2007-06-07

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Newsletter del Partito Comunista Internazionalista (Battaglia Comunista)

Battaglia Comunista - 2007 - 6

leftcom.org

  • Considerazioni sul vertice di Samara tra Unione europea e Russia
  • La crisi dei rifiuti in Campania
  • Firmato il contratto degli statali. Un bidone che fara' tendenza
  • Il proletariato palestinese unica vittima sacrificale e servo di due padroni
  • Lo scontro imperialistico sul gas turkmeno
  • Anche per l'Istat crescono i precari
  • Come la borghesia governa la propria crisi
  • Lotte operaie
  • Sofismi e involuzioni del social forum
  • Pensioni in caduta libera
  • Dio patria e famiglia

Considerazioni sul vertice di Samara tra Unione europea e Russia

Si profilano all'orizzonte nuovi fronti imperialistici

Scriveva il compagno Mauro Stefanini in un suo articolo su Prometeo del giugno 2003:

L'obiettivo della ormai disperata politica bellicista del clan dominante negli USA e' di arginare, se non di evitare, la saldatura tra l'Europa dell'Euro e la Russia.

E` da qui che bisogna partire se si vogliono comprendere appieno le risultanze del summit di Samara del 17 e 18 maggio scorsi. Che questo appuntamento, con cadenza semestrale, non fosse partito sotto i migliori auspici e che quindi era un po' fuori luogo nutrire ottimistiche aspettative rientrava nell'oggettiva dinamica delle cose. Il rimescolio dei fronti imperialisti, soprattutto dopo la creazione dell'euro, ha dato una notevole accelerata a tutta una serie di processi di ricomposizione che, seppure si caratterizzino per un procedere tutt'altro che lineare, si prestano a dare forma al futuro quadro di confronto/scontro interimperialistico.

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Condizioni e lotte operaie nel mondo

Argentina

A Buenos Aires i lavoratori dei trasporti pubblici hanno deciso di opporsi all'accordo sul nuovo contratto firmato dai sindacati con la compagnia. Il 17 maggio hanno iniziato uno sciopero spontaneo per chiedere un adeguato innalzamento del salario.

Lo sciopero ha coinvolto la maggior parte dei dipendenti e ha paralizzato tutta la citta'. I delegati dei lavoratori in lotta si sono violentemente battuti contro i sindacalisti e hanno cercato di far valere le proprie esigenze davanti all'azienda, minacciando di ripetere altri scioperi senza preavviso.

Anche in Patagonia il governo deve far fronte a una serie di lotte.

Gli insegnanti sono in sciopero da piu' di 5 settimane. Lo stato e' stato costretto dalla lotta cosi' prolungata ad accordare un aumento salariale, ma i lavoratori vogliono comunque continuare lo sciopero fino a che tutte le loro richieste (aumento del salario base, pagamento anche dei giorni di sciopero, aiuti per i lavoratori che stanno andando in pensione) vengano soddisfatte.

Stati Uniti

Una ricerca condotta in maggio dal Center for Economic and Policy Research ha rilevato che piu' di 28 milioni di lavoratori americani, che equivale a piu' di 1 su 4, non hanno diritto alle ferie pagate o a giorni di vacanza. I dati impressionanti sono oltretutto riferiti solo ai lavoratori a tempo indeterminato e ovviamente assunti con regolare contratto.

Il report dice che non esistono standard dettati dal governo, e anche dove i lavoratori hanno questo "privilegio", ci sono enormi differenze: quasi il 90% dei lavoratori con salari elevati ha le ferie pagate, contro solo il 60% dei lavoratori con salario piu' basso e il 36% dei part-time; e ovviamente le cose peggiorano se si guardano solo le piccole aziende.

La legge degli Stati Uniti e' l'unica tra i paesi a capitalismo avanzato che non garantisce ne' giorni festivi ne' ferie pagate, e quindi le aziende possono scegliere volontariamente di offrire ai dipendenti dei giorni di permesso; la maggior parte di quelle che da questo beneficio, offre circa 9 giorni all'anno di ferie.

Francia

La Francia continua ormai da mesi ad essere attraversata da tensioni. Dall'inizio dell'anno i lavoratori della casa automobilistica Citroen si sono battuti in tutto il paese e la loro lotta e' durata molti mesi. Ad Aulnay gli operai hanno scioperato per tre mesi e la lotta e' riuscita a estendersi a migliaia di salariati della regione, di altri stabilimenti Citroen, dell'indotto, e di altre fabbriche, come Peugeot e Renault.

La lotta non chiedeva infatti solo un aumento salariale, ma riguardava questioni che toccano l'intero proletariato, perche' gli operai si sono battuti contro la precarieta', contro i contratti a tempo determinato dei giovani, e per ottenere delle pensioni che permettano di vivere decentemente.

Le organizzazioni dei lavoratori denunciano inoltre un preoccupante tasso di sucidi nel settore automobilistico in crisi, ad esempio alla Renault di Guyancourt si e' appreso del terzo suicidio dall'inizio dell'anno.

Sicuramente questi eventi possono essere solo frutto di coincidenze, ma e' indubbio che, soprattutto tra i tecnici, la paura del futuro sia molto forte. Continuano anche le lotte all'Airbus, i lavoratori si stanno opponendo con forza al piano di ristrutturazione dell'azienda, che prevede fra l'altro la soppressione di oltre 10 mla posti di lavoro in tutta Europa.

A fine maggio i sindacati sono stati costretti a indire un grande sciopero generale, spinti dalla rabbia dei lavoratori che avevano gia' iniziato a scioperare spontaneamente nei siti in Loira-Atlantica.

A fine aprile e' anche iniziata una lotta contro l'UNEDIC, e una sua sede a Parigi e' stata occupata da lavoratori precari o intermittenti e disoccupati. L'UNEDIC e' un'associazione privata, gestita da "partners sociali" (quindi ovviamente anche dai sindacati), che gestisce l'indennita' di disoccupazione e la ricerca del lavoro.

La lotta nasce dalla rabbia contro queste finte associazioni di aiuto al proletariato piu' in difficolta'.

Gli occupanti si lamentano che l'UNEDIC ha sempre stabilito che i lavoratori devono lavorare per un piu' lungo periodo di tempo per avere in seguito diritto all'indennita' di disoccupazione, continua a finanziare soltanto corsi di formazione brevi e nei settori piu' difficili; che controlla e sanziona i disoccupati indennizzati; che sovvenziona delle strutture private per "aiutare" il rientro nel mondo del lavoro.

Belgio

Nel cuore dell'Europa i dipendenti delle poste belga stanno hanno inizato a scioperare lo scorso 21 di maggio. Le pesantissime richieste di aumenti di produttivita' da parte dell'amministrazione postale ha spinto i lavoratori ad incrociare le braccia e intraprendere l'azione di lotta. La campagna mediatica scatenata dalla borghesia belga, che cerca di criminalizzare gli scioperanti, e' tambureggiante. I lavoratori sono accusati di bloccare i servizi postali di un'area centrale del paese; ma nonostante cio', rifiutano di accettare qualsiasi accordo con l'azienda, e sono decisi a continuare la loro lotta contro le politiche di assunzione discriminatorie, il continuo trasferimento dei lavoratori in siti diversi e la riorganizzazione della compagnia.

Battaglia Comunista - 2007 - 5

leftcom.org

  • Il rafforzamento dell'euro esaspera il contrasto imperialistico
  • Acqua: il nuovo conflitto a venire
  • Il capitalismo mondiale crea miseria per milioni di esseri umani
  • Riproposizione della guerra fredda? Gli Usa minacciano, Putin risponde
  • Il processo bolivariano avanza in Ecuador
  • Piu' spese militari meno welfare
  • Contro la guerra: convegno alla Calusca
  • Lotte operaie
  • Lavoratori sempre di piu' vittime del capitale
  • Dietro le cifre sui disoccupati
  • La minaccia dei bio carburanti

Aggiunto all'archivio: Prometeo - 4 - Dicembre 1946

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  • Prometeo incatenato
  • Forza, violenza, dittatura nella lotta di classe - 2a parte
  • Le nazionalizzazioni arma del capitalismo
  • La tattica del Comintern dal 1926 al 1940
  • I problemi della moneta e la prima guerra mondiale
  • La miseria che cresce

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