Il comunismo involontario del cinema hollywoodiano

Un certo Stanley Cavell affermò che "c’è più filosofia in un balletto di Fred Astaire che in molti saggi accademici." Parafrasandolo, mi sento di dire che c'è molto più comunismo in alcuni film hollywoodiani di fantascienza (seppure involontario) che in tanto cinema sedicente impegnato.

Dopo essermi sorbito Le ombre rosse di Francesco Maselli o Il grande sogno di Michele Placido, raggiungere le tribù aliene di Avatar o il mondo futuristico di Terminator Salvation è davvero un piacere.

Gli esseri blu che vivono nell'Alberocasa di Pandora - oltre a ricordare per molti aspetti gli Indiani d'America - sono comunisti. Ricchi e poveri non esistono, tutto è a disposizione di tutti e il bene comune viene prima di ogni altra cosa. I terrestri, invece, che ammazzano gli indigeni e distruggono l'Alberocasa per mettere le mani su una preziosa materia prima, rappresentano perfettamente il sistema capitalistico e l'imperialismo.

E pensate alla durissima lotta dell'umanità contro il regno delle macchine in Terminator Salvation. Marx ci insegna che il capitalismo è esattamente questo: il dominio del lavoro morto (i capitali, le merci, le industrie, i macchinari) sul lavoro vivo (gli esseri umani). Pensate alla linea-Marchionne: gli esseri umani - nello specifico gli operai - al servizio dell'economia, non viceversa. Che poi è, da sempre, il motto di tutta la borghesia.

Forse McG, il regista di Terminator Salvation, ne è stato in qualche modo consapevole. Come interpretare, se no, le divise della Resistenza umana, con la fascia rossa al braccio e così simili a quelle bolsceviche della Rivoluzione d'Ottobre?

Forum: 

Ben Detto !

:)

Il golpe di ottobre portò ad una forma estrema di dittatura dove il lavoratore era servo del capitalismo di stato,invece qui scrivete che siete contro...decidetevi!

A me dispiace che il bolscevismo stalinista non sia approdato nel vostro paese,così la facevate finita di fantasticare,anche se questo è stato fatto con uno scopo ben preciso.

il tuo intervento mi pare l'ennesima dimostrazione di superficialità e pressapochismo, anche se forse involontario...

quello che tu chiami golpe del '17 nn fu affatto un golpe, bensì l'atto culminante di mesi di attività insurrezionale crescente delle masse russe e dei rivoluzionari. Qualsiasi storico, anche nn marxista, degno di questo nome lo riconosce oramai da tempo.

parlare di golpe, ancora oggi, fà molto Tg4-style e qualifica subito lo "spessore" di chi parla.

ciao

Lo stalinismo in Italia è arrivato e come! Regioni come la Toscana sono state ridotte a satrapie staliniste e vivono ancora oggi sotto governi locali stile Germania Est. Per rivivere l'approccio di Marx alla politica vissuta ed alla cronaca di un mondo in perenne trasformazione consiglio la lettura di SUL RISORGIMENTO ITALIANO, raccolta di scritti di Max ed Engels.

La televisione italiana è improntata a partenalismo politico. L'istituzione benevola ma severa si aspetta obbidienza convinta o meno. Per vedere qualcosa che assomiglia a constatazione di una società divisa in classi devi sorbirti un cartoon per bambini, americano o giapponese, o un qualsiasi telefilm americano. Gli USA non nascondono mai le differenze di classe e in alcuni casi denunciano pure l'arroganza borghese. Da noi solo edulcorate favolette ad uso di un popolo ritenuto minorato.

Non so se il compagno Gek sappia fino a che punto ha ragione. Beh, la fantascienza moderna cominciò con due romanzi, "La stella rossa" e "L'ingegner Menni" dove si raccontava il socialismo sul pianeta Marte abitato da marziani. L'autore era uno dei due fondatori del bolscevismo, A.A.Bogdanov.

Nella fantascienza molto spesso si ritrova un fondo dell'ottimismo della scienza e del futuro e, singolarmente, gli alieni, proprio perchè immaginati più progrediti degli umani, sembrano avere superato o non avere mai conosciuto capitalismo. Sul secondo romanzo grava un'ombra, alla fine, un riflesso di ciò che cominciava ad oscurare la Repubblica dei Soviet. Singolarmente non mi è mai capitato di leggere fantascienza nella quale venisse celebrato il capitalismo: viene quasi sempre descritto a fosche tinte, oppressivo, malvagio. La fantascienza ha dignità letteraria: essa richiede uno sforzo di immaginazione sul futuro e spesso profetizza cose che sono prossime a realizzarsi: invenzioni, sistemi di cura, mezzi di trasporto. ecc. Non è solo fantasia perchè nella fantasia cammina il desiderio profondo dell'autore. Jorge Luis Borges se ne occupò in una conferenza: disse che l' immaginazione della fantascienza era spesso intuizione.

I romanzi di Bogdanov devo assolutamente procurarmeli: i miei generi letterari preferiti sono proprio il fantasy e la fantascienza.

Eccovi il vademecum della fantascienza socialista: fantascienza.com

Caro Gek, a proposito della tua citazione di Anderson c'è un libro di "fantascienza", per così dire, che mi permetto di consigliarti. Fu scritto da un mulatto, o quasi, lo stesso che fondò il Partito Socialista Francese, era un medico e si chiamava Paul Lafargue, genero di un certo Marx. Il libro è "Il diritto all'ozio" dove per ozio si intende l'otium latino.

Inoltre, a proposito del tempo libero, Oskar Wilde diceva che la differenza tra un ricco ed un povero è che "il ricco ha tutto il tempo che vuole ed il povero non hai mai tempo". Con la tecnologia che già esiste sarebbe possibile costruire fabbriche senza operai e questo mi fa pensare a quanto il capitalismo freni il progresso umano. Vedi perchè ci serve il comunismo?

Compagno Gek.

Come interpretare, se no, le divise della Resistenza umana, con la fascia rossa al braccio e così simili a quelle bolsceviche della Rivoluzione d’Ottobre?

Dico la mia.

Ho visto anche io Avatar e l'impressione e' stata esattamente la stessa che hai avuto tu, magari non e poi così involontario il contenuto sinistroso visto comunque il livello culturale di un regista come Camerun. Il fatto che non si parli in maniera esplicita di comunismo e che questo mondo armonioso si trovi a Pandora genera pero' un equivoco, devi essere un min. Preparato, altrimenti le tesi di un superamento di questa società rimangono su Pandora. Io penso che "l'imbeccata" non generi quasi mai nulla, anzi il "sogno" viene realizzato e compiuto sullo schermo ma così condannato a rimanere tale, se il messaggio non e' esplicito appunto. Se fai il percorso inverso Avatar - Comunismo rischi di identificare nella linea politica di emancipazione le fantasie di un film.

Saluti.

Anche io vorrei procurarmi i romanzi di Bogdanov ma costano un occhio alla testa!!!!

Comunque sono d'accordo, anche io sono convinto che Bogdanov sia il padre della cultura alternativa XX secolo.

Tuttavia non puoi sostenere che in Bogdanov, proprio in lui, ci sia un fondo di ottimismo per la scienza!!! E' veramente una bestemmia. Bogdanov era uno dei sostenitori della guerra delle scienze, borghesi e proletarie...

Karim

Che dire? un'opinione espressa sicuramente senza neppure conoscere i testi e la biografia scientifica di Bogdanov, ad orecchio da quel che si capisce. E un vocabolo, "bestemmia", tipico di chi ha della politica una concezione religiosa, con l'enfasi di ben tre punti esclamativi.

Dunque, dovremmo dedurre da ciò che ci dice nelle sue tre righe il signor Karim, che chi sostiene la scienza proletaria, in ovvio conflitto con la scienza borghese, è dichiaratamente un pessimista. Aspettiamo che ci spieghi perchè.

@ GCom

E' vero, in Avatar non si parla di comunismo e la storia si svolge su un altro pianeta, ma forse è meglio così: in caso contrario staremmo parlando di un film propagandistico che troverebbe molti meno spettatori disposti ad ascoltare il messaggio rispetto a un film hollywoodiano.

Secondo me l'arte, quando è troppo didascalica, non è molto efficace. La favola è bella proprio in quanto tale. Se poi la morale della favola è buona, sta a chi lotta per un miglioramento radicale della società trovare un legame fra la propria battaglia e le utopie più affascinanti che la fantasia umana esprime.

Il compagno GCom ha ragione a tutta evidenza. I film di propaganda sono poco credibili.

Anch'io penso che l'arte non deve essere troppo didascalica a detrimento della forma artistica. L'arte è uno strumento della politica, ma è uno strumento raffinato che non può essere ridotto alla razione del basso propagandismo e a detrimento della frorma artistica, tipo "L'oriente é rosso". Eisenstein poteva farlo, ma vedete come: non per nulla è uno ei più grandi registi della storia. Diego Rivera poteva farlo ma vedete come. Non per nulla è uno dei più grandi pittori della storia. Chi lo ha fatto meglio di tutti è stato il meraviglioso Compagno José Saramago: hanno dovuto dargli, malvolentieri, il nobel per la letteratura. Anche ci non è come lui, comunista integrale, non può non rimanere affascinato da come scrive e da ciò che scrive.

Aggiungerei ancora che, per quel che mi riguarda, nel tentativo di riconoscere messaggi occulti nei vari campi dell'arte soprattutto musicale o cinematografica, non esplicitamente propagandistica, si finisce sempre per ritrovarli. Si forza la propia visione rendendola estranea e idealizzata, sminuita.. di metterceli io stesso i significati a me congeniali.

La propaganda artistica (brutto nome), soprattutto nelle canzoni popolari, e' stata uno dei migliori veicoli di coesione e differenziazione proletaria, in grado dopo anni di riportare ancora gli stessi sentimenti. Alcuni esempi di propaganda sono inutili altri no dipende dalla loro qualità, che non sempre deve essere eccelsa, ma comunque dichiarata, esplicita, discutibile.

Saluto..

Le canzoni popolari non sono affatto "arte minore".

Una musica straordinaria, il fado portoghese, che molto spesso al nome dell'autore portano "popular" (musica popolare, creata dal popolo) prima della dittatura di SAlazar comprendeva fado comunista, socialista ed anarco-sindacalista.

E che dire di poeti come José Carlos Ary dos Santos, che finanziava il partito comunista portoghese (clandestino) leggendo a migliaia di persone le sue poesie ed i testi dei suoi fados marcatamente classisti, che dire di José Afonso che raccontava la miseria e la disperazione dei "bairros" di Lisboa, di Manuel Alegre, di David Mourao-Ferreira, dello stesso José Saramago. Le loro poesie venivano recitate come sfida alla dittatura, loro erano compagni, comunisti. Era anche propaganda, messaggio politico, incitamento alla rivolta, ma era arte popolare, arte di straordinaria belezza e valore.

Nella tradizione del samba il tema di classe è fortissimo: Sergio Ricardo, Sunny Alves che cantavano la condizione delle favelas, Nelson Sargento ( "Se o operaio soubesse"), a escola de Magueira, Adoniran Barbosa, Sergio Sampaio, Jorge Ben Jor che canta la rivolta e la resistenza degli schiavi. E' tutta musica popolare, fortemente connotata sul piano di classe, musica cantata dalla gente, estratta dal popolo e restituita al popolo sotto forma di grande arte.

Una volta vidi un quadro di Van Gog, "La vendita delle croci presso il cimitero di Nuenen", un povero cimitero di minatori dove tutto ciò che ricevevano al termine di una vita di stenti e di pericolo era una croce di legno comprata per pochi soldi. Non credo che si potessefare meglio per desrivere la condizione dei proletari delle miniere e veniva odio a pensarci. Van Gog lo capiva perchè lui stesso fece il minatore.

Devo però consigliarvi un testo "Storia sociale dell'Arte" di Arnold Hauser nel quale finalmente si capisce il conflitto tra influenza borghese e la sensibilità dell'artista che avverte la sofferenza della condizione di coloro che sono soggetti al potere borghese. Saluti.

Ritiro arte minore.

Gli artisti in generale, pittura o cinema, canto o letteratura che sia, alienano la propria caratteristica alle richieste del mercato: riducono a merce il loro "prodotto" che deve essere considerato tale purtroppo e sempre.

Il messaggio trasmesso in qualunque forma d'arte, ha lo scopo di generare profitto, deve altresi mantenere un profilo generale, qualunquista, per poter conquistare porzioni di mercato il piu ampio possibile.

In linea di massima un editore non è interessato a prodotti che parlino male del profitto.

Questa è la condanna degli artisti, pensa solo alle madonne, ai cristi e ai re che i piu grandi pittori della storia hanno dovuto dipingere a scopo propagandistico.

Van Gogh stesso sosteneva che i suoi dipinti valevano piu del colore e della tela spesi, aspettando di realizzare senza però mai veder realizzato un granchè.

Saluto.