Movimento Ultras

Ciao a tutti.

Secondo voi quale riflessioni si possono fare e quale giudizio si può esprimere, da un punto di vista marxista e materialista, su un fenomeno quale quello del movimento Ultras?

A parte l'ovvia considerazione che non si tratta di un movimento politco né tantomeno di un movimento rivoluzionario.

Ogni intervento ed ogni spiegazione sarà gradita.

Grazie in anticipo,

Dan O'Neadran

Forum: 

degli ultras se ne è parlato nella discussione sulla rivolta francese dell' anno scorso .se ne parlo con fenice che fa parte di un gruppo che si richiama alla sinistra comunista è fà attività propio negli ultras

nn ho trovato la discussione di qualche tempo fa cui accennava Raes, spero ci riesca il "mitico" webmaster..

ora sono un pò di fretta cmq butto lì 2 cose;

senso di appartenenza ad una comunità,

bisogno di rompere l'individualismo soffocante di questa società,

voglia d'azione, d'adrenalina ( parlo x esperienza diretta...: coreografie, trasferte "a rischio" etc. etc.).

che in questa ns società si è andata coagulando intorno al calcio sin dai '70s prendendo mode e stili dai gruppi extraparlamentari declinanti.

molto oggi poi mi pare folklore o superficialità, ma forse sono un pò distante...

saluti

Ecco la discussione citata:

[[node/1620 | Rivolte in francia]].

Ho visto, grazie mille! Da granata, saluto con particolare affetto il fratello grifone Felix.

Ho visto, grazie mille

Ho visto. grazie mille ! da Comunista vorrei mandare a fanculo tutti gli ultras !

Prova ad argomentare, Baboeuf. Credo che un discorso articolato possa risultare meno superfluo di questo tuo intervento.

Anche perché mi pare che l'argomento da me proposto sia legittimo, e davvero mi interessa capire.

  • Ciao Dan,

che condivida o*

Ciao Dan,

che condivida o meno il tuo giudizio sugli ultras (mi pare di capire "simpatizzante"), non condivido affatto l'atteggiamento di Baboeuf, abituato a inutili provocazioni.

Per quanto mi riguarda, sottoscrivo il post di No Nick e aggiungo, molto sinteticamente, ribellismo giovanile in gran parte sprecato e captato dalla borghesia. Lo so che il discorso andrebbe articolato meglio, ma mi fermo qui per mancanza di tempo.

Ciao,

Smirnov

Niente mi renderebbe più felice di un definitivo divorzio tra il tifo calcistico e la politica. "Cose" tipo le Brigate Autonome Livornesi e simili creano solo confusione a chi cerca una via d'accesso ad un impegno politico fuori dagli schemi parlamentari. Ossia per chi rifiuta le baggianate che giornalmente ci propinano. Nella pratica la loro azione è tra l'inutile ed il fortemente controproducente. Se sparissero semplicemente sarebbe l'ideale. Per il resto sono d'accordo sia con No NIck che con Smirnov

Sugli aspetti più negativi del mondo ultrà (e non solo), immaginando la società del prossimo futuro dominata da campanilismo e odio tribale, vi consiglio l'ottimo romanzo di Ballard REGNO A VENIRE (Feltrinelli 2006). L'autore preconizza un mondo barbaro sempre più schiavo dei centri commerciali e dei suoi miti. Una sorta di neofascismo consumista...

Saluti Rossi

Mi incuriosisce, lo comprerò.

oltre al testo del Gek che nn conoscevo ti segnalo tutti i libri di Valerio Marchi che penso conoscerai almeno di nome oltre a "Questa pazza fede" di Tim Parks, un ritratto ironico ma realistico delle ex BG veronesi fatte dal di dentro da un inglese - che fa molti paragoni coi fan d'oltremanica - che vive e tifa Verona da molti anni e x una stagione ha fatto tutte le trasferte con loro.

Nn ti può mancare poi il "Vita da Ultrà" del sampdoriano Fabio Bruno ( ex Utc), il primo libro scritto in Italia sull'argomento nel '91.

ciao

MA07

Per me il fenomeno non è che frutto d'attrito sociale. Nervosismo ingovernato, che si svuota in manifestazioni sciocche.

Tutta energia che andrebbe convertita in lotta di classe.

dopo quello che è succeso 10 giorni fa quessto argomento torna d' attualità ma mi piacerebbe risantire quelli di scintilla

Però mi pare che alcuni compagni di battaglia fossero degli ultrà qui a Parma, o sbaglio? E tra i più arrabbiati :-)

Cmq, al di là di questo, l'altro giorno (alla manifestazione contro le "ronde padane" a Parma) mi è parso che battaglia sia divisa in due ali, una maggioritaria che porta le vostre posizioni più classiche, e una minoritaria tendente al passamontagna nero e a fondersi con gli autonomi più duri...sbaglio? Anzi, non sbaglio perchè ho visto benissimo, quindi chiedo: come mai?

Non è una polemica, è curiosità!

BESOS

P

Guarda, in queste occasioni non riesco mai a "vederci benissimo". Ma ti assicuro che nessun internazionalista va in giro (o in manifestazione) col passamontagna.

Nessuna divisione e nessuna fusione. Tranquillo.

Piuttosto ho trovato veramente irritante la presenza in piazza delle bandiere di Rifondazione, parte di un governo che gareggia con la destra in quanto ad attacchi razzisti contro gli immigrati. Ti chiedo anzi, vista la tendenza securitaria predominante nel centro-sinistra... Quando sarà il turno delle //vostre// ronde? Saranno sempre meglio le ronde "democratiche" rispetto a quelle "padane", no? Fino a che punto continuerete a dare forza, voi di Falce & Martello, a queste organizzazioni nazionaliste e anti-operaie?

Questo ha colpito la mia attenzione molto più di qualche manifestante con la sciarpa alzata in una serata molto fredda.

Battaglia “divisa in due

Battaglia "divisa in due ali"? Un'ala minoritaria "tendente a fondersi con gli autonomi"? Se non ti conoscessi, Pietrotskij, la prenderei come una provocazione. Forse come militante di Falcemartello e di Rifondazione comunista, abituato da sempre a tenere un piede in due scarpe (rivoluzionari sulla carta, stampella sinistra di un governo borghese, guerrafondaio e anti-operaio nei fatti) pensi che anche gli altri adottino queste pratiche ambigue e incoerenti che invece sono tipiche della vostra organizzazione.

Comunque un passamontagna nero non ci crea alcun imbarazzo. A voi sì? Ah già, dimenticavo, siete di Rifondazione, e siete al governo: la legalità prima di tutto.

Pensa quando faremo la rivoluzione e ci manderete contro l'esercito...

Saluti col volto coperto

Breve spiegazione dei fatti per chi non era presente.

Mercoledì sera in occasione della prima apparizione delle “ronde padane“ a Parma è stato indetto un presidio autorizzato nello stesso piazzale da cui sarebbero dovute partire le ronde.

Diverse organizzazioni cittadine avevano firmato un manifesto comune, un fronte che andava dai partiti di governo (DS, Verdi, Rifondazione, Comunisti Italiani) fino a diversi gruppi della sinistra extraparlamentare .

Noi di BC abbiamo partecipato senza firmare il manifesto comune.

Non firmeremo mai niente con quei partiti responsabili delle politiche anti-operaie del governo. Ma non ci tiriamo certo indietro dal partecipare ad iniziative come questa.

Il corteo che ha sfilato successivamente invece non era autorizzato e la polizia ha minacciato di caricare più volte.

Qualche compagno in precedenza aveva pensato di organizzare un servizio d’ordine di autodifesa munito di “bandierine” per evitare sia inutili gesti individuali sia per difendere il corteo, dove erano presenti non solo giovani ma anche persone di una certa età magari impacciati in caso di una carica.

Credo sia il minimo.

Coprirsi il volto o meno è stata poi una scelta individuale. Non siamo certo quelli che si preoccupano se vedono qualcuno col passamontagna.

Tra l’altro c’erano 5 gradi quindi c’era anche freddino. :)

Alla fine i leghisti non sono riusciti a fare il loro corteo che era stato autorizzato dalla questura e non so, in mancanza di qui compagni “tendenti al passamontagna nero” come li chiama pietrotsky, se le cose sarebbero finite così. Forse si, forse no.

Ovviamente un’organizzazione non può mettere tutti i suoi compagni nel servizio d’ordine se no l’attività politica (volantinaggio e vendita del giornale) chi la fa?

I trotzkisti invece dove erano?

In mezzo al corteo con le bandiere di Rifondazione, partito di governo.

Già ma loro sono dalla parte della legalità e delle istituzioni e la polizia non li caricherà mai. Vero?

Genova docet.

Con o senza il volto coperto… comunque internazionalisti

Tia

Per l'appunto Gek, l'ho scritto che non era una provocazione, era una curiosità :-)

Ammazza quanto siete suscettibili... Gek e Tia, ci conosciamo da una vita, e mi scrivete come se fossi il vostro peggior nemico, non mi pareva di aver scritto niente di così grave, per dio.

Anzi, vi dico, dato che ho sentito (durante il corteo e il giorno dopo) varie persone dire che tra quelli più "duri" diciamo, c'erano dei vostri compagni (che in effetti ho visto, e non mi sono mica scandalizzato figuriamoci), mi sono incuriosito (sapendo che la vostra linea di piazza è molto diversa da una certa area antagonista).

Nel dubbio comunque non ho chiesto a terzi, ma mi sono rivolto a voi.

E ve ne ho parlato tranquillamente, in modo trasparente e alla luce del sole, spero sia apprezzato no?

Ora, venendo alle questioni sollevate: sono perfettamente d'accordo con l'esigenza di fare un servizio d'ordine ovviamente. Non avevo capito che QUELLO fosse il servizio d'ordine. Chi l'aveva deciso, eletto, nominato? Vabbè, evidentemente mi ero perso quel passaggio, anche se ho partecipato a tutta la costruzione della manifestazione. Non sono per la non-violenza, e sono perchè i cortei si autodifendano nel caso. Bastava rispondermi: "erano solo i compagni che abbiamo mandato nel servizio d'ordine".

Secondo me quello non era il servizio d'ordine, erani i compagni dell'area autonoma o come diavolo si fanno chiamare, più tendente allo scontro di piazza. Non è per ragioni morali che non faccio parte di quell'area, è che non la ritengo utile, tutto qui. Chi ha mai parlato di "legalità"?

Se invece mi dite che era il servizio d'ordine benissimo, avrò ecquivocato, amen. Avremmo mandato anche noi dei cp a farne parte, per la verità.

Ma compagni, vi prego, non aggreditemi così che ci rimango male...

BESOS

No, quello non era il servizio d'ordine. Il servizio d'ordine era invisibile (i compagni avevano bevuto una pozione magica) così potevano difendere il corteo da eventuali cariche senza coprirsi il volto e quindi senza scandalizzare verdi, pidisti e rifondaroli presenti. Ossia il vero scandalo del presidio.

Occhei, grazie per la chiarificazione compagni. Alla prossima!

BESOS

LA MAGGIOR PARTE DEGLI ULTRAS FA' PARTE DI GRUPPI NEO-FASCISTI....E POI SCUSATE CHE CE' DI INTERNAZIONASTA E COMUNISTA A PICCHIARSI TRA CITTA' RIVALI....IL CAMPANILISMO SECONDO ME E' UN PICCOLO NAZIONALISMO

Alla maggior parte degli ultras non gliene frega niente della politica così come alla maggior parte dei proletari.

sottoscrivo quanto dice Tia.

Si, anche io non penso che la maggior parte degli ultrà faccia parte di gruppi fascisti. E' vero però che i fasci hanno trovato un certo terreno fertile nelle curve, e non so bene il perchè. Mi sembra per esempio che gli insulti contro i giocatori di colore siano all'ordine del giorno... negli altri sport questo non succede. Cmq questo avverrà immagino per i motivi già evidenziati nella discussione.

SI AVETE RAGIONE IN DEFINITIVA LA POLITICA E' UN PRETESTO.....

INOLTRE GLI ULTRAS ODIANO LA POLIZIA PERCHE' VORREBBERO LA TOTALE LIBERTA' DI MASSACRARSI

A proposito degli ultras (1)

So che l’argomento ultras non interessa a molti, anzi certi compagni storcono il naso quando si parla di queste cose. Quindi chi non vuole, non legga.

I media quando parlano del mondo ultras evidenziano sempre e solo alcuni aspetti: gli scontri. Però quando si ingigantiscono alcuni aspetti e se ne tacciono altri si distorce la realtà. La violenza non è esclusiva degli ultras, è presente ovunque, la utilizzano gli stati e i privati. Ogni giorno ci sono guerre, bombardamenti, morti sul lavoro ma tutto passa in secondo piano quando si può raccontare una scazzottata allo stadio. I giovani hanno sempre fatto “andare le mani”, ogni giorno ci sono risse nelle discoteche, nelle piazzette dei quartieri, nelle scuole. Non facciamo i moralisti.

Gli scontri tra ultras avvengono solo tra gruppi che vogliono scontrarsi e hanno un loro codice di comportamento. Non si usano lame. Non si infierisce su chi è per terra. Non si attaccano tifosi normali. Non si attaccano gruppi in eccessiva superiorità numerica. Poi anche qui non tutti rispettano questo “codice” e alcuni “ultras” accoltellano, ecc. ma non per questo si devono criminalizzare tutti gli ultras. Molti potranno non condividere queste cose, ne sono consapevole e lo ritengo normale. Quello che non accetto è che vengano fatti passare per criminali molti giovani (alcuni anche compagni ma non è questo il punto) per due pugni dati allo stadio.

Poi il fenomeno ultras non è solo scontri. Anche se ci sono. Gli ultras sono un importante fenomeno aggregativo, uno degli ultimi movimenti giovanili ancora esistenti. Per molti è un’alternativa alla strada, all’isolamento all’emarginazione. Nelle curve c’è posto per tutti. E forse è proprio questa aggregazione che fa paura. Perché quando sei in tanti ti rendi conto che da solo non conti niente mentre in tanti puoi contare qualcosa.

Per esempio, se uno striscione “non può entrare” perché il suo contenuto è scomodo, da solo non ci riuscirai mai. Ma se ai cancelli a pressare ci sono qualche centinaio di persone ecco le leggi cambiano e magicamente non ci sono più problemi.

A proposito degli ultras (2)

Non è vero che gli ultras odiano la polizia perché vorrebbero la totale libertà di massacrarsi. Gli ultras odiano la polizia come la odiano la maggior parte dei giovani proletari delle periferie. Perché è il nemico più visibile quello che materialmente ti viene contro. I mandanti sono più in alto e quindi più difficilmente raggiungibili. La polizia è lo strumento repressivo dello stato e te ne accorgi da quando a 14 anni ti ritrovi nella piazzetta del quartiere e questi arrivano lì, ti chiedono i documenti, ti rompono i coglioni, ti perquisiscono e ti sequestrano quelle due canne che magari hai intasca. La polizia impari ad odiarla da quando sei poco più che bambino, poi ti romperà per altre cose. Quando fai attività politica, quando volantini, quando vai ad attacchinare, quando vai in manifestazione e anche quando vai allo stadio. Anzi forse molte misure repressive le sperimentano prima negli stadi e poi negli altri ambienti.

Non credo che gli scontri tra ultras frammentino la classe. Anzi in certe occasione come per la morte di Gabriele (il tifoso laziale ucciso dalla polizia in un autogrill) si sono viste tifoserie storicamente rivali unite fuori dallo stadio. La classe è frammentata per altri motivi, in ogni posto di lavoro ci sono un casino di contratti diversi, per chi ce l’ha, (apprendista, temporaneo, a tempo determinato, part-time, formazione lavoro, collaborazione, ecc.) questo frammenta la classe! Non gli scontri tra ultras. E lo ripeto basta scandalizzarsi per due cinghiate, che i veri problemi sono altri.

A proposito degli ultras (3)

E’ vero che molti ultras sono di destra e alcuni compagni si chiedono perché. La prima cosa da dire è che è vero che molti sono di destra (anche se credo che alla maggioranza non gliene freghi niente della politica) però non è assolutamente vero che fanno parte di gruppi neofascisti. Sono di destra perché magari è più da duro avere una croce celtica e gridare “boia chi molla” oppure “onore e fedeltà” però non sono militanti e non credo si facciano dirigere da gruppi come la fiamma, FN, ecc. Tra l’altro presenti anche all’interno alle forze dell’ordine con cui gli ultras non vanno molto d’accordo. Ed è più facile essere d’accordo con slogan come “Onore e fedeltà” che alla fine dei conti non vuol dire niente, invece che con un “Lotta di classe per il comunismo” che invece qualcosa in più lo dice.

Poi in alcune città, soprattutto a Roma, una certa destra sta facendo le cose che prima erano monopolio della sinistra, anzi che forse molti compagni hanno smesso di fare. Occupano le case, lottano contro il caroaffitti. Certo poi loro condiscono il tutto con nazionalismo e razzismo ma altrimenti, sarebbero quasi dei compagni.

Spero di non aver rubato spazio ad altre discussioni sicuramente più interessanti.

Saluti a pugno chiuso

no, spazio nn ne rubi di certo.

le tue sono considerazioni, condivisibili, dal "di dentro" del fenomeno.

ciao.

bevuti il cervello !

Non può sorgere il dubbio del contrario, ossia che se la destra oggi fa quello che un tempo era prerogativa dei "compagni", potrebbe dire che alora i "compagni" erano quasi camerati !

le equazioni deono essere utilizzate bene, non sono funzioni univoche.

I compagni possono apprezzare il gesto sportivo e in questo essere tifosi, ma non possono essere assolutamente facenti parte di questa massa di cretini !

La lotta di classe ne potrà recuperare qualcuno, non certo le filippiche e i predicozzi.

aloa

quello che voleva dire Acab - almeno come l'ho inteso io - è che x molti la "vita ultras" acquista un senso di militanza intesa nello specifico come identità "tribale" che nn sussiste più in ambito politico, neppure in quello rivoluzionario.

Cioè quell'ambiente "ferocemente anti-borghese etc." di cui parlava un tale napulità, tanto x nn usare aggettivi territoriali... Ammesso e nn concesso che poi lo sia realmente, questo è un altro discorso.

Innegabilmente come tale è percepito.

E quando uno di essi viene colpito, scatta la risposta di tutto il movimento col il linguaggio ed il folklore propri.

E quando muore uno sul lavoro, dice l'uomo della strada ( anche di quella di sx ), xchè nn succede un millesimo di quel casino??

semplice: xchè quello è solo UN INDIVIDUO, un caso individuale di cronaca, non UN SIMBOLO DI ALCUNCHE'.

sui posti di lavoro quello che manca è il riconoscersi anche embrionalmente come classe ed un pò di "spirito ultras", inteso come orgoglio di sé/spirito di corpo, nn guasterebbe :) :)

tralascio - Babeuf - sul "massa di cretini" che, se ponderato, sa tanto di stereotipo del professorino di sinistra, e pure parlamentare :(

mi trovi d'accordo invece quando dici che la lotta di classe ne potrà recuperare alcuni i meno - i meno superficiali agguingo io.

saluti