è il nostro momento.

è il nostro momento.

Non scherziamo. Un altro treno così non è detto che possa ripassare.

Cari Compagn*,

scrivo questo post con vivo spirito costruttivo.

Sono un comunista di sinistra, internazionalista, proprio come voi. Non aderisco a nessuna delle organizzazioni italiane e straniere dell'area.

E non intendo aderirie a nessuna delle organizzazioni se non ci diamo una mossa.

Mi spiego.

Noi (tanto come militanti tanto quanto le nostre analisi/teorie), siamo stati sconfitti nella 1a metà del '900 da pseudo-comunisti (togliattiani, stalinisti, maoisti, guevaristi e finanche trotzkisti). Ma siamo stati scocnfitti non per la debolezza delle nostre analisi, ma perchè percepiti come reale minaccia.

I vari Bordiga, Damen, Cervetto e tanti altri sono stati cancellati e costretti a sforzi esagerati, per sopravvivere politicamente.

Ad oggi, la sinistra comunista internazionalista/le italiana è frammentata in diverse organizzazioni:

1) dal gruppo "bordighista" originario della 1a metà del '900 derivano Battaglia, Programma, Rivoluzione Comunista, Il Partito Comunista ed N+1. (non so se esistono ancora il PC Internazionale - "Il Comunista" e il PC Internazionale - "Bolletino").

2) dal gruppo di Cervetto derivano Lotta Comunista, La Rotta Comunista, Pagine Marxiste e Prospettiva Marxista.

A queste vanno aggiunte il PC Internazionale - "Sul Filo Rosso del Tempo" (di recente formazione) e la CCI.

Se ne ho dimenticata qualcuna, pardon moi.

Nessuna formazione dell'area ha sperimentato l'entrismo in nessuna formazione filo-governativa (Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista) o "comunista" extraparlamentare.

In comune, tutte le varie organizzazioni della sinistra comunista, hanno la pratica astensionista.

Diverse, come ovviamente sapete sono le varie analisi (del conflitto sociale, della globalizzazione neoliberista economico-finanziaria, della struttura e del ruolo del partito, ecc.) anche se sono TUTTE, le più lucide e scientifiche.

Detto ciò, credo che ad oggi, dove la strategia parlamentarista di alcune sinistre, e quella settaria di altre, abbiano decisamente fallito.

Un classe intera non è rappresentata e guidata, e i partiti borghesi interclassisti non sono come è logico e ovvio, la risposta. Ma nemmeno le leggi elettorali aiutano la crescita di formazioni pseudo-comuniste parlamentariste.

L'unica salvezza è rappresentata dalla sinistra comunista astensionista e internazionalista.

Perciò, fra tutti noi, facciamo un passo avanti diamo vita ad un unico partito della sinistra comunista internazionalista astensionista. Non è impossibile, Compagn*. Basta che ciascuna delle formazioni italiane esistenti faccia piccoli passi indietro.

In passato non si riusciva a stare insieme (a causa di personalismi o in buona fede di diversità nelle analisi), ma adesso questo è un lusso che nessuno si può permettere.

Voi direte: la fai facile tu, che stai fuori da tutti.

Compagni, io vi dico: è tanto difficile dar vita ad un partito a corr

enti? E stabilire che i congressi si facciano a mozioni, a documenti contrapposti (per esempio, ma può anche non essere così) e chi perde DEVE rispettare il verdetto (e lavorare da un lato per l'unità dei lavoratori e del partito e dall'altro per crescere per sperare di vincere il congresso?)?

Si potrebbe anche svolgere congressi con poche mozioni ma con emendamenti (nella migliore delle ipotesi).

Se si vuole, TUTTI i problemi si risolvono. Costruiamo un nuovo parttio facendo leva valorizzando sia i punti in comune che le diversità, che sono COMUNQUE una risorsa, una ricchezza.

Io non so più che dire, compagn*.

Il mio è un appello disperato.

Spero venga colto da voi è lanciato verso le altre formazioni.

Non attendo una risposta sul forum. Attendo fatti concreti.

Saluti marxisti, comunisti, internazionalisti, proletari.

Forum: 

Compagno, ti segnalo qualcosa (che forse però conosci già)utile per inquadrare meglio lo stato delle cose, per proseguire la discussione con maggiori elementi:

[[ibrp.org delle conferenze internazionali della sinistra comunista]]

[[ibrp.org su lavoro e rapporti internazionali]]

[[ibrp.org la nuova Internazionale ]]

[[ibrp.org Nuova Internazionale sarà il Partito Internazionale del proletariato]]

il fatto è che le correnti bordighiste rifiutano propio l' esistenza delle correnti e le votazioni nel partito richiamandosi al centralismo organico. su lotta comunista guarda tutti gli interventi che ci sono nel forum.il partito comunista esiste sempre e il bollettino credo sia propio quelli di sul filo del tempo.io ho fatto questo intervento per farti capire che purtroppo, anche a me piacerebbe, che quello che proponi non è possibile.

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Beh, credo che gli interventi se li è cercati, e se li merita!

Ciao P.Jr. Benvenuto sul forum!

Per quanto riguarda i gruppi bordighisti, è vero quanto dice Raes: c'è stata una completa chiusura da parte loro, ed una impostazione organizzativa (centralismo organico) che ha impedito qualsiasi discussione.

Oltre a questo, però, ci sono delle differenze politiche sostanziali. E la loro natura non le rende affatto una ricchezza, quanto una deviazione dalla politica classista e internazionalista che noi perseguiamo. Giusto alcuni esempi:

  • sindacato - strumento nelle mani della borghesia oppure da conquistare, o ricostruire?
  • lotte di liberazione nazionale
  • teorizzazione della dittatura del partito, anzichè dittatura della classe
  • distinzione tra partito formale e storico, attendismo
  • ...

[[ibrp.org]]

La CCI - di fronte a problemi interni e scissioni - ha cominciato anni fa una campagna di accuse assurde contro di noi, che ha deteriorato i rapporti. Nel frattempo ha proseguito nella sua deriva idealista, riducendosi ormai a "spiegare" tutto con formule vuote come "decomposizione e caos" - il cui fondamento strutturale non è stato mai mostrato.

Noi siamo qui, e il forum credo che sia la migliore dimostrazione della nostra apertura alla discussione. Ma, come si dice: "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire".

vi ringrazio tutti, Compagn*!

Il fatto che ne vogliate almeno discutere è importante. Non avevo dubbi. Mi avete dato anche delle dritte interessanti.

Mi sento di aggiungere ancora qualcosa però.

Scusate Compagn*, ma quando io ho parlato di "fare piccoli passi indietro", mi riferivo soprattutto e specialmente ad aspetti teorici e pratici: può il bordighismo nel suo complesso liberarsi del centralismo organico per il bene della classe e dei popoli oppressi, per un bene SUPERIORE?

Voglio dire: chi avrebbe immaginato agli inizi del 2° dopoguerra che Bordiga potesse lasciare Battaglia, il partito da lui fondato, per fondare Programma? Chi avrebbe potuto immaginare che il determinismo storico, all'interno della corrente della sinistra comunista si sarebbe potuto mettere in discussione?

Poi voglio dire, la CCI e Lotta Comunista sono insieme al PCInternazionalista tra le realtà più significative e più antiche della sinistra comunista interazionalista/le e astensionista: Però io ho citato anche altri soggetti. E di questi che mi dite? Non si può fare niente? Tralaltro io so dell'esistenza dei "Collegamenti Internazionalisti", una rete di alcuni soggetti della sinistra comunista (Comitato di Lotta Internazionalista di Torino, GCR, Red Link, Corrispondenze Metropolitane, Collettivo internazionalista di Napoli e la già citata Pagine Marxiste).

Seppur un timido tentativo di avvicinarsi, almeno su qualche battaglia in comune, credo sia apprezzabile e da incentivare. Battaglia farà la sua parte?

Anche se Lotta Comunista e CCI vanno per la loro strada, non significa che Battaglia insieme agli altri gruppi non possa dar vita ad una costituente (a lunga scadenza, magari anche indefinita) di un unico partito, ripeto, della sinistra comunista internazionalista/le astensionista.

Pagine Marxiste, se ha partecipato alla costituzione del network dei Collegamenti internazionalisti, non credo che si sottrarrà almeno ad una discussione con voi.

P.S.: ho postato il post iniziale solo su questo forum, perchè Battaglia è la più antica formazione della sinistra comunista e pertanto un discorso del genere deve essere prima fatto con il partito che fu di fondato da Bordiga. Deve parrtire per forza da qui. Non deludetemi!

Caro Pannecoek, ti segnalo che il Partito Comunista Internazionalista venne fondato nel 1943 da Onorato Damen e Bruno Maffi, non da Bordiga. Anzi, formalmente Bordiga non aderì al Partito neanche nei primi anni del dopoguerra. Nonostante ciò, fu il principale responsabile della scissione del 1952, che sancì la definitiva spaccatura fra noi e i bordighisti.

Da allora i bordighisti si sono spaccati in una miriade di formazioni: alcune sono scomparse, altre esistono ancora ma solo nominalmente, essendosi ormai ridotte a sigle dietro cui si cela il vuoto organizzativo e teorico o quasi.

Il futuro partito rivoluzionario non si costruisce con i rottami che ci hanno sempre snobbato e sprezzato. Vadano pure alla malora, è la fine che si meritano. Noi, intanto, abbiamo un mondo da cambiare.

Saluti rossi

battaglia a partecipato al dibatito sulla guerra organuzato propio da quelli che poi hanno costituito collegamenti internazionalisti.rimane forteil problema sul giudizio sulle lotte di liberazione nazionale ti ricordo che non è un problema solo teorico ma anche pratico

  • ciao Pan.Jr,

la risposta*

ciao Pan.Jr,

la risposta alla domanda/e che poni è già insita seocndo me nella domanda stessa: e, purtroppo, è negativa.

Anni e decenni hanno scavato fossati nn colmabili con "la buona volontà" o simili; forse solo pesanti sconvollgimenti sociali lo potrebbero, cmq x ora nn all'orizzonte immediato.

Noi di BC sin dagli anni '50 nn abbiamo mai rifiutato il confronto con nessuno anzi tentando anche di di allargare l'area di intervento pur se con risultati numericamente scarsi ( es. Movimento SxCom nei '50s ).

Il lavoro del Bipr va in tal senso.

Circa Collegamenti: nn abbiamo certo snobbato la cosa col classico sorrisetto agli angoli della bocca, ma le critiche portate loro trovo più corretto nn postarle sul forum x ora dato che la discussione ocn detti compagni è ancora in corso, anche se vedo pesanti limiti alla loro impostazione politica e di metodo ( fase che stiamo vivendo, sindacato, lotte lib.naz. etc. ).

Se nn si sa bene dove vogliamo andare, e nn siamo d'accordo sul come andarci è difficile viaggiare insieme.