I popoli abbandoneranno mai il loro oppio preferito?

Non so di quale avviso siate voi, ma personalmente credo che questo pontefice sia di gran lunga peggiore dei suoi predecessori. Il perchè è presto detto. Il suo pontificato crea l'illusione di una possibilità di cambiamento nell'ambito di una istituzione borghese che si propone di sopravvivere a quella che sprezzantemente definisce come modernità.

Rispetto a questi cambiamenti di facciata, però, una domanda mi sorge spontanea: le masse si decideranno mai ad abbandonare l'istituzione cattolica, piuttosto che di altra matrice religiosa, allo scopo di prendere piena coscienza della propria situazione di classe? Vorrei focalizzare l'attenzione su questo argomento in quanto ritengo che la religione rappresenti uno dei principali ostacoli all'emancipazione del proletariato dai propri oppressori. Quale opinione vi siete formati a riguardo?

Forum: 

Questa è una questione assai più delicata di quel che sembra. Noi in quanto materialisti non abbiamo dubbi sulla natura della religione, e sull'inesistenza di qualsiasi essere sovrannaturale. Tuttavia non neghiamo quali siano le cause materiali reali nella società che spingono le masse a mangiarsi l'ostia.

La presa di coscienza di classe è un passo necessario per il superamento di questa formazione sociale infame, tuttavia ci illudiamo. Non crediamo che spontaneamente possa succedere che assieme alla presa generale di coscienza , nel percorso rivoluzionario che porta alla presa del potere, possa avvenire la rottura totale delle masse dal Credo.

Questa rottura infatti potrebbe trovare fondamento materiale, e rendersi completo e spontaneo solo nel corso del reale percorso di emancipazione della classe dalla condizione di schiavitù salariale, cioé nel socialismo.

Compito dei comunisti oggi è si denunciare la religione in quanto frode ai danni della classe. Tuttavia allo stesso tempo non dobbiamo cadere nella illusione che nostro compito è combattere la religione, come se mediante il nostro impegno la religione possa essere annientata! Finché esisteranno condizioni di vita servili, esistera il servile credo nel Signore.

Allo stesso tempo compito imprescindibile dei comunisti è combattere l'ingiustizia degli stati oppressori di tutte le minoranze religiose. Un paradosso? Non proprio, perché i comunisti difendono sia la libertà di credo che la libertà di denunciare il credo; con la prospettiva che nel socialismo le masse abbandoneranno liberamente il credo.

Non so se ho risposto bene...

RED vedi che già c'è un "topic" aperto su questo tema. Vedi che c'è indicatoanche un articolo tratta da leftcom...

leftcom.org

Saluti!

Una prima precisazione riguarda la linea che la Chiesa persegue oramai da circa 60 anni e cioé il tentativo di separare i propri destini da quelli di un capitalismo morente. L'ultima enciclica di questo Papa è stata accolta nei circoli finanziari USA come una sorta di manifesto parabolscevico (vale la pena leggerla). Quando un papa, Woitila, dice ai popoli d'Africa che "il capitalismo non è la strada per il vostro riscatto", quando un convegno mondiale dei vescovi (2007) dichiara che "il latifondo é una struttura antiumana ed anticristiana" o quando (2009) la Chiesa indice un convegno mondiale sull'evoluzionismo nel quale 'accetta' il darwinismo, ecc. il significato è evidente: la Chiesa sa sa che il capitalismo è fallito, sa che è prossimo ad un collasso epocale, e non vuole essere trascinata con esso nella fine, vuole sopravvivere come ha fatto con i precedenti sistemi sociali che essa sosteneva e che crollarono.

Altra cosa è la questione della religione, sulla quale ha detto benissimo il compagno MAO7. Non si può liquidare la religione con un dettato di tipo illuminista. Credo che Fuererbach avesse ragione nella sua "Essenza del cristianesimo" quando la definisce come "assolutizzazione dell'umano" e tuttavia permangono questioni psicologiche, come la paura della morte o l'origine dell'universo, che risospingono gli uomini verso la trascendenza. Il problema della religione va trattato contro i contenuti di classe che essa contiene, a cominciare dalla legittimità della proprietà privata, come ricordano i convegni dei calvinisti, sancita nel dettato biblico. Questo è un punto essenziale: la vera ideologia borghese trovò infatti la propria prima legittimità nel Giansenismo e nel Calvinismo e, singolarmente, entrambe queste teologie furono combattute dalla Chiesa cattolica in quanto, affermando una diversità antropologica tra gli uomini ( e le classi) svelavano la vera natura delle religioni. Non mi pare abbia davvero senso classificare il presente Papa come migliore o peggiore: si tratta del capo, più o meno abile, più o meno accorto, di una istituzione ideologica che vuole sopravvivere alla fine di coloro che essa finora ha servito. L'addentellato mondiale della Chiesa e la sua sapienza del potere le dicono quale sia lo stato del mondo ed in che direzione vanno i processi storici in atto e sa da molto tempo che il capitalismo è fallito, almeno dal tempo della enciclica di Leone XIII.

Ai rivoluzionari non è concessa la negazione del soggettività nella storia. Bergoglio, a differenza di Ratzinger, ha un miglior rapporto con l'individuo; è l'uomo migliore per distribuire oppio, ideologie, falsa coscienza.

Lenin avrebbe detto, come per quella borghese, che l'ideologia religiosa è più antica, meglio elaborata, assolutamente più e meglio diffusa. Non possiamo non considerare l'uso del socialismo a parole ("non lavori, non mangi" w2.vatican.va) che si riflette nella battaglia sui giornali della borghesia.

Circa il nuovo ordinamento sociale, nel socialismo scientifico non c'è nulla di utopistico. Riporto un breve periodo di Engels tratto da L'origine della famiglia.

Quello che noi possiamo dunque presumere [..] dopo che sarà spazzata via la produzione capitalistica, il che accadrà tra non molto (le qualità agitatorie) è principalmente di carattere negativo, si limita [..] a quel che viene soppresso (l'oppressione della maggioranza). Ma cosa si aggiungerà? Questo si deciderà quando una nuova generazione sarà maturata (fuori dai rapporti capitalistici) [..] quando ci saranno questi uomini, non importerà loro un corno di ciò che secondo l'opinione di oggi dovrebbero fare; essi si creeranno la loro prassi e la corrispondente opinione pubblica sulla prassi di ogni individuo. Punto.

Ciò è riferito ai rapporti sessuali che, come quelli religiosi, hanno fondamento nella produzione e riproduzione materiale della vita.

parte delle masse islamiche non credo per il momento li il pensiero religioso e' ancora a uno stadio illiberale e feudale......gli stati uniti poi di fatto sono una specie di teocrazia con elementi cristiano millenaristi e massonici...in europa il fenomeno religioso sembra sostanzialmente in decadenza...non vedo molti giovani frequentare messa...anzi! l'europa appare quindi piu' secolarizzata. comunque morto uno spacciatore se ne fa un altro.......la religione ormai e' solo una delle tante catene a cui il popolo e' legato.

Una religione più "liberale" non sposta il problema di una virgola. È opportunismo pensare che, spezzando la catena religiosa, si possano risolvere i conflitti sul pianeta.

Il Capitale usa le ideologie di coesione sociale così come le trova.

La merce forza-lavoro è atea ma resta una merce

In che senso come le trova? Secondo me le crea pure a tavolino

Entriamo nel terreno scivoloso di un copione planetario da Grande Fratello.

La putrescenza è tale che non ci dobbiamo meravigliare più di nulla ma conviene fomentare psicologie sociali già ben radicate piuttosto che crearne di nuove.

Gli interessi globali nella spartizione dei profitti si muovono sempre dialetticamente. Una nuova psicologia sociale, quella ambientalista ad esempio, è preda di interessi capitalisti che puntano a ristrutturare in senso "verde". Questo determina che frazioni di capitale appaiano come il pompiere pronto a spegnere l'incendio innescato da altri frazioni di capitale. Esiste una frazione di capitale buona ed un'altra cattiva? No, altrimenti saremmo degli opportunisti !

Non se ne esce ! Così come non se ne esce quando si toccano le psicologie religiose, vecchie o nuove che siano.

Soltanto l'interesse di classe, l'interesse dei proletari, siano essi islamici, cristiani, ambientalisti, omosessuali .... di genere femminile o maschile, può spezzare la materiale catena capitalista che tiene in vita le false coscienze.

no no ma forse mi sono espresso male sulle due questioni.....intendevo religione piu' liberale nel senso che potrebbe garantire una "democrazia" all' interno dello stato in cui le forze proletarie avrebbero piu' liberta' di organizzarsi anziche venire represse in maniera brutale. e sul capitale che crea le ideologie ritenevo che comunque cerca di creare un "omologazione" culturale.... un essere umano liberato intendo penserebbe con la propria testa invece oggi hanno tutti gusti simili. e tutti funzionali al mantenimento di questo sistema di produzione. per non parlare della propaganda fatta da televisioni, cinema,radio,internet.

Chiarissimo !!

Sull'agibilità politica che garantirebbe la democrazia, anche cent'anni fa, vi erano posizioni diverse tra i bolscevichi ed i rivoluzionari dell'Europa occidentale; all'epoca si discuteva pure sulla possibilità di rappresentanza nelle tribune parlamentari borghesi. Oggi è chiaro che la democrazia ha esaurito il suo compito rivoluzionario di estenzione della lotta di classe. La farsa imperialista sulla discussione democratica è specchietto per allodole. La democrazia imperialista è repressiva tanto quanto forme di governo monocratiche, piuttosto, esse si alternano al pari delle ideologie alla moda.

Il noto avvinazzato di Treviri (cit. Isaia) - nonchè capo degli odierni alcolisti anonimi sul pianeta - definì la democrazia come migliore forma di governo del capitalismo. La democrazia è libertà, la libertà della merce forza-lavoro di circolare e vendersi al migliore acquirente; la libertà dello schiavo salariato di vendere la sua merce al capitalista.

Le idee della classe dominante, la cultura europea che ha liberato gli uomini dal desiderio di Dio, li ha anche liberati dalla libertà di essere schiavi ? Li ha resi meno omologati alla mercificazione della vita?

Solo nel capitalismo il concetto di libertà ha senso. Affermare che solo nel comunismo si potrà essere liberi equivale ad affermare che vi saranno ancora degli schiavi.

piu' che liberta' e' una costrizione....se io non vendo la mia forza lavoro a un capitalista che sia piccolo o grande io non mangio. quindi non sono libero....diciamo che sono costretto da bisogni materiali. interessantissimo il tuo concetto di definizione di uomo libero in una societa' comunista o capitalista.puoi spiegarmelo meglio? sono alle prime armi sono qui tra di voi per farmi una cultura di classe.

Oggi posso definirmi felice oppure dire a te che sei sazio perchè conosco entrambi i negativi delle mie affermazioni: triste ed affamato. Sono in grado di dire qualcosa, perchè essa è in rapporto dialettico con qualche altra cosa: felice-triste, sazio-affamato, libero-schiavo.

Essendo, il linguaggio, uno strumento di comunicazione della nostra specie che sorge e si modifica con lo sviluppo delle forze produttive, esso si trova talvolta nel paradosso di dover esprimere dei concetti per un superiore livello delle forze produttive con gli attuali strumenti linguistici.

Affermare che il comunismo è una società di uomini liberi è il più grande paradosso del linguaggio borghese. Società e libertà sono espressioni illuministe; sono un tuo socio con un grado di libertà che dipende dalla mia appartenza di classe.

Dobbiamo farci capire ed usiamo quello che abbiamo: Marx definiva il comunismo come associazione di produttori liberi ed uguali; potremmo anche definirla come una semplice cooperazione umana.

Quello che però deve essere chiaro che oggi posso definirmi libero perchè qualcun'altro è schiavo. La necessità di definirsi liberi cessarà, finalmente, con l'abolizione della schiavitù salariata.

si comunque volevo un opinione da te tornando al discorso originario......quando il papa parla del dramma dei migranti cosa c'e' sotto???? visto che parla degli effetti del capitalismo tralasciando da buon reazionario le cause. nel senso il suo e' un freddo calcolo "politico"? utopismo evangelico? ignoranza pura?

ciao,

premetto che zaccaria non fa parte del pcint... credo. detto questo per noi la definizione di comunismo come società di liberi ed uguali è tuttora valida... individui liberi di sviluppare le proprie peculiarità in ogni direzione attraverso il superamento della divisione del lavoro etc.

per le religioni, effettivamente non credo che ci sia bisogno di grandi congiure stil gruppo bildemberg, il capitalismo esprime la sua decadenza alla luce del sole, sottomette le vecchie religioni e miti piegandole ai propri interessi, ne forgia di nuove come l'antifascismo, la democrazia, lo scientismo etc.

il papa e i poveri? beh! i poveri sono terreno di esistenza della chiesa... niente poveri niente chiesa... parlare a loro favore significa, credo, fare proseliti e criticare una condizione reale attraverso la carità, ovviamente mai attraverso le radici materiali della miseria stessa.

La nostra lotta contro la religione e le religioni tutte (miti compresi) è la lotta per abolire l'alienazione e la miseria materiale che sono il terreno materiale sul quele queste male erbe crescono e si rendono infestatanti.

ecco lotus ....chiariscimi una cosa.....in che senso hai esposto il termine antifascismo in maniera negativa? durante l'occupazione tedesca e' stata sbagliata la resistenza partigiana? e come combattere i movimenti neofascisti attuali?

Andrea, muovere la nostra critica a partire da quello che hanno in testa gli individui non ci porta da nessuna parte. Sono i fenomeni sociali che richiedono comprensione.

Sua Santità Bergoglio parla alle borghesie europee e parla ai suoi.

Sono la crisi demografica e la crisi delle vocazioni i fenomeni sociali, in rapporto ai quali, le parole del Padre possono essere comprese.

Ecumenicamente si punta il dito contro il capitalismo per paure ataviche: il potere della Chiesa è stato decimato dall'agente capitalista. La merce ha reso Dio un prigioniero del Capitale; Dio non è morto, è divenuto secondario. Da qui la crisi delle vocazioni sempre più evidente nella fase imperialista.

La crisi demografica, scuote gli animi. Senza una politica di classe, ci si riduce al confronto tra frazioni borghesi; accoglienza no ... accoglienza si, entrambe col manganello sempre ben in vista! Il messaggio papale detta una linea generale europea. Nonostante si diano da fare, i tassi di natalità sotto la soglia di riproduzione nelle metropoli europee sono un fatto e i fatti hanno la testa dura. La Chiesa ne prende atto.

Ragioniamo però: le macchine determinano un impiego sempre minore di forza-lavoro nei processi produttivi: è ancora vero che la popolazione determina la potenza ?