Referendum scuola Bologna 

Di sicuro una vittoria del comitato "art. 33", formato da genitori volontari, non significa ridare alla scuola il ruolo culturale che le spetta, svincolato dalle esigenze di mercato, anzi darà lustro alla "soluzione" referendaria ed elettorale "democraticamente" espressa. Mi auguro comunque una vittoria di A non fosse altro che per veder applicata la dottrina sociale, tanto sbandierata, della povertà della chiesa.

Forum: 

siamo al livello del tifo? ok, tanto, in ogni caso, non cambierà nulla, vinca a o b, solo ancora energie sprecate nell'arena sterile della consulta democratica...

se la metà delle energie profuse fossero state indirizzate per tutelare il "diritto" dei genitori proletari di avere asili gratuiti, in un fronte con gli altri salariati, la cosa avrebbe avuto un senso. così è solo farsa.

Siamo in una società capitalistica, quale sarebbe il ruolo culturale che spetta alla scuola? quello di preparare i futuri cittadini a partecipare alla vita democratica ed economica borghese. Ora chiedo: quale può essere il "ritorno" per un comunista, nell'avere una scuola universalista, più laica, rispettosa dell'articolo 33 della costituzione? Il problema è: cosa cambia anche nella prospettiva rivoluzionaria per me comunista avere un tipo di scuola pittosto che un'altra? Non ho la risposta sicura pronta, perchè penso che qualcosa cambi quando si ha di fronte cose diverse, si tratta però di capire cosa. E qui subentra anche un'altra questione: quale è il ruolo politico storico che deve svolgere il comunista di fronte a diverse opzioni politiche interne al sistema che si deve abbattere?

Ineccepibile.

"il ruolo culturale che le spetta, svincolato dalle esigenze di mercato", non puo che realizzarsi in una società di produttori, comunista. in effetti sono stato vago.

L'augurio elettorale...è tifo..interclassista aimè.

Più che altro la vittoria della A sta avendo il merito di delegittimare ulteriormente il ceto politico di ogni colore che si sta rivelando legato a doppio filo alla Curia, e di approfondire la spaccatura nel PD già messo alla prova... Questo e non altro oggi interessa una prospettiva rivoluzionaria

scusa, ma non c'era bisogno del referendum per chiarire che il centro sinistra è favorevole alle scuole private e legato a doppio filo alla curia?

1) nei loro governi di quanto sono stati tagliati i fondi alle private? (0)

2) quando hanno fatto la bicamerale cosa hanno fatto per stopparle? niente, anzi con la riforma del titolo 5 hanno manomesso l'articolo 114 che oggi suona così: "La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato." ma visto che l'articolo 33 recita "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato." ecco che la repubblica (di cui lo stato è solo una parte! finezza degli azzeccagarbugli) può tranquillamente finanziare le scuole private senza che nessuno gli possa rompere gli zebedei (e c'è ancora chi ce la mena con viva la costituzione!)

3) il caro vecchio berlinguer ha varato la legge 62/2000 che dice con molta chiarezza "art1: "Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall'articolo 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali." Ma abbiamo già visto che grazie alla riforma del titolo V l'articolo 33 vale come il due di bastoni quando comanda denari.

O si mette in discussione che a comandare siano i denari, o si è succubi. per me l'unico esito del referendum è stato quello di disperdere ulteriori energie appresso alle illusioni democratiche.

ad oggi il rafforzamento del partito comunista internazionalista è la cosa più importante, questo e non altro oggi interessa una prospettiva rivoluzionaria, perciò, compagni che ci leggete, scrivete, commentate, rompete gli indugi, prendete contatto con l'organizzazione o con la sezione a voi più vicina, il partito e la rivoluzione ne hanno fottutamente bisogno.