New Orleans - Una tragedia di classe

Per la tragedia di New Orleans si potrebbero copiare pari pari gli articoli dell'anno scorso sullo Tsunami o quelli + datati della Sinistra Comunista sulll'alluvione del Polesine nei '50.

Migliaia di proletari e sottoproletari,lasciati scientemente in balia di un uragano previsto con giorni di anticipo grazie alla teconologia,perchè impossibilitati ad andare altrove o perchè senza danaro sufficiente x pagarsi un "soggiorno" - verae propria MERCE IN ECCESSO né più né meno che in un magazzino che sta x essere allagato da dove si toglie la merce + importante x prima...

E già comincia la brama del capitale di ricostruire:la CNN già stima quanti milioni di dollari serviraranno x laricostruzione e si preparanole aste già...Gli analisti dicono che gli USA nn hanno bisgno di aiuti esteri (o intererenze?) e sembrano ( e sono) più preoccupati che sorga una rivolta tipo Los Angelse '92 che nn soccorere gli alluvionati.

I pacifisti, Moore in testa, sottolinenano che l'alluvione è stata dovuta allarottura delle dighe sul Missippi non manutenutea sufficienza a causa delle spese di guerre ( e sono d'accordo) - e i soccorsi sono stati tardivi ed insufficienti poichè tutte le forze sono in Iraqed Afghanistan (idem).

Ritengo che il successo futuro di un partito rivoluzionario consista nel sapere legare masse di lavoratori intorno a pochi semplici e concreti interessi materiali non garantibili dallo stupido,inutile e dannoso nostro sistema sociale attuale.

Forum: 

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

Posto che, nella sostanza, sono d'accordo con gli interventi di No Nick e Raes, è impossibile dire a priori che gli USA saranno l'ultimo paese ad avere un partito comunista degno di questo nome: nell'agire umanao ci sono molti fattori che non sono mai TUTTI determinabili in anticipo.

Un saluto a tutti,

Smirnov

[quote="cheguevara4"]gli stati uniti sarà sicuramente l'ultimo paese ad avere un vero partito comunista e a fare la rivoluzione,gli americani sono molto patriottici e vedono il comunismo come un qualcosa di antiamericano dopo lo scontro con l'unione sovietica[/quote]

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

gli stati uniti sarà sicuramente l'ultimo paese ad avere un vero partito comunista e a fare la rivoluzione,gli americani sono molto patriottici e vedono il comunismo come un qualcosa di antiamericano dopo lo scontro con l'unione sovietica

cheguevara4

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

è importante le potenzialita di lotta che si vede che esistono negli stati uniti peccato manchi 1 partito comunista per guidarle

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

Si,quello di prima ero io...

Pietrotskij

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

cedrto,non possiamo essere sicuri al 100% di niente,tutti possiamo sbagliarci,ma a vedere come vanno le cose penso proprio che gli usa saranno gli ultimi ad avere un partito comunista forte

cheguevara4

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

è possibile ma è 1 grave perdita per il comunismo

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

Non è vero che la "popolazione" americana sia sempre stata un unico blocco liberale,questo è un pò un luogo comune a sinistra. Spesso lo si dice anche degli Israeliani: tutti sionisti,tutti anti-arabi,ma non è così.

Il proletariato a stelle e strisce ha una tradizione di lotta vera anche se poco conosciuta,ha avuto anche tante avanguardie e movimenti.

Non a caso il movimento no-global(con tutti i suoi limiti,ma non è questo il punto)è nato negli USA(a Seattle),non altrove.

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

Sono d'accordo con No Nick,e penso che i fatti di New Orleans avranno ripercussioni nella coscienza di molti lavoratori americani.

Dobbiamo ricordarci che il proletariato americano è fortemente multinazionale:afro,ispanici,ecc...ed in questi settori la questione del patriottismo e dell'anticomunismo fa meno presa. E poi la vicenda per esempio della Wal Mart dimostra che la volontà di lotta non manca in quel paese.

Gli stati uniti hanno avuto la prima rivoluzione borghese della storia,ormai non possono fare per primi quella proletaria perchè c'è già stata,ma una partita fondamentale in quel paese si giocherà di sicuro...

Pietrotskij

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

ci sono già state li grandi occasioni di lotta,ma la popolazione si è sempre tenuta su posizioni liberali,non mi faccio illusioni su una presa di coscienza del proletariato proprio ora

cheguevara4

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

E' vero... basta pensare agli eroici compagni dell IWW al quale centenario della fondazione è dedicato un articolo sul prossimo prometeo.

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

su israele ho opinione totalmente diversa,so che ha un alto potenziale di lotta.riguardo gli usa,di anticapitalisti ne vedo davvero pochi,anzi pochissimi,certo i lavoratori lottano contro il liberismo ma sempre in una logica capitalistica,basti pensare che i partiti di sinistra hanno pochissimi iscritti,non come qua in europa

cheguevara4

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

Cheguevara4,io non nego,figuriamoci,che il proletariato americano non sia immerso in una logica capitalista.

Questa è la normalità sotto il capitalismo. Il fatto che in Europa ci siano tanti iscritti nei partiti di sinistra non significa che questi iscritti abbiano una coscienza rivoluzionaria.

Ma la gente cambia!

Le cose cambiano. Non possiamo analizzare la situazione degli USA come se fosse uno statico compartimento stagno.

Sostenere che "è' sempre stato così,sarà sempre così",non solo non è vero ma è anti-storico.

La domanda concreta che dobbiamo porci è:quali mutamenti ideologici si stanno preparando nella coscienza della classe operaia statunitense?

Pensiamo che l'evidente legame della guerra in Iraq con le vittime di NewOrleans (come spiega bene NoNick) o gli scontri che in quella città spettrale si stanno consumando in queste ore tra proletariato e marines,non avranno conseguenze profonde negli stati uniti?

No,io non lo credo.

Pietrotskij

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

[quote="cheguevara4"]su israele ho opinione totalmente diversa,so che ha un alto potenziale di lotta.riguardo gli usa,di anticapitalisti ne vedo davvero pochi,anzi pochissimi,certo i lavoratori lottano contro il liberismo ma sempre in una logica capitalistica,basti pensare che i partiti di sinistra hanno pochissimi iscritti,non come qua in europa[/quote]

odio puntualizzare ciò che x dei marxisti dovrebbe essere scontato: i partiti di sinistra si muovono entro orizzonti e logiche capitalistiche,sono espressione di questa società,ne riflettono un'ideologia - se anche sono rilevanti numericamente nn vuol dire che la coscienza socialista è + avanti. Anzi.

I tuoi mi sembrano proprio i tipici pregiudizi del sinistrismo italico ( di matrice stalinista ed anche - consentimi- un pò provinciale...)

X paradosso siamo molto + "liberali" noi proletari europei che andiamo a votare in percentuali bulgare,illudendoci di chissà cosa o solo x conformismo...

Tanto x dire: la lotta x le 8 ore di lavoro è nata negli Usa 100 anni fa. Oggi là minoranze portano avanti (forse velletariamente nn so) una campagna x la riduzione a 4 ore della giornata lavorativa, x rispondere alla disoccupazione dovuta all'aumentata produttività del lavoro - inoltre altre minoranze (nn consapevoli e magari nn rivoluzionarie certo) fanno del disfattismo ATTIVO contro la guerra organizzando l'espatrio illegale dei soldati in Canada - almeno 5o 6mila nell'ultimo anno pare(l'organizzazione dei reduci del Vietnam)oltre a cercare di stabilire contatti col proletariato iracheno.E di rabbia sotto la cenere ne cova molta,ma molta...anche xchè la precarietà (in opposizione alla stabilità) nel mercato del lavoro Usa è enormemente più estesa, è condizione "normale" da sempre.

Mentre nella "rossa" Europa nn si va oltre il "reddito di cittadinanza" ed il pacifismo arcobaleno.

Sono decenni che noi proletari veniamo INGANNATI con le storie che i tedeschi erano tutti nazisti,gli americani yankee imperialisti, i russi comunisti,ora gli arabi estremisti kamikaze etc. etc - basta C...O ! :D :D

La lotta x ilsocialismo è e sarà una NECESSITA' e nn sarà certo un nome a spaventarli - senza contare che gli usa sono il paese dove già oggi c'è la più grande percentuale di socialismo -diciamo così- intendendo con ciò la percentuale di proletarizzazione delle popolazione, la concentrazione dei capitali ( meno del 10% della popolazione detiene tutto) e la socializzazione del lavoro.

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

ma infatti io non ho detto che sarà sempre così,ho detto solo che penso che negli usa il processo rivoluzionario sarà più lento che qua in europa,e non metto assolutamente in dubbio che i partiti di sinistra europea(compresi prc e pdci)si muovono in una logica capitalista.quello che volevo dire quando parlavo di iscrizioni a partiti di sinistra è che negli usa il partito più progressista che supera l'1% dei voti è il partito democratico(!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)(e non penso che gli astensiomisti siano più rivoluzionari di chi va a votare)mentre qui il più forte è rifondazione,che non è certamente comunista ma il suo 6% fa capire che qui in italia un certo numero di anticapitalisti c'è.non metto certo in dubbio le tante lotte che fanno negli usa,ma anche là stanno dietro una bandiera pacifista a arcobaleno e non dietro una rivoluzionaria falce e martello,e anche qui in italia se vi ricordate ci fu il disfattismo attivo contro la guerra in iraq quando bloccarono i treni che trasportavano materiale bellico

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

lo scorso messaggio era il mio

cheguevara4

Re:New Orleans - Una tragedia di classe

Compagni, secondo me mettersi a vedere se negli usa la coscienza di classe è meno sviluppata che qui da noi è un dispendio di tempo che non può dare frutti. Purtroppo oggi il proletariato, ovunque si trova in una situazione di tragico arretramento in termini di coscienza di classe, politici ed organizzativi. Che questa situazione di arretramento si rifletta quì in "percentuali bulgare" e pseudo partiti anticapitalisti (che tali non sono, tanto per ribadire l'ovvietà)e là con il rifiuto della politica, o le ideologie nazionaliste... poco cambia in termini di coscienza. Il proletariato non lotta per i propri interessi in quanto classe e quindi, non lottando, non sviluppa alcuna coscienza di classe.

Cambiano invece sicuramente le modalità dell'intervento delle avanguardie nella classe e le argomentazioni da usare, questo sì. I nostri compagni americani (come potete vedere nelle loro pagine sul sito ibrp)sono più impegnati a denunciare il modo peculiare di esistere e sfruttare del capitalismo usa che, per molti versi, è più avanzato di quello europeo ovvero rappresenta un po la direzione verso la quale anche noi ci stiamo muovendo (smantellamento totale del welfare e di tutte le spese che non generano plusvalore come la manutenzione, sottoproletarizzazione di massa della società, 37 milioni di poveri e 45 milioni senza copertura sanitaria...) E' ozioso, torno a dire, vedere dove c'è più coscienza di classe dal momento che essa è quasi totalmente assente ovunque. Più interessante invece cercare di cogliere le dinamiche, spesso anche non esplicite, attreaverso le quali si esprime il disagio di classe per le condizioni imposte dal sistema e quindi quel terreno naturale nel quale noi rivoluzionari possiamo e dobbiamo intervenire.

Ciao

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