Grecia: un assaggio di ciò che ci aspetta

I tagli

Nonostante siano quasi completamente oscurati dai media internazionali, i lavoratori greci stanno resistendo alle misure d'austerità che la classe dirigeinte greca ed europea hanno preparato per loro. Si tratta della stessa classe dirigente che ha nascosto al mondo il fatto che il deficit del bilancio greco fosse 4 volte superiore a quanto pubblicamente ammesso. Il debito pubblico della Grecia svetta a un livello circa doppio rispetto a quello della Gran Bretagna, in termini di percentuale del PIL. I governi che si sono avvicendati sono riusciti a nasconderlo grazie a diversi trucchi contabili suggeriti dai truffatori della Goldman Sachs. Ma questo ha dato il via per il rapido collasso dell'economia greca. Ha creato una situazione con cui alla fine la classe lavoratrice mondiale dovrà fare i conti.

Il conto dei salvataggi bancari a livello globale verrà presentato alla classe lavoratrice. In Grecia i lavoratori stanno già rispondendo con la lotta, ed hanno ben ragione di farlo. Il 3 marzo Papandreou, il Primo Ministro “socialista”, si è piegato alle ulteriori pressioni da parte della UE ed ha annunciato nuove misure di austerità in aggiunta al congelamento delle pensioni (il 70% dei pensionati greci deve sopravvivere con meno di 600 € al mese) e ai tagli salariali ai dipendenti pubblici.

I nuovi tagli ammontano a 4.8 miliardi di euro e includono le seguenti voci:

aumento del 2% dell'IVA, che attualmente è al 19%;

nuovo aumento delle tasse sui carburanti;

aumento del 20% delle tasse sugli alcolici;

aumento del 6% delle tasse sulle sigarette;

nuova tasse sui beni di lusso;

taglio del 12% sulle integrazioni salariali per i dipendenti pubblici;

riduzione del 30% dei bonus dati ai dipendenti pubblici nei giorni di festa, del valore pari a due mesi di paga.

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La resistenza

Invece di aspettare le elezioni per sostituire un gruppo di banditi capitalisti con un altro, i lavoratori sono entrati in sciopero e hanno riempito le piazze. Il giorno dopo l'annuncio dei nuovi tagli, i lavoratori hanno occupato il Ministero delle Finanze. A partire dal 10 febbraio ci sono stati tre scioperi generali. Già solo l'11 marzo ad Atene c'erano più di 150 mila dimostranti. Non c'erano aerei, bus, traghetti, tram o metro che funzionassero, eccetto un servizio speciale per permettere alla gente di partecipare alla manifestazione. Negli ospedali venivano prestate solo le cure d'emergenza e anche tutti gli altri servizi pubblici, comprese le forze di polizia, aderivano allo sciopero.

Simili manifestazioni si sono verificate in tutta la Grecia. A Volos, i capi dei sindacati sono stati insultati e obbligati ad allontanarsi dalla manifestazione. Panagopoulos, il capo del sindacato dei dipendenti pubblici, ha dovuto fare la stessa cosa dopo essere stato aggredito fisicamente in una manifestazione del dicembre scorso (quando fu salvato della Guardia Presidenziale!). In entrambi i casi i lavoratori sono stati svelti a scoprire ogni tentativo dei dirigenti sindacali di svendersi al governo socialista di Papandreou.

L'enorme sciopero generale dell'11 non è stato la fine della lotta di massa. Un paio di settimane dopo, avvocati, dottori e macchinisti delle ferrovie erano tutti in sciopero, mentre ad Atene si assisteva a diverse manifestazioni di funzionari dei tribunali, vigili del fuoco, pensionati e dipendenti pubblici.

Ci sono state proteste di massa contro le misure d'austerità anche in altre città greche, tra cui Salonicco, Volos, Heraklion e Ioannina.

Il futuro?

La situazione greca è solo un assaggio delle più ampie lotte che ci aspettano, dato che misure di austerità di tenore simile sono in preparazione in tutto il mondo capitalista. Finora solo sporadicamente i lavoratori greci si sono organizzati indipendentemente dallo stato capitalista.

Per sconfiggere davvero il tentativo di farci pagare la loro crisi, dovremo formare le nostre organizzazioni alternative, elette e controllate direttamente dai lavoratori. Dovremo riconoscere che questa lotta è politica e che finché esiste il capitalismo queste lotte non scompariranno...

Traduzione da Aurora 16