La vita notturna come forma di ribellione .. Arma della Borghesia per canalizzare la vita dei giovani?

Cari amici, volevo sapere cosa nè pensate dei luoghi di svago e della vita notturna in generale e sè si può definire la vita notturna uno svago concesso dai poteri per canalizzare la "ribellione" giovanile in vie sicure, questo a dispetto delle cosidette "stragi" del sabato sera che compaiono nei Tg con frequenza .

Forum: 

E' chiaro che la borghesia deve dare delle risposte, per quanto parziali e insufficienti, al bisogno di socialità dell'essere umano, pena la sopravvivenza stessa della sua disumana società. Queste risposte sono costruite per garantire la compatibilità con i valori e le necessità che stanno alla base di una società basata sulla valorizzazione del capitale. Mi capita spesso di andare in discoteca a ballare latino-americano e vi posso assicurare che un ambito del genere non aiuta affatto lo scambio e la comunicazione tra i soggetti. Devo fare degli sforzi enormi per accedere a certi tipi di discorsi, ammesso e non concesso che il mio interlocutore ne abbia voglia. Inoltre se non avessi l'auto non potrei nemmeno andare in discoteca a divertirmi e ballare...

I nostri compagni più giovani hanno affrontato in parte l'argomento in un articolo dell'estate scorsa, in risposta ai provvedimenti tesi apparentemente a controllare il consumo di alcol... ma diretti anche e soprattutto contro le aggregazioni giovanili in periferia.

Davanti a questo tipo di attacchi bisogna fare attenzione e reagire a tono. Bisogna rigettare, come reazionarie e borghesi tutte le risposte interclassiste alla legge, di carattere puramente antiproibizionista. Bisogna denunciare la matrice borghese di tali reazioni, e storicizzarle. Noi non dobbiamo essere antiproibizionisti in quanto consumatori, ma antiproibizionisti in quanto proletari che vogliono riprendersi i propri spazi di socialità - a cominciare dalla periferia - per quanto precari e miseri, rifiutando al contempo la logica dello “sballo”, che serve solo a tenerci buoni. Non possiamo mettere la questione sul piano del diritto al consumo, come vorrebbe il nemico di classe. Dobbiamo metterla sul piano della lotta intransigente per la difesa dei luoghi di aggregazione proletaria, che le multe tendono, potenzialmente, a colpire.

ibrp.org

per il Capitale vale sempre il buon vecchio detto "Produci,Consuma, Crepa" - pagando s'intende...

se poi guardi anche "l'industria del divertimento" , un nome-un programma( dalla discoteca più o meno di tendenza a gardaland ) è settore economico come gli altri.

le stragi del sabato del sera sono un problema certo... però se mi consenti muoiono più persone durante la settimana a causa del lavoro...( magari anche x questo si enfatizzano tanto? sempre fino a quando la fiat nn s'incazza opp. c'è da parlare dei nuovi incentivi per l'auto ).

ciao

Il Problema è che molti giovani proletari pensano

pensano che la vita notturna sia un arma di ribellione contro lo stato..

già, un proletario che non riposa a sufficienza non garantisce il richiesto livello di produttività! :-)

Non c'è niente di male nel godersi la vita la vita notturna, anzi. L'importante è non confondere lo sballo con la ribellione.

Il problema è che la vita notturna è controllata dal potere capitalistico, nel senso che è difficile trovare un modo "proletario" di divertimento, per esempio fare delle tavole culturali ed informali in cui leggere i classici del pensiero marxista o scegliere un libero soggetto su cui confrontarsi...... e divertirsi in modo semplice fra amici e compagni....

Ci si può anche divertire andando a ballare o in birreria, qual è il probelma? Non siamo mica dei preti, noi vogliamo il comunismo per stare meglio, non per fare penitenza.

Il "potere capitalistico" lo trovi dappertutto, visto che è l'unico potere vigente. Anche quando vai a comprare la pasta: i tuoi soldi vanno a un padrone che sfrutta i suoi dipendenti. Che fai, non compri la pasta?

Un'evidente contraddzione la trovo invece in quelli che dicono "boicotta questo prodotto perché lo fanno in Israele", "boicotta quest'altro prodotto perché è una multinazionale, ecc." e poi comprano regolarmente il fumo dallo spacciatore sotto casa. Come, non "boicotti" le organizzazioni mafiose che detengono tutto il mercato della droga? La mafia non è altro che borghesia criminale che ammazza e opprime in nome del profitto. Che fai, non "boicotti"?

Forse è meglio mettersi in testa che il capitalismo si "boicotta" davvero con la lotta di classe e l'impegno quotidiano per dare forza all'alternativa rivoluzionaria.

sono d' accordo con gek

Sono d'accordo Gek

Sono d'accordo con te Gek, più che altro io sono influenzato molto dai miei genitori Evangelici e da uno stesso mio punto di vista influenzato dalla visione religiosa del mondo, che capisco essere aldilà del discorso della lotta di classe....

In quanto al boicotaggio hai perfettamente ragione, non si trova in nessun scritto di Marx, Engel o Lenin il boicotaggio(almeno fra gli scritti che ho letto).

Ognuno è ovviamente libero di avere la visione del mondo che vuole, e lungi da noi il presentare il marxismo come una "nuova religione" con i suoi sacerdoti, i suoi inquisitori, ecc. La fede nel dogma - qualunque esso sia - non ci appartiene, per noi il marxismo è un metodo per capire e cercare di cambiare in meglio la società.

Detto questo, perché mai il divertimento dev'essere una prerogativa del capitalismo? Diciamo invece che il capitalismo lucra anche sul bisogno umano di svago e distrazione e lo fa a suo modo, ossia cercando di ricavarci il massimo profitto e provando anche a trasformare il "divertimentificio" (panem et circenses...) in valvola di sfogo per tutti gli insoddisfatti.

Meglio ancora se sono valvole di sfogo "letali", come tutti gli abusi di droghe e alcolici che danno dipendenza.

Sono d'accordo con te ma....

Sono d'accordo con te come ti ho detto prima solo che trasformare la propria concenzione del mondo non è semplice.

Il divertimento è una cosa insita nell' umanità, perchè l' uomo è essere sociale, se l' uomo rimane solo o è una persona che ha grandi capacità di autoadattamento o come hai messo in rsisalto tende ad alzare il gomito e altro .

un'altra considerazione:

ciò che oggi chiamiamo tempo libero, quello cioè in cui uno può divertirsi "liberamente", è il risultato alienato della contraddizione fondamentale del capitalismo: ossia il tempo libero come entità opposta e contraria al tempo di lavoro (salariato, cioè mercificato). una specie di dottor jekyll e mr hide...

nel capitalismo, come in tutte le società divise in classi, l'individuo percepisce quasi sempre inconsapevolmente la propria alienazione sentendosi, a ragione, "animale" durante l'orario di lavoro ( che in astratto sarebbe l'attività pratica che ci distingue dagli altri animali) mentre si sente "umano" quando esprime i propri legittimi bisogni "animali" ( bere, mangiare,giocare, riprodursi ecc.)

finchè vige il capitalismo questa contraddizione è insuperabile, credo.

Parzialmente può esserlo recuperando il senso della militanza organizzata, intesa come attività "pratica" nn mercificata volta al superamento della società esistente.

ciao