Volantino agitatorio

Essere anticapitalisti

Noi partiamo dalla constatazione di tre dati di realtà.

- le crisi, come questa, e le guerre sono connaturate alla società capitalista;

- nel capitalismo le crisi e le guerre le pagano sempre e solo i proletari;

- fino a che sussisterà il capitalismo noi sfruttati saremo sempre più tali.

Che fare? Appoggio e solidarietà proletaria alle lotte in atto contro gli attacchi della borghesia.

- fuori e contro la logica ed i tatticismi sindacali;

- per il protagonismo dal basso delle assemblee autorganizzate delle lavoratrici e dei lavoratori;

- per unire sempre più i differenti spezzoni di classe in rivendicazioni comuni.

Per uscire dalla crisi

Che fare? Propagandare qui e ora un concreto anticapitalismo.

- la crisi è figlia del capitale: possiamo contrastare le crisi solamente lavorando al superamento del capitalismo stesso, con le sue compatibilità;

- ogni rivendicazione immediata trova il suo limite nel sistema e nella crisi: colleghiamo le istanze immediate alla necessità di superare il capitalismo;

- superiamo la nefasta separazione tra un programma minimo (utopico) con il quale riempire i manifesti e uno massimo (il comunismo) di cui, alla fine, non sie entra mai nel merito: collegare qui e ora, immediatamente, ogni istanza rivendicativa immediata alla necessità di superare il capitalismo.

- ogni programma riformista, progressista, redistributivo, è utopico, illusorio e controproducente se non afferma che la condizione minima necessaria e preventiva per la sua realizzazione è il passaggio di tutto il potere politico nelle mani dei lavoratori organizzati, la rottura del rapporto capitale/lavoro;

Realizzando il comunismo

A partire da tali basi minime iniziamo a confrontarci per costruire l’organizzazione di classe, rivoluzionaria, proletaria e internazionale, necessaria per realizzare questa, irrinunciabile, alternativa di sistema.

COMUNISTI INTERNAZIONALISTI

Lunedì, December 28, 2020