questo contratto. In centinaia hanno già lasciato i loro posti di lavoro, come uno sguardo al numero di posti vacanti tra gli insegnanti di sostegno di Derby confermerà.
… ma ha bisogno di una nuova direzione
Sia a Durham che a Derby, è stata la base - sia all’interno che al di fuori del sindacato - a spingere la lotta. Ma in entrambi i casi è stato il sindacato a svenderla. Se si parla con alcuni membri del Comitato degli attivisti degli insegnanti di sostegno di Durham a proposito del fallimento del sindacato, loro hanno la stessa parola d’ordine: “siamo il sindacato”.
La nostra risposta è: “ma il sindacato non è voi”. Il sindacato non sta combattendo per gli interessi degli IdS ma per conservare il proprio ruolo nella gerarchia dello Stato capitalista. Esso salvaguarda gelosamente il suo diritto di parlare in nome dei lavoratori alla dirigenza e, in questo modo, sorveglia la lotta e il suo risultato.
I sindacati oggi non sono gli stessi di quelli che i nostri predecessori hanno creato per resistere ai padroni all’apice del capitalismo.
Quei sindacati erano organizzazioni di lotta che usavano le quote dei loro membri per costituire fondi di riserva di emergenza che erano prevalentemente utilizzati per sostenere gli scioperi e per attenuare i disagi degli scioperanti. Ed erano sborsati finché non si esaurivano e dovevano nuovamente essere raccolti. Certamente non erano usati per pagare gli stipendi a sei cifre a segretari generali o investiti nei fondi pensionistici dei burocrati che gestivano il sindacato.
Questo è il problema quando il sindacato diventa un’organizzazione permanente: esso si integra nell’apparato statale e, come a Durham, usa la legge per tutelare la propria posizione.
Spesso questo comporta il coinvolgimento nelle macchinazioni politiche del movimento laburista. L’Unison è un sostenitore entusiasta di Jeremy Corbin, da quando questo promette di ribaltare il declino dell’influenza del sindacato sul Partito Laburista avutosi sotto Blair. Corbin, al galà dei minatori di Durham del 2016, espresse la speranza che la questione degli IdS potesse essere “risolta”, e Ken Loach quest’anno, dopo aver lodato lo “spirito combattivo” degli insegnanti di Durham, invocò “un accordo in cui nessuno è abbandonato”. Ma questo è esattamente l’accordo che l’Unison e il Consiglio della contea laburista hanno raggiunto, e col quale un quarto degli IdS si ritrova dinanzi a massicci tagli salariali.
Non c’è da meravigliarsi che alcuni insegnanti abbiano detto che non voteranno mai più il Partito Laburista. Il prossimo passo è ovvio.
Se gli IdS intendono davvero portare a casa la loro lotta, hanno bisogno di assumerne il pieno controllo. Come l’incontro del 27 giugno ha mostrato, il Comitato degli attivisti ha ancora la fiducia degli IdS e viene considerato il loro vero rappresentante. Sfortunatamente troppi membri del Comitato sono rimasti invischiati nello stesso movimento laburista che, malgrado l’appoggio da parte di alcuni singoli, in realtà li sta strangolando. Uno di loro ha dichiarato al giornale Socialist Worker _che_
noi siamo il sindacato; ogni e ciascun insegnante di sostegno è il sindacato. Gli IdS si stanno rivolgendo al nostro Comitato ma ci deve essere un equilibrio, perché dobbiamo lavorare col sindacato. Il sindacato ha potere di contrattazione.
E abbiamo tutti visto dove ciò ha condotto: accordi tra l’Unison e il Consiglio a maggioranza Laburista, i quali hanno praticamente dato al Consiglio ciò che voleva. All’inizio gli IdS potrebbero essersi sentiti intimoriti e potrebbero aver pensato che la loro unica scelta fosse quella di stare alle condizioni dell’impostazione Sindacato-Consiglio, ma ora è chiaro (se non lo fosse stato prima) che il Consiglio della Contea aspira ad un solo risultato. Gli IdS mantengono la simpatia di un’ampia porzione della classe lavoratrice che vede la loro lotta come simbolo della lotta di tutti.
Tuttavia gli IdS hanno riposto troppo a lungo la loro fiducia nelle parole ambigue provenienti dall’apparato del movimento laburista ed è ora arrivata l’ora che essi oltrepassino questa linea e che assumano il pieno controllo della loro lotta. Ciò implica che siano loro a trattare direttamente con il Consiglio della Contea (4). Il che significa anche che il Consiglio della Contea deve comprendere che sta trattando con tutti gli insegnanti di sostegno in tutte le discussioni con qualsiasi Comitato. Ogni proposta dovrebbe ritornare agli incontri e non aspettare che il sindacato intraprenda una votazione a scrutinio segreto. Altrove i lavoratori lo hanno fatto, ottenendo discreti risultati. Qualsiasi altro metodo andrebbe solo a favore della strategia di coloro che vogliono stringere sporchi accordi sottobanco. [A proposito: nessuno dovrebbe mai incontrare i “datori di lavoro” per conto proprio].
Ma gli IdS meritano anche più di una semplice simpatia. Hanno bisogno della vera solidarietà di altri, specialmente altri lavoratori della scuola, dagli insegnanti ai custodi, ai bidelli e al personale d’ufficio che, se pure spesso solidali, hanno prevalentemente tenuto un basso profilo. Anche loro si trovano dinanzi ad un tetto salariale e al peggioramento delle condizioni di lavoro in un sistema dell’istruzione che viene spinto dalla padella alla brace. Una lotta unita di tutti i lavoratori del comparto dell’istruzione, potrebbe conquistare molto di più che un semplice blocco dei tagli al salario reale. In termini più generali, i lavoratori di vari settori hanno bisogno di riconoscersi a vicenda, di riconoscere ognuno la battaglia dell’altro come la stessa comune lotta contro un sistema in profonda crisi economica. Quando la lotta è settoriale, ogni gruppo di lavoratori è sempre vulnerabile ma, come parte di un movimento più ampio, è possibile sviluppare una grandiosa energia quando i lavoratori superano le proprie paure e acquisiscono fiducia nella lotta. Gli insegnanti di sostegno ci hanno certamente indicato mostrato la strada da seguire e spetta a noi raccoglierne il testimone e generalizzare la lotta.
Dopo anni di ritirata della classe lavoratrice, nei quali i redditi medi reali sono caduti del 10% dal 2010 (e per il 20% dei redditi più bassi la caduta è molto più alta) e durante i quali la resistenza era praticamente terminata (nel 2015 venne raggiunto un nuovo minimo storico di 169.000 giorni di lavoro persi per sciopero), la resistenza degli IdS è un altro segnale del fatto che anche i più oppressi ricominciano a ribellarsi dopo essere stati a lungo calpestati. Nel 2016, malgrado il fatto che il numero di tesserati al sindacato sia caduto ad un nuovo minimo storico di 6 milioni e 200.000 (275.000 in meno del 2015), il numero dei giorni lavorativi persi per sciopero è salito a 322.000, quasi il doppio dell’anno precedente. Molti di questi scioperi erano del settore privato ma lo sciopero più degno di nota è stato quello dei dottori tirocinanti. Con più lavoratori aventi posti di lavoro precari (nella cosiddetta gig economy e altrove) che trovano altri modi per resistere, ci sono i segni che stiamo raggiungendo la fine del tunnel dove “il troppo è troppo”. Gli IdS hanno ricevuto molto appoggio e non solo per la loro stessa lotta, ma anche perché hanno risollevato gli spiriti e restituito le speranze di molti che sono stati calpestati troppo a lungo.
È una strada lunga ma, come dice un vecchio proverbio cinese, comincia con un passo alla volta.
ER/AD, 25 luglio 2017(1) Inizialmente il Consiglio della Contea di Durham aveva minacciato di estendere il nuovo contratto a tutti gli insegnanti di sostegno; ma la lotta è rimasta relegata agli insegnanti di sostegno delle scuole primarie, degli asili nido e delle scuole speciali.
(2) Le votazioni, sia dell’Unison che dell’ATL, hanno rigettato la nuova “offerta” all’inizio di luglio. Dei 215 IdS iscritti all’ATL ha votato per il rifiuto (il no) il 56% contro il 41% (un 3% gli indecisi?), con un’affluenza del 74%.
(3) Le odierne inserzioni riguardanti i nuovi insegnanti di sostegno della Contea di Durham sono: «solo per l’anno accademico» e «per un pagamento relativo a 39 settimane di lavoro».
(4) Tutto questo incontrerà l’opposizione del Consiglio, contro cui occorrerà combattere. Dopo l’ultimo voto per respingere il contratto-fregatura, John Hewitt, manager per le risorse umane della Contea di Durham, ha dichiarato: «riconosciamo il risultato della votazione dell’Unison». Ma poi ha aggiunto sinistramente: «Continueremo a lavorare con i sindacati riconosciuti per considerare i prossimi passi e il come proseguiremo». Gli insegnanti di sostegno della Contea di Durham rigettano l’accordo salariale” sul sito della BBC il 17 luglio 2017. In altre parole egli non vuole lanciare alcuna sfida che possa mettere in discussione la comoda relazione con il sindacato. Vedi County durham teachers reject pay deal
Battaglia Comunista #09-10
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