L' esito delle elezioni regionali da un punto di vista proletario.

Cari amici, quali Commenti è possibile fare da un punto di vista proletario sulle elezioni regionali che si sono appena svolte che confermano la crisi radicale e senza ritorno della Sinistra nelle sue componenti riunite sotto l' ombrello della Federazione della Sinistra(ex sinistra arcobaleno) e l' avanzata del populismo leghista soprattutto nelle regioni settentrionali ma con qualche picco anche nell' emilia romagna.

Esprimete le vostre osservazioni o commenti.

Saluti proletari.

Forum: 

- La crisi profonda della sinistra radicale (PRC, ecc...) potrebbe avere dei risvolti positivi se i tanti compagni in buona fede che fino a ieri si illudevano di poter fare qualche passo avanti verso il socialismo attraverso le istituzioni pseudo-democratiche della borghesia, aprissero finalmente gli occhi e scegliessero la via del comunismo rivoluzionario.

- Molto negativa è senz'altro l'avanzata della Lega, forza politica oggettivamente nazistoide, oltretutto appoggiata da considerevoli fasce di proetariato che, persa la bussola della lotta di classe, individuano nel "diverso" il proprio nemico e nel federalismo fiscale la propria... salvezza.

- Positivo l'aumento dell'astensionismo, segno che le istituzioni pseudo-democratiche e i farabutti che le rappresentano perdono sempre più credibilità. Ovviamente non basta. Chi si siede in riva al fiume aspettando il cadavere del sistema portato dalla corrente, rimarrà deluso.

Crisi della cosiddetta "sinistra radicale"

Che vi siano anche persone in buona fede nella sinistra radicale è indubbio. Domanda: che si può fare per aiutare queste persone a fare qualche passo avanti come, giustamente, pensa il compagno Gek. I compagni di B.C. possono rivolgere un appello a queste persone, invitarle a non desistere da sentimenti di sinistra, chiarire in breve la natura della loro esperienza ponendo un chiaro distinguo tra la loro buona fede e ciò che sono i loro dirigenti e la loro politica? Mi piacerebbe contribuire a questo lavoro. Conosco molte persone "in depressione" per la fine miserabile fatta dalla "sinistra radicale" ma ritengo inefficace, ed erroneo, intervenire a titolo personale. Possiamo discuterne?

La distinzione fra ceto politico riformista - rotella del sistema - e base militante ed elettorale che segue quel ceto politico, è fondamentale. l capi e i capetti della sinistra radicale non saranno mai né un nostro referente né un nostro interlocutore (sono anzi nostri avversari politici), mentre la loro base deve esserlo sempre, soprattutto in momenti come questi in cui il radical-riformismo è in crisi profonda. D'altronde, com'è ovvio, non si nasce internazionalisti, e non sono pochi i compagni che hanno alle spalle una militanza più o meno lunga in altre formazioni politiche.

Noi di Parma abbiamo sempre cercato di avere un buon rapporto con la base militante della sinistra radicale; è anche vero che i pregiudizi sparsi a piene mani da sessant'anni di stalinismo nostrano ("quelli sono bordighisti, sono settari, ecc.") non facilitano certo la comunicazione.

A noi il compito di sbaragliare questi pregiudizi, anche perché il dialogo e il confronto spaventano solo chi ha posizioni fragili o inconsistenti.

il ruolo deleterio e, oggettivamente controrivoluzionario, di dette organizzazioni è precisamente questo: bruciare energie e volontà di centinaia, migliaia di compagni su obiettivi, prassi ecc inconsistenti...

nn so se esista una "ricetta" x il "recupero" valida sempre :(

gli errori in teoria possono essere un bagaglio di esperienza in + da portare con sè in nuove esperienze politiche, quasi sempre x (mia esperienza) divengono invece fardelli ineliminabili che paralizzano

ciao

Dovere

Io credo che ogni comunista abbia il dovere di non lasciare nulla di intentato e credo nella capacità del processo rivoluzionario di correggere moltissimi errori. Ma innanzitutto bisogna spiegare a questi compagni dove erano finiti ed a cosa sono serviti i loro stessi onesti sacrifici. La realtà stessa è l'alleato fodamentale di cui possiamo servirci per intervenire. Forse il compagno No Nik ha una parte di ragione riferendosi alla cronicizzzazione degli errori, accade spesso. Ma teniamo conto che siamo in una fase della crisi che invalida continuamente le illusioni riformiste. Bisogna aiutare questi compagni a ricostruirsi non soltanto una speranza ma a anche a capire che l'unica cosa positiva della loro esperienza era la loro buona fede ed il loro desiderio di stare dalla parte del proletariato e che per loro è ancora possibile riconquistare un ruolo ed una funzione da comunisti. Tutto ciò non può dirlo persone non ancorate ad una struttura proletaria perchè diventa opinione, non politica. Ed è perciò che suggerivo ai compagni di B.C. un atto politico, un appello a tutti questi compagni demoralizzati. Che sappiano almeno che c'è un punto, anche piccolo, intorno al quale è possibile raccogliere e ricomporre le forze. Solo il fatto di apere questo introduce un elemento in distonia con il loro pessimismo.

di tanto in tanto se fai caso rinnoviamo appelli sul sito e sul giornale.

ovviamente da parte ns le porte sono spalancate x chi condivide programma, analisi,metodo ecc... o ne mostra curiosità.

la rassegnazione è la peggiore delle sconfitte.

nonostante il "rumore di fondo" sia ancora forte noto che in piazza si riscontra talvolta una certa simpatia/curiosità verso la ns presenza - purtroppo poi la "palude quotidiana" fà sì che è problematico aggregare nuovi compagni superando difficoltà oggettive e passività varie.

un "che fare?"

In questa fase il "campo ricettivo", per così dire, riguarda lo strato più sensibile del proletariato, nel quale gioca quella "cronicizzazione degli errori" a cui accennava il Compagno Nick. Ma c'è da rilevare un'acuirsi della sensibilità dovuta al procedere della crisi, da ciò viene quella simpatia/curiosità che è importantissima anche se poi riesce difficile stabilizzare un rapporto di comunicazione.

C'è quindi una difficoltà duplice, di ordine politico e di tipo logistico, ma è la seconda a rendere difficile affrontare la prima.

Io credo che occorra un "lavoro mirato" rivolto innanzituto a quegli elementi la cui sensibilità porta a porsi problemi di prospettiva rispetto alla crisi e rispetto allo stato del mondo e credo debba essere svolto nello stile di questo forum nel quale cercate di raccogliere senza pregiudizi i contributi di compagni di varia estrazione. E' importantissimo ricostruire l'ambiente della discussione proletaria, la possibilità di ciascuno di "testare" ciò che pensa nel libero confronto con gli atri compagni. Publicizzare questa esperienza è un primo passo importante.

C'è una gradualità di cui tenere conto e questa è dettata proprio dal livello di percezione della realtà in movimento da parte dei proletari: in effetti si tratta di giocare su due elementi (gli stessi che indicavano Damen e Stefanini a proposito della coscienza di classe e del ruolo dei comunisti). Non si può fare tutto in un momento, ma, come diceva Lenin, "meglio meno ma meglio".

Sarebbe intanto utilissimo pensare ad una news letter da fare arrivare sistematicamente a tutta la platea dei compagni della "sinistra radicale". Pensiamoci.

una newsletter periodica che raccoglie i principali articoli del sito e del giornale rimandando cmq ad essi c'è già e proprio nell'ottica che dici te...ovviamente tutto è sempre migliorabile in termini di quantità e qualità :)

ci si può iscrivere anche dalla homepage.

ciao

Una nuova manovra della sinistra borghese

Il fatto che i concetramenti territoriali proletari (fasce periferiche delle città, distretti industriali, ecc.) hanno registrato tassi altissimi di astensioni, punendo principamente la cosiddetta "sinistra radicale" ed il partito del centro moderato, il PD, mostra che la crisi comincia a far riaffiorare i primissimi elementi di spirito di opposizione alla falsa democrazia borghese.

Per la borghesia è un dato preoccupante. La borghesia infatti, non valuta i rapporti di forza col proletariato sul piano della statistica elettorale, ma su quello del possibile innesco delle lotte sociali. Nelle ultime due tornate elettorali ha perduto un importamte elemento di controllo del proletariato, cioè la cosiddetta "sinistra radicale", che è stato il proletariato stesso a liquidare. Ed ecco allora il nuovo "pacco truccato" che si cerca di propinare ai proletari: "Sinistra svegliati !", cioè un raggruppamento formato dalle vedove inconsolabili delle trombature elettorali, da sindacalisti "sinistri" e da qualche intellettuale di passaggio.

Come queste persone sperino di essere credute è un vero mistero, dato che gran parte dei dirigenti dei loro ex partiti è frettolosamente migrata prima delle elezioni verso più redditizie posizioni di potere in altri partiti di centro, e dato che, a parte un antiberlusconismo più insistito, non dicono un bel niente ai lavoratori, ai licenziati, ai casintegrati, ai precari, ai pensionati, alle famiglie in disagio, ecc. , che non sanno più dove sbattere la testa per risolvere i problemi dell'esistenza quotidiana. Il loro stesso nome, che contiene un rimprovero (svegliati!), è un'ironia ed un'offesa. Fra questa gente non vedo (e non c'è) l'onestà che invece riconosco in molti dei militanti di questa "sinistra".

Ma possono far danno, diventare un fattore di ritardo, di deviazione, di trucco, per il riemergere di elementi ancora labili di coscienza di classe.

Ciao bogdanov, in coda al tuo intervento (ti ringrazio per la notizia perchè non sapevo di questa nuova ed inutile aggregazione politica) parli di " militanti di questa 'sinistra' ". Cosa intendi? in che cosa consiste l'offesa? Ti ringrazio. Saluti

ha ragione borgdanov questi sinistri possono essere molto pericolosi

Pericolosi

L'offesa è questa: secondo loro il proletariato sta dormendo, è pigro, letargico. Sarebbe quindi questa la causa della loro liquidazione come gruppi politici.

Dicono questo dopo che il proletariato, quello vero, si presentò a Roma nel 2007 per spingerli a lottare e fu tradito, dicono questo dopo che loro, nei sindacati, firmano licenziamenti, cassa integrazione. Dicono questo dopo aver votato per leggi finanziarie da macelleria sociale.

Hanno tenuto un convegno a Napoli, i soliti sindacalisti consiglieri comunali, assessori e, dulcis in fundo, ospite d'onore....non scherzo...il segretario regionale del PD.

Alla borghesia questa gente serve; sono quelli che devono sviare la protesta, devono far credere di essere la sinistra perchè non vi sia una sinistra. E pronti a tradire, come sempre. Giustamente gli operai di Pomigliano li hanno lasciati fuori dalla fabbrica.