Quante classi dominanti?

Compagni, come sapete io sto studiando il marxismo, per questo non mi permetto di esprimere giudizi. Tuttavia mi sorgono diversi dubbi, e vorrei che siano sciolti qui in questo forum con il vostro ausilio. Il primo di questi dubbi lo espongo umilmente in questo post. Cercherò di essere breve.

Marx parla di un dualismo sociale dovuto all'avvento del capitalismo, dualismo che si esprime con il binomio: proletariato-borghesia.

Dunque, si intende per borghesia: la classe che detiene i mezzi di produzione.

e per proletariato: la classe produttrice, che è stata allontanata dai mezzi di produzione.

Eppure credo che un attenta analisi della nostra società porti a dire che non si può parlare di una società divisa in due classi. V'è infatti una terza classe, che non produce, e non possiede i mezzi di produzione. Per quanto agguerrito seguace di Carlo, non posso pensare che la divisione si può fare solo fra il campo del lavoro contro quello del capitale. Questo mito fondante infatti non fa che introdurre una falsa prospettiva. L'ordine sociale odierno comporta non una ma due forze sociali dominanti!

Accanto al mondo dei capitalisti, v'è quello degli organizzatori, responsabili privati e pubblici, specialisti di ogni genere i cosidetti dirigenti, o esperti. È a queste due forze legate ma antagoniste che si contrappone l'insieme della classe popolare produttrice.

È credo che a partire da qui dobbiamo interpretare la lotta moderna di classe, un gioco a tre e non più a due.

La storia del capitalismo del Ventesimo secolo, storia che purtroppo il Nostro Marx non ha potuto conoscere, è così alternata dall'alternanza al vertice del potere dominante. La finanza predomina inizialmente poi v'è il momento dell'inquadramento organizzativo fino agli anni sessanta. Infine assistiamo a un ritorno della finanza che impone agli organizzatori la dinamica del cambiamento sociale che le è proprio. A sua volta il popolo organizzativo prevale quando riesce a concludere un alleanza con le classi popolari contro la finanza.

Questo schema interpretativo, cari compagni, chiarisce i destini ma paralleli del capitalismo e del socialismo. Questa interpretazione permette di mettere in evidenza come da un lato l'affermazione di un potere manageriale a Ovest si sia affermato, e dall'altro la rivoluzione proletaria a Est, ha molto rapidamente lasciato il potere per mano di organizzatori, promossi in classe dirigente unica. Il parallelismo dei fenomeni porta a pensare che siano il frutto delle stesse determinazioni strutturali profonde, inerenti alla forma moderna di società. Del resto come sappiamo, la convergenza dei sistemi o il passaggio dall'uno all'altro è sempre stato oggetto di dibattito.

L'avanguardia rivoluzionaria deve prendere atto.

Forum: 

Le classi fondamentali sono effettivamente solo due. Sono si sfrangiate e parcellizzate, divise da sottogruppi con caratteristiche particolari, ma, per quanto riguarda i criteri fondamentali di giudizio sono soltanto due. Ovviamente la borghesia, la cui "crema" dirige e modella la società a seconda delle esigenze che l'economia le detta, si avvale di "collaboratori" di extra lusso con cui forma un gruppo solidale legato da interessi comuni. Di qui i governanti, i re e gli imperatori, le cricche che dirigono le religioni di tutto il mondo, i Marchionne, i Prodi, e in generale tutti i grandi manager con la burocrazia che gli assiste. Anche il proletariato si può distinguere al suo interno da "differenze" che non incidono minimamente sul dato base: tutti i proletari hanno interessi simili e questi sono antitetici a quelli borghesi

  • Ciao ma07

La piccola e la*

Ciao ma07

La piccola e la media borghesia sono parte integrante del sistema borghese, come dici tu è una sfera parallela anche se contrapposta, infatti, per quanto le due fasce, capitalista e media, siano per lo più legate tra se, la seconda risente pesantemente degli errori della prima e in quanto non detiene i mezzi di produzione non ha voce in campo. Va incontro al declassamento sociale pur non cambiando mentalità il che vuol dire che sono cmq schierati dalla parte borghese contro il proletariato. La grande borghesia, i capitalisti, hanno ben poco da preoccuparsi della sorte del ceto medio, anche perchè hanno altrettanto poco da estorcergli. Nonostante ciò viene fiancheggiata perchè è un ingranaggio necessario seppur minore del sistema economico e in particolare della sovrastruttura. E' il proletariato internazionale la classe alla quale estorcere forza lavoro, buona parte del salario e come vedi anche il welfare. Il ceto medio non è ricattabile perchè mangia (finche può) direttamente dal piatto dei detentori dei mezzi di produzione. Smette la sua attività quando si entra nei tempi di crisi e viene riabilitata in buona parte durante la ripresa economica, spesso dagli stessi capitalisti. Una grande orgia di favoreggiamenti, l'unico ceto che soffre solo delle mancanze del sistema senza essere direttamente sfruttato.

se i capitalisti venissero ribaltati il ceto medio non avrebbe più ragion d'essere perchè gli verrebbe tolta la terra da sotto i piedi impedendogli di fare profitti.

Torna il dualismo? Noi vogliamo ribaltare il capitalismo, non solo i capitalisti!

Abbasso il ceffo piccolo-borghese!!!

Un saluto Rivolunzio

Se non fosse per il fatto che il proletariato non aspira a ribaltare le cose, ma a diventare piccolo-borghese.

Dunque, secondo me la questione è più complessa.

Come fare?

  • Ciao MAO7,

due cose di*

Ciao MAO7,

due cose di volata.

Sono ovviamente d'accordo con Picasso e Rivolunzio, e per questo vorrei aggiungere che Marx non era uno schematico: quando ha parlato (sempre) di borghesia e proletariato intendeva dire che queste erano le classi fondamentali della società, attorno alle quali si gioca la partita. Poi, ci sono le cosiddette mezze classi (leggi: piccola borghesia in tutte le sue gradazioni) che si riformano continuamente. Questo lo ha scritto Marx stesso in più passi, e in particolare mi vengono in mente le Teorie sul plusvalore, ma non solo lì. Quello di accusare Marx di schematismo o adirittura di cecità è un gioco, oltre che sporco, molto vecchio, portato avanti da professori e politicanti ignoranti e/o in malafede (qausi sempre).

Sulla faccenda dei tecnici, anche questa non è roba di prima scelta, nel senso che già negli anni '30 c'era chi teorizzava la fine del capitalismo e l'avvento di una società manageriale dalla natura di classe non ben definita: a mio parere, fumo, molto fumo per nascondere le caratteristiche di sempre della società borghese (caratteristiche fondamentali, ovviamente).

Infine, che la classe dominata - oggi il proletariato - sia sottomessa all'ideologia borghese e addirittura scimmiotti lo stile di vita piccolo borghese, beh non ci deve affatto stupire: se le classi dominate non "accettassero" il dominio, tutta la storia sarebbe costellata di rivolte e rivoluzioni o, meglio ancora, non ci sarebbero le classi, invece le rivolte e ancor più le rivoluzioni sono un fatto raro nella storia medesima. Lo "schematico e cieco" Marx ( ed Engels con lui) diceva che l'ideologia dominante era l'ideologia della classe dominante....

Ciao Mao7, scusa la telegraficità, ma sono un po' di fretta,

Smirnov

il proletariato aspira a divenire piccola - o grande ...- borghesia così come lo schiavo ha come unico orizzonte quello di diventare padrone di altri schiavi esso stesso.

Il che è l'unico orizzonte possibile di emancipazione che la classe dominante presenta.

Meschinissimo e marcio di individualismo.

Esattamente come la ns società.

essere rivoluzionari vuol dire essere orgogliosamente controcorrente e ocntro le mode

“…a Palazzo Chigi

"...a Palazzo Chigi spiegavano così il cedimento sui contratti a termine, con la stesura di un testo che accoglie molte delle richieste degli industriali, a cominciare dall'esclusione degli stagionali per proseguire con l'introduzione di un periodo transitorio di 15 mesi per alcuni lavoratori a tempo. Ma non c'erano alternative per il governo." Dalla Repubblica di oggi per la penna di Roberto Mania. Il padrone ordina, il governo obbedisce. E questa è cronaca.

Ovviamente dopo il brandello di verità i fumogeni si sprecano.