Le comiche di Lotta Comunista

Pochi giorni fa un portuale di Genova è morto. I sindacati confederati invece di incoraggiare la rabbia per il collega perso hanno boicottato ogni tentativo di lotta per imporre (si imporre, perchè col padrone non si contratta o collabora ma si impone o si subisce) norme e misure di sicurezza si sono defilati cosa che fanno sempre quando appoggiare apertamente il padrone sarebbe eccessivamente scandaloso. Lotta Comunista (aggettivo di cui è mille volte indegna) nei fatti e nei discorsi appoggia la CGIL. Lei dice che sta infiltrandola a sua insaputa, ad insaputa dei DS che la controllano ed a insaputa del pezzo di padronato che controlla a sua volta Prodi e compagnia con lo scopo di renderla rivoluzionaria! Chi ci crede è stato fino a ieri sull'isola dei Famosi. Ovviamente gioca la microscopica sua influenza per barattarla con poltrone, posti sicuri (famose sono le vanterie di poter piazzare chiunque in ferrovia). Nei fatti fa un gran lavoro sì, ma esclusivamente per raccogliere fondi e vendere libri. È un dovere morale prima che politico denunciarne le imprese. Non atteggiati a professore o correttore del pressappochismo altrui dalla sede LC da cui ciatti, di comunismo come delle guerra civile spagnola non capisci niente. Fai il gradasso altrove. Picasso

Forum: 

in effetti lotta comunista nella cgil ha cariche importanti nelle ferrovie alivelli anche di segreteria

Sai zazza, anche io mi sono fatto una risata quando il responsabile giovanile di lotta di Firenze, dicendo che era solo un simpatizzante, mi ha raccontato le stesse storie...uno spasso incredibile. I nostri sono anche avvertimenti, sai noi tendiamo volentieri la mano ai rivoluzionari che camminano sulle sabbie mobili. Sarebbe un peccato perderli nelle tasce di qualche ciucciasangue filocapitalista nella pratica

Saluti

Rivolunzio

Condivido l'intervento di Picasso. Lotta è un ostacolo sulla via che porta alla costruzione del partito rivoluzionario.

Saluti rossi

Bagnasco e bonzi e dialettica

Cos'è questa cagnara ogni volta che si nomina Lotta Comunista ?

Sarà mica invidia ?

Voi non capite la strategia di Cervetto? Zitti zittti l'entrismo loro l'hanno fatto dentro lo stato borghese, a cominciare dalle sue appendici sindacali. Al momneto buono Zacchete, si fa la rivoluzione asportando un bel pezzo di Stato borghese.

Questi attacchi che fate a Lotta potrebbero portare a compiti inediti, potrebbero essere viste come minaccie, e quindi potremo vedere i compagni di Lotta girare con la scorta della Digos.

Nell'era multiporale, il compito inedito può, come dice giustamente Cervetto, potrebbe vedere gli agenti della digos come terreno dove sviluppare la penetrazione bolscevica nelle strutture dello stato. Magari ci scappano due assunzioni al ministero degli interni, con ovvi vantaggi di funzionari che il partito si ritrova stipendiati dallo Stato.

Aldilà delle facili ironie da entrambi le parti mi sembra che la discussione così come si è sviluppata è abbastanza noiosa, nel senso che sono cose già dette, ridette e stradette ( da ambo le parti ) mesi e forse già anni fa sul forum solo con partecipanti diversi di volta in volta.

Il punto è che Lotta cerca "reclute" nel bacino universitario. Ogni nuovo anno accademico migliaia di nuovi studenti scontano l'inesperienza della matricola e sono facilmente raggirabili. I più entusiasti o generosi rischiano di invischiarsi ancora prima di aver capito con chi hanno a che fare. Non scriviamo per chi le cose le sa già ma per chi deve impararle. Parlare di "leninismo" ad esempio è assurdo ma può far colpo su chi è già stato deluso dagli avanzi dei No Global o dalle chiacchiere su Cuba.

volevo solo dire che se proprio vogliamo criticare Lotta "basta" chiedere qual'è il loro volantino/posizione - ad es. - sulla mobilitazione dei portuali genovesi ( tra l'altro proprio nella famosa punta avanzata dell'imperialismo italiano ), dei macchinisti Fs licenziati negli anni scorsi ( altro settore "caldo"), dei metalmeccanici di Melfi, dei tranvieri milanesi, dei metalmeccanici Piaggio di "cambiare rotta" espulsi dalla Fiom xchè nn abbastanza concertativi.

tutte vicende dove i loro numeri e la...geografia gli avrebbero consentito di agire, parlare etc.

Cosa hanno s fatto??

Nulla....

Ecco, questo è quanto. Nn c'è bisogno di commenti.

poi certo i numeri contano - e sono a loro favore e danno molto appeal. Ma un rivoluzionario credo debba saper, potere ed amare anche andare contro -corrente. Nn io li ho definiti l'equivalente dei socialdemocratici tedeschi d'inizio secolo nel campo internazionalista.

Saluti

Ciao No Nick! Lungi l'idea di polemizzare con te, lo sai bene! Il punto è che rilievi di quel genere fanno colpo sul lavoratore, fisso o precario che sia, e sul disoccupato ma non sullo studente che vive in una dimensione psicologica completamente differente. Per il tipo di vita che conduce è molto più portato ad entusiasmarsi per altri argomenti in cui quegli imbonitori di terz'ordine hanno maggior facilità a dstreggiarsi. Discussioni sullo stato generale del clima (tralasciando magari la discarica abusiva sotto casa tollerata dall'amministrazione comunale amica), cervelloticismi che fanno intellettuale sul Medio Oriente, la loro sfilza di formulette senza senzo (atlantismo Mediterraneo , partito scienza, ruolo inedito... e così via) e intanto questi gli portano soldi. Si, dopo un paio d'anni iniziano a chiedersi cosa sto facendo e si stufano. Poco importa: un'altra infornata di matricole è pronta alla tosa, i soli sotto stipendiati al nero sono già pronti a pescare i più sensibili od ingenui e la giostra ricomincia. A pagare il conto oltre ai pensionati che sottoscrivo e i "tosati" siamo noi che veniamo confusi con questa masnada di "super leninisti" con tutte le ovvie ricadute negative.

Mio caro picasso, a parte che nella sede di lc di cui faccio parte non c'è neanche la possibilità di connettersdi a internet, cosa di cui mi lamento spesso con i miei responsabili, ti rendo noto che io faccio tutto meno che il gradasso. Leggiti un po' dei miei vecchi interventi. Anzi so di avere tanto da imparare. Anche da te che invece sembri convinto di sapere tutto per grazia ricevuta. Comunque per quanto ne so, il porto di genova è stato bloccato proprio per iniziativa dei compagni di lotta. Inoltre lc non appoggia la dirigenza della cgil ne nei fatti ne nelle parole. Leggiti qualche articolo del giornale scritto da Casella, tanto per fare un esempio.

Sono annoiato anch'io nell'affrontare , di nuovo su questo forum la polemica su lc. Ma tant'è. A fronte di attacchi sguaiati e di tante falsità dette su lc non posso non rispondere. Ora anzi mi fermo quà sull'argomento. Sappiate però che son sempre disponibile ad un confronto con toni però più pacati.

Saluti rossi a Gek e agli altri.

c'è noia e noia

Ciao a tutti, ho letto con interesse la discussione sulla Spagna, e sul libro di Munis, specie i "vecchi" articoli che trattavano la questione. Poi il discorso è nuovamente ricaduto su lc. E' vero quello che dice che Gek, ma volevo sottilineare due aspetti che secondo me sono ancora più importanti (in negativo):

- lc rinuncia a denunciare l'imperialismo italiano. Senza andare troppo in là con il tempo, (Somalia, balcani etc) sul giornale suddetto non c'è nulla che condanni l'intervento in Libano e le ultime manovre in Afghanistan e denunci i suoi interessi (a parte in alcuni articoli di Casella, ma inseriti in tutt'altro contesto e al limite della citazione, anni luce dalla condanna).

- lc ha adottato e adotta un comportamento mafioso verso i suoi "nemici" politici, anche di coloro che si richiamano alla tradizione della Sinistra. Suo è il territorio, suoi sono gli spazi politici, non c'è discussione, solo forza (numerica).

quindi noia verso i tentativi di difendere questo "partito", ma non noia nel smascherarlo, anche perchè come dice Picasso le ricadute negative, si fanno sentire, eccome.

Saluti internazionalisti

Cambio maschera per il misso di Lotta, si passa dall'arroganza ed il sarcasmo ad atteggiamenti più pacati per dare l'impressione che i contestatori siano dei selvaggi. LC ha solo questo, un continuo cambiare nell'atteggiarsi in quanto i contenuti che porta avanti sono paragonabili a chi truffa gli ingenui dicendo di raccogliere fondi in favore della lotta ai tumori e simili. Gli scritti e l'azione sindacale di LC (ma forse non leggi il tuo giornale, è infatti pratica comune per i "diffusori" ed i "militanti" di LC non leggere quello che rifilano anche perchè porta via tempo all'organizzazione del "corso di marxismo", ossia trovare i lavoratori gratuiti, e alla diffusione ossia la raccolta del denaro) sono favorevolissimi al padrone di turno. Ad una generica ed inefficace critica si accompagnano una serie di cervolloticismi ed astrusità che concludo invitando ad una pratica collaborazione col patronato. Della gente che spremete neanche una parola, vero!

Sarcasmo fin quando ce n'è. Te ne riserverò sempre, mio caro medium. Quanto ad arroganza, non ne troverai mai nelle mie parole. Lascio ad altri giudicare chi sia il vero arrogante.

Leggere il giornale è necessario per chi lo diffonde. Visto che spesso i lettori più assidui ti chiedono di commentarlo o di spiegare qualche passo che gli è poco chiaro. Quante volte ti è capitato di dover spiegare a qualcuno gli articoli del tuo giornale mio caro silvan?

Per quanto riguarda redmizar. L'errore sta nel considerere l'imperialismo italiano separato dall'europa. Se si considera correttamente l'italia, pur con i suoi distinguo sempre velocemente rivisti, inquadrata nell'organismo politico europeo, ecco svelato il dilemma. Lc si occupa in continuazione di analizzara e denunciare l'atteggiamento politico dell'europa e quindi anche dell'italia.

Arcano svelato

Vedi Zazza, senza scendere nell'analisi, almeno per quanto riguarda il presente, imperialismo italiano e imperialismo europeo sono due concetti e due astrazioni con particolarità proprie e ben definite.

Prodi, in Cina non mi sembra andato per volontà della Commissione europea (vedi accordi Iveco solo per quello più citato), stessa cosa per il viaggio in India, ultimamente l'Eni ha siglato un importante accordo con Gazprom in nome degli interessi europei? Dov'è che lc analizzerebbe continuamente l'imperialismo italiano? indica un articolo, un data e dillo.

La questione è 'dialettica'? certamente non quella dialettica simile ad una vanga con cui lc toglie ogni dubbio per la giusta linea. Per quanto riguarda la lettura del giornale, ti posso dire che il fenomeno che accenni, mi è capitato sulle dita di una mano, e ne ho viste di porte, sia nuove che assidue a me la tua sembra una difesa-propaganda molto instabile.

"Per quanto riguarda la

> Per quanto riguarda la lettura del giornale, ti posso dire che il fenomeno che accenni, mi è capitato sulle dita di una mano, e ne ho viste di porte, sia nuove che assidue

Ma eri in LCom?

In effetti a me pare che i compagni picasso e redmizar3 abbiano ragione, cioè che del giornale non freghi molto né ai diffusori né agli acquirenti; nei limiti del discorso sommario, ovviamente, ma non si può negare che in genere sia così.

La verità ti fa male, lo so

E' incredibile come gli stipendiati di LC evitino in maniera scientifica (è in effetti l'unica scienza che possiedono) di confrontarsi sui contenuti politici o sulle loro "pratiche" politiche. Provocare, cambiar atteggiamento come camaleonti, quello si, ma poi? Mi hai forse mai smentito? Non puoi farlo. Certo forse hai altri interessi. Dal tronde, come predicano i dirigenti, se si è solo interessati alla politica dopo poco ci si stufa ed allora sotto a cercare gente con altre motivazioni.

No comment

dal sito della Cub, che non è certo un covo di rivoluzionari x loro stessa ammissione. E che non sono neppure 4 gatti astiosi, se si vuol buttare sul piatto i famigerati numeri...

> Il corteo mattutino dei Confederali è di una tristezza senza fine. Dietro i gonfaloni dei comuni e la banda sfilano straniti e in silenzio circa 800 persone perlopiù funzionari sindacali e diffusori dell'Unità. Dietro la solita sfilata anch'essa silenziosa di un migliaio di persone portata in piazza dal «partito leninista» che va a concludere la sua parata il Piazza S. Stefano.

> E che la piazza milanese della May Day sia stata la più vivace è testimoniato – anche – da due episodi apparentemente differenti ma che descrivono la realtà sociale attuale. Nella mattinata in una piazza del centro si è rappresentata l’ipocrisia di 500/600 funzionari e portaborse di CGIL-CISL-UIL i quali si sono ritrovati come ad una obbligata comandata di lavoro e, in un altro slargo cittadino, si è replicato, asimmetricamente, il cerimoniale che emanano i necrofori della lotta di classe - denominati “Lotta Comunista” - i quali, da almeno un decennio, compiono questo rito surreale una volta l’anno mentre, durante gli altri, 364 giorni dell’anno, o votano gli ordini del giorno della maggioranza della CGIL o rifilano il loro giornale scientifico agli indistinti passanti agli angoli delle strade.

L'italia e l'europa hanno particolarità proprie nelle singole vicende politico -economiche? Che scoperta! E' nel medio e nel lungo periodo che non si discostano di molto. Ma per dire questo non ci voleva certo un genio. Ma io godo come chi si accontenta... Per ora! Visto che lungi dall'essere una difesa, il mio è un attacco. Battaglia non comprende l'europa. Non la contempla neanche. SVEGLIA lo ripeto. i salariati europei sono tartassati dal miraggio di una potenza pacifica europea. Che li scampi da ogni male. E' contro questa ideologia che bisogna combattere. Tra l'alro.

Zazza prezzemolo

Battaglia fa di tutto per sviluppare il partito ossia se stessa. Ma il partito da sviluppare deve avere la caratteristica base di essere veramente comunista cosa ben lontana dalla pratica politica di LC. Lc è effettivamente sviluppata, almeno secondo i canoni del nostro "ambiente", ma non è comunista per niente, è riuscita a decuplicare le sue sedi proprio per questo, perchè è in teoria e in pratica l'ennesimo gruppo specchio per le allodole col compito di disperdere le eventuali energie rivoluzionarie che ancora si esprimono nella classe. Tradotto: di confondere le idee e di far perder tempo a gente realmente interessata a una politica comunista. Siete un macigno sulla via della costruzione del partito. Comunque noto che adesso ammetti di essere di Lc.

Quindi picasso stai dicendo: io cerco di sviluppare il mio partito. Se però ci riuscissi, sarebbe perchè sono un nemico della classe operaia. Quindi ne deduco che tu concluda con un moto di felicità nel vedere il tuo partito composto da un esiguo pugno di uomini. Questo rende evidente che il tuo partito è veramente comunista. L'unica cosa comica quà è che di qualsiasi cosa si parli si finisce sempre a parlare di lotta comunista. Bravi. Furbi.

Ma se anche il proletariato riconoscesse il partito che meglio lo rappresenta, e questo è dubbio se il partito in questione è tanto esiguo da risultare nei fatti invisibile ai più,poi un partito di 100 persone mi spieghi come potrebbe guidare milioni di salariati incazzati? Occorre come dice giustamente picasso(miracolo!!!) che il partito ci sia e sia forte sotto tutti gli aspetti, già prima di questo appuntamento.

giochini pietosi

Fai finta di non capire, fai tenerezza! Quello da sviluppare è il partito si, ma comunista.Lotta non lo è per le tante ragioni che abbiamo detto e per quelle che diremo ancora. Lotta è si grande, relativamente al nostro ambiente, ma proprio perchè è strumento di quella classe che dice in teoria di combattere. Esempio: cialri sull'imperialismo italiano che non esiste, infatti la missione in Libano, imposta contro gli interessi di tante potenze, non vuol dire niente! Ma ancora meglio: la presenza contro tutti, francesi, americani, cinesi, nel bacino pretolifero della Nigeria, dove di unità d'intenti europea non c'è neanche l'ombra! Il punto non è neanche questo. Il vero favore lo fate al padrone quiando nell'attività sindacale giornaliera state sempre e comunque dalla sua parte ricattando moralmente chi ancora si sente legato ad una magari vaga idea di comunismo. Se anche i super - leninisti di Lotta mi dicono di piegare la testa evidentemente è necessario farlo! E dei limoni da spremere, studenti illusi oggi amareggiati domani, pensionati che del denaro non sanno che farsene e quindi premere con sottoscrizioni e vendite, i sistemi da rappresentanti tele via cavo, la famigerata lavagna con i risultati delle vendite. Su questo non una parola!

Ma quale parola avete speso voi sul libano alla manifestazione a vicenza ad esempio?

Io farò finta di non capire, ma tu leggi male nel futuro ma soprattutto nel presente, mio caro maghetto. Ma quale presenza in nigeria. In libano l'italia si fregia di guidare un contingente EUROPEO. Ti suona strana la parola? Vieni ai corsi di marxismo e informati. Prima di parlare di sindacati.

E se ne vuoi parlare fai un po di lotta sindacale, prima. Che non sai come funziona. Per niente.

"Si delineano i primi fronti futuri dell'imperialismo"

> "Battaglia non comprende l'Europa. Non la contempla neanche"

Vorrei invitare Zazza (e non solo) a leggere l'ottimo articolo [[ibrp.org | Si delineano i primi fronti futuri dell'imperialismo]] dal 7o Prometeo della VI serie, magari come base per un topic specifico sulla questione dell'Europa, che secondo me merita.

Saluti comunisti a tutti

La sveglia ho cercato di suonarla io a pro degli illusi che con il loro lavoro non solo allargano sempre di più la frattura che divide i pochi rimasti su un terreno realmente comunista e il resto della classe, ma aspiro anche a suonare la carica insieme a i tanti ex di Lotta che circolano straniti sul net alla ricerca di una qualche risposta. A proposito; io disgraziatamente ho contribuito per ben quattro anni a riempire le aule universitarie concedute dal padrone ai suoi "peggiori nemici", il super - leninisti a pro del "corso", e delle vostre assurdità ne ho piene ancora le orecchie. Per quanto riguarda il giornale tengo in libreria "Il mondo multipolare", tra gli altri, redatto come raccolta di articolo del vostro mensile. Dal 90 al 95. Se nell'82 Cervetto si accorgeva appena della guerra anglo - argentina dedicandogli un articolo degno di Repubblica, nel succesivo torno di storia sui maneggi italiani in ex - juogoslavia si sorvola che è un piacere. Il circolo Lotta di Livorno che nel 98 disertò al completo, ha dedicato spazio ai reduci italiani colpiti da linfoma in quel teatro. E sono trotskisti! E voi? Sulle marachele di chi vi dirige fate finta di non vedere. In campo nazionale ed estero

L'azione sindacale di LC è duplice, da un parte reclutare nuovi militanti, dall'altra avere dei funzionari di partito pagati dal sindacato stesso.

Nel sindacato dove opera se ponesse questioni politiche inerenti alla classe, molto probabilmente non avrebbe sedie per i suoi funzionari. Ecco perchè viene utile parlare di imperialismo eurpopeo, in maniera da non dover dare indicazione politica concreta ai lavoratori. Di fatto il lavoro sindacale di Lotta Comunista è di reggi coda alla politica padronale propria dei sindacati di regime.

Non saranno le nostre invettive a smuovere la questione, quando i lavoratori saranno costretti a lottare allora porranno la questione sindacale nella suavera prospettiva, disertando in massa i sindacati di regime e maledicendo quel nuogolo di anarcostalisnisti finti amici dei lavoratori.

Parole sante

Però tieni conto che non scriviamo certo per convincere il nostro Zazza a rinunciare al suo piccolo e prosaico "particulare", uno stipendiato di Lotta sa benissimo che deve ballare alla musica dei dirigenti ed assecondarli in tutto, pena la perdita del posto di lavoro. Il tentativo è quello di demistificare le assurdità che dicono, chiarire le reali ragioni del loro agire a vantaggio di chi con il suo impegno permette a questa gente di mantenere le posizioni che occupa. Insomma, speriamo che almeno qualcuno dei visitatori del sito apra gli occhi su Lotta, che la eviti se non la frequenta o che l'abbandoni prima di rimetterci troppo. Sarebbe un primo passo.

Consiglio la lettura di "Lotte economiche e autorganizzazione. L'intervento del partito di classe" E' del PCInt. E poi parliamo ancora

macchia nera

In effetti non esiste la presenza italiana in Nigeria, infatti dal 1962 anno in cui nacque la NAOC, (Nigerian Agip Oil Co.Ltd) è l'Eni ad essere presente in questo Stato, che è un colosso europeo e non italiano (inzia pure con la E) e i cui profitti si riversano nel PIL europeo mica in quello italiano. E' chi è al governo che si fregia di comandare un contingente europeo, ma è nella normale "lotta" parlamentare con l'opposizione far pesare questo o quel risultato. L'Italia in Libano è tornata per i suoi interessi visto che aveva già del capitale vivo in questo Paese che guarda caso non è stato minimamente colpito dai missili. Detto questo, di certo l'euro, la BCE etc, rispecchiano un Europa che vuole imporsi come polo imperialista alternativo a quello dominante ma non voglio dilungarmi. Ma di qui a sbandierare quello che ti dicono nei circoli, compreso la macchia nera dell'imperialismo europeo che si sta allargando sempre di più e altri processi per irrompere nello scenario mondiale ( continuamente segnalati dagli europeisti più agitati ), è diverso ma utile per non fare lotta politica, ma vendere giornali far soldi e mantenere l'apparato.

Povero Marx!

Lotta Comunista giustifica la sua presenza nel sindacato (la CGIL. Quando chiesi perchè in quella mi risposero: "Chi di dovere a suo tempo ha preso determinate decisioni") con uno spunzone di frase di Marx riguardo all'azione dei sindacati britannici ottocenteschi. Marx non riteneva il sindacato, anche se vero, combattivo, disposto a rischiare di proprio per il bene dei suoi iscritti, adeguato all'emancipazione del proletariato (spiegheremo poi cosa è il proletariato), però notava che grazie a questo il lavoratore iniziava a prendere coscienza del suo essere sfruttato, dell'appartenere ad una massa d'individui dalle caratteristiche simili, una classe sociale, contribuiva insomma a dare ai nostri spina dorsale. Com'è oggi il sindacato "infiltrato" da LC? Sono ben altre le ragioni reali e si chiamano lucro, prebende, facilitazioni grandi e piccole in un sindacato che non si oppone ai padroni ma fa di tutto per facilitarli.

Proletariato

Chi è un proletario? Il proletario è colui che ha come unica possibilità di mantenersi il vendere il proprio lavoro. Non ha perciò possibilità di creare attività economiche lucrose deve inevitabilmente trovare qualcuno disposto a dargli del denaro in cambio della sua opera. Questa può essere manuale, intellettuale od entrambe le cose in comtemporanea. E' quindi proletario sia l'operaio che l'impiegato, che, per dire, l'ingegnere o addetto ad altre mansioni che potrebbero sembrare non inerenti al termine. Va detto poi che molti degli aventi partita IVA sono solo dei lavoratori dipendenti travestiti ed anche figure un tempo classificabili come piccolo . borghesi ormai per guadagni, mentalità e stili di vita sono da equiparare al proletariato. Classe unica artificialmente divisa dai confini degli stati del padrone. Per esempio: non esistono le masse arabo - islamiche di cui cianciano le nuove BR, ma un proletariato arabo, islamico o meno è insignificante, che può e deve lottare insieme ai suoi omologhi di ogni paese per la propria emancipazione. Oggi è lungi da essere un soggetto rivoluzionario, funge invece da carne da cannone per gli speculatori borghesi di ogni latitudine.

Lotta comunista

Mi intrometto in questo dibattito dicendovi che, secondo me state facendo un pò di confusione tra partito e classe, nei loro reciproci rapporti e le strategie organizzative. 1: inutile nascondercelo ma LC, per quanto discutibile, ha una strategia organizzativa. L'IBRP no. E la "scusante" per la vostra assenza dalle scene politiche è: quello che fa LC è opportunismo. Quindi noi non lo facciamo. Quindi ce ne stiamo a casa. (E' così, non negatelo) Ok, voi cosa proponete?

2- e poi LC, ha pure elaborato delle analisi politiche (per esempio sul capitalismo di stato) mica da sottovalutare. Le quali analisi la portano a sostenere una conclusione politica differente dalla vostra. Per inciso: non penserete mica che tutto ciò che è distante dalle vostre conclusioni politiche meriti un vostro buuuuuu?

3-collegandomi al punto 2, nello specifico LC sostiene (dati alla mano) che con l'ex blocco sovietico retto a capitalismo di stato, si è avuto uno scontro, con relativa distruzione di capitale costante,ecc....

mentre voi aspettate, se non erro, uno scontro imperialistico, che attendete messianicamente da decenni e...non c'è. Ora da 2 differenti analisi non possono che nascere 2 diverse conclusioni politiche....sebbene non ami particolarmente LC non mi sembra siano così fuori luogo. Mi sembra un'organizzazione discutibile ma seria. Alternative?

Un saluto

Eccone un altro

A Lotta gli infallibili dirigenti devono avere una certa fifa se oltre a Zazza mandano rinforzi. Come Zazza, e daltronde non puoi fare altro, meni il can per l'aia, cercando di portare l'attenzione su temi neutri, non di stretta attualità. Questa è la difesa. Poi, se ti va bene, cerchi di confondere le idee su temi importanti. Lotta è si organizzata, esattamente come Fiat Auto, Forza Italia, il Milan A.C., ma questo di per se non vuol dire niente. L'organizzazione di LOtta ha due finalità: riempire le tasche di soldi dei loro dirigenti - padroni, propagare la linea politica tutta capitalista e borghese dei DS e CGIL.

Ciao samir, noi non siamo lotta e sicuramente non disponiamo di tanta forza in quanto a facchinaggio, ma quando siamo presenti da qualche parte cerchiamo di essere incisivi. Viene da sè che non possiamo essere ovunque nello stesso momento.

Ma se non ricordi male, magari perchè non eri lì, a torino eravamo in tanti e organizzati come si deve, agghindati di tutto il necessario in quanto a propaganda cartacea, altoparlanti, striscioni e quant'altro. E guarda caso sul nostro sito stava scritto che saremo a torino alla manifestazione più importante.Altrettanto per caso abbiamo fatto scalpore, la gente ha apprezzato i nostri interventi e ha pure applaudito ai discorsi dei militanti del PCInt.

D'altrocanto la accusa base che ci viene mossa è sempre la solita, il numero non l'organizzazione RIVOLUZIONARIA come attività.

Rivolunzio

Ma cosa dici?? L'organizzazione di un partito e quindi la tattica che la genera, non possono assolutamente prescindere dallo sviluppo del partito, anche nel senso prettamente numerico del termine. Se un partito esiste ma non ha la forza di incidere nella società, allora serve a ben poco. E se la tattica che adotta non è in grado di superare questo fondamentale problema allora è una tattica fallimentare. E questo è anche colpa dell'organizzazione. So che a bologna non esiste più la sede di battaglia. penso per mancanza di fondi. E allora cercate un modo per procurarvi il denaro che vi serve! se non è mancanza di organizzazione questa...

Ma poi per esempio. Io non ho ancora capito che cosa pensate voi dell'europa e del suo prossimo sviluppo. Per non stare sempre nelle stesse polemiche perche non apriamo un topic su questo?

Il sito è pieno di materiale sull'Europa, tra l'altro mi sembra un'analisi esemplare. Comunque un topic c'è già, anche se abbandonato da parecchio: [[ibrp.org europeo]], volendo si può riprendere senza aprirne duplicati.

ci do subito un'occhiata. Anche se in effetti lo devo aver già visto in passato

senza vergogna

Da un certo punto di vista, Zazza, hai ragione. Infatti è anche dall'analisi del modello organizzativo di Lotta che si capisce che questa è l'esatto opposto di quella che dice di essere. Il punto chiave è la figura del "comunista stipendiato", il famigerato tempo pieno la cui unica occupazione consiste nel procacciare denaro nei vari modi già descritti. L'introduzione di questa "figura professionale" da parte di Cervetto ha doto il colpo di grazia alla tua già claudicante organizzazione trasformandola da gruppetto dalle idee confuse in una vera e propria ditta dedita al profitto. E' ovvio che i partiti politici parlamentari, dediti alla solita mansione ma più in grande, abbiano facilmente stretto un patto di reciproca convenienza. Nessun ostacolo alla "diffusione" e posti comodi nel sindacato in cambio di appoggio politico su le frange di proletariato meno docili. Per quanto riguarda le solite polemiche, non mi facevo dire cosa fare ai tempi in cui ero in Lotta, figuriamoci adesso

Hehe! Ma non sei tu quello che ha fatto attività in lotta per anni senza capir niente di quello che faceva solo perchè il tuo responsabile ti diceva di andare a diffondere?

Dopo un periodo iniziale servito a rendermi conto di come funzionava la baracca, io ed una manciata di altri abbiamo cercato di conquistare Lotta dall'interno portando più gente possibile sulle nostre posizioni. Risultato: zero! Col senno di poi e con un poco di esperienza in più posso dire che fosse l'unico esito possibile. Più in generale constato il fallimento di ogni politica entrista. Il mio responsabile cercava di evitarmi, di ghettizzarmi e di isolarmi. Complici le più rivoltanti diffamazioni stile PCI di cui siete tutto sommato figli. Altri se ne sarebbero andati, in molti lo auspicavano, ero uno scocciatore. Ma io ho insistito per anni, prima di rendermi conto totalmente di come fosse marcio il tutto. Si poteva e si può solo traghettare fuori i migliori

Le principali differenze fra noi e Lotta comunista 1

Per i giovani frequentatori del forum, eccovi due note sull'abisso che ci separa da LC.

SINDACATO: LC è dentro la CGIL, ritenendo ancora valida la teoria del sindacato come cinghia di trasmissione fra il partito e la classe. Macchiandosi di gravissimo OPPORTUNISMO, LC si appiatisce sulle posizioni anti-operaie della dirigenza e, così facendo, scala i gradini della gerarchia fino a ricoprire importantissimi ruoli dirigenziali, rendendosi corresponsabile di tutte le infamità del sindacato. Noi, invece, non solo riteniamo che ormai il sindacalismo sia un'arma spuntata nella lotta di classe, ma giudichiamo i "sindacati di stato" - la Triplice - CINGHIA DI TRASMISSIONE DEGLI INTERESSI BORGHESI NELLA CLASSE OPERAIA.

La lotta economica/rivendicativa dei lavoratori deve oggi avvenire fuori e contro il sindacato, attraverso l'autorganizzazione di consigli di fabbrica e di territorio, la formazione di comitati di lotta che rifiutino la delega sindacale e i vincoli paralizzanti (vedi, ad esempio, le leggi anti-sciopero) a cui essa - inevitabilmente - si deve attenere.

Il partito, a sua volta, deve agire nella classe attraverso la formazione di GRUPPI INTERNAZIONALISTI DI FABBRICA E TERRITORIO che sappiano alzare il livello della critica dal piano economico a quello politico: partendo cioè dalla rivendicazione economica, per arrivare alla condanna del regime capitalistico nel suo complesso.

Le principali differenze fra noi e Lotta comunista 2

ANALISI DELLA FASE: secondo LC il capitalismo è ancora in fase di espansione perché la Cina ha un PIL in costante crescita, per cui, secondo loro, è impossibile parlare di crisi.

Secondo noi, invece, dai primi anni '70 il capitalismo mondiale sta vivendo una CRISI STRUTTURALE che, in quanto tale, è irreversibile e destinata ad approfondirsi sempre di più. E' cioè la CRISI DEL TERZO CICLO DI ACCUMULAZIONE. I primi due cicli si sono conclusi con due guerre mondiali, e, ancora una volta, l'escalation militare - insieme all'iper-sfruttamento - sembra essere l'unica risposta concreta che la borghesia sa dare all'incepparsi della sua folle economia.

CONCEZIONE DEL PARTITO: la struttura piramidale di LC è tipica dei partiti borghesi, in cui una ristretta cerchia di funzionari detta "la linea" ad una base di manovalanza a cui non si richede nemmeno la conoscenza delle posizioni che si portano avanti. Da qui l'OSCURANTISMO che vige nei "circoli operai" di LC dove in pochissmi conoscono la storia della "Sinistra Comunista" a cui - per giunta! - LC si fregia di appartenere.

Noi, invece, seguiamo i principi del "partito di quadri" e del "centralismo democratico", secondo cui il potere decisionale è nelle mani di tutta la comunità dei militanti, comunità che si centralizza in organi collegiali esecutivi che, a loro volta, con scadenza periodica, devono rispondere alla base che li esprime in occasione dei congressi e delle assemblee generali.

Queste sono le differenze macroscopiche, ma, in realtà, ce ne sono molte altre. I lottisti, infatti, hanno dimostrato di essere così lontani dalla tradizione comunista, che definirli OMOFOBI, PICCHIATORI, MENSCEVICHI, VENDITORI, TESTIMONI "DI GENOVA", non è una esagerazione.

Saluti rossi

Che bello! Si parla ancora (e sempre) di lc.

Lc non ritiene affatto che i sindacati in se possano servire qualcosa alla lotta di classe. Ma conquistando, grazie alla propria forza delle posizioni di spicco, non nella triplice ma nelle organizzazioni di settore della cgil, lc si è creata una piattaforma da cui parlare ai lavoratori e conquistarne il favore, anche con la contrattazione economica. Battaglia che ha paura di sporcarsi le mani rimane pura ma inutile. Lc ricava molti dei suoi migliori quadri da ex pci o rifondaroli contattati proprio alle riunioni sindacali. Proprio come anche il buon lenin suggeriva di fare prendendo in giro chi rimaneva sulle posizioni di battaglia.

Beh sulla concezione del partito, il discorso è breve. Lotta è un partito sviluppato e non tutti possono essere quadri. Battaglia è come la compagnia di via pal. Tutti ufficiali e come soldati un bambino malaticcio e un cane. E tutti contenti a difendere il campetto. Romantici...

Come alla fine dell'800 la borghesia riesce a delocalizzare il proprio eccesso di capitale sviluppando nuove aree. Soloquando questa possibilità gli sarà preclusa la crisi si aprirà con tutta la violenza di cui la storia ci insegna essere capace.

Battaglia aspetta con fiducia commovente che le masse si sollevino, ancora da prima degli anni 70. Ma ciò non accadrà finchè le condizioni materiali non lo renderanno possibile. Ed anche allora senza un partito influente sulle masse come ancora neanche lotta è, non ci sarà vittoria per il proletariato.

più chiaro di così…

più chiaro di così...

Sai zazza noi cerchiamo di dare i nostri giornali alle manifestazioni contro il capitalismo, agli incontri con gli operai più combattivi e come detto ci occupiamo di spingerli verso la creazione di reti organizzative locali e territoriali invece di vendere fiocchi rossi simbolo del primo maggio anche ai più nostalgici pcisti. La gente non metterà la testa fuori dalla finestra per accorgersi che la rivoluzione è iniziata mentre stavano leggendo lotta comunista in salotto o al circolo sindacale.

guarda fuori compagno, è iniziata la rivoluzione! s'agita un operaio rivolgendosi ad un suo compagno di sorte che si sà, simpatizzava per la logica sindacale ed i suoi esponenti. questo scocciato alza la testa e dice: grazie! mi hai fatto perdere il segno. STAVA LEGGENDO LOTTA COMUNISTA!!!

Saluti

Rivolunzio

Concordo con Gek in maniera totale. Zazza, come al solito, evita il nocciolo, sa bene che ne uscirebbe con le ossa rotte, e si accanisce contro presunte prese di posizione nostre, in realtà balle frutto del desiderio di tamponare l'urto dei fatti reali che gli vengono contestati. L'unica fiducia che Lotta si è conquistata è quella del padrone di cui è palladio e scudo. Sfrutta, oltretutto, la mal riposta fiducia che molti ancora ripongono nei sindacati, per far presa anche su chi non si beve le fantasie sul "leninismo" . Quali risultati concreti ha ottenuto Lotta "sporcandosi le mani" ? Per i lavoratori, i disoccupati, i pensionati, nessuno! In compenso ha un angolino speciale tutto per lei nei cuori degli iscritti a Confindustria. Ricordate il lavoro sporco fatto dai confederati nel 2004 ai tempi di Melfi. E' quello il vero sindacato. Marchionne ancora ringrazia

le comiche di Lotta Comunista

Non capisco proprio perché mai Zazza si accanisca a frequentare questo forum, visto che ormai è da tanto tempo che incrocia la sua spada, senza filo e senza punta, con noi, ribadendo i soliti luoghi comuni, venati da un certo infantilismo, oltre che del tutto gratuiti e infondati (va da sé). Domostra chiaramente di non conoscere il nostro operato e di ribadire pappagallescamente ciò che gli viene impartito nelle messe dei circoli cosiddetti operai (forse lo sono dal punto di vista sociologico, non certo da quello politico). Senza astio e senza acrimonia, ma, Zazza, non hai niente di meglio da fare? Se siamo proprio così scalcagnati, perché perdere tempo con noi? O pensi che, insistendo (e la vostra insistenza, che rasenta la molestia, è leggendaria), tu possa pescare qualcuno? Forse dovresti gettare un'esca più succulenta che non le puerili falsità lottiste.

Saluti,

Smirnov

Scusa, Zazza, ma per quale ragione un partito comunista non potrebbe essere un partito di quadri, pur arrivando ad un certo sviluppo nei numeri? Se l'organizzazione del partito è corretta, basata sul centralismo democratico ecc., questo è possibile, semplicemente.

Altrimenti la dittatura del proletariato, il socialismo, il comunismo sarebbero una grande cazzata: se non è possibile in un partito di 500 persone perché lo diventerebbe in un mondo intero (fatte le ovvie differenze, of course, ma il principio non cambia molto). Oppure comanderà Pastorino per tutti?

E poi di cosa parliamo realmente quando diciamo sviluppo quantitativo? Centinaia di ragazzi che fanno un'attività di cui non conoscono granché e sulla quale non possono intervenire in alcun modo, migliaia di signore gentili che lasciano 10 euro al mese ai suddetti ragazzi sulle quali non c'è una minima incidenza politica, migliaia di studenti contattati su una base di confusione... siamo sicuri che questi numeri corrispondano ad una una reale e proporzionale consistenza politica? Faccio un discorso politico, non me ne frega niente dei discorsi "noi siamo cento, voi 10, quelli mille!".

Più si è chiari e definiti politicamente meno è facile avere un uditorio ampio, e ogni attivista di LCom lo sa bene: siccome ha degli obiettivi quantitativi e viene messo in competizione con gli altri su quegli obiettivi capita spesso che il tono si abbassi, diciamo così, e senti cose come "siamo dei ragazzi di sinistra... vienici a trovare"; "siamo un gruppo di studenti... ecco il nostro giornale autofinanziato..."; e tutti imbrogliano tutti, i giochi di prestigio tra euro, giornali, libri, numeri di telefono ecc. per ottimizzare le produttività sono così universalmente consolidati che nemmeno un numero è degno di credibilità. Zazza, questo lo sai, e se sei appena entrato in LCom lo scoprirai tra poco. Ma non mi interessa parlare di LCom, piuttosto di ragionare sul senso politico delle cose; che peso politico riesce ad avere questo baraccone elefantiaco? Oltre quello di creare una massa ragguardevole di soldi e un minimo di forza da vendere dove c'è mercato? Che organizzazione è quella dove se alzi la testa, la voce, hai finito il gioco? Dove i dirigenti sono "mammasantissima" che nessuno elegge? Dove la "destra non sa quel che fa la sinistra" altrimenti nasce generalizzazione e opposizione?

Faccio questo discorso partendo dal presupposto che sia necessaria la più ampia e meticolosa organizzazione. Ma in un Partito sano, fondato sul centralismo democratico, sull'onestà rivoluzionaria, sul programma comunista, sulla chiarezza e la correttezza.

Ma è chiaro che questo forum lo frequento, quando ho tempo, perchè ritengo che ci siano dentro persone interessanti con le quali parlare di argomenti che mi appassionano. Per questo mi cascano le braccia quando gek fa per l'ennesima volta un copia e incolla di un mess pieno di insulti rivolti a lc e quindi anche a me. Specialmente quando ho appena cercato di spostare la conversazione su altro. Poi comunque agli insulti devo rispondere ogni tanto.

Più che pescare vorrei farvi riflettere sul fatto che si può fare di più. C'è una via di mezzo tra l'essere molesti di alcuni di lotta che conosco e l'essere timidi al punto di andarsene scusandosi al primo n...o ricevuto.

Solo un appunto a reed, che rassicuro visto che sono ormai da anni in lotta e conosco bene i fenomeni che ha descritto e quando li incontro, raramente per fortuna ma ancora troppo spesso, non mi tiro mai indietro dal criticarli e denunciarli al partito. Non serve il centralismo democatico per evitare l'uniformarsi del modo di vedere le cose tra gli appartenenti ad un gruppo con delle idee già molto ben formate come lc, battaglia o altri gruppi della sinistra comunista. In realtà il fatto che in questo forum ognuno difenda le proprie posizioni e attacchi con violenza quelle degli altri ne è una dimostrazione. L'appartenere ad un partito, demolisce le differenze tra le teste dei membri di quel partito e acuisce quelle con tutto il resto della società.

Cerco di uscire da questo schema cercando di intavolare una discussione sui temi in cui le nostre rispettive idee non divergono così radicalmente. Come ho già detto ne io ne altri abbiamo la verità in tasca.

Ma se sono un fastidio, ditelo che me ne vado. Con rammarico. O magari mi limiterò a seguire le vostre conversazioni senza intervenire.

Solo un appunto a reed, che rassicuro...

meno male! ora sono tranquillo!

scherzi a parte, non ho capito una cosa, quando dici:

Non serve il centralismo democatico per evitare l’uniformarsi del modo di vedere le cose tra gli appartenenti ad un gruppo...

Sembra essere in risposta a qualcosa scritto da me, ma a cosa? Il centralismo democratico serve a ben altro, ma non credo di aver affatto capito l'appunto che cito sopra.

Riguardo a questo non ti sembra che ci sia qualcosa che non va nel modello organizzativo di Lotta? Dico seriamente, lungi da me offendere o bloccare la discussione, anzi, vorrei che certe cose fossero chiare a tutti! Cioè 'sto modello "centralista dialettico" (nome rubato, tra l'altro, ma va bene), che per il vecchio Arrigo doveva essere una corretta formula per esprimere meglio il concetto di Lenin di centralismo,

risultato della formazione della coscienza politica, intesa come conoscenza scientifica del reale

LCom 288

che doveva essere non chiacchiera ma

selezione di ipotesi scientifiche

bla bla bla

insomma non è una gran fesseria? Molto francamente, non è forse solo un centralismo dove Tizio comanda, Caio obbedisce e viene cooptato nei piani alti, e Sempronio che ha sempre da ridire finisce per fare l'operaio inculato di LCom Spa? Cosa c'entra con il centralismo democratico di Lenin? O foss'anche col centralismo organico bordighiano... niente! Un'etichetta con nome simile per offuscare gli sguardi: niente di più.

Che ci sia qualcosa che non va, da questo punto di vista, sono d'accordo anch'io. E mi stanno veramente antipatici questi termini altisonanti tipo centralismo dialettico che, penso anch'io serve a far andar giù meglio ad alcuni, che prima di poter contare qualcosa nel partito, o meglio nelle linee politiche del partito, ne deve ancora mangiare di pagnotte.

Ma d'altra parte se fosse la base ad eleggere direttamente i vertici, non mi starebbe bene lo stesso. Come fai a decidere se val la pena di essere comandato da persone che hai visto si e no un paio di volte l'anno?

Quel che è certo, in lc c'è un problema di mancanza di collegamento tra i militanti che popolano i tanti circoli italiani e il comitato centrale di genova. Ma che si tenga nascosto ad una mano ciò che fa l'altra non è affatto vero.

In realtà si tengono varie volte l'anno riunioni per soli militanti in cui si spiega chiaramente cio che viene deciso dai vertici e 2 volte l'anno si hanno riunioni di tutti i militanti a genova.

Con la mia osservazione esprimevo una mia opinione personale secondo cui il centralismo democratico, altra espressione altisonante serve a poco, quando i militanti di battaglia, a forza di comunicare gli uni con gli altri finiscono col pensarla come la personalità, o il gruppo di militanti piu di spicco del partito, ha loro suggerito.

comunque questa sera devo essere stanco. Non riesco a spiegarmi. Ma questo è un argomento che mi interessa molto e ne ho parlato anche con gek quando l'ho incontrato. Se ti va ne parliamo ancora prossimamente.

Comunque, tanto per rassicurarti ancora, io sono un gran rompipalle, come ti sarai gia accorto, e non perdo mai l'occasione di dire la mia e sono sempre fuori del coro. Ma non c'è nessuno che si permetta di emarginarmi per questo nel partito. Sia chiaro. Se non potessi esprimere la mia opinione e non fossi sempre preso sul serio me ne sarei già andato da tempo sbattendo la porta

TI rispondo con due parole, poi magari ci sarà occasione di discuterne meglio:

>non c’è nessuno che si permetta di emarginarmi

ma hai la possibilità di esprimerti concretamente su ciò che conta? Ovviamente no. Quindi sei emarginato di fatto...

>Se non potessi esprimere la mia opinione e non fossi sempre preso sul serio me ne sarei già andato da tempo sbattendo la porta

Cosa che succede a tanti onesti compagni quando l'opinione è su qualcosa che conta

>In realtà si tengono varie volte l’anno riunioni per soli militanti in cui si spiega chiaramente cio che viene deciso dai vertici

Quindi i militanti non decidono, ma si spiega loro cosa viene deciso. Però lo si spiega //chiaramente//, già è qualcosa. Se aspetti tuttavia di diventare militante per entrare in questo privilegio non da poco, della spiegazione chiara (un po' come Scientology!), lascia perdere: non cambia proprio nulla. Questa storia dell'attesa di diventare militanti, dopo 5 o 6 anni, è un po' l'attesa d'arrivare nella Terra Promessa, che però una volta raggiunta ha tutta l'aria di essere ancora il deserto...

>e 2 volte l’anno si hanno riunioni di tutti i militanti a genova.

Ci sono stato. Sono stato anche tra gli oratori. Bel momento davvero. Uno per città che si alza e racconta le proprie percentuali di crescita, una predica finale e via.

>che si tenga nascosto ad una mano ciò che fa l’altra non è affatto vero

Cito a memoria le parole di uno dei //vertici//: "//bisogna che ogni circolo sia privo di ogni collegamento con gli altri circoli e attivisti. *Ciò che dovete sapere ve lo dico io*//". Guarda caso le cose che invece non si dovevano sapere erano le più interessanti: meno male che le notizie girano comunque...

>Come fai a decidere se val la pena di essere comandato da persone che hai visto si e no un paio di volte l’anno?

ecco, la mia idea di partito non è proprio quella di persone che vedi una volta l'anno e *ti comandano*: e non sono certo un anarcoide o uno "contro i capi".

Comunque, ci sarà modo di discuterne, spero soprattutto in positivo, su ciò che c'è da fare per i rivoluzionari, e non tanto su queste miserie...

ultima cosa

>centralismo democratico, altra espressione altisonante [che] serve a poco

dietro l'espressione c'è qualcosa di concreto, che conferisce forma al partito, alle sue relazioni interne ed esterne, insomma è qualcosa di sostanziale. E anche le parole, le espressioni, servono: molto. Più che altisonante è una sintesi efficace di ciò che vuol dire.

Non voglio fare il formalista e attaccarmi alle parole altrui, però è una questione importante, credo.

Infine

>quando i militanti di battaglia, a forza di comunicare gli uni con gli altri finiscono col pensarla come la personalità, o il gruppo di militanti piu di spicco del partito, ha loro suggerito

Ti risponderanno, qualora lo volessero, i militanti di BC. A me non è sembrato minimamente, da quando li ho conosciuti. Non è dappertutto come nei Circoli dove uno parla e a te sta giusto prendere appunti e la parola ti è data per "domande?".

Zazza mi piaci di più quando sottolinei i difetti di BC; mostri bene come ragiona l'organizzazione in cui militi, che poi è una versione dell'ideologia dominante. Quella secondo cui contano i numeri, ossia i soldi e chi ce li ha ( ...xchè si è fatto il culo certo ..!) ha sempre ragione.

gli altri sono, nella migliore delle ipotesi, dei poveri sfigati ( romantici/patetici a seconda ).

Come dicono quasi ogni giorno i sindacalisti con cui lavoro godendo come dei porci della passività sociale e della ad essa correlata loro influenza: " I numeri ci vogliono, nn i discorsi bello mio !! I numeri sul piatto sono la forza.!" , "Aspetta e spera vai...chi visse sperando.."

e te hai anche il coraggio di chiamarti rivoluzionario... mah?!

le comiche di Lotta Comunista

Ciao Zazza,

il mio non è un invito a togliersi dalle palle, ma, meno astiosamente, uno a non abbassare la discussione ai livelli da asilo del "noi siamo tanti e voi no", come è già stato detto in modo esemplare da Reed che, tra l'altro, ha traciato un profilo del modus operandi di Lotta che ha superato ogni (mia) immaginazione.

Sul fatto poi che in Battaglia si ragioni come i "capi" o militanti più in vista è una cosa che non capisco: se intendi dire che c'è omogeneità sulle questioni teoriche di fondo, a cui alcuni compagni - per capacità personale, esperienza, tempo a disposizione, età - hanno dato un contributo maggiore nell'elaborarle, beh, se è questo, non vedo lo scandalo; se invece vuoi dire che ci comportiamo come il classico gregge, allora, hai proprio sbagliato indirizzo. Anche questa fa parte delle tante balle messe in giro su di noi che, chissà perché, vengono bevute come acqua di fonte: forse perché c'è un gran desiderio di berla, quell'acqua.

saluti,

Smirnov

Ma come ci si può aspettare che il centralismo democratico possa funzionare in una organizzazione come lotta comunista.Il solo pensarlo fa rabbrividire i suoi vertici. Certo sembrerà strano pensare che possa funzionare in un grosso editore dove l'organizzazione viene presa alla cieca. E' come dire una nuova strategia di mercato dove si permette agli aderenti di sfilare di tanto in tanto, giusto quando non può guastare ai propri dirigenti.

E' interessante, ma non ha nulla di rivoluzionario. Quando ci penseranno meglio, i "militanti" di lc, se si consulteranno tra tutti loro, potrebbero anche decidere di oganizzarsi e adottare il centralismo democratico. sarebbe uno spasso, pure necessario.

Se ne accorgeranno un giorno o l'altro così LC potrà soccombere in pace con il sistema.

Il centralismo democratico funziona a meraviglia e la cosa non ci stupisce affatto visto che siamo una organizzazione che funziona secondo metodi rivoluzionari.

Rivolunzio

Giusto una parola per smirnov. Non ci vedo neanche io nessuno scandalo. E nessun gregge. Dico solo che l'essere appartenenti ad un partito che sia questo lc o il pcint mette i militanti nella condizione di trascurare le proprie differenze rispetto agli altri e seguire ferrei la linea comune. In maniera più o meno democratica. Non è una critica ma un'osservazione. E questo è un obbligo per tutti i militanti di un partito che abbia delle idee che non mutano ad ogni cambio di vento. E' un pregio se si guarda al partito. E' un difetto se si guarda al singolo.

Quanto all'asilo, non smetterò mai di ripetere: non son qui a gloriarmi di quanto sia folta la mia compania. Perche come giustamente notate voi ci vuole anche qualità e io penso che in lotta ce ne sia tanta. Ma vi esorto a non trascurare l'importanza di non essere un gruppo troppo esiguo. Questa discussione è partita dalla guerra civile in spagna. Dove esistevano dei piccoli nuclei di internazionalisti che non ebbero successo nei loro intenti ANCHE a causa dell'insufficienza delle loro forze. Quindi mi riallaccio a tutto quanto ho detto prima.

scusa ma dove hai letto che battaglia è contraria a fare un lavoro per amuntare i militanti?sarebbe un 'idiozia

Complimenti per la faccia

Complimenti vivissimi, con le ultime ti sei dimostrato il degno emulo di "mascella quadra" Pastorino. E così in Lotta le decisioni sono partecipate, e così ci sarebbe libertà di criticav e di espressione! Lotta è prima di tutto una ditta dedita al profitto, di conseguenza i lavoratori, stipendiati o meno, sono chiamati ad eseguire in silenzio, pena repressioni o, per chi cìè l'ha, perdita dello stipendio. Ricordo perfettamente l'ostruzionismo, le urla, gli insulti degni di undicenni alla ricreazione che accompagnavano ogni tentativo di far sentire una voce dissonante. La neutralità era vietata, anche chi si limitava ad osservare certe scene, finiva nella lista nera dei ghettizzati. L'ornizzazione settaria comandava nel dire, pensare, fare, vestirsi e svagarsi, per meglio gestire quella percentuale che lavorava per interesse politico e non per trovarsi un posticino, per quanto scomodo. Parla dell'Europa, è meglio per te. Forsae qualcuno dei più sprovveduti riesci ancora a convincerlo

Beh ma è ovvio che le decisioni sono partecipate. E' chiaro che la linea politica non viene decisa al circolo di bologna. Ma alle riunioni del comitato centrale dove partecipano anche militanti di bologna. Io non ci posso andare ma sarebbe strano il contrario. Per quanto riguarda le questioni organizzative o le prese di posizione su questioni singole, sollevate alle riunioni interne o anche a quelle pubbliche a me non è stata mai imposta nessuna costrizione anche perchè non ne avrei mai accettate. L'unica cosa che mi è stata sempre raccomandata è di non far mai trapelare un dissenso troppo aspro tra me e la linea ufficiale in presenza di persone non appartenenti al partito. E' anche capitato, ma solo in questioni secondarie, che le mie dissonanze, abbiano influenzato le scelte del circolo di bologna. Io la cravatta non me la sono messa per anni e nessuno si è permesso di guardarmi storto. O meglio, qualcuno si è permesso ma l'ho zittito subito. E sullo svagarsi non so proprio cosa intendi. Se vuoi dire che è proibito per un attivista far uso di droghe, ti rispondo che ci mancherebbe altro. Io non ho mai sentito un urlo al circolo di bologna. Insulti neanche a parlarne. Tranne a chi non si sveglia al mattino per venire a diffondere o per le conferenze. Ma anche qui, ci mancherebbe.

Ma senti un po', da che circolo vieni tu? No dimmelo perche se mi propongono il trasferimento li gli faccio il ditone...

No, ti prego Zazza, col cuore in mano, i ragazzi della via Pal! Non so di che sostanze abusi ma fossi in te ci darei un taglio. Ti ripeto, parla del prezzo del rame alla borsa valori del Ciad. Ammiro veramente il tuo stile. Dribbli ogni argomento reale con un garbo invidiabile, io al confronto tuo, sembro una ruspa con l'accelleratore incastrato. Come travisi volutamente il discorso sull'organizzazione!

Il PCInt è strutturato in modo tale da valorizzare le capacità individuali dei suoi componenti. Il fine è dare un'ossatura a possibili movimenti orientati alla lotta di classe, fossero anche parziali. L'obbiettivo finale è una società comunista. Esempio: un gruppo di precari che lotta per stabilizzarsi

Non fare l'amico e non azzardarti a darmi del drogato. Comunque sei astuto nel celofanare in questa maniera le tue stoccate, la scuola di Lotta in questo è il meglio, va detto. DEl resto siete i discepoli di zio Stalin

Ma veramente non mi pare che io possa essere amico tuo visto che non fai altro che insultarmi.

Il mio garbo non è che un tentativo, futile evidentemente, di riportare la conversazione su toni accettabili. Ma quando mai ti ho dato del drogato? Forse è che uso troppe sostanze strane e non me ne ricordo.

Comunque tornerò di nuovo a rivolgermi ad interlocutori più civili.

Lotta comunista.

Mah, Picasso, immagino che tu sia un comunista di vecchia data, uno che ha capito le cose....da come parli.

Il primo problema è che Battaglia è settaria...e fin qui potrebbe anche andare...ma nel caso specifico diventa un alibi per non combinare nulla.

Vi do atto di essere stati presenti a Torino ma....in pochi...il problema non è quello di essere presenti, potevate anche essere in 10000 agghindati, eccetera.

Vi chiedo ancora: avete o no una strategia organizzativa per essere presenti sul territorio con continuità?

E se si, qual'è?

Ragazzi, sappiate che non scrivo per darvi fastidio ma per farvi capire alcune cose. Io Battaglia l'ho conosciuta più di 20 anni fa...conosco i limiti della storia di Battaglia, compresi quelli dei vari compagni "della vecchia guardia" e del compianto Mauro....le cantonate, le cazzate che talvolta sono state scritte su BC...

Sarebbe ora che i giovani trovassero la strada e, nel caso, costruissero un PCInt degno di questo nome non si facessero più portavoce del bordighismo latente nel PCInt.

Ricordate: ogni volta che qualcuno nel PCInt ha mosso obiezioni sulla strategia organizzativa ha avuto dei problemi.

Picasso: quando nel tuo intervento in "senza vergogna" parli degli "stipendiati" di Lotta, quindi dei funzionari, e assumi un tono moralistico, ti dimentichi (e per un comunista è grave) che il partito di Lenin non era da meno, anzi, faceva anche di "peggio". Non solo le rapine....eh si, per i miseri soldi, per creare un partito-azienda come lo chiameresti tu: Ma i militanti chiedevano continuamente soldi agli operai, per finanziare il partito, cosa che non mi sembra sbagliata, tutt'altro. Anche in questo, non si capisce cosa vogliate fare: volete aspettare che la classe si mobiliti da sola? Mi sembra anti-leninista.

E poi, Picasso, passare da LC a BC significa fare un bel passo indietro: BC è il collettore di persone che si sentono libere, che non vogliono particolari impegni, eccetera...E, infine, mi sorge il dubbio se sia vero che tu sia stato in LC.

A Gek

Ciao Gek. Do per scontata la tua buona fede.

Ma lo sai che i Gruppi di fabbrica Internazionalisti non esistono? Non si può fare politica in questo modo, parlando di cose che esistono solo sulla carta e nella testa delle persone! Non è onesto intellettualmente.

Analisi di fase: come non vedere che la distruzione di capitale costante e variabile c'è già stata e l'Asia è uno sfogo per l'accumulazione di capitale? Solo rimanendo come BC ancorati a visioni meccaniciste, si perde di vista che dagli anni '70 ci sono interi paesi, miliardi di persone, che hanno veduto l'affermazione del MPC all'interno del loro paese: India, Cina....Filippine, Thailandia.....basta?

Concezione del partito: non è vero che in BC contano tutti e lo sapete bene. L'esecutivo conta, per qullo che è in grado di contare, gli altri no. E, anche se tu avessi ragione, com'è che ripeti, caro Gek, la storia imparata a memoria in BC, in ogni riga dei tuoi interventi?

In ogni modo il comunista dovrebbe vivere per il partito....Lenin aveva un'organizzazione che per riuscire a sopravvivere in quanto tale, poteva arrivare all'omicidio. Ma voi lo sapete questo o no?....la lotta politica è una cosa seria. Ma di che cosa parliamo sennò: un comunista deve difendere il partito e gli altri militanti, deve anche essere messianico se occorre,rappresentare con decisione l'organizzazione, in tutti i frangenti....

Rivolunzio: "Sai zazza noi cerchiamo di dare i nostri giornali alle manifestazioni contro il capitalismo, agli incontri con gli operai più combattivi e come detto ci occupiamo di spingerli verso la creazione di reti organizzative locali e territoriali" Si, è giusto contattare gli operai più combattivi. Ma non puoi contattarli per dirgli costruirsi da sè l'organizzazione...se li contatta LC, invece, trovano già cosa fare, possono essere inquadrati....in BC, invece, è tutto nelle mani della buona coscienza del singolo: la via moralistica alla rivoluzione proletaria!!

sul fatto dei bolscevichi stipendiati: nelle condizioni dello zarismo era indispensabile un'organizzazione di quel tipo ceh pure cmq era spesso tutto tranne che super organizzata e perfetta come lo stalinismo ha celebrato nei decenni successivi. Lenin a Zurigo si lamentava spesso che nn si sapeva mai con certezza a quanto ammontavano i fondi reali del partito, sulla regolarità delle quote, il numero dei militanti fidati opp. no etc. etc.

il PCdI con quasi 100 mila iscritti nel '21 aveva solo un pugno di funzionari x a tempo pieno x le operazioni tecniche ( stampa, trasporto, collegamenti etc ) cmq nessuno nella direzione politica.

sui limiti di BC: una ragione x starne lontani o per provare a superarli ??

Spettabile Samir, io non do per scontata la tua buona fede perché non ti conosco. Tu, invece, nonostante le falsità che spari su Battaglia, ne parli come se conoscessi la nostra organizzazione dall'Interno: "i gruppi internazionalisti non esistono...", "l'esecutivo conta, gli altri no..." sei uno sbirro o un "ex" col sangue avvelenato?

Diversi Gruppi di fabbrica internazionalisti hanno operato soprattutto a Torino e a Milano fino alla metà degli anni '80 e producevano anche un loro bollettino (LOTTA DI CLASSE INTERNAZIONALISTA) che ha ripreso a uscire per un certo periodo alla fine degli anni '90. Oggi, nella calma piatta che regna sui luoghi di lavoro, i nostri compagni di Bologna sono comunque riusciti a mettere in piedi un gruppo di fabbrica e a organizzare un coordinamento ("l'Assemblea del Martedì") che per alcuni anni ha raccolto quei lavoratori decisi a muoversi fuori e contro i (vostri) sindacati. I gruppi e i coordinamenti si sciolgono, il Partito resta e raccoglie ciò che è stato seminato, senza bisogno di vendersi al nemico come fate voi, pur di far parte della casta sindacale anti-operaia, a braccetto coi padroni dall'altra parte della barricata.

Non entro nel merito della questione "crisi" perché non riuscirei a essere sintetico. Dico solo che è abbastanza comico sentirisi definire "meccanicisti" proprio da un lottista, quando Lotta sostiene che il capitale non sia in crisi perché... il PIL cinese è in costante crescita. Punto. Povero Marx, volta e rivolta il suo cuscino ma non riesce proprio a prendere sonno quando vengono dette queste cazzate in suo nome.

Organizzazione del partito: noi siamo un partito comunista organizzato secondo i principi del centralismo democratico, LC è un partito borghese organizzato secondo i principi del marketing.

Ti prego, Samir, resta in lotta comunista. Là sì che puoi trovare il grande partito-mamma che "ti inquadra" e che ti dice sempre cosa fare e, eventualmente, chi ammazzare.

Saluti rossi

ma bravo

Complimenti samir,

ma noi costruiamo i quadri, non inquadriamo semplicemente i lavoratori e per farlo nel modo giusto c'è bisogno del centralismo democratico. Lo stesso, in seno alla linea generale del partito, da a tutti i militanti e attivisti libertà di proporre, di sviluppare il partito con le proposte e idee che poi vengono votate e a seconda elaborate dai membri del partito per renderle operative.

Inoltre hai anche poca fantasia vedo, non crederai mica che con quello che hai riportato del mio ultimo post, io abbia inteso che tutto si ferma. Ma cosa credi, che siamo una organizzazione che raccoglie firme e chi se ne frega chi tu sia, o peggio ancora una partito che fa collezione di tessere sottoscritte. I militanti, nel pcint si sviluppano, per allargare le conoscenze e le capacità e così con gli operai e i gruppi che su nostra proposta vogliono organizzarsi con l'importante supporto del partito.Altro che braccianti del supremo.

E per il genere di accuse mosse a Gek, ti rigiro la frittata! Tu, con questo tuo modo veggente ma ignorate, che fa trapelare le s***ate di lotta, rispecchi il più intortato individuo alla lc. SVEGLIA!!!

Con lotta non stai un passo indietro da quel che dovrebbe essere una organizzazione rivoluzionaria, ma stai ancora nell'era glaciale della logica capitalista. D'altro canto nel capitalismo ognuno è libero di proporre al pubblico a proprio rischio e pericolo i prodotti che fanno guadagnare all'interno del sistema. Motivo per cui non siete una organizzazione di lotta ma uno show

Mi scuso con gli altri compagni per il linguaggio appellandomi al diritto di arrabbiarsi di fronte a certe provocazioni.

Saluti compagni

  • Samir,

ammettendo che tu*

Samir,

ammettendo che tu sia quello che dai da intendere di essere, cioè uno di Lotta, il tuo intervento mi è piaciuto molto, tanto che lo salvo e me lo stampo: è un'esposizione da manuale delle sciocchezze metodologiche di Lotta, che non capisce nulla, ma proprio nulla del metodo della critica dell'economia politica e inocula ai suoi militanti o, meglio, venditori, un bignamino di quel che spaccia per marxismo. La cosa che più ho apprezzato è l'accenno al modo di produzione capitalistico che si sarebbe affermato in alcuni paesi asiatici negli anni '70: non ci poteva essere miglior esempio di menscevismo sotto le mentitissime spoglie di Lenin, venduto agli ignari come se fosse un detersivo. Che il capitalismo si sia impadronito dell'Asia solo negli anni '70 non lo dicono nemmeno i più ottusi terzomondisti: solo voi riuscite a dire simile fesserie.

Per il resto, non mi dilungo, perché penso che tutto il tuo intervento non sia altro che un'aperta provocazione.

Smirnov

PS Non che Lotta comunista non sia capace di sparare tante e tali idozie in un colpo solo, al contrario, ma forse la protervia provocatrice che hai usato mi fa propendere per la prima ipotesi del Gek. Zazza, che pure è di Lotta, dice sì cazzate, ma usa un altro metodo.

E' fatta!

Dobbiamo avergliele suonate davvero sode a Lotta se è costretta ad usare questi sistemi. Contro Lotta, a denuncia della sua vera natura sono stati portati cumuli di fatti concreti, nessuno di voi è mai stato in grado di smentire una virgola! Avete solo cercato di sviare il discorso portandolo su temi innocui, oppure di atteggiarvi in vario modo creando così una cortina fumogena sulle vostre attività, sui vostri referenti politici, su chi vi guida come burattini. Messi alle strette ricorrete a volgari attacchi personali. Ostentate disprezzo, vi atteggiate a superiori sdegnati che rimettono in riga bricconccelli un poco stupidi. E' solo fumo, solo aria fritta. Il fatto che dobbiate usare certi metodi è la più palese dimostrazione di chi realmente siete. Per quanto riguarda Lenin nè ho piene le tasche di asserzioni tipo: è giusto perchè lo faceva o diceva Lenin, Marx e via elencando. Diceva Graucho di Dylan Dog: una cazzata resta tale anche se sono in migliaia a gridarla.

Un qualche cosa che in una determinata situazione si è rivelato adeguato non vuol dire che debba esserlo sempre e comunque. Era tipico di Lotta giustificare ogni prevaricazione dicendo: i bolscevichi facevano di peggio dunque noi siamo anche troppo tenui. Andarsene per case raggirando la gente con qualsiasi balla pur di far soldi effettivamente è più "tenue" che rapinar banche. Scusami se io non faccio nessuna delle due cose.

Battaglia Comunista, che interviene in maniera propositiva (senza far venir meno la necessaria attenzione critica) in assemblee, manifestazioni, confronti, partecipa alle lotte operaie e della classe proletaria ovunque possibile... è settaria. Lotta, che minaccia i compagni di altre organizzazioni e ricorre metodicamente alla violenza nei confronti dei dissidenti e dei fuoriusciti... è leninista.

Battaglia, che promuove e organizza fattivamente gruppi di fabbrica internazionalisti per difendere gli interessi reali della classe proletaria... è portavoce di un "bordighismo latente". Lotta, che in maniera ultra-opportunistica si acquatta nei sindacati anti-operai, fino ad esserne espressione, ricoprendo perfino ruoli dirigenziali di primo piano... viene ad insegnarci che la politica è una cosa seria.

Battaglia che incita alla lotta di classe, perchè il sistema non possa tamponare le sue contraddizioni interne con l'intensificazione dello sfruttamento, che mette in evidenza l'importanza del fattore soggettivo accanto a quello oggettivo... è meccanicista. "Lotta" che rifugge dalle lotte, e spinge i proletari ad estraniarsi da esse, accettando anzi le condizioni padronali, che aspetta con fiducia che il capitalismo si espanda finchè può (e può continuare a lungo - tra devastazioni ambientali e disastri sociali - senza risposta operaia)... ha un atteggiamento scientifico.

Complimenti Samir... hai proprio una bella faccia! Baah! Mic

PS. Sei invitato a ritornare alla realtà dei fatti, oppure sei libero di andare a spargere le tue cazzate (c'è poco da fare, di questo si tratta) da qualche altra parte. Non qui.

A proposito, ma com'è che un vostro sito web e un vostro forum non ce l'avete? Com'è che nemmeno sul vostro giornale possiamo trovare le vostre posizioni? Com'è che nemmeno i vostri militanti/venditori le conoscono? E poi siamo noi i settari? Ancora... Baah!

PPS. Non te la prendere con questo forum. Non sarà questa discussione a far andare in bancarotta la vostra azienda, ma la fragilità dell'impalcatura di sciocchezze che la sorregge. I compagni della base che vi mantengono, con il loro sincero impegno, non tarderanno ancora molto a rendersi conto della vostra natura anti-opearia.

battaglia è così settaria che permette nel suo forum la pubblicazione anche a chi l' attacca

Mic sei stato ottimo. Ma non dobbiamo aspettare che i limoni se ne accorgano da soli, dobbiamo aiutarli a capire.

Lotta ha paura, molto bene. I nostri infallibili tutori dell'esistente sanno perfettamente che se si dimostrassero non in grado di riassorbire tentativi di aggregazione tra comunisti, ossia la nascita di un partito, il padrone non avrebbe più ragione di favorirli e passerebbe a utilizzare nuovi trabocchetti. Loro diverrebbero inutili, per mantenere le loro posizioni devono dar prova di riuscire a circoscriverci. I militanti di BC sono rivoluzionari di professione, i lottaroli sono semplicemente degli stipendiati del padrone, esattamente come i rifondaroli o i sindacalisti. Mettere in mezzo Lenin per giustificare il proprio tradimento è un gioco sporco assai. Quelli che tradirono nel 1914 furono i tedeschi. E tradirono perchè erano divenuti una massa di burocrati foraggiati dal padrone tramite le tante cariche e carichette democratiche e parlamentari. Già prima della prova dei fatti, prova inappellabile, si poteva capire cosa fossero diventati. Quello che siete voi ormai da decenni, dei servi del padrone. P.S. Noi non siamo compagni.

E' un poco che non bazzico il forum, ma quel samir da dove salta fuori? dalla galleria degli orrori della politica? una vera summa dell'arte della provocazione.

Samir volutamente confonde quello che chiama il rivoluzionario di professione con un dipendente di partito. Ovviamente porta acqua al suo mulino. Ed è in malafede. Ma facciamo finta che il suo sia un errore causato da ingenuità, come rispondere? Il miglior modo di portare avanti un'attività di propaganda e di lotta per il comunismo non consiste certo in una continua raccolta di fondi fatta, oltretutto, all'interno di una struttura completamente slegata dalla realtà di vita della società circostante. Nè è utile isolarsi su un monte presi dalla riflessione su le grandi verità teoriche del marxismo. La necessità di una svolta radicale nasce dalle nostre esperienze di vita quotidiana, dalle difficoltà che incontriamo nel realizzare gli obbiettivi che ci siamo prefissi. Il militante non vive sulle spalle altrui ma immerso nella sua realtà quotidiana lotta per far emergere nelle persone che lo circondano determinati stimoli, appoggia da solo od in gruppo ogni iniziativa altrui che va nella direzione giusta

Non sta dunque in un covento ritirato dal resto del mondo, ma il più possibile all'interno delle dinamiche sociali, non è un burocrate che interviene dall'esterno, magari per cause lodevoli, ma è sempre e comunque parte in causa. Mantenersi da soli è indispensabile per essere credibili ed evitare i deragliamento tipo Lotta

  • Ciao Picasso,

mi sono*

Ciao Picasso,

mi sono piaciuti particolarmente questi ultimi interventi: per quel che può valere il mio parere, molto belli davvero.

Ciao,

Smirnov

hoi samir, mi chiedo chettifrega di quale posizione ho nel partito, visto che ciò che faccio lo farei in ogni caso senza che me lo debba dire nessuno. Chi ha facoltà più idonee, per esperienza, tiene RESPONSABILITA' più definite. Questo non rende tale compagno più importante degli altri, avvalora invece lo sviluppo e la elaborazione teorico-pratica del partito senza che si debba legiferare a destra e a manca su chi ancora studia e accumula esperienza nel corso degli anni. Siamo indispensabili gli uni agli altri nella convinzione che i quadri vadano sviluppati e organizzati per le lotte attuali e quelle a venire. Consapevoli che il cambio generazionale avverrà sviluppiamo le forze e le capacità, altrimenti il partito va ad infossarsi nonostante la ampia esperienza dei compagni meno recenti.

In lotta probabilmente la gente se ne andrà prima di avere aquisito capacità in grado di mantenere il giusto tenore nello studio e nella lotta. Vedi tu se credi ancora di rompere i coglioni su questo forum, che la vita terra a terra funziona su altri schemi...

Rivolunzio

Le “liti da pollaio”

Le "liti da pollaio" sono quelle che fai al bar insieme a Baboeuf, vero "Proletario"? Hai ragione. Meno male che ci siamo noi di Battaglia che abbiamo aperto questo forum con cui, fra le altre cose, smascheriamo le nefandezze e il becero opportunismo di Lotta e diamo anche la possibiltà al saggio di turno di sciorinare le sue perle, che, altrimenti, non saprebbe dove buttarle.

no comment

Il verbalismo è tipico dei piccolo-borghesi. Vogliono essere comunisti ma sono più borghesi dei borghesi stessi, attaccare in quel modo qualsivoglia posizione denota infantilismo o estremismo, malattie tipiche del comunismo degli albori. Le critiche sono sempre ben accette, gli attacchi verbali lasciano il tempo che trovano.

sindacato e disciplina

Ciao proletario,

credo che tutti i sinceri comunisti internazionalisti abbiano sognato almeno una volta una sinistra comunista unita… solo che quando ti ritrovi a fare attività pratica vedi che quei gruppi che sembrano simili in realtà hanno posizioni molto diverse. La questione sindacale credo sia la più palese (anche se altre come quella organizzativa non sono da meno). Lotta sta dentro la CGIL e non con posizioni critiche, Battaglia promuove l’autorganizzazione dei lavoratori fuori dai sindacati. Credo che siano posizioni inconciliabili. E’ vero quando dici che ci vuole disciplina nel partito e accettare le decisioni che vengono prese all’interno di una organizzazione, ma fino a un certo punto! Su certe questioni ci deve essere omogeneità tra i militanti.

Il sindacato non si può scegliere, il sindacato è un'organizzazione di classe e non ha compiti rivoluzionari, è questo il punto che fatica ad entrare nella testa dei soggettivisti che voglio inventare nuove forme, non si inventa niente nella storia. Il sindacato non può marcire totalmente, a differenza di un partito, non può perchè per necessità storica il sindacato deve rappresentare una fetta del proletariato, mi spiace ma chi vuole creare nuovi sindacati "autonomi" ha dimenticato molti fondamentali insegnamenti marxisti. E' tutto tempo perso creare presunte autonomie sindacali, il lavoratore finisce costantemente per rivolgersi all'organizzazione che bene o male funziona, e un sindacato piccolo non funzionerà mai nell'epoca dei monopoli. Il tempo della ricerca di omogeneità è finito da un pezzo, occorre darsi da fare per allargare al massimo la propria influenza, altrimenti si finisce come i preti a predicare il proprio verbo particolare.

“Il sindacato è una

"Il sindacato è una organizzazione di classe": buon punto di partenza. In una società classista bisogna sempre partire da una analisi di classe...

Ora però: di quale classe stiamo parlando? I lavoratori sanno benissimo che i sindacati rappresentano gli interessi dei padroni. Anzi, ormai i sindacati aspirano ad ascendere ai piani alti della finanza gestendo in proprio fondi pensione ecc. Tra i sindacati comprendo ovviamente la Cgil, in cui Lotta Comunista si acquatta e prospera, al prezzo di integrarsi in un apparato antioperaio.

Il fatto che molti lavoratori abbiano una tessera del sindacato, non rende il sindacato organizzazione del proletariato. Molti lavoratori stanno anche dentro alla Lega, se è per questo. Anzi, la tessera sindacale molti non ce l'hanno affatto per qualche minima convinzione, ma solo perchè gli serve ad avere dei servizi puramente burocratici.

Tutto questo non nasce dal nulla. Potrei dire che c'è un problema di analisi, in quanto Lotta sostiene che il sistema non sia in crisi, e che non è ancora il momento dell'attacco alla borghesia. Lasciamo per un momento da parte il fatto che la lotta di classe deve essere sempre sostenuta (e Lotta Comunista in questo tradisce completamente il suo nome, di cui - ha ragione Picasso - è mille volte indegna)...

Ma in realtà è evidente che questo non voler guardare in faccia alla realtà, questo infilare la testa sotto la sabbia e non riconoscere la crisi economica (come si può??), non è un errore ma è una menzogna funzionale a coprire la sua meschina condotta di setta che parassita sul corpo del proletariato, sottraendogli energie vitali per destinarle ad un oscuro e futile attivismo organizzativo, di cui si giovano solo i dirigenti della stessa organizzazione - oltre che la borghesia, che ringrazia!

Le forme nuove, non le inventiamo noi. E' il proletariato che se le da nel momento in cui comincia a lottare sul serio: tranvieri di Milano, Fiat di Melfi, Argentina 2001-2002... Sempre fuori e contro il sindacato, sempre assemblee di lavoratori che decidono autonomamente i metodi di lotta più efficaci. Di esempi ce ne sono moltissimi, spesso sottaciuti dalla stampa padronale, e dai produttivisti filo-padronali.

E' inutile che Lotta si affanni a fare i conti in tasca ai padroni, sperando di insegnar loro come meglio sviluppare le forze produttive in questo sistema decrepito. I padroni leggono il Sole 24 Ore. I proletari invece questo sistema è ora che lo abbattano, insieme a tutti i parassiti che ci crescono sopra.

Sottoscrivo l'intervento di Mic.

Ma non mi stupisce che LC sia organica ai sindacati padronali.

La sua stessa teoria, che si riflette sull'organizzazione, è una teoria classista ereditata dagli opportunisti della seconda internazionale.

LC, per come è fatta ora, in un futuro momento rivoluzionario non potrà che rappresentare l'ultimo argine della borghesia contro la rivoluzione proletaria.

Anche il modo di parlare di "proletario" ci dice molte cose...

Il verbalismo è tipico dei piccolo-borghesi. Vogliono essere comunisti ma sono più borghesi dei borghesi stessi, attaccare in quel modo qualsivoglia posizione denota infantilismo o estremismo, malattie tipiche del comunismo degli albori.

Parla usando frasi fatte prese dal repertorio della divinità che venera.

Tipico dei lottisti, incentivati a pensare con il cervello dei loro "capi", di cui accettano qualunque scelta (nessuna, a dire il vero).

Non è un caso che nei circoli di Lotta non si trovino testi di Marx, a parte il Manifesto...

Non ci siamo

Lasciando da parte le organizzazioni autonome che hai citato (hanno lasciato il tempo che hanno trovato), sono durate lo spazio di un mattino data l'inconsistenza organizzativa, vorrei replicare su alcune tesi un po' facilone:

1)distinguere un sindacato da un partito politico è un compito fondamentale, ci cadde persino la buon'anima di Trostsky volendo disintegrare il sindacato e fonderlo nel partito, proprio nel momento in cui la lotta di classe si stava intensificando, si beccò i rimproveri di Lenin e chinò la testa da buon militante disciplinato che riconosce la superiorità del capo.

Da questo si deduce che non ha senso parlare di tessere e le attività di patronato fanno proprio parte dell'attività sindacale e sono conquiste degenerate per mancanza di teoria (dialettica di oggettivazione - alienazione = da una parte c'è l'oggettività, dall'altra il suo uso capitalistico, non si può criticare il patronato come non si può criticare il macchinismo, pena scadere nel luddismo)

2)la questione della crisi, il termine crisi è forse assieme a rivoluzione il più abusato, Engels insegna l'inevitabilità STORICA delle crisi, non l'inevitabilità TEMPORALE, il capitalismo è paradossalmente costantemente in crisi perchè rivoluziona costantemente le forme di produzione ma affermare ad ogni sobbalzo che siamo di fronte ad una CRISI è oggettivismo bello e buono.

3)di quale crisi si parla? ci sono molteplici forme di crisi, non basta affermare la presenza di una crisi, occorre specificarne la forma, a continuare a ciarlare di crisi si finisce per non vedere lo sviluppo delle forze produttive che è enorme. L'errore dei meccanicisti è peccare di dialettica, Lenin ha coniato un termine preciso: PUTRESCENZA, il capitale nella fase imperialista si sviluppa a velocità ancora maggiore e proprio per il suo sviluppo produce crisi.

Tiriamo una lezione di metodo: è lo sviluppo che produce la crisi, è il movimento contraddittorio del capitale che produce la crisi, se il capitale fosse immobile e Uno non ci sarebbe l'immanenza della crisi ma solo accidentalità, è sempre lo sviluppo a produrre crisi perciò, mai la stagnazione, se così fosse Marx avrebbe dovuto concludere: "state buoni ad aspettare il fatale crollo del capitalismo".

il concetto di crisi nel marxismo è semplice; Caduta Tendeziale del Saggio del Profitto.

che è cosa diversa dalla massa complessiva dei profitti della somma delle aziende o del p.i.l

poi altra cosa; nn ho ben capito i tuoi richiami alla disciplina. Essa può esservi solo tra militanti della stessa organizzazione, nn certo tra quelli di differenti.

Ancora non ci siamo

La caduta tendenziale del saggio di profitto è una legge, ma lo dice la parole stessa, tendenziale, il che implica delle controtendenze arrestanti, che operano in maniera diseguale come ineguale è lo sviluppo.

Mi permetto di far notare che la legge non è traducibile in termini puramente economici, non è una formuletta da applicare perchè si riferisce a grandezze sociali, il problema delle trasformazione dei valori in prezzi non ha soluzione economica, valore è una cosa, prezzo un'altra (in questo modo di produzione) perciò sommare le varie fabbrichette o peggio ancora usare aggregati come il PIL è un errore madornale.

Di quale crisi stiamo parlando allora? Di crisi da sovrapproduzione, da sottoconsumo...? Si sono scontrate le menti più brillanti in questo secolo e mezzo e liquidare la faccenda parlando solamente di crisi, gistapponendo la formuletta della legge della caduta del saggio di profitto, è mancanza di rispetto.

quindi facci capire, secondo te quale sarebbe la situazione reale e quali le indicazioni politiche per la classe ??

prima di tutto l'analisi

La situazione reale è indescrivibile in generale se non nei termini marxisti che qualunque militante dovrebbe conoscere, e i termini del problema non sono cambiati da 150 anni a questa parte, il metodo in senso astratto non esiste, esiste obbligatoriamente solo il metodo derivante dal problema stesso, il metodo marxista non ha mai fallito ma per essere concretamente applicato necessita di analisi particolareggiate.

Posso fare qualche esempio: occorre occuparsi del meccanismo di produzione-riproduzione del capitale a livello mondiale (la mondializzazione altro non è che l'adeguamento del capitale al proprio concetto, niente di nuovo insomma) per capire in quale punto del ciclo di riproduzione siamo, siamo nella fase ascendente della spirale, discendente? Abbiamo toccato qualche punto massimo o minimo per cui si può parlare di inversione del ciclo? Sono tutte domande che esigono un grosso lavoro di analisi. Questo è già un buon inizio e non mi sento di pretendere che un minatore si spacchi il cervello dopo 10 ore di miniera per rispondere a queste domande. Il punto fondamentale è la divisione sociale del lavoro tra compagni, "meglio meno, ma meglio" diceva Lenin, ognuno deve specializzarsi in un settore ben preciso per poter competere con i migliori cervelli borghesi. Questa è la sola indicazione che ha sempre funzionato per la classe, specializzarsi e organizzarsi per raccogliere in un quadro generale le particolarità settoriali che altrimenti produrrebbero visione da tunnell.

Competere coi migliori

"Competere coi migliori cervelli borghesi... divisione sociale del lavoro fra compagni..." la visione aziendalista di Lotta mi fa venire il voltastomaco.

E poi basta col menscevismo, la rivoluzione l'abbiamo fatta noi bolscevichi, te lo sei scordato?

Saluti rossi (anche se un po' piccolo-borghesi, infantili e... cos'altro? Non mi ricordo)

Io non ho mai detto di essere di lotta comunista, non so sia coda di paglia o verbalismo preconcetto. Persino Marx ed Engels avevano diviso il lavoro per poter dedicarsi ad argomenti specifici e così aveva fatto il partito bolscevo al suo interno. Gek se pensi di potere ritenerti al livello dei maestri, sono contento per te, io umilmente faccio sempre un passo indietro e cerco sempre di specializzarmi confidando che un altro compagno possa essere la mia spalla.

Però in Lotta ti vedrei bene

l'apparenza appare realmente diceva il maestro

Per iniziare:

  • [[ibrp.org | Considerazioni e verifiche sulla caduta del saggio del profitto]]
  • [[ibrp.org | Puntualizzazione sul concetto di decadenza]]

Per approfondire:

  • Ciao Proletario,

la*

Ciao Proletario,

la formuletta, come la chiami te, secondo Marx è la legge in assoluto più importante del modo di produzione capitalistico; con tutta la modestia del caso, secondo me aveva ragione.

La stessa faccenda delle crisi di sottoconsumo o di sovrapproduzione è un falso problema e Marx l'ha segnalato più di una volta: la crisi è di sovrapproduzione, nel senso che esiste una massa di capitali che non trovano la via dell'investimento produttivo (di plusvalore) perché il saggio di profitto che ne ricaverebbero non sarebbe adeguato alla massa di capitali medesima. Insomma, sovrapporduzione di capitali o sovraccumulazione che dir si voglia. C'è poi la fa famosa frase di Marx - che penso tu conosca - nel III Libro del Capitale (se non mi sbaglio) dove dice che, in fondo, ogni crisi è dovuta alla scarsa capacità di acquisto delle masse, perché, infatti, quando comincia a manifestarsi la caduta del SMP i padroni licenziano, precarizzano e tagliano i salari, per cui questo ha un effetto domino sull'insieme dell'economia. Insomma, noi, seguendo modestamente Marx, pensiamo che sia la caduta del SMP alla base delle crisi e non la sovrapproduzione o il sottoconsumo, come sostenuto da eminenti pensatori, certo, ma che scazzavano su questo aspetto o non erano marxisti (nel senso che non seguivano il suo metodo).

Poi, sinceramente, non so se tu sia di Lotta Comunista o meno, ma certo è che la tua visione delle cose è parente stretta di quella che si trova nei depliants dell'azienda-Lotta.

Saluti,

Smirnov

Caro proletario, non ci

Caro proletario, non ci siamo proprio sul concetto di crisi! Affermando che " il Capitale, nella fase imperialista, si sviluppa a una velocità ancora maggiore ( facendo credere che l'imperialismo= maggiore velocità di sviluppo delle forze produttive n.d.r. ) e che proprio per il suo sviluppo produce crisi", tu dici una grossa eresia che fa traballare la tua...supponenza!

Infatti, non è lo sviluppo delle forze produttive che conduce alla crisi (qui pecchi, ,proprio tu, di "oggettivismo"), ma la confluenza di due tendenze in contrasto nel moto a spirale del Capitale: a) quella di accrescere il lavoro aumentando la popolazione lavoratrice (plusvalore assoluto); e b) quella di ridurre al minimo il lavoro creando la sovrappopolazione (plusvalore relativo). Sono queste due tendenze, in contrasto, che vanno a sfociare nel "tempo di crisi" del Capitale come condizione dell' ulteriore sviluppo capitalistico.

Scrive Marx, nei Grundrisse, "...le crisi sono le condizioni dello sviluppo capitalistico. Il senso comune, invece, crede che la crisi suoni le campane a morto del Capitale". E ancora: "La crisi del Capitale è la condizione del suo sviluppo" (Marx-Grundrisse).

Rovesciando la proposizione di Marx con la tua sentenza "...è lo sviluppo (delle forze produttive) che produce la crisi, tu riveli di mettere al centro del movimento economico-storico del Capitale LE FORZE PRODUTTIVE, anzichè le RELAZIONI DI PRODUZIONE E DI SCAMBIO, come una totalità Hegeliana in cui i vari aspetti, distinzioni, pervengono al concetto di unità, in virtù del moto circolare del Capitale,

alla stregua delle concezioni degli economisti borghesi e socialisti.

E' questo il metodo "scientifico" ( si fa per dire!) tipico di Lotta Comunista, di cui tu probalbimente devi far parte, e che io , da tempo, cerco di denunciare, anche in questo forum, come se parlassi a ciechi e sordi, dato che,spesso, sono ripagato con l'indifferenza e con atteggiamenti da "razzismo ideologico". Peggio per loro, se così è! duccio

Duccio, forse che il nostro "amico" si riferiva alla contraddizione tra forze produttive e rapporti di produzione di cui parla Marx nella prefazione alla critica dell'economia politica?

la crescita delle forze produttive dovrebbe rompere i lacci delle relazioni di produzione, facendo subentrare un "epoca di rivoluzioni sociali" (cito a memoria, dovrebbe dire qualcosa del genere)

C'è di più! Descrivere il solo movimento delle forze produttive è tipico dell' oggettivismo,ossia della fenomenologia del mondo senza penetrarne le intime essenziali strutture; significa trattare la merce forza lavoro come una forza produttiva pari a una macchina. In questo modo il suo valore coincide col prezzo di acquisto e,nel processo produttivo, non viene presa in considerazione il fatto che essa si oggettivi in lavoro astratto e venga sussunta sotto il

  • Chiarissimo.

grazie.*

Chiarissimo.

grazie.

A volte ostinandosi a ciarlare di argomenti che mal si sono digeriti si finisce per cadere in errori banali Duccio (e accusare qualcuno di supponenza senza conoscere l'interlocutore è il miglior modo per nascondere la propria in genere). Che l'imperialismo sia un'accelerazione delle forze produttive è un'evidente realtà storica e non è farina del mio sacco ma del compagno Lenin che in polemica con Bucharin (meccanicista) ribadisce la contraddizione fondamentale del capitale, accelerare la creazione di ricchezza-miseria e con questa le condizioni oggettive che porteranno al proprio superamento, altrimenti cadremmo in un soggettivismo \ volontarismo di stile romantico in cui è la volontà slegata dalla realtà a superare contraddizioni immanenti (e cadredde l'immanenza) al modo di produzione capitalistico. E' vero le crisi sono le condizioni dello sviluppo, ed è proprio per questo che lo sviluppo è la condizione per una nuova crisi, senza movimento niente contraddizione. E nel concetto di forza produttiva è già presente la relazionalità sociale del concetto di capitale, non serve aggiungerlo, è inutilmente pleonastico. (Basta con i rilievi su Lotta Comunista, vi hanno per caso incendiato la casa e stuprato le donne? Nemmeno i romani avevano tanto terrore per i barbari. Non ne faccio parte e non mi interessa, spero sia l'ultima volta che lo debba ribadire) Trovami poi dove il buon Marx si azzardi a parlare di sfruttamento come caratteristica principale di questo modo di produzione e ti stringo la mano, non solo non lo troverai ma il Marx storico sa bene che lo sfruttamento non è per nulla la caratteristica che distingue i modi di produzione ma è al contrario una delle caratteristiche comuni a tutti i modi produzione, è l'assenza di sfruttamento che caratterizzerà il comunismo e lo distinguerà dai modi precedenti!

Proletario, mi piacerebbe darti il benvenuto sul forum... ma, data la tua quantomeno strana irruzione, non ho ancora capito *chi sei e che vuoi*. Il forum serve a fare chiarezza, sei hai altri obiettivi, questi sono incompatibili col forum.

Hai qualche proposta politica da sostenere?

Hai qualche chiarimento da chiedere sulle posizioni del PCInt?

Se non l'hai capito, questa discussione riguarda proprio Lotta Comunista e ne parliamo quanto ci pare. Non la temiamo affatto, anzi come vedi la attacchiamo apertamente in quanto organizzazione anti-operaia.

Se vuoi parlare d'altro, sei libero di aprire una nuova discussione. Ma cominciando correttamente dalle presentazioni.

Ma chi determina il

Ma chi determina il movimento della formazione capitalistica, le forze produttive o la lotta di classe? Qui casca...l'asino,per te e per Lotta comunista! A me non interessa chi sei...mi interessa quello che dici in nome di un

presunto marxismo rivoluzionario! duccio

Intanto ti è entrato in testa che l'imperialismo è un'accelerazione del movimento autocontraddittorio del capitalismo e quindi un'accelerazione dello sviluppo (che inevitabilmente porta con se anche miseria, altrimenti che capitale sarebbe, ma per questa considerazione non serve essere marxisti, basta buon senso e una buona dose di vita quotidiana tra i lavoratori, che manca spesso ai filosofi). Senza forze produttive niente lotta di classe, la contraddizione ha sempre 2 poli, non scadiamo a livello di Proudhon che voleva eliminare il lato cattivo e tenere quello buono.

Il compagno Gek, in polemica con L.C:,ha scritto sopra:

ANALISI DELLA FASE: secondo LC il capitalismo è ancora in fase di espansione perché la Cina ha un PIL in costante crescita, per cui, secondo loro, è impossibile parlare di crisi. Secondo noi, invece, dai primi anni ‘70 il capitalismo mondiale sta vivendo una CRISI STRUTTURALE che, in quanto tale, è irreversibile e destinata ad approfondirsi sempre di più. E’ cioè la CRISI DEL TERZO CICLO DI ACCUMULAZIONE. I primi due cicli si sono conclusi con due guerre mondiali, e, ancora una volta, l’escalation militare — insieme all’iper-sfruttamento — sembra essere l’unica risposta concreta che la borghesia sa dare all’incepparsi della sua folle economia.

Qui,il compagno che si fa portavoce di B.C. afferma l'idea di crisi (= la mancata realizzazione monetaria del plusvalore, cioè : corto circuito tra produzione e consumo), aggrappandosi ai suoi caratteri generali-epocali ( il" ciclo lungo"), piuttosto che ai cicli medi-brevi (di "fase"). Bè, spiegare le crisi del capitalismo, rifacendosi alla sola struttura essenziale della formazione storica, ossia: alla legge della caduta tendenziale del saggio medio di profitto,

non è un arricchimento della conoscenza scientifica dei movimenti del Capitale. La verità è sempre concreta, ed essa è un moto infinito di approssimazione al vero, che richiede analisi più specificate nello spazio/ tempo.

Lotta Comunista, al

Lotta Comunista, al contrario, indica una causa più specifica,anche se tarata dalla metodologia oggettivista (lo sviluppo del PIL di Cina e India), che tralascia l'indagine sul grado di lotta di classe internazionale tra le classi principali e anche su quale terreno essa si svolge lungo le fasi funzionali del ciclo economico.

Ne consegue,allora, che, in sede di elaborazione strategica, vi sia, in B.C., un' eccessiva "generalizzazione" che fa scivolare nel "donchisciottismo" il suo orientamento tattico; mentre, in Lotta comunista, quest'ultimo (orientamento) si identifica con la strategia di fase, rimettendo in gioco la separazione, tipica nei partiti della Seconda Internazionale, tra Programma massimo e Programma minimo.

Per quello che conosco dell'analisi di Cervetto so che aveva definito a suo tempo la crisi come di ristrutturazione, che comincia da metà anni '60, non dagli anni '70 come la volgarizzazione crede, infatti la sua manifestazione monetaria (dichiarazione di inconvertibilità del dollaro del '71) è la forma fenomenica di un qualcosa che già c'era. Non poteva ancora (e non lo fece) riferirsi a Cina o India che erano ancora piccole potenze non in grado nemmeno di gareggiare con paesi come Brasile-Messico-Argentina... Semplicemente si notava come l'equilibrio precario su cui si basava Yalta si stava già disintegrando, gli USA avevano già perso il monopolio della produzione mondiale a vantaggio di Europa e Giappone, l'URSS era un gigante dai piedi d'argilla e giustamente poco considerato, era solo questione di tempo perchè implodesse. Che la crisi fosse dilazionabile solo con continue guerre locali la storia lo ha dimostrato chiaramente, una guerra mondiale non era possibile ancora.

Riguardo al ciclo lungo, certamente siamo nella fase discendente, la Terra è rotonda e il capitale il giro l'ha fatto, ma ha moltissime armi a propria disposizione per prolungare la propria agonia, e la speculazione si è rivelata ancora una volta efficace, quanto una guerra locale.Va detto che crescita e discesa possono benissimo coesistere, il movimento del capitale assume una forma a spirale + che a parabola, così dentro una fase discendente di lungo periodo possono coesistere fasi brevi ma intese di sviluppo (non si capirebbe cosa sia tutto questo allarme per la Cina se fosse ancora un paese di acciaierie di quartiere come negli anni '60, i capitalisti il proprio lavoro lo sanno fare benissimo, non c'è bisogno di insegnare loro nessun trucco).

Condivido l'analisi di Duccio, BC vede solo la crisi e cade nel fatalismo o nell'attesa messianica, LC vedendo solo lo sviluppo si troverà a vedersi piombare addosso una crisi catastrofica.

Penso che il capitale nel suo movimento contraddittorio non fa altro che entrare in contraddizione con l'ambiente in cui si trova, va però giustamente specificato quale sia attualmente la tendenza generale (crisi o sviluppo?) e dentro questa quale sia il punto in cui ci troviamo (ancora: crisi o sviluppo?)

la tesi della crisi del capitalismo a partire dagli anni 70 non mi convince ed e' da ricondurre ad uno storico errore della sinistra in generale, quella del sottosviluppismo. la discussione si sta riempiendo di paroloni e non credo di essere all'altezza. di una cosa sono sicuro che, sulla scorta dell'insegnamento di marx, la realta' e' dialettica...cosa che tutti qui dentro sembrano aver dimenticato. mentre discutete se oggi il capitalismo e' in crisi o meno, nel Kosovo ci si prepara ad un nuovo confronto fra le potenze (vedremo di che tipo). QUI SIAMO, INVECE, ALLE COMICHE: CHE SIANO DI LOTTA O DI BATTAGLIA POCO IMPORTA AL CAPITALE

Com.Int, il punto è che noi non ci siamo affatto dimenticati la dialettica.. anzi...

Diciamo che il capitale è in crisi, con dati alla mano ma sopratutto analizzando le strategie adottate dai capitalisti per estorcere sempre più plusvalore, e vediamo la crisi proprio nelle guerre come quella che hai citato in Kosovo. La crisi non è mai stata tanto evidente!

Che al Capitale poco importa.. non capisco sinceramente cosa dici.

Cosa capisco invece, è che c'è chi si rende conto che di fronte a una crisi del genere c'è ben poco da negoziare, e chi invece impregnato di riformismo si lascia imbambolare dal mito del progresso tutto borghese, dal mito della globalizzazione... senza vederne i motivi strutturali.

CIAO MAO7! Apprezzo la tua risposta. convergo con te che vale piu' che mai la caduta tendenziale del saggio di profitto e dunque che sia sempre di piu' RELATIVAMENTE difficile estrarre plusvalore in ingenti quantita' con la stessa facilita' del passato: questo puo' essere un fattore di crisi.

ma 1/3 dell'umanita' deve ancora entrare nel capiatlismo.....mi spiego ci sono masse di contatidini che migrano verso le città e questo non solo in asia(e' gia' stato ricordato) ma anche in brasile e nell'america latina in genere....il capitalismo ha ancora masse da spremere.....dunque questo io intendo per dialettica,,,,l'analisi complessiva della situazione economico-sociale soppesata, si attraverso le leggi del marxismo, ma solo se colta' nella sua organica complessita'....altrimenti e' retorico economicismo sottosviluppista, è attesa messianica (è gia' stato detto), è incapacita' di capire e di tradurre organizzativamente, è (qualcuno s'arrabbiera') attivismo a parole e programmismo nei fatti oggi. emarginazione o codismo o (peggio) appoggio inconsapevole alla borghesia in quanto servo sciocco. ps nessuno si offenda ma e' la storia basti pensare al miliar-dollaro bordighiano, al super-imperialismo ed anche allo stao operaio degenerato: cosa di meglio per l'opportunismo pciastro per indicare il fronte unico contro l'unico nemico americano come tattica del proletariato per circa 40 anni. saluti comunisti

scusate per gli svariati errori ortografici, ma non ci so fare con questi cosi digitali

l' 1/3 dell'umanità che tu dici deve ancora entrare nel capitalismo a me pare evidente che c'è già; come gigantesco esercito industriale di riserva.

Nn verranno mai assunti a tempo indeterminato, x permettergli di comprare magari la casa e l'auto.

Il capitale nn assume mai tutta la forza lavoro potenzialmente disponibile sul mercato (che è il mondo ).

Mi pare utopitistico aspettarsi ciò. E disarmante x l'indicazione politica di classe che ne consegue.

il mercato mondiale è oggi davvero una ragnatela che avvolge tutto il pianeta.

i machete usati in Ruanda nel '94 erano di fabbricazione cinese ( xchè costavano meno e se si rompevano bastava ricomprarli. Coi soldi francesi magari ).

nelle + sperdute bidonville del pianeta i ragazzini indossano la maglietta del milan e del manchester utd. E guardano le tv satellitari.

E' evidente che tutto il mondo è entrato nel capitalismo. Poi, si può discutere sul fatto che il capitalismo si presenta in modi diversi nella periferia del mondo.. ma che il capitalismo c'è non lo si può più mettere in dubbio come invece, era lecito magari 40 anni fa. I capitalismi sono diversi, ma sono accomunati da caratteristiche determinanti. Secondo me, con l'internazionalizzazione del capitale, le classi si stanno distinguendo e distribuendo anche geograficamente, per cui, la classe borghese (semplificando molto) consumatrice, si trova nel 'centro' del mondo, mentre la classe 'proletaria' esclusivamente produttrice, invece, nella periferia.

Non ci dimentichiamo che la prima definizione che da Marx di comunista nel Manifesto recitava.. <>...

  • Ciao Com.int,

solo due*

Ciao Com.int,

solo due cose, perché per il resto mi trovo perfettamente d'accordo con No Nick e MA07: critichi il miliardollaro bordighista, il superimperialismo, lo stato operaio degenerato, ma sono tutte cose che non ci appartengono. La prima, va da sé, al bordighismo, la seconda al kautskysmo (e nella sua variante moderna nonché notevolmente inferiore di qualità, se così si può dire, all'accoppiata Negri-Hardt), la terza al trostkysmo, dunque sono interpretazioni del capitalismo - con relative disatrose prassi, dal punto di vista di classe - che non vanno imputate a noi, ma se mai a quelle "scuole".

Un saluto a tutti,

Smirnov

PS per Proletario: se sei di una città/paese vicino a qualche nostra sede, perché non ci fai un salto a discutere direttamente, visto che continui ad attribuirci cose (fatalismo catastrofista e fantasie simili) che non so dove tu le abbia prese. Quindi, o non ci conosci, e ci affibbi concezioni e pratiche distanti da noi anni luce, oppure, ma questo lo ritengo grave, per uno che si dice comunista, parli per sentito dire (da chi ci vuol male), senza sufficiente cognizione di causa.

Attribuisco (non solo io) conclusioni ad affermazione che voi stessi fate, sono solo conseguente

  • Proletario,

che lo dica tu*

Proletario,

che lo dica tu o un altro non ha nessuna importanza: anche il papa dice che l'adolescente Maria di Nazareth concepì e partorì un bambino (tanto per restare in clima natalizio) rimanendo vergine, e a questa storiella per bambini ci credono in centinaia di milioni di persone, non per questo noi - almeno io, non so tu - crediamo alla verginita della moglie del falegname.

In ogni caso, poiché queste cose ce le rimeniamo da una vita e continuiamo a ripetere sempre le stesse robe, direi che questa discussione si può chiudere qui e rimandare gli eventuali interessati (che non hanno ancora le palle fracassate dai lottisti sotto mentite spoglie) ad andarsi a rivedere ciò che è stato ampiamente, troppo ampiamente, dibattuto.

Un saluto a tutti,

Smirnov