Gheddafi il sanguinario

Questo è il nome con il quale passerà alla storia l'infame borghese libico: 10.000 morti e 50.000 feriti urlano vendetta, solo il proletariato potrà portarla.

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Carnefice maledetto...

Comunque andrà a finire la "primavera dei popoli" nordafricani, quello che sta succedendo è una conferma che le future insurrezioni saranno immediatamente, concretamente, internazionali.

La sfida sarà passare da un'insurrezione internazionale a una rivoluzione internazionalista.

Gheddafi è morto, e marti sono il suo regime e le sue forze armate. Ma gli interessi economici che di tutto ciò era alla base sono ancora ben vegeti. la guerra potrebbe subire solo una veloce tregua e riprendere più caotica di prima, l'Afghanistan insegni. In più lo scossone alla costruzione europea è stato forte, italia e Francia soci fondatori si sono scontrate per denaro mentre la Germania non è riuscita a far da pacere, potrebbe essere la fine solo della prima ripresa.

Il concetto stesso di vendetta è privo di senso fuori dal reame spirituale dell'ideologia borghese. I comunisti non cercano di vendicarsi, bensì di distruggere i rapporti sociali esistenti creando così il principale presupposto del sorgere di rapporti sociali nuovi che non riconoscano classi né frontiere. Giunta l'ora della rivoluzione, persone umane, borghesi e proletarie, son da combattere nella misura in cui impacciano la distruzione dei rapporti sociali classisti e delle istituzioni che li riproducono, mentre la vendetta non ci entra affatto. Non c'è dubbio che taluni proletari ci faranno comunque ricorso, ma non perché ci sarebbe in ciò qualche cosa di rivoluzionario o comunque consustanziale alla rivoluzione, bensì perché non si saranno ancora pienamente liberati del fardello dell'ideologia borghese.

"I vostri governi e la stampa vi dicono anche che la guerra deve continuare perchè possa essere l'ultima. Essi mentono. Mai è stato possibile sconfiggere la guerra con la guerra. Al contrario, la guerra fa nascere il desiderio di rivincita: ogni gesto di violenza ne produce altri. In questo modo i vostri aguzzini vi chiederanno, dopo ogni sacrificio, altri sacrifici e da questa guerra neanche i pacifisti borghesi potranno liberarvi. C'è un unico modo per evitare la guerra in futuro: la conquista del potere politico e l'abbattimento della proprietà capitalistica ad opera della classe operaia. Una pace duratura potrà essere portata solo dalla vittoria del socialismo." Tratto dall'appello della Conferenza internazionale di Zimmerwald, Pasqua 1916. Dopo la "rivoluzione" tunisina, che sembra aver mosso i cuori di alcuni parolai della sinistra nostrana, un giovane tunisino dichiara che governo nuovo ed elezioni sono una bella cosa ma ora necessitano vigorosi cambiamenti o è pronto a ricominciare come niete fosse successo. Le fantasie su primavere fatte per la democrazia, ossia Bersani, penati, scilipoti a compagnia, saranno sempre più difficili da sostenere

Poco tempo fa mi sono intrattenuto in una breve discussione con un "luminoso dirigente" di una notissima banca italiana circa il futuro europeo, italiano etc.. Mi ha descritto una riunione di vertice a cui hanno partecipato varie teste fumanti, notando tra l'altro la presenza di misconosciuti dirigent/dirett/segretari, di cui non riusciva a identificarne il ruolo.... Bè mi ha dato per scontato il presupposto che lui non lavora da ventanni e becca uno stipendio coi contro..zzi, ma dalle sue osservazioni e secondo le sue conclusioni, in questi personaggi ci ha rivisto l'ascesa di un nuovo ciclo nazista descrivendoli come "i primi germi" e tracciando un parallelo storico. Mi ha fatto pensare.

Le prossime primavere promettono male...

E da che cosa esattamente avrebbe tratto tali conclusioni 'sto "luminoso dirigente"?

La discussione è stata breve, ma il fatto stesso che lo sostenesse, che abbia generato da se questo pensiero, mi ha in qualche maniera influenzato. Una escalation repressiva la escludi?

Ciao

Il "parallelo storico" consiste nell'aver riconosciuto tratti dell'avvento nazista cosi come li aveva studiati a scuola.

Sì, ho capito questo, ma in che cosa ha riconosciuto tali tratti? Nel loro modo di parlare? Nella loro interpretazione degli eventi attuali? Oppure in dei progetti politici da loro espressamente enunciati? O forse nel loro modo di occuparsi dei propri affari patrimoniali?

Una escalation repressiva la escludi?

Nella storia del Novecento, l'assunzione da parte della borghesia di forme governative fasciste è sempre stata preceduta da una sconfitta poliziesco-militare del proletariato, inflittagli regolarmente (anche) dalle sezioni più liberali della borghesia. Essendo il proletariato assai più numeroso della borghesia, non mi pare probabile che quest'ultima s'azzardi ad attaccarlo frontalmente prima che esso abbia subito una simile sconfitta. Certo, a meno che il proletariato s'orienti verso la rivoluzione, che è lotta a vita e morte.

Quanto ad una escalation della repressione ad opera della democrazia borghese, anche se ognitanto la polizia reprime violentemente persino manifestanti pacifici, io credo che l'evoluzione dei modi attuali di repressione dipenderà essenzialmente dalla disponibilità della maggioranza del proletariato manifestante a oltrepassare i limiti della legalità borghese.

Credo che fondamentalmente sia stata la loro estraneità da quel contesto e l'ambiguità del loro incarico. Non avevano certo mostrine o divise, ma l'occupare quel determinato posto portava probabilmente con se un qualche strascico usurpatorio ... niente discorsi, anzi molto silenziosi. Poi che sia l'inizio di una era è tutto da dimostrare.

Grazie un ossu. Assolutamente chiaro!

I padroni sono scontenti dei loro burattini, lo sono per tante ragioni. Una, piuttosto importante, sta proprio nei meccanismi stessi del sistema parlamentare. marchionne vuole immediati e radicali provvedimenti che migliorini la sua condizione a spese del proletariato, di tanta classe media e anche di qualche iscritto a confindustria. I partiti parlamentari procedono su questa via con cautela anche se in manniera costante in quanto devono mantenere il consenso in modo tale da trasformalrlo in denaro. Ossia, dal punto di vista dei Moratti e dei Colaninno, antepongono i propri interessi di casta a quelli dei padroni. giocando anche sul fatto che questi sono sfrangiati e in alcuni aspetti minori in contrasto tra loro. Di qui la tentazione di Calearo o Montezzemolo di essere essi stessi i politici in modo tale da saltare la contraddizioni di prima. E' un gioco pericoloso perchè potrebbe aprire gli occhi ad alcuni proletari. Potrebbe portare anche alla fine del sistema elettorale. Non sarebbe un problema, anzi, ci risparmierebbe una presa di giro. renzi e soci fanno questo, cercano di rivitalizzare un sistema ormai incrinato, a gloria dei padroni e del loro conto corrente

Mi sono fatto un'idea simile anch'io, partendo dal presupposto che la crisi dei profitti di una borghesia, (italiana) che già Marx considerava "stracciona", abbia reso necessario l'eliminazione di un "passaggio" e lo stia ancora facendo, cioè quello della mediazione politica. L'affacciarsi sempre piu' frequente di personaggi direttamente interessati, senza lobbisti di mezzo, "potrebbe portare effettivamente alla fine del sistema elettorale".

Poi non saprei...

Lenin definì stracciona la borghesia italiana dopo la sconfitta di Barattieri ad opera dei guerrieri abissini di Menelik nella battaglia di Adua. Non mi prendere per saccente. In realtà il proletariato non avrebbe niente da rimpiangere se il decesso dovesse consumarsi. Democrazia vuol dire dittatura dei padroni tramite i loro burattini con uso di forza ed inganno. La borghesia siriana invece governa solo con la forza. Meno equivoci tutto di guadagnato

Accetto senz'altro. Non vorrei sembrare io un saccente ( ma non ce pericolo ).

Per me, invece, non c'è speranza! Dato che la Libia è una ex colonia italiana e considerato che la storia coloniale patria è semisconosciuta vorrei consigliare a tutti "Italiani in Libia" di Angelo Del Boca ; è in due volumi. Il secondo arriva agli anni ottanta ed ai missili scud su Lampedusa

Mi riprometto sempre di leggere il piu possibile ma non è cosi semplice e poi non si tratta di "manuali di istruzione" , non impantanarsi capendo quello che leggi è una mia priorità.

ci vorrebbe una scuola...

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Non mi allieta l'omicidio su ordinazione di Geddafi.

Forse un onesto processo avrebbe potuto rivelare qualcosa di ciò che si vuole nascondere della storia recente della Libia, ma il testimone più importante è stato liquidato e con una brutalità che nessuna persona civile può accettare. Un comunista è un portatore di civiltà, di valori superiori. Il modo come è stato assassinato Gheddafi mi ricorda molto la prassi dei lagher nazisti e stalinisti, dove SS e GPU liquidavano in questo modo i prigionieri. Chi plaude a questo spettacolo sbaglia di grosso, confonde la giustizia popolare con l'omicidio attuato da un sicario.

Sono d'accordo. La barbarie da cui siamo circondati si vede anche da queste cose. Al di là del fatto che, in ultima istanza, ritengo che Gheddafi andasse fucilato per tutti gli orrendi crimini che ha commesso nei confronti degli oppressi del suo paese e di tutti quei diseredati che passavano dalla Libia per cercare di raggiungere l'Occidente.

Nella società borghese di oggi tutto è spettacolo, altro che giustizia. Quella la vedremo solo quando i tribunali saranno le assemblee dei lavoratori.

Milosevic e Saddam oggi, Mussolini ieri sona stati fatti fuori per evitare che rivelassero quanto i loro democratici vincitori sono uguali a loro e come li hanno aiutati ad essere quello che erano. Il punto è ; chi sarà il prossimo.