Sapete dirmi qualcosa su un gruppo denominato CCI?

Ciao a tutti. Mi sono appena registrato per partecipare a questo forum. Mi chiamo Zazza. Sono da tempo attivista di Lotta Comunista. Questo tanto per caratterizzare le mie tendenze in linea di massima. Anche se forse non è che a tutti interessa.

Mi sono imbattuto in un sito ( internationalism.org ) che appartiene ad un gruppo finora a me sconosciuto, ma che, a quanto si legge, sembra essere non poco attivo a livello internazionale. Bene! Allora gli internazionalisti prosperano più di quanto pensassi. Ottimo!

Anche se le divergenze come al solito sono sempre tante.

A parte alcune prese di posizione che a prima vista giudico sbagliate(presunta mancanza di visione internazionalista e presunta visione del capitalismo ancor oggi nella sua fase adolescenziale, da parte di lc) ma che sono pronto a discutere più a fondo, quelli di CCI ritengono i sindacati delle organizzazioni irrimediabilmente borghesi, da cui è meglio tenersi lontani. Che ne dite?

Forum: 

Ciao Zazza, e benvenuto sul forum!

Vedo che già conosci il sito della CCI, e mi pare che mastichi anche l'inglese. Quindi niente di meglio che riferirti ai numerosi articoli e documenti prodotti dalla CCI per capire le loro posizioni. Mi pare la cosa più corretta.

Anche il BIPR ha scritto diversi articoli sulla CCI, di cui critichiamo prima di tutto il metodo di analisi, sostanzialmente idealista:

  • [[ibrp.org | La Nuova Internazionale sarà il Partito Internazionale del proletariato]]
  • [[ibrp.org | Decadenza, decomposizione, prodotti della confusione]]
  • [[ibrp.org | Elementi per la critica alla risoluzione della CCI sul periodo di transizione]]
  • [[ibrp.org | Elementi di riflessione sulle crisi della CCI]]

Ti consiglio anche questo articolo, che non è in polemica con la CCI, ma potrebbe servire a comprendere meglio alcune questioni:

  • [[ibrp.org | Puntualizzazione sul concetto di decadenza]]

Francamente non so bene come si rapportino nella pratica ai sindacati, anche se li ritengono (a ragione) strumenti del capitale per il controllo della forza lavoro.

  • Ciao Zazza,

sulla questione*

Ciao Zazza,

sulla questione sindacale noi di Battaglia abbiamo una posizione originale che solo in parte assomiglia a quella della CCI. Per noi il sindacato, in quanto strumento di contrattazione della vendita della forza-lavoro, ha fatto ampiamente il suo tempo e, nella "migliore" delle ipotesi, è inservibile ad una vera lotta "economica"; nella peggiore, che è poi quella che va per la maggiore (scusa la sinteticità che rischia l'imprecisione), il sindacato, almeno nella metropoli del capitale, ma non solo, è un organismo integrato nella società capitalistica, che gestisce la forza-lavoro per conto del capitale stesso. Ma mentre per la CCI il sindacato, fino alla fase liberista del capitalismo aveva una natura anticapitalista, dopo, con l'apparizione della fase imperialista-monopolista, il sindacato è diventato strumento della borghesia. Per noi, invece, il sindacato, in quanto mediatore della vendita della forza-lavoro, di per sé non ha mai avuto quella natura anticapitalista, proprio perché presuppone lo scambio di merci. Ovviamente, agli albori del movimento operaio, la borghesia etichettava automaticamente come sovversivo qualunque organismo-strumento che la classe operaia si dava per difendersi dalla rapacità del capitale, e quindi gli (al sindacato) faceva fare vita grama o gramissima. Poi, col tempo, è avvenuta questa progressiva integrazione. E' ovvio che, se potessero, i padroni anche oggi farebbero volenetieri a meno del sindacato (e in tanti paesi sono tuttora proibiti e perseguitati), ma è l'evoluzione stessa della società capitalistica che in un certo senso li rende indispensabili al capitale.

la questione, come vedi, è complessa, per questo ti invito ad andare a vedere sul nostro sito i numerosi documenti relativi alla questione sindacale.

Ciao Zazza,

Smirnov

PS Attenzione, però: il fatto che il sindacalismo sia ormai un'arma del capitale non significa nella maniera più assulota che la lotta "economica" sia inutile: al contrario!, solo che deve essere condotta con altri strumenti (autorganizzazione delle lotte, ecc. ecc.).

Giusto per chiarire un aspetto che dai nostri contraddittori spesso è equivocato, in buona o malafede.

Ciao ancora,

Smirnov

Sulla questione del sindacato posso anche essere d'accordo con la vostra posizione. Il sindacato non sarà mai un organo della rivoluzione. Al contrario mediando tra le parti, rende meno aspro lo scontro. E specie parlando di CGIL, o degli altri grandi sindacati, pare ovvio che diventino parte integrante del dominio borghese. Su questo non penso che nemmeno le posizione ufficiale di lc si discosti troppo; comunque chiederò lumi al mio responsabile politico.

In ogni caso lc usa il sindacato come palco da cui poter contattare lavoratori da ricondurre a posizioni internazionaliste. Penso che le divergenze su questo siano ancora una volta inerenti la tattica.

In ogni caso parlare in un'assemblea sindacale non è come farlo in parlamento, dove chi ti ascolta è un branco di lupi al soldo della borghesia.

Nella CGIL ci sono anche un sacco di lavoratori che non visiteranno mai questo bel sito e non capiteranno mai in un circolo Prometeo o di lc se non espressamente invitati di persona. Hanno posizioni massimaliste od opportuniste solo perchè non hanno mai ascoltato di meglio. non conoscono nemmeno l'esistenza di organizzazioni veramente internazionaliste e allora si rivolgono a ciò che gli sembra "il meno peggio".

Porca miseria, a me sembra un peccato.

  • Ciao Zazza,

concordo con*

Ciao Zazza,

concordo con te, è un peccato, ma d'altronde...

Per quanto riguarda le tue prime considerazioni, si tratta di questioni ampiamente dibattute su questo forum, per questo mi permetto di chiedere al nostro webmaster se può indicarti le pagine in cui tali argmenti sono stati trattati, altrimenti appena ho un po' di tempo, ti rispondo.

Ciao ancora,

Smirnov

D'altronde non so, ma se è un prendere alla leggera la questione, non sono affatto d'accordo. Se anche questo è un modo per rimandarmi a precedenti discussioni, allora sto già andando a vedere.

A questo proposito, ho letto la piattaforma, il programma di pcint. Dice che in una fase per così dire controrivoluzionaria, il partito si deve tenere separato dalle masse per potersi preservare. Ma che una volta iniziato il crollo delle ideologie borghesi, allora bisogna iniziare a lavorare per la costruzione del partito internazionale.

Ho letto anche di incontri che nel 80' o giù di li hanno portato battaglia a formare una piattaforma comune con il CWO. Vorrei sapere se ci sono stati ulteriori sviluppi a livello internazionale.

E mi piacerebbe anche sapere quali metodi usate per allargare le fila della vostra organizzazione. Non certo i metodi di lc immagino, ma allora come fate?

semplice e quasi banale: dove siamo si partecipa ad assemblee pubbliche - se e quando ci sono - cercando di portare le ns posizioni e ocnsiderazioni.

Si partecipa a tutte le iniziative di lotta e mobilitazione ( dalla casa all'ambiente ) nelle ns realtà mostrando il legame concretissimo con l'attuale fase come diciamo nella ns stampa. Dai un'occhiata appena puoi alla sez."Volantini"

Se poi te sei di Bo o dintorni - se nn ho capito male - potresti tranquillamente farti una chiaccherata coi ns compagni di quelle parti...

Molto volentieri. Non pensavo ci fosse una sede anche a Bologna. Io studio a Bologna ma sono di Pesaro. Avete qualche contatto da queste parti?

Ritornando al discorso, vi devo però muovere un appunto. Io vivo stabilmente a Bo da dieci anni ormai. Ma neanche una volta mi è capitato di parlare con uno dei vostri. Devo dire che non sono mai stato un assiduo frequentatore di assemblee e manifestazioni politiche. Anche se ogni tanto partecipo. Mi sono messo con lc perchè loro hanno parlato con me e mi hanno spiegato 2 cose. Tanto è bastato perchè mi rendessi conto di non essere l'unico internazionalista rimasto sulla faccia della terra. Insomma, voi siete a mio giudizio troppo poco visibili. Dovete trovare delle platee più ampie. Sia ben chiaro che non sto proponendo di fare entrismo da nessuna parte. Ma almeno mi piacerebbe proprio vedere qualcuno dei vostri che fa un po di volantinaggio in Piazza Verdi per proporre qualche assemblea, o anche solo con qualcuno dei volantini che ho appena letto.

E in più molta gente, la maggior parte, la stragrande maggioranza, ha in testa solo quel che gli dice prodi o fassino. La maggioranza della gente è convinta che il partito serio più a sinistra sia prc. Oltre ci sono solo i gruppettari ed i no global a spaccare vetrine.

Non va bene.

èun problema di forza battaglia è un piccolo partito e quindi ha più difficoltà nel farsi vedere comunque nei suoi limiti fa il possibile

  • Ciao Zazza,

mi sono*

Ciao Zazza,

mi sono dimenticato di segnalarti che c'è anche una discussione su [[libcom.org]] sul BIPR, con numerosi interventi di compagni della CCI. Potresti trovarla interessante.

La nostra sezione di Bologna direi che è attivissima (per quanto permettono le forze dei compagni - certamente non abbiamo i numeri di Lotta!), soprattutto sui luoghi di lavoro. Qualche notizia la trovi anche scorrendo i [[ibrp.org]] sul sito.

Posso ad esempio segnalarti:

  • [[ibrp.org | Titan - Per l'autoorganizzazione di tutti i lavoratori]]
  • [[ibrp.org | Sciopero alla Titan Italia S.P.A.]]
  • [[ibrp.org | Gli operai faticano, quello che non mangiano ingrassa il padrone... E il sindacato!]]

Saluti. Mic

risposta a Zazza

Cari compagni, sono Luigi, militante della CCI e mi rivolgo anzitutto a Zazza - che ha richiesto un contatto con la nostra organizzazione – per suggerirgli di scrivere, se vuole, al nostro indirizzo mail che è italia@internationalism.org. Ringrazio il compagno Mic per aver suggerito, nel suo messaggio del 17 gennaio, la lettura dei “numerosi articoli e documenti prodotti dalla CCI”. Per aiutare a mettere meglio a fuoco le differenze tra il BIPR e la CCI, penso sia importante segnalare, oltre a quelli indicati da Mic, altri articoli scritti da noi.

Così, rispetto alla decadenza del capitalismo e alla sua fase di decomposizione, oltre all’opuscolo scritto su questo tema che ci può essere chiesto, suggeriamo “Il concetto marxista di decadenza del capitalismo” (Rivoluzione Internazionale n°139), “La decomposizione, fase ultima della decadenza del capitalismo” (Rivista Int. n° 14), oltre alle varie polemiche sviluppate che in parte sono state pubblicate sulla pagina web in italiano (Rivista Internazionale 18 e 26).

Rispetto all’articolo su “La Nuova Internazionale sarà il Partito Internazionale del domani”, che tratta del processo di costruzione del futuro partito, suggeriamo di leggere il nostro articolo “La IV Conferenza dei gruppi della Sinistra Comunista”.

Continua... Luigi

risposta a Zazza 2

Rispetto al periodo di transizione, a parte una nostra brochure in lingua francese, è comparso proprio sul n° 128 della Rivista Internazionale (in lingua francese, inglese e spagnolo) l’articolo “I problemi del periodo di transizione”.

Infine, rispetto all’articolo sulla cosiddetta crisi della CCI, non possiamo che suggerire la lettura degli articoli di polemica con il BIPR pubblicati dopo l’ottobre 2004, ed in particolare quelli presenti su Rivista Internazionale n° 26 e su Rivoluzione Internazionale n° 140. Tutto il materiale indicato si trova pubblicato sul nostro sito web. Sulla questione dei sindacati abbiamo anche qui una intera brochure che possiamo inviare su richiesta.

Cordiali a tutti i compagni. Lucio

Allora qualcosa anche sul sindacato dovrò dire. Sarò più ampio nei prossimi giorni. Ma dando una scorsa al capitolo che Lenin dedica alla questione su "l'estremismo", non vedo che avvallata la posizione di lotta.

In due parole Lenin non nega il carattere reazionario del sindacato, ne l'opportunismo e i legami con la borghesia delle dirigenze sindacali.

Ciò non ostante afferma la necessità di proseguire il lavoro nel sindacato per ricollegarsi ai tanti lavoratori che ne fanno parte e nega l'opportunità di formare dei "consigli di fabbrica" (se è così che li chiama).

Fermo restando che io non sono un dogmatico e non penso che Lenin sia infallibile, mi pare però che come al solito argomenti con abilità le sue tesi. Cosa ne dite voi?

Si ma Lenin non dice di stare nel sindacato schierandosi al fianco dei burocrati zaristi,contro cui invece bisognava condurre una lotta senza quartiere.

Invece LC nelle CGIL vota i documenti di maggioranza!

Non credo che Lenin avrebbe capito il vostro appoggio a Epifani.

Posto che, ovviamente, Lenin non era infallibile...

BESOS

Ma è ovvio che facendo parte di un organo di contrattazione, si deve scendere a compromessi. Non sulla teoria. Ma di certo sui contratti si. A me pare inevitabile. Ma forse sbaglio. Ti racconto però un breve aneddoto che ho sentito solo ieri. Un nostro compagno delegato sindacale ad Imola ha letto ad un'assemblea un documento, proprio di epifani, in cui nel 2004 minacciava scioperi selvaggi se solo si fosse provato a parlare di TFR all'IMPS per ripianarne i buchi. Ovviamente nel 2004 al governo c'era il berlusca. Chissa cos'altro è cambiato oggi. Ovviamente a quell'assemblea nessuno ha potuto replicare. Ma se non ci fossero queste prese di posizione nel sindacato, certi provvedimenti del centosinistra passerebbero per giusti. Ideologicamente. Non si può rinunciare a criticarli in una platea così ampia come la CGIL.

Non confondiamo il fatto di rivolgersi alla platea proletaria composta dai tanti lavoratori iscritti alla CGIL, col fatto di essere interni e ORGANICI a un sindacato che rappresnta la principale cinghia di trasmissione degli interessi padronali dentro la classe operaia.

Anche noi ci rivolgiamo ai tanti proletari iscritti alla CGIL come, d'altronde, a qualunque altro lavoratore con o senza tessere sindacale. La differenza è che noi li invitiamo a guardare in faccia la realtà e a riconoscere nella Triplice un potente argine contro la lotta di classe, mentre Lotta comunista - sulla via dell'OPPORTUNISMO, che abbina da sempre l'ortodossia formale a un sostanziale accomodamento nel sistema - contribuisce a rafforzare le catene sindacali che mantengono la classe lavoratrice sul terreno dell'inerzia e dell'impotenza.

zazza qualsiasi lavoratore con un minimo di esperienza ti potrebbe spiegare che è un gioco vecchi ocme il mondo.

Il sindacato servo dei padroni si rafforza anche ( proprio ?!?) grazie alla critica apparentemente feroce di parte dei suoi militanti che così tengono legata ad esso quella parte di base potenzialmente incazzata.

Cgil è bravissima nel tenere nel suo seno anche i lavoratori più "cattivi" x sapersi vendere nel marketing delle tessere e delle posizioni di potere.

Saluti

ritorno su questo argomento per dire quello che invidio nella cci è cioè la presenza in tanti paesi mentre hhol' impresione che il ibrp al di fuori dell' italia e l' inghilterra sia un po' carente ma spero di sbagliare

All around the world

A parte la CWO inglese e i compagni sparsi qua e là per il mondo, abbiamo un piccolo gruppo in Francia (Bilan & Perspectives) e un bel gruppo in Canada (Internationalist notes).

Saluti rossi

No Nick ha ovviamente

This comment has been moved here.

Le argomentazioni di Zazza

This comment has been moved here.

Che tipo di attività svolgono in Canada? Avete avuto anche degli incontri con loro? O solamente via internet o simili?

diffusione militante ovviamente. Che a Toronto dove la temp. massima d'inverno è - 10 è una prova che tempra e seleziona i militanti rivoluzionari separandoli dagli oziosi ed i poltroni.

scusa te che tipo di rapporti hai coi tuoi omologhi greci o francesi ?? cioè sali in auto,con autista opp. no, e corri ad Atene o Parigi a tenere la conferenza e poi torni indietro nn prima di esserti informato sulle percentuali di crescita del locale comitato o simili??

guarda che prima di dire cose cosi fuori luogo è meglio contare fino a 10 e fare un bel respiro.

la mia era solo una domanda frutto di curiosità.

Comunque non ho nessun tipo di rapporto con i miei omologhi(!!??) indocinesi o peruviani.

E questa cosa della militanza che seleziona l'ho già sentita...

Nel 1999 uno dei nostri compagni canadesi più combattivi è venuto a trovarci a Parma e ha partecipato con noi alla manifestazione del Primo Maggio. Arrivati in piazza c'era il solito sindacalista di turno e noi lo abbiamo duramente contestato con fischi e slogan. Anche perché, nonostante ci fosse la guerra in Kosovo e D'Alema stesse bombardando Belgrado concedendo agli americani le basi italiane per i BC 9, il sindacalista CGIL si guardò bene dallo spendere mezza parola contro la guerra.

I picchiatori della CGIL provarono a cacciarci dalla piazza (chissà quanti lottisti c'erano in mezzo a loro...) ma gli andò male. Il più incazzato di tutti, fisso in prima linea, era il nostro compagno canadese.

Saluti rossi