Da Battaglia Comunista N.5 - Maggio 1963

“Programma Comunista” ha rispolverato dagli archivi la "Nota sulle basi di organizzazione del partito di classe" che venne pubblicata a suo tempo (1949) sull'organo del partito "Battaglia Comunista", quando i compagni internazionalisti erano ancora uniti nella stessa organizzazione e che mette in giusta luce la esigenza permanente del metodo di amministrazione del partito sulla base del centralismo democratico.

Perdurando quindi, da parte degli organismi di vertice e di alcuni compagni in particolare, l'atteggiamento di burocratica indifferenza da un lato e di irresponsabile condotta politica di fronte alla gravità della situazione creatasi nel Partito, nel gennaio 1952 si costituiva immediatamente il "Comitato del Congresso". Sotto la sua direziono politica, "Battaglia Comunista" poneva all'ordine del giorno la convocazione e la preparazione del II Congresso Nazionale che si terrà a Milano nei giorni 31 maggio / 1 e 2 giugno 1952 "sotto il segno della unità del Partito".

“Il congresso è il solo strumento che la tradizione rivoluzionaria affida ai militanti del partito per vagliare con conoscenza e coscienza critica le esperienze passate e tracciare le direttive all'azione futura.
Chi, nell'attuale situazione di smarrimento ideologico e organizzativo, si sottrae a questo dovere fondamentale per ragioni che nulla hanno a che vedere col marxismo e con la teoria rivoluzionaria del proletariato, si mette volontariamente fuori del partito, fuori del terreno di classe.
Dove non esiste controllo della base e sono spezzati i legami col suo centro di direzione è la setta; è l'arbitrio delle dittature personali; è l’opportunismo oggi e la controrivoluzione domani.” (Battaglia Comunista n.6 - 1952)

I brani di articoli e documenti che completano il "Quaderno" comprendono il periodo che va dalla preparazione alla convocazione del II Congresso, con il quale si concludeva la sofferta esperienza politica che aveva travagliato per mesi il Partito, ratificando la sua vera e propria spaccatura organizzativa in due tronconi. Riteniamo di aver cosi dato, come ci eravamo proposti, la possibilità in particolare ai più giovani compagni di riesaminare ed in certo modo rivivere criticamente i motivi che furono all'origine della scissione internazionalista del lontano 1952; e di poterlo fare attraverso una visione quasi "fotografica" del maturare e dell'esplodere di contrastanti elaborazioni teoriche e indicazioni tattiche, sviluppatesi nel seno di una esperienza unica e fondamentale per il processo di ripresa rivoluzionaria della lotta di classe.

L'asprezza polemica degli interventi e il fervore della ricerca e dell'analisi critica, sono anch'essi testimonianza di una passione e di una volontà che non si sono spente nel tempo, ma hanno anzi tratto dallo svolgersi dei successivi accadimenti nuove stimolanti conferme. Ciò ha permesso di mantenere viva e costante la presenza storica della Sinistra comunista nel difficile cammino della ricostruzione del Partito di classe, e nell'impegno militante di una lotta quotidianamente tesa ad affilare le armi e gli strumenti della Rivoluzione Comunista.

Quanto abbiano nuociuto a questa gigantesca opera di ricostruzione gli avvenimenti del 1952, non è per noi motivo di inutili recriminazioni, ma sprone per la ricerca di quell'unità internazionalista che, fondata sulla chiarezza dei principi e degli intenti, è nelle preoccupazioni di quanti guardano alla non lontana ripresa del movimento proletario rivoluzionario, nel solco storico della tradizione marxista e leninista.