Bologna, 8/12 - Assemblea pubblica

Venerdi' 8 dicembre 2006 ore 21.00
Circolo Iqbal Masih
Via della Barca 24/3 (bus 14)

Precarietà permanente e salario da fame... Sveglia!!!

Il governo Prodi, nel '97 (Pacchetto Treu) ha legalizzato le interinali.

Il Governo Berlusconi nel 2003 (Legge Biagi) ha reso permanente la condizione di lavoratori precari per quasi tutti i neo assunti.

Il carovita ha reso i nostri salari un'elemosina che ci consente a malapena di vivere e continuare a produrre.

Anche sul territorio bolognese il ricorso a cassa integrazione e licenziamenti è sempre più frequente, per aziende sempre più in crisi e quindi più rapaci, pronte a chiudere/trasferirsi o a minacciare la chiusura pur di spremere fino all'ultima goccia i lavoratori.

Ma ogni contratto a termine non confermato è in realtà un licenziamento e prima delle interinali, già le cooperative hanno ricattato migliaia di lavoratori con contratti precari.

Destra, sinistra, sindacati e aziende sono andati a braccetto legiferando e firmando accordi che permettono, ormai, ogni libertà ai padroni e tolgono ogni garanzia ai lavoratori.

Pochi, ma da seguire, gli esempi, in Italia, di lavoratori che si sono ribellati a questa situazione... Per citarne alcuni:

  • lo sciopero selvaggio degli autoferrotranvieri alla fine del 2003,
  • la lotta al precariato dei lavoratori del call center Atesia, che a Roma tuttora continua,
  • lo sciopero ad oltranza degli operai della Fiat di Melfi nel 2004,
  • la cacciata dei sindacalisti, nel 2005, alla Fiat di Pomigliano d'Arco
  • e sul territorio bolognese le lotte degli operai della Titan dal 2003 al 2005, dove è anche nato un gruppo di fabbrica slegato da ogni sindacato...

Di esempi che conosciamo ce ne sarebbero altri, e sicuramente ce ne sono alcuni di cui non siamo venuti a conoscenza.

Manca infatti un coordinamento operaio e di precari che, fuori dal sindacato, metta in contatto tra loro i tanti lavoratori che sono stufi di subire ogni genere di attacco padronale, e vogliono cominciare almeno a difendersi.

Gli internazionalisti di Bologna si propongono come punto di riferimento sul territorio di tutti i lavoratori precari e non, che vogliono riportare un po' di sano conflitto nei luoghi di lavoro e vogliono organizzarsi per farlo.