Calunnie a Parma

A seguito della manifestazione del 21 dicembre 2003

In seguito alla manifestazione contro la repressione svoltasi a Parma lo scorso 21 dicembre, sono apparse sul sito Indymedia gravissime calunnie contro la nostra organizzazione: l'anonimo provocatore inizia accusando "la setta bordighista di Battaglia Comunista" di aver aggredito un gruppo di compagni colpevole di aver allontanato un militante modenese di Forza Nuova dai bordi del corteo e conclude la sua opera incitando a "portare una lotta contro tutti quelli che cercano una pacificazione coi fascisti da Amadeo Bordiga al Campo Antimperialista, da Battaglia Comunista all'editrice bordighista Graphos". Poche ore dopo è apparso, sempre su Indymedia, un altro intervento a firma Antifa Block che incitava a "buttare fuori dai cortei" la nostra ed altre organizzazioni accusate di "propagandare tesi negazioniste (dell'olocausto ebraico) e filofasciste". Chi afferma questo del nostro Partito mente sapendo di mentire: nessun nostro compagno ha, nemmeno lontanamente, aggredito o cercato di aggredire alcun partecipante al corteo di Parma, pensavamo anzi che fosse solo un equivoco, un banale scambio di persona già chiarito in piazza, in realtà le false accuse che ci sono state mosse mostrano la solita meschina pratica di chi, a corto di argomenti, non sa fare altro che infamare e diffamare per preparare, forse, aggressioni vere, come sempre è stato nello stile dello stalinismo "doc".

Alla pura e semplice calunnia si aggiunge anche la totale ignoranza delle nostre posizioni: infatti, pur giudicando Bordiga un grande rivoluzionario comunista, che ha dato tantissimo alla causa del proletariato, noi non siamo "bordighisti": i compagni "bordighisti" si separarono da noi nel 1952 su alcune questioni politiche di fondo che tuttora permangono e continuano a separarci.

Anche le accuse di cercare una pacificazione con i fascisti sono totalmente infondate così come sono pura diffamazione quelle di appoggiare tesi revisioniste e negazioniste da noi già duramente condannate in un articolo apparso sul n° 10 del 1996 di Battaglia Comunista intitolato "Il nazismo ha fatto milioni di morti. I suoi avversari anche. Il mostro è il capitale". A questo proposito smentiamo e denunciamo come vera e propria provocazione il falso comunicato, apparso a nostro nome su Indymedia, di solidarietà alla casa editrice Graphos che pubblica da anni testi negazionisti.

È verissimo, però, che non ci interessa affatto attardarci su questioni stantie, legate all'eredità della controrivoluzione staliniana e democraticista, vale a dire la contrapposizione fascismo/antifascismo, specialmente oggi, quando la cappa di piombo della collaborazione di classe praticata e imposta dai sindacati e dai partiti della sinistra, naturalmente "antifascisti", è lacerata e messa in discussione dalle lotte dei tranvieri, dei lavoratori dell'Alitalia, di quelli della TNT e della FIAT. Nelle accuse veniamo accomunati al Campo Antimperialista ma non sanno o fingono di non sapere che la nostra critica a questa organizzazione è ben più radicale di quella che le può muovere un qualsiasi antifascista democratico. Noi, infatti, a differenza dei nipotini di Stalin, siamo internazionalisti e condanniamo tutti i fronti di lotta nazionale, terreno su cui, invece volenti o nolenti, ex fascisti, ex trotzkisti ed ex stalinisti guarda caso si ritrovano.

Noi siamo per la lotta di classe. Contro il capitalismo, democratico o fascista che sia, per la rivoluzione proletaria.

Partito Comunista Internazionalista - Battaglia Comunista

Sezione italiana del Bureau Internazionale per il Partito Rivoluzionario