Le necessità ineluttabili del capitale - Progetti o riforme: pagano sempre i lavoratori

Il politologo Max Gallo ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera del 29 marzo dalla quale si evincono alcune "verità " che è bene tenere sempre presenti.

Prima verità: tutti sono d'accordo sul fatto che alcune riforme (guarda caso quella delle pensioni, per esempio) debbano assolutamente essere fatte. Siano di destra, di centro o di sinistra, tutti gli schieramenti politici che si ritrovano al governo dei moderni stati metropolitani si trovano di fronte questa necessità ineluttabile, sia per Max Gallo che per i governi stessi.

Prima di tutto, interventi di un certo tipo sullo Stato sociale (tagli alla sanità, alle pensioni, all'educazione) sono considerati irrinunciabili sulla base di analisi tecniche che rispondono all'impostazione economica dominante, quella liberale.

E qui sorge una prima domanda: ma perché proprio ora e contemporaneamente nel mondo si manifesta questa necessità? La nostra risposta è che, da una parte, tutti gli stati nazionali - già indebitati dai precedenti sforzi di sostegno al capitalismo nazionale e alle rispettive borghesie - per continuare in questo ruolo, essenziale dello stato borghese, devono liberarsi del peso della spesa sociale; dall'altra la finanziarizzazione spinta dell'economia - alimentata dall'illusione ideologica che il denaro possa di per sé creare denaro - induce i capitali nazionali (o d'area, come quella dell'Euro) a raccogliere quanta più "potenza di fuoco" possibile sui mercati finanziari internazionali, mediante il drenaggio di denaro rappresentato dai fondi privati di pensione.

Se ne deduce che la ineluttabile necessitàè del capitalismo e si risolve tutta in un attacco alla classe operaia.

La seconda verità è che all'elettorato europeo queste riforme non piacciono per niente. La prova è che chiunque sia a proporle dai banchi del governo (i destri Aznar spagnolo e Raffarin francese, o i sinistri Blair inglese e Shroeder tedesco) viene punito o cala precipitosamente nel gradimento pubblico. D'altra parte lo stesso Berlusconi vinse alle ultime elezioni in virtù, più che della sua forza, della debolezza della sinistra che aveva appena fatto la riforma Dini delle pensioni (oltre che introdotto le basi e i presupposti delle altre attuali rozze riforme berlusconiane). Presto, presumibilmente Berlusconi sarà punito da parte del suo stesso elettorato, ma che faranno Prodi e Fassino?

È Max Gallo a dar loro un consiglio: "La parola "riforma" è destinata alla bocciatura dall'elettorato. Ultimamente Hollande e gli altri socialisti hanno cominciato a parlare di "progetto". La differenza starebbe nel fare le medesime riforme ("tagli alla sanità, alle pensioni, all'educazione") calando quelle ricette nella realtà del paese, coinvolgendo di più tutti i cittadini, ecc.

Il consiglio appare proprio povero. Fassino potrà cercare di coinvolgere i cittadini nel dare zappate a sanità, scuola e pensioni, ma il rischio forte è di perdere anche il suo zoccolo duro di elettorato. Mazziati vabbé, ma pure cornuti...

Terzo dato che scaturisce dalla lettura delle considerazioni di Gallo è che l'universo mondo politico della borghesia (di destra o di sinistra) ha aderito alla scuola liberista dell'ideologia borghese. Il Keynesismo è rimasto confinato al Prc...

D'altra parte, con la stessa logica con cui i neo-global accusano di tutti i mali una ideologia, quella liberista, potremmo dire che il keynesismo, in voga dalla seconda guerra mondiale agli anni 1970, ha condotto gli stati all'orlo della bancarotta, senza peraltro evitare la crisi.

La verità che se ne deduce è che il responsabile delle crisi e delle suddette "necessità " è il capitalismo stesso che più "progredisce" più taglia i servizi e peggiora le condizioni di chi lavora.

Mjr

Battaglia Comunista

Mensile del Partito Comunista Internazionalista, fondato nel 1945.