Entrismo e astensione dal voto

Alcuni interventi erano in origine sotto l'argomento "Marcuse e Marx". L'intervento originale di Smirnov era rivolto a Pietrotskij.

Capisco (si fa per dire) l'entrismo, ma almeno potreste astenervi alle votazioni, invece, "nel segreto dell'urna", fate la vostra brava crocetta sulla scheda: questo non lo capisco (anche questo si fa per dire). Non potreste non votare? tanto, chi vi controlla?

Forum: 

Come fai a sapere se voto o meno?Mi pedini?

E poi potrei anche annulare il voto,cosa nei sai?

Mi piace fare il misterioso :-)

BESOS

  • Ciao Pietrotsky,

ho appena*

Ciao Pietrotsky,

ho appena tolto il cappello da Sherlock Holmes e la pipa, dopo un estenuante pedinamento tra le vie di Parma...

Scherzi a parte, sulla faccenda del voto mi ricordo benissimo che mi era stato risposto così (cioè: sì, certo che noi falcemartellisti votiamo Rifonda!) durante una discussione. Ero però convinto che fossi stato tu a dirmelo, ma evidentmente è stato qualche altro tuo compagno. Faccio pubblica ammenda e mi straccio le vesti (se mi sono sbagliato).

Per quanto riguarda Oaxaca, perché non ti leggi l'articolo pubblicato su BC11?

Ciao Pietrotsky e... guardati le spalle: il nemico ti segue!

Smirnov

Comunque è vero,io voto rifondazione.

Penso che un buon risultato dei partiti social-democratici sia preferibile a un pessimo,in generale,per le ricadute sulla coscienza dei lavoratori.

Se un lavoratore di sinistra vede che il suo partito è elettoralmente forte ma tradisce i suoi interessi può capire meglio il ruolo nefasto del riformismo,se invece il suo partito va male è più facile che cada direttamente nel pessimismo (gli italiani sono tutti di destra,non si può fare niente,decide tutto la tv,ecc...),ed alla fine nel qualunquismo.

Comunque è più un abitudine,in un paese di 150 milioni di persone (mi pare) il mio vota non cambia molto la faccenda...

Comunque credevo fosse gek a essere seguito,non io:-))

Scherzavi quando parlavi dei partiti socialdemocratici?

Ciao Reed,

non voglio mettere in bocca a Pietrotsky cose che non pensa, ma credo che non scherzasse affatto, se conosco un po' il trotskysmo...

Ciao a tutti,

Smirnov

Per quanto riguarda i social-democratici,non scherzavo.Sono dell'opinione che una pesante sconfitta elettorale di Rifondazione e della cosidetta sinistra radicale in genere non sarebbe per niente utile in questa fase. Molto meglio vederli al governo a tradire il loro elettorato,per chi vuole sottrarre al riformismo il controllo sul movimento operaio.

Non la definirei un opinione "trotskista" comunque,non mi pare sia mai stata espressa in questi termini da Trotskij o da qualche giornale legato alla quarta internazionale.

Come materialista la cosa importante per me è sapere che quello che io singolarmente faccio nella cabina elettorale è totalmente ininfluente.

Sulla socialdemocrazia non siamo d'accordo, ma questo è pacifico. Però:

  1. Non capisco come un'organizzazione che indica di votare un partito socialdemocratico, nel quale magari fa pure entrismo, possa poi presentarsi come alternativa quando il partito viene "smascherato". Sarai complice agli occhi di tutti!
  2. Nessuno si metterà a spulciare le raccolte di FalceMartello, Battaglia o Programma per vedere "chi l'aveva detto" e come: il rafforzamento di un'organizzazione è dato molto dal suo operare concreto fra la classe, e se hai fatto propaganda per X ti associo alle sorti di X.
  3. I teatrini parlamentari sono "poco pedagogici"; fino a quando non si smuove qualcosa nel mondo reale nessuno avrà niente da imparare (soprattutto se non si percepiscono alternative) dai "tradimenti" di chicchessia. Probabilmente una sconfitta o una vittoria del PRC o dei DS non incide granché sulla "sottrazione al riformismo del controllo del movimento operaio".

Non tifo né per la vittoria di una compagine né per l'altra; piuttosto può interessarmi il ridimensionamento reale, del corpo attivo, dei partiti riformisti e della loro reale presa sul proletariato, non tanto perseguendolo come obiettivo in sé ma come corollario del radicamento del partito comunista nella classe.

PREMESSA:Chiedo scusa se argomento le idee politiche proprie di un altra organizzazione rispetto a quella che gestisce il forum,ma Smirnov e Reed mi hanno chiesto chiarimenti...

Reed,in base alla mia esperienza ti posso dire che ci sono tanti militanti di rifondazione che potrebbero essere conquistati alle idee rivoluzionarie;quando il PRC era all'opposizione il dibattito era però viziato dal fatto che "ora il problema è Berlusconi e bla bla bla....". Da quando il partito è al governo è molto più facile mostrare le vere responsabilità dei dirigenti del partito.

Ma ribadisco,questa è una mia valutazione politica personale basata su personali esperienze,non ne sto facendo una regola storica.

Tu dici "Non capisco come un'organizzazione che indica di votare un partito socialdemocratico, nel quale magari fa pure entrismo, possa poi presentarsi come alternativa quando il partito viene "smascherato". Sarai complice agli occhi di tutti!".

Non mi pare che le masse abbiano mai dato la colpa a Bordiga di quanto fece Turati durante il biennio rosso,eppure i due erano nello stesso partito. Il processo di presa di coscienza delle masse è dialettico,non meccanico. Non penso che da un giorno all'altro il PRC venga "smascherato",e PUFF quelli di Falcemartello diventino tutti dei traditori agli occhi della classe operaia,questa mi sembra fantascienza.

Noi di FM cerchiamo di accompagnare la coscienza politica dei lavoratori,quindi se mai succedesse che agli occhi delle masse il PRC (o chi per esso) sembrasse uno strumento dei padroni (e potrebbe avvenire solo in un momento pre-rivoluzionario,non prima) vuol dire che da molto tempo un lavoro entrista nel PRC avrebbe perso ogni senso.

Spero di non aver in alcun modo alterato la discussione spostandola in un thread separato. Saluti.

Mi sembra che però le tue riflessioni, Pietrotskij, possano essere "tattiche" giusto in relazione all'ambiente interno al PRC col quale vi trovate a confrontarvi, nel senso che da iscritto a iscritto è più facile proporre una linea alternativa quando quella ufficiale diventa visibilmente schifosa. Non condivido comunque, ma insomma, ognuno si sceglie la tattica che crede.

PS. Le masse non hanno dato colpa a Bordiga per quanto fece Turati, ma nemmeno dissero "Cavolo, però Bordiga l'aveva detto! Compagni, diventiamo comunisti!"... Non so se sono chiaro, ma il punto mi sembra essere anche questo. Non a caso il problema era all'epoca il ritardo nella formazione del Partito comunista, quella sì un'alternativa vera a Turati.

Webmaster,hai fatto un ottimo lavoro,complimenti!

Reed,hai centrato il punto,si tratta di una tattica.Una tattica che non condividi/condividete lo so bene,ma pur sempre di una tattica.

Se esistessero dieci mosse già scritte e infallibili per arrivare al socialismo,non ci sarebbe bisogno di tattiche.

Come spesso capita,oltretutto,dalla storia si traggono lezioni diverse.

Secondo me Gramsci e Bordiga fecero bene a rompere con il PSI,anzi lo fecero forse tardivamente,quando il biennio rivoluzionario era passato. Ma non si poteva improvvisare il partito da un giorno all'altro. I compagni comunsiti dentro la sinisitra massimalista del PSI non erano minimamente organizzati tra loro,e neppure avevano un programma chiaro e univoco.

Le scissioni vanno fatte quando servono,e vanno organizzate bene.

Ti faccio un esempio: In questi mesi tre gruppi hanno fatto una scissione dal PRC portando dietro un pugno di militanti per fondare tre "partiti rivolzuionari" diversi di cui credo si siano perse le tracce.

Io ho questi esempi davanti,e questo influisce inevitabilmente sulle mie opinioni.

So che la penseremo "sempre" diversamente su questi temi,ma mi fa piacere che le frequenze della discussione siano sempre aperte.

BESOS

a me sembra che l' entrismo crei solo confusione.

E' pure vero che è una tattica che deriva da un'analisi e una strategia che ci separa più fortemente che non la cosa in sé.

Ps. E' vero che le scissioni vanno fatte bene e al momento opportuno, infatti il limite della sinistra del psi è stato non solo sui tempi della scissione effettiva, ma anche su quelli della sua preparazione. Sulle scissioni ridicole dei "progetti": danno pure la misura della "riuscita" di questo tipo di tattica.

Non so voi, ma io ho letto qualche numero del giornale dei suddetti fuoriusciti da prc e il loro programma fa un po sorridere. anzi non fa sorridere perche denota una scarsissima preparazione teorica.

A parte che dichiarano di disinteressarsi dell'analisi teorica perche secondo loro 2 secoli di marxismo(cito le loro parole) hanno gia elaborato tutto cio che serve, ma non c'e un solo accenno ad un minimo di strategia internazionalista.

Parlano solo di aprire i libri contabili delle aziende, o rendere sociale la gestione delle banche colpite da bancopoli, o cose del genere.

Se questo come dichiarano e il risultato di 15 anni di una sorta di entrismo in prc, mi sembra quantomeno deludente!

Concordo; anzi userei il termine "deludente" come eufemismo ironico: c'è più "scarsissima preparazione teorica" oppure "massimo opportunismo", che ama la teoria fumosa, più plastica alle sue manovre con etichetta "tattica"?

In questi mesi tre gruppi

> In questi mesi tre gruppi hanno fatto una scissione dal PRC portando dietro un pugno di militanti per fondare tre "partiti rivolzuionari" diversi di cui credo si siano perse le tracce.

Io ho ritrovato qualche traccia del "[[it.wikipedia.org di Alternativa Comunista]]". Il congresso fondativo si è tenuto il 5-6-7 gennaio 2007, a Rimini.

Uscire da Rifondazione è assolutamente il minimo che un raggruppamento che si definisce comunista possa fare. Oppure, Pietrotskij, credi che sia compito dei comunisti sostenere il governo Prodi per permettergli di bastonare il proletariato ancora più comodamente?

Tuttavia, uscire dal PRC e poi continuare a tentennare rispetto all'internazionalismo proletario...

> La nostra organizzazione ha sostenuto la resistenza dei popoli oppressi e aggrediti...

Poi via con buoni propositi, solite speranze di federazioni socialiste ecc. ecc. Ma intanto si invita il proletariato a versare sangue per uno dei fronti borghesi. L'"alternativa" allora è tra i carri armati israeliani e i missili di Hezbollah? Non si sono entrambi abbattuti sul proletariato della regione?

Bah! Mi viene da pensare che, se questo per loro è essere comunisti, allora se ne potevano pure stare comodi dentro Rifonda...

Mic,tu dici:"Uscire da Rifondazione è assolutamente il minimo che un raggruppamento che si definisce comunista possa fare. Oppure, Pietrotskij, credi che sia compito dei comunisti sostenere il governo Prodi per permettergli di bastonare il proletariato ancora più comodamente?".

Se conosci un decimo delle nostre posizioni,Michele, sai che contestiamo il governo Prodi quotidianamente,altro che sostegno!

Poi diciamolo chiaramente,se FM uscise da Rifondazione al massimo al governo Prodi faremmo un favore(un favore piccolo,ovviamente,viste le nostre forze).

Parlo di favore perchè quando i dirigenti di Rifondazione devono far ingoiare alla base militante del partito le politiche di questo governo lo fa con molta più difficoltà quando ci siamo noi. E se fossimo di più,molti di più,per Prodi e comitiva saremmo una bella grana.

Pietrotskij, venderne il giornale, agitarne le bandiere, tesserarsi, votarlo, animarne le sedi, ecc. non sono forse forme di sostegno molto concrete e importanti che il tuo gruppo dà al partito, e quindi al governo?

Infatti... Rifondazione è al governo, o no?

Si,facciamo tutte le cose che hai detto,eccetto venderne il giornale.

Noi vendiamo il nostro :)

Comunque si,Rifondazione è al governo,ma se noi uscissimo rimarrebbe al governo,anzi lo farebbe in modo più agevole.

Noi sosteniamo il partito,ma lo facciamo sviluppando il nostro lavoro politico; ogni compagno che conquistiamo alle nostro posizioni è un potenziale pericolo per chi ha voluto l'accordo di governo.

Ti posso assicurare che i burocrati di Rifondazione ci vedono come fumo neglio occhi,e ci sbatterebbero fuori volentieri.

L'uscita dei vari Progetti comunisti ha fatto solo piacere ai governisti dentro al partito,te lo garantisco.

Applicando la logica formale si può dire"fai parte del PRC,il PRC è al governo,tu sostieni al governo".

La logica formale,però,è un pessimo strumento per capire la politica.

In questa fase se uscissimo da Rifondazione faremmo solo un favore a questo governo...e lo ribadisco,un favore molto piccolo,date le nostre dimensioni.

Se fossimo migliaia suonerebbe tutt'altra musica. Bisognerà diventarlo.

Lo auguro a noi di FM e ovviamente anche ai militanti del PCint.

BESOS

Lezioni di logica

Nel salutare tutti i compagni, premetto che a spingermi ad infrangere la mia promessa di non scrivere nel forum,è stata la presa di posizione, troppo "provocatoria", del compagno Petrosky, sulla questione della corretta tattica entrista in R.C. da parte della sua Tendenza F.M. Vorrei chiedere al compagno se, nella sua ineffabile "logica non formale", lo scopo dell' attività politica di F.M sia quella di guadagnare la base e i quadri di R.C. oppure del movimento operaio e delle sue avanguardie di massa. Petrosky,secondo me, perde di vista l'oggetto (il contenuto) della lotta politica stravolgendo il rapporto partito /classe in un rapporto tutto interno alla sovrastruttura del partito,cioè: nel rapporto partito/ quadri, anche quando la dirigenza di R.C: ha mostrato chiaramente alle masse di infrangere un principio capitale della lotta politica: quello della indipendenza del programma del partito operaio dal programma della borghesia capital-finanziaria italiana (e internazionale),alleandosi con quest'ultima! E' come approvare la partecipazione del P.O.U.M di A. Nin,nella guerra civile di Spagna, al Governo di Fronte popolare di Caballero-Negrin, aspettando che esso si metta a sparare sul movimento operaio rivoluzionario,come avvenne nel Maggio del 1937 a Barcellona,continuando nel suo sostegno anche dopo questi tragici fatti. E' a tale evento tragico, anche per l'Italia, che porta la" brillante" logica non formale del compagno Petrosky? Siccome i "quadri" opportunisti,dentro R.C. si trovano alla retroguardia rispetto al movimento di massa, nel prendere atto della politica reazionaria del Governo Prodi D'Alema, bisogna aspettare che tali quadri si emancipino e stare alle loro terga, trascurando la viva esperienza politica di massa, che è invece più avanti nelle denunce alle politiche antioperaie del "governo amico" dell'Unione. Una bella logica davvero!!! Saluti duccio

Sono d'accordo con Duccio (ciao Duccio!); poi mi sembra davvero incredibile il ragionamento - con tutto il rispetto, eh, Pietrotskij -... consideriamo solo il voto al PRC, significa votare per una coalizione borghese, senza mezzi termini, quindi sostenerla (non è logica formale, ma un dato di fatto), macchiarsi della sua politica anti-operaia e guerrafondaia (e qui non c'è bisogno di smascherare tradimenti: è chiaro da subito che l'Unione è una coalizione borghese). Propagandare il voto a Rc significa aver fatto propaganda per una coalizione borghese, per la promozione della collaborazione di classe, per un programma di governo anti-operaio, razzista, omofobico, di guerra...

Se si aiuta un boia dedito alla tortura hai voglia a gridare "basta torture! che nessuno tocchi Caino!", il poveraccio torturato ti guarderà con uno sguardo poco carino...

A me sembra andare oltre (verso la borghesia) la questione dell'entrismo, qui è collaborazione di classe.

Saluti

Reed

Duccio,tutto il tuo ragionamento sarebbe corretto se dento il PRC ci fossero solo i burocrati dell'apparato. Ma non è così. Io non ti posso convincere ovviamente,ma lo vivo tutti i giorni nella mia esperienza,e su di essa mi devo basare, ovviamente.

Il partito è pieno di elementi politici assolutamente onesti (per non parlare della periferia di simpatizzanti,elettori,ecc...) che non sono prsi per la causa del marxismo. Anzi darli per persi mi sembra,questo si, incredibile.

Smirnov,da anni ci diciamo le stesse cose. Io non aiuto questa coalizione borghese,io lavoro per spezzarla sulla base della sue contraddizioni. Io vedo tutti i giorni che i dirigenti di Rifondazione sono messi in difficoltà dalla nostra attività politica,e brinderebbero se lasciassimo il partito.

Noi dobbiamo essere materialisti,se la mia attività politica va contro gli interessi di questo governo vuol dire che,a conti fatti,io non lo sostengo affatto.

Se fossimo maggioranza nel partito,questa coalizione borghese non esisterebbe nemmeno più,tanto per essere chiari.

L'alternativa quale dovrebbe essere,fondare il partito FalceMartello? Questo si,al governo,non farebbe caldo nè caldo nè freddo (se non,lo ribadisco,un piccolo favore).

P.S.

Il che non vuol dire che il lavoro politico svolto da voi sia inutile ai miei occhi,anzi. Ma non ritengo nemmeno che il mio sia utile a questo governo,anzi....

P.S.S.

Duccio,se conosci la posizione di Trotskij sui fronti popolari,in particolare per quanto riguarda la guerra civile in Spagna,bè...la penso come lui.

BESOS

Non so perchè ho tirato in ballo il prof.Smirnov...volevo dire Reed!

RiBesos!

Pietrotsky, Pietrotsky... benché personalmente diffidi della psicanalisi, il vecchio Sigmund probabilmente avrebbe qualcosa da dire sul tuo lapsus... forse perché concordo con Reed e con Duccio (che saluto!).

Ciao Pietrotsky e ciao a tutti,

Smirnov

Bè,a questo proposito consiglio a tutti la lettura del libro di Phil Brown: "Toward a Marxist psychology".

E' molto buon secondo me,però si trova solo in inglese.

BESOS

"Noi dobbiamo essere materialisti,se la mia attività politica va contro gli interessi di questo governo vuol dire che,a conti fatti,io non lo sostengo affatto": qui casca l'asino, Pietrotskij, perché l'attività politica di FalceMartello non contrasta gli interessi di questo governo, ma ha contribuito nella misura delle sue forze a farlo nascere e rafforza, seppur criticamente, una sua componente non trascurabile. D'altronde hai detto di ritenere preferibile un buon piazzamento della sinistra borghese a un suo fiasco, giusto per toglierci dei dubbi... (dico bonariamente).

Considerato poi che tra le rivendicazioni di FM troviamo cose del tutto capitalistiche (nazionalizzazione della Telecom, per esempio), non vedo rotture di nessun tipo rispetto a una politica apertamente non proletaria: ma qui si va al Programma di transizione e non apro il capitolo.

Saluti comunisti

Reed

La tattica entrista e F.M.

Per dirsi soggetti di una tattica entrista,Pietrosky, bisogna :1) essere un' organizzazione indipendente,sul piano nazionale (oltre che internazionale), che opera all'esterno di un partito centrista o socialdemocratico come R.C.,avente un giornale politico mediante cui far conoscere e propagandare il proprio programma politico e altra stampa di massa per lanciare parole d'ordine dentro il movimento operaio stesso e i suoi potenziali alleati;2) fissare un periodo breve di attività dentro i partiti operai,centristi o riformisti, dichiarando pubblicamente, dalle proprie sedi di partito, lo scopo della tattica teso a conquistare dei "quadri" al programma rivoluzionario,per sopperire alla deficienza di militanti in una situazione almeno pre-rivoluzionaria (come al tempo del "Fronte popolare" in Francia del 1936); 3) fare uscire, dalle organizzazioni operaie, riformiste o centriste, i militanti impiegati nell'operazione tattica entrista, per lanciarli, insieme ai nuovi accoliti, nel mezzo del movimento rivoluzionario di massa (che inizia a rompere gli argini del feticismo borghese) per conquistarne il consenso. duccio

Falce e Martello,invece,

Falce e Martello,invece, milita da anni nel Partito di R.C.,senza avere contrattato,al momento di entrare, con i dirigenti expiccisti, dottrina,programma e orientamento politico transeunte. Siete entrati accettando statuti e programmi d'azione( cercando di salvare la faccia dietro il programma di transizione trotskista usato in chiave riformista),salvo poi dichiararvi "tendenza" all'interno del partito di Bertinotti. Oggi,al massimo siete diventati "frazione"(per modo di dire) di R.C.,una frazione però che non rompe con l'opportunismo dei dirigenti fondaroli neppure quando questi compiono atti che,agli occhi del movimento operaio, rinnegano la politica rivoluzionaria,come quella dell'alleanza con il governo imperialistico italiano, o quando gli operai rivelano nuove forme di antagonismo sindacale e politico, relegandovi a fare da "reggicoda"(altro che avanguardie!) del movimento di massa.Più rinnegati di così si..muore,caro Pietrosky! E non basta l'ipocrisia diplomatica personale ad attutire la grave responsabilità che tu ed i tuoi compagnucci vi siete assunti di fronte alla classe operaia. duccio

Duccio ti rispondo,ma con una premessa,perchè non evitiamo post con frasine tipo "tu e i tuoi compagnucci",o altri riferimenti chiaramente canzonatori (o peggio),che rischiano di squalificare il dibattito?

Se una tattica non vi convince niente di male,ma eviterei termini come "ipocriti,rinnegati";se ancora utilizzati a mio avviso la discussione perderà di senso.

Allora,mi sembra di capire che secondo te l'entrismo si debba solo fare in un momento pre-rivoluzionario,per poi fare uscire (dopo un breve periodo) i "quadri" conquistati e lanciarli nel movimento rivoluzionario.

Bè,non mi sembra che nessun marxista abbbia mai teorizzato in questo senso la teoria entrista,ma forse mi sbaglio.

Trotskij,comunque,considera l'entrismo una tattica dovuta al ripiegamento della rivoluzione,e all'isolamento dei rivolzuionari (sintetizzando alla grande).

Gli altri due punti da te enucleati (il primo e il terzo),mi trovano invece sostanzialmente d'accordo.

Quello che dici nel secondo messaggio mi lascia un pò perplesso.

Tra l'altro mi dispiace che FM venga tirato fuori nel forum di un altra organizzazione,comunque ormai rispondo.

Tu dici: "Falce e Martello,invece, milita da anni nel Partito di R.C.,senza avere contrattato,al momento di entrare, con i dirigenti expiccisti, dottrina,programma e orientamento politico transeunte."

Tu pensi che si potesse trattare qualcosa di rilevante con quella gente? Curano solo il loro interesse di burocrati,te lo dico per esperienza.

Poi dici:"Siete entrati accettando statuti e programmi d'azione( cercando di salvare la faccia dietro il programma di transizione trotskista usato in chiave riformista),salvo poi dichiararvi "tendenza" all'interno del partito di Bertinotti."

Questo non è vero,quando abbiamo usato il programma di transizione in chiave riformista?Quale programa d'azione abbiamo accettato? Perfino sullo statuto abbiamo condotto alcune battaglie :-)

Infine dici:"Oggi,al massimo siete diventati "frazione"(per modo di dire) di R.C.,una frazione però che non rompe con l'opportunismo dei dirigenti fondaroli neppure quando questi compiono atti che,agli occhi del movimento operaio, rinnegano la politica rivoluzionaria,come quella dell'alleanza con il governo imperialistico italiano, o quando gli operai rivelano nuove forme di antagonismo sindacale e politico, relegandovi a fare da "reggicoda"(altro che avanguardie!) del movimento di massa".

A te sembra che gli operai vedano la presenza di Rifondazione nel governo come un tradimento?

Quando agli operai dico che Rifondazione deve rompere con le politiche di questo governo la maggior parte mi dice che almeno lì si conta qualcosa (e tralascio quello che mi dicono gli operai disillusi,o quelli di destra!).

Le opinioni di FM sono molto a sinistra rispetto alla coscienza degli operai,anche quelli più avanzati.

E anche sulle lotte sociali,la nostra posizione non è alla coda del moviemnto operaio,ma anzi viene vista estremistica (purtroppo) da molti lavoratori con cui parlo. Non tutti per fortuna

Ho parlato troppo,scusate:-)

Per un pò starò zitto!

BESOS

  • Ciao Pietrotsky,

no parla*

Ciao Pietrotsky,

no parla pure, a me piace ascoltarti, perché i tuoi interventi sono molto istruttivi su cosa un comunista NON deve fare per essere tale, in quanto sono un vero e proprio distillato di opportunismo socialdemocratico. Spero di non affenderti, perché non mi rivolgo a te come persona, ma come "politico" interprete di una visione socialdemocratica in versione moderna. Come persona, lo sai che ti stimo.

Salut,

Smirnov

La terminologia usata nei

La terminologia usata nei tuoi confronti e verso "i compagnucci",discende dalla mia coerenza con la morale rivoluzionaria che mi anima. Come devo trattare coloro che, in nome degli interessi generali del proletariato, appoggiano ,nei fatti, un governo di fronte popolare che è stato ed è fonte di sciagure per la politica operaia? Tu vorresti imbrigliarmi nelle untuose regole del "bon ton",e della diplomazia gesuitica, per impedirmi di denunciare la scelta dell'alleanza con le forze della borghesia finanziaria della dirigenza di R.C.,senza che la vostra tendenza tragga le conseguenze pratiche (non solo a parole)? Non ti ricordi il "compromesso storico" del'77, allorchè venne frenato e deviato il movimento di massa degli anni'70, facendogli infilare il vicolo cieco del terrorismo delle BR(e di altre sigle) e che sabotò il grande sciopero di un mese alla Fiat mirafiori (1980)sfociato nelle occupazioni di fabbrica? E' da allora che il movimento operaio di massa,e la società dei lavoratori tutta, ha conosciuto il più grande arretramento sociale e politico del XX sec.,migliaia di militanti finirono in galera o sotto il piombo dei carabinieri e la ricaduta in termini politici ed economici si è ripercossa fino ai nostri giorni,in cui ricominciano a spuntare, nel movimento,dei bagliori di coscienza anticapitalista,che il centrismo operaio (tra cui il tuo gruppo di Falce e Martello) fa di tutto per spegnere, ignorando le dinamiche del movimento di massa rivoluzionario che rialza la testa. La lotta di classe non si fa "con il rosario in mano",nè con le anime belle! duccio

  • Amen,Duccio.

Sii orgoglioso*

Amen,Duccio.

Sii orgoglioso della tua morale rivoluzionaria,ma io mi confronto solo nel rispetto reciproco,e detesto gli insulti e i toni offensivi o canzonatori.

Niente di male,ci sono altri utenti nel forum,come si suol dire.

BESOS

Alla fine, raschiando il

Alla fine, raschiando il fondo del vostro manierismo di facciata, Voi di Falce e Martello,riuscite a glissare la sostanza degli argomenti,atteggiandovi a vittime di chi ha solo ragionato di politica e vi ha espresso in termini adeguati l'indignazione per certi comportamenti politici gravi. Lenin poteva chiamare Kautsky un grande rinnegato, tirare parolacce a Trotsky quando flirtava con i menscevichi,e quest'ultimo arrivava a definire Lenin solo "un buon statistico" o un satrapo del partito,Engels a sbeffeggiare i signori Durhing e Loria, Marx a qualificare Bakunin e Proudhon dei miserabili piccolo borghesi,e tu,pietroski,fai tutto il permaloso, per il solo fatto che ho definito te e i tuoi "compari" di F.M dei "compagnucci"? Vuoi discutere con me sulla base della bibbia delle buone maniere del Della Casa, o di politica comunista (a cui solo subordinare i giudizi morali)? Io non ti ho apostrofato, assieme ai tuoi compagni, gratuitamente...piuttosto ti ho criticato e mostrato tutto il mio disprezzo per le tue posizioni da socialdemocratico incallito . Preoccupati di più, invece, ad avere la coscienza a posto con la Morale di classe! A questo propositi ti consiglio di andare a rileggerti il saggio di Trotsky: " La loro morale e la nostra". Distinti saluti.duccio