GIOVENTU' PROLETARIA FRANCESE: EPPUR SI MUOVE...

Per fortuna c'è l'esempio dei giovani proletari d'oltralpe che ci aiuta a dimenticare LC e a parlare di cose molto più interessanti. Come la lotta di classe, ad esempio.

Di seguito, la convocazione dell'assemblea sui fatti francesi che si svolgerà a Parma il 5 aprile.

L'ESEMPIO FRANCESE

GIOVANI, STUDENTI, PROLETARI DI TUTTE LE ETA’ STANNO RIEMPIENDO LE PIAZZE DI FRANCIA PER DIRE NO ALLA PRECARIETA’ IMPOSTA DAL REGIME CAPITALISTA. ERA ORA. E IN ITALIA QUANDO?

SU QUESTI TEMI

INCONTRO PUBBLICO

MERCOLEDI’ 5 APRILE ALLE ORE 21 PRESSO IL CIRCOLO PROMETEO, IN VIA JACCHIA 33 (QUARTIERE MONTANARA)

ORGANIZZA BATTAGLIA COMUNISTA

Forum: 

Re:GIOVENTU' PROLETARIA FRANCESE: EPPUR SI MUOVE...

è vero - quando in Italia?? è la domanda che mi pongo anch'io.

Sinceramente non mi spiego fino in fondo come mai quì il clima è così rassegnato e passivo ( sia tra i lavoratori che tra gli studenti ).

OK x la maggiore proletarizzazione d'oltralpe - ok che il "sistema italia" , ( farraginoso all'inverosimile, burocratico e familistico-mafioso) si basa su quell'incredibile ammortizzatore sociale che è la famiglia - la quale dà ancora margini di tenuta. Però nn me lo spiego fino in fondo.

x chi interessa Radio Onda d'Urto ( sia su internet che sul satellite ) fa collegamneti giornalieri con Parigi ed interviste con manifestanti,sindacalisti etc.

Re:GIOVENTU' PROLETARIA FRANCESE: EPPUR SI MUOVE...

Quello che mi ha impressionato della mobilitazione francese è stato il livello di auto-organizzazione raggiunto.

Hanno evitato i metodi dell'assemblearismo permanente stile autonomi (rifiuto del voto e della delega),che purtroppo in Italia prende sempre piede nei movimenti..

Invece loro hanno eletto cordinamenti a vari livelli,votato proposte,organizzato la lotta con le altre università occupate dialogando su base democratica.

E questo quando lo vedremo in Italia?

Se riesco a pasare alla vostra assemblea ne parliamo di persona!

Re:GIOVENTU' PROLETARIA FRANCESE: EPPUR SI MUOVE...

ciao!! , ieri non sono riuscita a venire all'incontro in via jacchia , chi mi fa un sunto ? ci saranno altri incontri?

Re:GIOVENTU' PROLETARIA FRANCESE: EPPUR SI MUOVE...

Sarebbe utile anche a mè, un piccolo sunto, visto che durante la settimana difficilmente riuscirei ad arrivare a Parma.Peccato, su un tema tanto interessante...

Grazie

Saluti a tutti gli internazionalisti.

Re:GIOVENTU' PROLETARIA FRANCESE: EPPUR SI MUOVE...

nell argomento pagine marxiste ci sono interessanti interventi sulla francia.quanti giovani sul forum buon segno

Re:GIOVENTU' PROLETARIA FRANCESE: EPPUR SI MUOVE...

L'assemblea di ieri sulla rivolta francese è stata ricca di interventi e quindi molto stimolante.

Il primo relatore ha descritto l'attacco alle condizioni di vita dei lavoratori che è in corso non solo in Francia ma - dove più dove meno - in tutto il mondo. E' infatti la crisi globale del capitalismo che spinge i governi della borghesia (sia di destra che di sinistra) ad aggredire i salari, a tagliare la spesa sociale e a rendere sempre più precario il lavoro dipendente.

Il secondo relatore ha invece approfondito la specifica situazione francese, cercando anche di comprendere perché in Francia gli studenti si mobilitino in massa contro la precarietà - coinvolgendo anche alcuni settori di classe operaia - mentre in Italia non sia ancora avvenuto niente del genere, nonostante le condizioni di lavoro siano anche peggiori. Fra le tante concause, una è certamente l'infausta capacità di imbrigliamento delle lotte che in Italia hanno i sindacati rispetto a quelli francesi, meno radicati nella classe. Ma non solo. In Francia, da sempre, per complesse ragioni storiche e culturali, c'è rispetto all'Italia una maggiore disponibilità alla mobilitazione spontanea.

Questo non significa che in futuro non possa verificarsi anche da noi una situazione simile a quella francese. In proposito sono intervenuti diversi compagni che hanno cercato di individuare le possibili vie da intraprendere per cominciare a discutere nelle scuole, nelle università, sui luoghi di lavoro in cui ci troviamo quotidianamente, di precarietà e lotta di classe.

E altro ancora...

p.s.) Sqyll, vieni a trovarci! Il nostro circolo è aperto tutti i mercoledì dalle 21. Se il mercoledì non puoi, vieni il sabato pomeriggio: però avvertici! (con un messaggio sul forum, ad esempio). Il sabato, infatti, abbiamo orari un po' "ballerini"... Ciao!

Re:GIOVENTU' PROLETARIA FRANCESE: EPPUR SI MUOVE...

Comunque mi sembra che anche in Francia il sindacato stia giocando un ruolo disastroso.Al posto di convocare uno sciopero generale di 24 ore contro il governo continuano a proporre cortei (pur importanti) solo sull'obiettivo del ritiro del CPE... mi sembra che l'idea sia quella di fiaccare il movimento. Vedremo se il gioco gli riuscirà.

BESOS

P.S.

Ehi Gek,so che alla vostra assemblea sono venuti due o tre ragazzi che fanno parte del mio collettivo universitario,spero non siano stati molesti :-)

Re:GIOVENTU' PROLETARIA FRANCESE: EPPUR SI MUOVE...

Nient'affatto molesti. Il confronto è sempre ben accetto.

Saluti da Gek

Parigi Agosto 2006

In questi giorni ci sono state in Francia numerose espulsioni di "senza-documenti": la quota di proletariato interessato non era comunque particolarmente incidente, e anche l'eco della notizia è stato scarso. Ho trovato rilevante la mobilitazione di lavoratori in difesa dei "senza-documenti"; per esempio ho potuto assistere al rientro dalle ferie di insegnanti a rivendicare il diritto ai documenti per i loro allievi e rispettive famiglie, e varie iniziative anche politiche nelle periferie più estreme di Parigi. Ho preso un po' di stampa dell'estrema sinistra e c'era poco: ma gli striscioni e i tatzebao preparati dai lavoratori erano interessanti, con una certa insistenza sul principio della autodifesa di classe e su "un attacco a uno è un attacco a tutti". Da notare la differenza con quanto accade nelle "nostre" periferie, in particolare con l'atteggiamento degli insegnanti italioti per i quali (nel grosso) i figli del proletariato e del disagio delle periferie metropolitane sono un problema da allontanare o da girare all'azione repressiva e incompetente dei burocrati dei servizi sociali comunali, se non della sbirraglia dello stato [vedi il napoletano].

Ciao Reed, ti riferisci a un episodio in particolare o un atteggiamento generale?

Ciao

Smirnov

  • Ciao Smirnov

Rispetto alla*

Ciao Smirnov

Rispetto alla Francia mi riferisco ovviamente all'episodio cui ho assistito; rispetto all'Italia a numerosi episodi, che si caratterizzano per un atteggiamento diffuso (parlo dei contesti di cui ho esperienza diretta, naturalmente) che soffoca le eccezioni minoritarie.

In generale c'è la questione del fallimento del modello francese delle politiche sociali [il fallimento di una delle opzioni messe in campo dalla borghesia per il contenimento delle contraddizioni sociali] che combinato in maniera originale al tramonto del welfare state legato al ciclo attuale sta producendo reazioni espresse sia dagli strati inferiori del proletariato urbano che dal sottoproletariato. Credo che non resti del tutto estranea la piccola borghesia bottegaia di origine straniera (scovate a Parigi un bottegaio bianco!), che scarica contraddizioni sul proletariato e sui lumpen complicando la trama. In Italia la questione non è identica, perchè si intreccia a caratteri peculiari del sottoproletariato. Soprattutto nelle periferie del sud, passate agli "onori" della cronaca come ghetti di barbarie [napoletano, palermitano ecc.], la presenza ampia delle organizzazioni mafiose e la normalizzazione degli stili di vita su essi modellati offre un sistema altro e integrato assieme in cui vivere, che diversifica le reazioni e le risposte alle contraddizioni vissute, offrendo ai lumpen e ad alcuni strati immiseriti del proletariato inediti margini alternativi di raccolta briciole.

Focalizzarsi sul proletariato metropolitano, che invece ha [anche alla prova dei fatti!] eguali interessi, eguali metodi naturali di lotta, eguali modalità di autorganizzazione, resta il compito principale, inaggirabile. Guai a guardare al sottoproletariato con gli occhi romantici che un tempo l'immondizia staliniana riservava ai contadini e ai loro "accerchiamenti" delle città.

Mi fa piacere sapere che,tra i "boers" francesi ci siano "bagliori di coscienza di classe"...Ma c'è poco da illudersi! Se non entrano in gioco il proletariato vivo e attivo,tenuto a freno dalle forze riformiste, e nuclei di avanguardie bolscevico-leniniste che critichino a fondo il carattere borghese della politica riformista e liberal-socialista, strappando lembi di proletariato alla parte "versallese", ancora numerosa e dominante nell'esercito del proletariato francese,nessuna "aurora" di lotta di classe si affaccerà all'orizzonte.Nella lotta politica, è il partito e la sua politica a determinare il corso degli eventi e non il ribollimento da solo del movimento operaio! Duccio.

Concordo ovviamente sul ruolo fondamentale del partito (partito + ribollimento delle masse), mentre ho qualche perplessità sull'interessante intervento di Reed, nel senso che (ammesso però che non abbia capito male) nel caso delle periferie parigine - mi riferisco alla rivolta dell'autunno scorso - non si può parlare di sottoproletariato, ma, appunto, di prletariato immiserito e marginalizzato. Lo stesso però si dovrebbe dire del proletariato delle citta meridionali italiane, che diventa sottoproletariato quando viene viene assunto, per così dire, come "forza-lavoro" dalle organizzazioni criminali.

Un saluto a tutti,

Smirnov

La rivolta dell'autunno scorso riguardava proletariato e giovani di varia estrazione sociale. Quanto riferivo invece toccava anche sottoproletariato.

Io resto scettico sul fatto che durante la rivolta delle banlieus sia intervenuto il proletariato: ammenocchè non si vogliano considerare tali quei giovani figli di immigrati,miscela di piccola borghesia studentesca e di sottoproletariato che hanno inscenato una rivolta che si caratterizzò più per i suoi aspetti anarcoidi che per una qualche disciplina di lotta che non poteva essere assente nel caso fossero scesi in campo anche "brandelli" di movimento operaio...Tuttavia resto aperto al confronto.Duccio

erano disoccupati figli di operai

Ciao Duccio, che la rivolta dell'autunnno abbia presentato marcatamente aspetti anarcoidi e persino nichilistici non c'è alcun dubbio, a mio parere, ma è altrettanto indubbio che i rivoltosi appartenevano, in maggioranza, al proletariato, se vuoi quello più marginalizzato ma che è uno specchio di quello che è una parte non piccola del proletariato giovane di oggi e, probabilmente, ancor più di domani.

Di nuovo,

Smirnov

Concordo con Smirnov. Senz'altro questa solidarietà di classe espressa da queste fette se pur minime di proletariato, è un passo avanti verso la coscienza di classe. Lontani dal poter veder il bicchiere mezzp pieno.

GRÜSSE

Rivolunzio

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