Stato operaio degenerato o capitalismo di stato? Una questione di metodo.

Stralcio questo passo dall'Introduzione al documento di BC sul trotskismo: "...Il secondo elemento chiave del documento è relativo alla questione prima identificata come il nucleo centrale della confusione trotskista - la natura dello stato sovietico degenerato. Dagli anni ’20 sino al suo assassinio da parte di agenti stalinisti nel 1940, Trotsky ha sostenuto che il gruppo attorno a Stalin difendeva in qualche modo “le conquiste dell’Ottobre”.

La nozione di Stato operaio degenerato non è di Trotsky ma di Lenin che la formulò nel 1921,all'epoca della discussione sui Sindacati,allorchè denunciava la crescita della gramigna soffocante burocratica nello Stato e nel partito. Ora la questione fondamentale sta nel sapere quando lo Stato, uscito dall'Ottobre, ha cessato di essere uno Stato operaio,dato che è questa definizione a indicare la natura classista di esso e non altro. Perchè la qualità dello Stato cambi, da borghese a proletario, occorre che vi sia il passaggio del potere economico e politico dalla classe spodestata a quella vincitrice in seguito ad un processo rivoluzionario che culmini nell'insurrezione cosciente armata guidata dall'avanguardia politica. Occorre quindi la mobilitazione e l'azione della classe operaia che si ponga alla testa delle altre classi sociali. Non è quindi la direzione che determina la natura dello Stato,bensì la partecipazione attiva ed energica del proletariato al processo rivoluzionario. Nella Comune di Parigi,è noto, che Marx chiamò quella esperienza "dittatura del proletariato" non certo per la qualità della direzione ,composta da blanquisti,proudhoniani e altri socialisti francesi (i marxisti erano assenti o ininfluenti), ma per l'azione pratica-sensibile condotta dalla classe operaia parigina. Anche nel '17, Lo stato operaio dell'Ottobre,veniva definito tale ancor prima che venissero prese misure socialiste come la nazionalizzazione statale secondo un piano, il monopolio del commercio estero,senza oltrepassare, fino all'autunno del '18, i limiti del controllo operaio e della nazionalizzazione della terra per i contadini,misura che stava dentro la cornice democratica, assieme a quella della nazionalizzazione delle banche. Come si può affermare allora che, già negli anni " '21-'23", lo stato federale russo era diventato uno stato borghese, nella forma di capitalismo di stato? La direzione politica, qui, a differenza che nella Comune,era ancora nelle mani del bolscevismo.leninista,anche se lo stalinismo faceva capolino,per esempio sulla questione dell'autodeterminazione e autonomia dei popoli del Caucaso (trattata dal georgiano con boria da satrapo cosa che lo mise in conflitto serio con Lenin).Tuttavia, non sono il basso grado delle forze produttive in Russia, nè la qualità delle direzione, i criteri decisivi per giudicare l'avvento di una controrivoluzione, bensì la repressione e lo schiacciamento nel sangue della classe rivoluzionaria da parte di quella restauratrice, oppure una lunga e strisciante repressione come quella di Stalin,a partire dalle purghe del'36-38, che hanno annientato la coscienza operaia sul fine socialista al punto tale da metterla in condizione di non reagire neanche all'epoca dell' attacco delle armate naziste, nell'estate del1941, l'operazione barbarossa) contro lo stalinismo che rimase paralizzato per un mese

in preda a uno stato confusionale dei suoi vertici(e di Stalin in persona). È da escludere comunque che,negli anni '20, lo stato sovietico avesse già cambiato segno di classe per effetto di un mutamento della sua direzione partitica. Invito i compagni a dare un contributo su questa essenziale questione dei principi politici proletari,prima di addentrarci oltre nell'esame del documento sul trotskismo dei compagni di BC.Saluti duccio

Forum: 

Caro Duccio,

se ho ben compreso la questione da te posta, essa riguarda anche quest'altro articolo - che non mi stancherò mai di citare ;)

[[ibrp.org | 1921: l'inizio della controrivoluzione?]]

Comunque non abbiamo mai sostenuto che "la direzione [...] determina la natura dello Stato". Vuoi forse sostenere che confondiamo struttura e sovrastruttura? Non credo...

Il problema della Russia degli anni venti risiedeva principalmente nella sfera produttiva, nel fatto che il proletariato era uscito stremato e decimato dalla rivoluzione. Il declino del potere dei soviet ne era un riflesso. Il potere politico non poteva più restare proletario - a lungo - perchè la base produttiva era mutata a seguito della rivoluzione: "La produzione industriale era solo un quinto di quella del 1913 e la produzione agricola era calata della metà". Aggiungiamo il fatto che già nel 1913 lo sviluppo industriale della Russia non era certo a livelli mirabili...

Comunque, per inciso, indicare una data precisa è un esercizio che non ci interessa, dato che parliamo di un //processo// controrivoluzionario. Ma penso che su questo sei d'accordo. Come dici tu, si tratta di una questione di metodo.

Saluti. Mic