Rifiuti

l'attualità chiama...

Campania:

+ alta frequenze di tumori e malformazioni rispetto alla media nazionale ed europea nelle zone contigue alle discariche /inceneritori.

+ alto n° di addetti alla raccolta di rifiuti in rapporto alla popolazione ...

"belle" contraddizioni.

Forum: 

link ad un aritcolo di R.Saviano di questi giorni

pane-rose.it

C'è anche questo articolo, uscito nel giugno scorso su Battaglia: ibrp.org

alcuni pensieri

Il ciclo produttivo capitalista ha due sbocchi: da un lato il profitto che va ad accrescere C, dall'altro la monnezza... ciò che rimane delle merci una volta realizzato il valore di scambio ed il valore d'uso in esse contenuto.

La produzione di rifiuti aumenta sempre di più con lo svilupparsi di questo stupido modo di produzione.

Il problema dei rifiuti in campania, a parere mio, non è capitalisticamente risolvibile e rappresenza l'evidenza della contraddizione operante tra produzione finalizzata al profitto ed ambiente.

La campania da decenni smaltisce i rifiuti tossici ed inquinanti di mezza europa sotterrandoli sotto i campi (vedi gomorra).

Nuove discariche o portare altrove i rifiuti non significa altro che rinviare il problema mentre si continua a farcire di monnezza il territorio.

I termovalorizzatori hanno bisogno di rifiuti altamente differenziati in ingresso. se si bruciano rifiuti indifferenziati si producono tonnellate di ceneri e diossina che si disperde nell'aria e trona a terra con la pioggia.

Per avere una elevata differenziazione c'è bisogno di: soldi, strutture fisiche, funzionari pubblici e mentalità adeguate. Strutture, mentalità e organici adeguati si potevano costruire nelle zone ricche in fase espansiva (vedi le declamate regioni del nord italia ed auropa). Così non è stato. Ora è tardi, la campania è sull'orlo del baratro economico, ecologico e sociale. Non ci sono i margini, oggi, per portare avanti una politica riformatrice che, attraverso il cambiamento delle abitudini (l'apparato pubblico campano è uno dei più corroti e meno funzionali) inneschi un modello differente per il trattamento dei rifiuti.

nel capitalismo non c'è souzione, se non momentanea e non risolutiva.

Il problema dei rifiuti mette in evidenza la necessità di trasformare il modo di produzione e l'ovvietà che il problema nel capitalismo non è quello, riformista, di agire nella distribuzione.

I comunisti devono essere presenti in tutte le agitazioni per la monnezza per propagandare questa impostazione anticapitalista del problema e denunciare ogni pseudo-soluzione utopica di ispirazione riformatrice.

  • Ciao a tutti,

concordo con*

Ciao a tutti,

concordo con Loto.

Ho letto il link postato da MA07: sono d'accordo solo in parte con "le donne proletarie", perché ho trovato accenti da meridonalismo borghese. Che significa che il ricco nord ha portato la monnezza la sud? Forse che i proletari che vivono al nord (compresi dunque gli immigrati meridionali ed extra-italiani) sono responsabili del losco mercato tra padroni del nord, politicanti e cammorra? Capisco che la rabbia sia a livelli furibondi (e con ragione, ovvio), ma, secondo me, bisogna bisogna stare attenti a questi discorsi.

Ciao a tutti,

Smirnov

malformazioni

canali.libero.it

... e poi c'è chi da torto alla popolazione che si rifiuta di farsi aprire nuove discariche sotto casa.

lotus

…il capitalismo produce

...il capitalismo produce spazzatura

contro i padroni la lotta si fa dura!

questo un'ottimo slogan che veniva intonato alla manifestazione di ieri a napoli.

Per capire cosa sta succedendo ottimo

napoli.indymedia.org

e

www.pianura.org

Rispondendo a Smirnov:

penso che le Donne Proletarie intendessero dire che la borghesia del Nord (cosa molto documentata) ha farcito il sud aiutato dalle varie amministrazioni e dalla camorra di immundizia e residui tossici industriali... Anche se devo riconoscere che il modo in cui si espressa lascia anche a questo tipo di interpretazione.

Marx nell'Introduzione a Per la Critica dell'economia Politica, parlava di produzione consumatrice e consumo produttivo, identità caratterizzante qualunque sistema economico.

Tuttavia c'è una sostanziale differenza: l'unico modo per gestire la produzione e il consumo, affinché non vi siano scarti dannosi alla collettività, è costituito da una gestione della produzione e quindi del consumo collettivo. Lasciando, come nel sistema capitalistico, l'impostazione della produzione e del consumo in balia degli interessi della classe dominante (necessariamente interessi in contrasto con quelli della collettività), non si fa che rischiare di andare incontro alla catastrofe ambientale come i napoletani possono testimoniare.

  • Ciao MA07,

sì, può*

Ciao MA07,

sì, può senz'altro essere così, però, dal mio punto di vista, è meglio essere precisi, almeno su queste cose.

Ciao ancora,

Smirnov

riguardo a munnezz

Salve compagni,

tempo fa feci un articolo per Battaglia:

ibrp.org

in cui ponevo l'accento sulla non "convertibilità" totale dei rifiuti, seppur in seno al capitalismo si applicassero tutte le contromisure. Sostanzialmente, perche':

1) Le industrie produttrici di merci non hanno interesse, chiaramente per motivi di profitto, a investire in materiali non troppo dannosi per l'ambiente, o comunque riconvertibili senza troppo spasimo una volta diventati scarti. Senza considerare i rifiuti tossici, quelli piu' pericolosi e dannosi in assoluto, comunque necessari e derivanti soprattutto dall'industria chimica, ma anche da ospedali ecc..

2) Il capitalismo ha un bisogno spasmodico di produrre merci e di vendere, siamo sommersi di centri commerciali e cose varie, dove il superfluo è la norma.

3) Il riciclaggio non funziona, perche' il materiale riciclato non lo puo' essere all'infinito, per cui dopo due o tre recuperi; diventa inutilizzabile.

Anche in una società non capitalista, e quindi libera dalla legge del profitto e dello sfruttamento, il problema dei rifiuti potrebbe esistere, sicuramente di portata minore, ma non dimentichiamo che l'uomo consumerà ancora, sicuramente lo farà in base alle sue esigenze; ma produrrà lo stesso merci che avranno degli scarti. Su questo cari compagni, spero che si apra una discussione, perche' quando si dice che superando il capitalismo si supera il problema rifiuti, io penso che non e' proprio così. O mi sbaglio?

A pugno chiuso.

Ciao a tutti, lascio solo un appunto veloce sulla discussione avviata da Antonio. Personalmente credo che con l'abbattimento del capitalismo (e da questo momento in poi) si possono porre le premesse oggettive per superare il problema dei rifiuti. Certo non è automatico, però se parliamo di una produzione orientata ai bisogni complessivi degli esseri umani parliamo anche di una produzione che pone tra i suoi criteri chiave anche la salvaguardia dell'ambiente (e che anzi si collocherebbe nella armonizzazione del rapporto uomo-natura). Questo credo sia fondamentale, perché il problema dei rifiuti non è solo un problema di come smaltire l'inevitabile, ma anche di come produrre diversamente così da ridurre gli scarti in maniera radicale. Chiaro che poi ciò che non potrà essere altro che "scarto" porrà un problema di smaltimento, di reimpiego ecc., ma mi sembra che nel grosso le premesse tecniche per quest'operazione già ci siano.

concordo appieno con Reed; una società NN basata sul profitto dovrà privilegiare i consumi sociali/collettivi a scapito di quello individuale, anche riducendo, se necessario, la produz. di certi "beni" di consumo ( nn + merci ! ). es. è socialmente/umananemnte inutile e dannoso che nella maggioranza delle famiglie ci siano più auto/cellulari/televisori che nn bambini !!

la fase cruciale di questo processo sarà la Dittatura del proletariato

degli scarti ovviamente resteranno ma saranno minimi e quindi facilmente risolvibili

in natura anche i prodotti di scarto rientrano in vari modi nel ciclo biologico.

la specie umana riappropriatasi della propria natura sociale una volta superata la divisione in classi ( Engels nn a caso sosteneva che noi viviamo ancora nella PREISTORIA dell'umanità ) è ragionevole supporre che sappia trovare la strada migliore per vivere in equilibrio con l'ambiente circostante cui essa appartiene date le enormi conoscenze accumulate già oggi.

Tratteggiarle oggi è arduo e si rischia di sconfinare nell'idealismo ad ogni passo.

cmq già oggi esistono in architettura i modi di costruire abitazioni confortevoli che consumano fino all'80% in meno di energia ed acqua ed i progetti di veicoli ad idrogeno risalgono ai '70s ( quelle elettriche sono addirittura dei primi del '900)

Ricordo che la maggior parte dei rifiuti tossici che invadono il mondo potevano essere evitati. Un esempio che valga per tutti, l'amianto: s'è sempre saputo che era dannoso, eppure si tardava a proibirne la produzione.

Momento necessario della produzione e del consumo sono il consumo produttivo e la produzione consumatrice in tutti i sistemi di produzione, però è l'uso che cambia. Questo è il punto.

Quanto all'uso di combustibile alternativo, vi dico che in Francia da qualche anno uno scienziato va in giro con un automobile ad aria compressa, consumando il 5% del petrolio di una macchina normale. Ovviamente finché il capitalismo più forte si baserà sul meccanismo del petrol-dollaro sarà difficile che le cose cambino, a meno che sarà il capitalismo stesso, come noi tutti ci auguriamo, a essere abbattuto!

sì, certo il max che il capitalismo può offrire oggi sono le suonerie polifoniche - a pagamenteto - x i cell e le utilitarie col blue tooth, così quando 6 in coda in auto oltre a consumare carburante puoi anche spendere altri soldi telefonando ...:) !

Un aggiornamento: stralci da Il Corriere de Il Mezzogiorno

Il calcolo di previsione che il commissario per l'emergenza, il prefetto Gianni De Gennaro, provò a elaborare al momento del suo insediamento mirava a sfondare il tetto di 1 milione di tonnellate da smaltire in cento giorni, in coincidenza con la fine del suo mandato. Ora, la portata si riduce. Non solo. Infatti, De Gennaro punta ad aprire le discariche provinciali nel più breve tempo possibile, data l'imprecisione delle valutazioni pregresse, attestanti la bonifica e/o l'idoneità dei vecchi siti, nei quali è stato, invece, impossibile operare alla luce dei preoccupanti esiti scaturiti dalle nuove analisi. De Gennaro preferisce la riservatezza, ma sarebbero soprattutto le condizioni in cui versa Lo Uttaro, il sito di Caserta già posto sotto sequestro, a suscitare inquietudine. "A Montesarchio - dice De Gennaro - ho dovuto revocare l'ordinanza poiché è emerso un rischio statico dell'invaso. Ad Ariano Irpino ho disposto delle analisi ed è emerso che oltre a franare, la discarica è anche inquinata. A Villaricca mi accorgo che la capacità residuale è di appena 10 mila tonnellate e, fatti velocemente i calcoli, non mi conviene spendere soldi per uno spazio tanto insufficiente". A questo punto, diventa non solo necessario, ma improcrastinabile aprire nuovi invasi: "Chiuso il discorso con le vecchie discariche - affonda il commissario - dato che le carte che abbiamo trovato segnalavano situazioni ben diverse rispetto a quello che abbiamo effettivamente rinvenuto dopo aver eseguito i nostri esami, compresi i carotaggi obliqui e le analisi del terreno, non ci resta che aprire le nuove discariche provinciali". Prosegue De Gennaro: "Tra una settimana incominceremo a lavorare a Savignano Irpino. Quindi, avvieremo Sant'Arcangelo Trimonte, nel Sannio, dove mi recherò martedì prossimo per incontrare i rappresentanti locali. Poi toccherà a Terzigno. Successivamente esamineremo quale discarica aprire nel Casertano e quale nel Salernitano". Per Savignano, De Gennaro ha già firmato gli atti amministrativi, c'è il progetto definitivo ed è stato modificato anche il provvedimento per gli espropri. "In due mesi - precisa - spero di poter occupare progressivamente sia Savignano che Sant'Arcangelo, giacché si tratta di siti capaci, rispettivamente, di accogliere 700 mila e 450 mila tonnellate". Per Terzigno, infine, è pronto lo studio di fattibilità del ministero dell'Ambiente.

da [[corrieredelmezzogiorno.corriere.it corriere del mezzogiorno]] di ieri

Quindi i “disgraziati”

Quindi i "disgraziati" "guidati dalla camorra" che protestavano contro 'ste discariche avevano ragione... comunque De Gennaro prende il toro per le corna, mette da parte le fasi transitorie e si butta sull'applicazione del mitico Piano. "Nessuna idea di come poter ridurre la produzione dei rifiuti", concludono i tecnici della commissione europea (non proprio commissari bolscevichi...).

nessuno spiraglio

De Gennaro e' solo l'ultimo, di coloro che hanno fallito e falliranno sempre. Nessuna soluzione per i rifiuti, sotto il capitalismo. Nessuna possibilita' di attutire gli effetti. De Gennaro ha fatto picchiare selvaggemente la popolazione che invano cercava di fargli capire la perocolosita' di certe discariche nei luoghi individuati tanto allegramente, prima, cose che poi ha dovuto dedurre lui dopo, analizzando i luoghi. Ora e' al vaglio l'estensione della zona di Serre (salerno) destinata a discarica. Chiaramente i patti con la popolazione locale non erano questi. Mandera' ancora la celere? Sicuramente.......

Leggete questo articolo, la dice tutta sulla Terra pattumiera!!!

ABBATTERE IL CAPITALISMO.

disinformazione.it

  • Ciao Antonio,

vero quello*

Ciao Antonio,

vero quello che è stato detto finora, ma, secondo me, bisogna anche tenere in conto altri aspetti, per esempio, che certi settori della borghesia si pongono già il problema dei rifiuti - in un'ottica borghese, va da sé. Per esempio, in Germania e nei paesi nordici, la percentuale di riciclaggio è molto alta e certe industrie automobilistiche stanno cominciando a pensare vetture che, una volta finito il loro ciclo, siano già pronte per riciclaggio completo. Sia chiaro, con questo non voglio dire che sarà il capitalismo stesso a risolvere i suoi, anzi, i nostri problemi, ma solo cercare di leggere la realtà in maniera più articolata: per es., l'italica borghesia ci presenta l'infamia della monnezza in Campania, quella tedesca pensa di fare soldi col riciclaggio "pulito".

Altra cosa. E' solo col modo di produzione capitalistico, con la scoperta-invenzione di materiali non naturali che lo scarto diventa un enorme problema, perché prima ogni materiale lavorato-consumato (con qualche eccezione, probabilmente) era, un un tempo più o meno breve, riassorbito dal ciclo naturale, e in ogni caso, materiali quali i manufatti in metallo, vetro e ceramica-terra cotta, non hanno mai raggiunto dimensioni quantitative tali costituire, appunto, un grosso problema. L'essere umano, nella sua animalità, ha sempre buttato ciò che rimaneva del consumo: basti vedere cosa si trova nei siti archeologici; dai resti di cibo ai manifatti, si trova di tutto.

Ciao a tutti,

Smirnov

Sottoscrive la puntualizzazione di Smirnov. E' chiaro che bisogna vedere il fenomeno in tutte le sue manifestazioni, altrimenti si finisce per vedere gli alberi e non la foresta, come diceva Engels.

Saluti Rossi.

qualche albero....

Caro smirnov,

abito nella provincia di Salerno, di industrie ce ne sono poke, molte a carattere familiare, l'agricoltura era un'attivita' che aveva un senso: prodotti locali ampiamente consumati ovunque, tipo "pummarole", olio ecc...

A Serre nel salernitano, ci sono le colline che aprono lo scenario verso il cilento, dall'altra verso la lucania, e verso la piana del sele. A valle scorre un fiume, il sele che ha dato e da' da bere alla puglia. Terre di olive, qualche bosco di querce, di agricoltura di collina, qualche pecora.

Popolazione locale che ha ancora o meglio che aveva, la fortuna di ricavare dal terreno, direttamente qualcosa da mangiare. Questa e' una fortuna rispetto a chi nella citta' e' costretto a comprare tutto.

Eppure Serre, e' diventato il luogo irrinunciabile dove gettare rifiuti, provenienti dalla citta' e non, perche'? Collegato bene con i grandi centri produttori di munnezza, bassa popolazione, spazi di manovra per allargarsi, le emergenze non finiscono mai chiaramente. Terreno, che da qualche garanzia di permeabilita', almeno per ingannare l'opinione di chi deve prendere le decisioni. Non di chi lo conosce veramente.

Tempo fa bloccarono dei camion, trasportavano scorie industriali, di industrie chimiche che chiaramente non sono autoctone. Classico del capitalismo, ci diciamo tra noi. Vero? E' cosi'.

Un autotrasportatore, giovane di solito, per un singolo viaggio, guadagna quello che un operaio si "abbusca" in un mese e piu' di sfruttamento. Questo giovane di solito e' un proletario, ha famiglia, paga l'affitto o ha un mutuo, ma bisogna pur vivere. Noi gli diciamo, e' il capitalismo e se non si supera esso, tu caro autotrasportatore farai sempre un lavoro di merda, alle dipendenze di qualcuno che ti fara' trasportare roba dannosa, e sarai sempre uno sfruttato. Vero? E' cosi'.

...continua

qualche albero2

.......

Nei dintorni di salerno, l'unica attivita' che vedi fiorire, oltre alla speculazione (gurda caso un'altra forma di devastazione territoriale) e' quella dei centri commerciali, punti di approdo delle merci che poi vengono vomitati addosso ai proletari che il sabato pomeriggio con il carreliino, con la mogliettina, e chi ce l'ha il figlioletto al seguito; vanno a visitare questo paese dei balocchi, persi tra offerte del caz.. e buste e busticelle di tutti i tipi. Quanti rifiuti entrano ed escono dai centri commerciali! Eppure danno lavoro a migliaia di sfruttati. Cassiere esaurite, scaricatori, addetti agli scaffali, promoter, ecc... tutti precari. Se non hanno questo lavoro, ci sta la valigia e il treno. Oppure la pecora in collina che bruca tra la plastica. Chiaramente questi sfruttai dovrebbero fare la rivoluzione, e noi cosi' diciamo. E' Vero? E' cosi'.

Io ci sono stato in Germania, come pure in Francia. L'unica differenza con noi (dico ai meridionali) e' che fanno una raccolta differenziata decente.

Le produzioni industriali massive, si fanno a oriente. Noi siamo diventati solo dei megacentri commerciali. Ossia i punti di approdo delle merci.

Saluti

che la ns borghesia è stracciona e cialtrona in misura maggiore delle altre di pari livello è evidente anche dalle cose che dici te. Pensa solo che siamo gli unici in Europa che compriamo l'acqua al supermercato pagandola 1000volte di più di quella - 9 volte su 10 potabile - del rubinetto

che poi i proletari ne copino gli stili di vita, o cerchino di farlo in sedicesimo, mi pare ovvia conseguenza della divisione in classi della ns società.

Se mi consenti il paragone, come si dice "il cane acquista tutti i difetti del proprio padrone"...aumentati oltretutto dal suo essere sottomesso.

noi possiamo "solo" mostrare che questa società va disprezzata e rivoluzionata proprio xchè ti "obbliga" a vivere nel modo che descrivi.

Se nn ti "obbligasse" a ciò, se cioè ci fossero modi "alternativi" di vivere entro questa società, NN CI SAREBBE BISOGNO ALLORA DELLA RIVOLUZIONE CHE SUPERI IL CAPITALISMO E DEI RIVOLUZIONARI CHE LA PROPAGANDANO.

I modi ed i tempi in cui si concretizzerà sono oggetto di analisi e riflessione di tutto il partito ,anche a partire da cronache come la tua ( e nessuno è di certo Nostradamus..)

ciao

  • Ciao Antonio,

probabilmente*

Ciao Antonio,

probabilmente è il computer che non permette di capire il tono dell'intervento, ma mi pare di capire che il tuo intervento, in qualche modo, sia "in polemica" col mio ultimo: se fosse così - ma sottolineo il condizionale, perché davvero non mi è chiaro - penso che ci sia un qui pro quo, perché non ho detto in nessun modo che il capitalismo risolverà il problema dei rifiuti. Nè tanto meno ho inteso in qualche modo addossare al Meridione genericamente inteso la responsabilità della monneza, tant'è vero che ho parlato di borghesia italica (responsabile nel suo insieme, sia nelle veste "legalitaria" che apertamente criminale, sia del nord che del sud) e non di borghesia meridionale o cose simili. Poi, lo ribadisco, secondo me il problema della monnezza emerge solo col capitalismo (con qualche eccezione storica, forse): non ho detto niente di più e niente di meno.

Ciao,

Smirnov

Compagni, nessuna polemica. Ve l'assicuro.

Avanti tutta

  • Ciao Antonio,

mi togli un*

Ciao Antonio,

mi togli un peso, sinceramente, perché con 'sti c... di computer è molto facile equivocare e, involontariamente, si possono prendere abbagli.

Ciao Antonio, avanti tutta di cuore!

Smirnov

  • Due foto di Savignano.

Come*

Due foto di Savignano.

Come titola giustamente la //blogger//... "[[crisis.blogosfere.it | Munnezza in paradiso]]".

problema della periferia?

Concordo solo in parte con l'intervento di smirnov:

e' vero che nel nosrd europa le percentuali di raccolta differenziata sono elevate ma 1) non facciamo nemmeo l'errore di ridurre tutto al problema dei rifiuti solidi urbani che sono veramente tanti ma, a livello inquinane, solo una frazione. Il grosso dell'inquinamento ambientale (diossine, metalli pesanti, polveri sottili...) deriva dalle lavorazioni industriali. Se Acerra è la zona a più alta incidenza di malformazioni alla nascita e tumori, non che la moria delle vacche etc. questo lo si deve ai rifiuti industriali... in una regione che di industrie ne ha proprio poche. 2) lo smaltimento dei residui nocivi da lavorazioni industriali pericolose è una delle parti più dispendiose del ciclo produttivo. Perchè? per\chè per smaltire come dio comanda amianto, ceneri, fanghi tossici etc. servono personae, attrezzature locazioni etc. che se a norma vengono a costare un botto 3)la camorra garantisce A TUTTA EUROPA lo smaltimento di rifiuti tossici e pericolosi AL 10& del loro costo regolare. 4) vuoi vedere che il cuore della metropoli appare così pulito ed ordinato... perchè si può permettere di sversare tutta la merda nella periferia???

a dire il vero non ho dati su questo... ma non la eliminerei come traccia di ricerca... e parliamo della campania... chissà cosa cazzo smaltiscono in africa, nell'oceano, ai poli...

Non hai dati, compagno Loto, ma è vero!!

Infatti, parlavo di produzione consumatrice, e consumo produttivo affatto a caso.

  • Ciao Loto,

ancora una volta*

Ciao Loto,

ancora una volta il computer mostra le sue pecche non piccole, nel senso che dà facilmente adito a equivoci e cose simili. Per esempio, sono completamente d'accordo con te e, allo stesso tempo, non cambierei niente del mio intervento precedente: quello che hai detto non tu non smentisce quello che ho detto io, ma lo integra (dal mio punto di vista, ovviamente).

Che cosa cazzo smaltiscano, per esempio in Africa, ce l'avrebbero potuto dire, forse, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, assassinati in Somalia perché, secondo quanto suggerito da varie inchieste giornalistiche - ma non secondo i tribunali, va da sé - stavano indagando su una strada costruita appositamente per coprire una montagna di rifiuti tossico-nocivi di provenienza italiana, con tutte le necessarie collusioni ad alti livelli (in Italia, oltre che in Somalia) del caso.

Ciao Loto e ciao a tutti,

Smirnov

Terra bruciata, Report, Rai

[[rai.tv bruciata, Report, Rai Tre]]

mi sento male a pensare quanto questo infame sistema sta distruggendo noi ed il nostro pianeta...

ma quand'è che finisce questa preistoria barbarica ed inizia una società a misura d'uomo!?!?!?!?

Quando ci saranno abbastanza persone che lo vorranno davvero.

Oltre che in Campania contro gli inceneritori sabato si manifesta anche in Emilia Romagna e nel Lazio: a Parma e ad Albano Laziale [Roma].

[[carta.org su "Carta"]]

{{noinceneritorealbano.it | Foto Albano}}

un aggiornamento da Carta

[[carta.org aggiornamento da Carta]]

sono andato a vedere biutiful cauntri... è fatto bene perchè sottolinea come il problema reale sia lo smaltimento di scorie industriali, prima dei rifiuti solidi urbani... cmq fa venire il voltastomaco. la moria delle pecore, gli ortaggi alla diossina etc. ma che schifo!

CMQ è evidente come il crescere del problema dei rifiuti inquinanti va di pari passo con la crisi perchè è la caduta del saggio del profitto a portarer gli industriali... a fottersene sempre più dello smaltimento delle scorie della produzione.

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