Solidarietà ai lavoratori ANM e CTP: finalmente uno sciopero vero!

Giovedì 24 marzo gli autisti dell’ANM si sono rifiutati di uscire dai depositi, dando vita ad una forma di protesta VERA, superando tutte le leggi e gli accordi anti-sciopero, una protesta che si è sommata a quella messa in atto giorni prima dai lavoratori CTP, contro i possibili tagli del personale e le eventuali ripercussioni dopo il taglio dei fondi previsto dalla Regione. Uno sciopero vero, senza preavviso, senza la proclamazione da parte di nessun sindacato, senza le cosiddette “fasce protette” che di fatto indeboliscono l’incisività dello sciopero stesso. Uno sciopero vero a dispetto dei tanti scioperi proclamati da sindacati confederali e “di base”, scioperi finti che rappresentano sempre di più uno strumento messo in campo dai diversi sindacati per acquistare credibilità e rafforzare la loro struttura e non un vero momento di lotta. Conferma di tutto questo è lo sciopero sindacale proposto a partire dal 31 marzo, suddiviso in tre giorni, differenziando lavoratori extraurbani, urbani e ferrovieri! È assurdo dividere in questo modo i lavoratori! Una divisione che, sommata alle “fasce protette”, indebolirà ulteriormente la protesta!

Noi, vogliamo esprimere piena solidarietà a questi lavoratori e vogliamo anche ringraziarli per averci mostrato come si sciopera veramente, speriamo che avrete la forza di continuare su questa strada, di prendere in mano in prima persona la vostra lotta, superando tutti i sindacati.

Così come vogliamo sperare che i lavoratori riescono a non farsi abbindolare dai vari politicanti in cerca di voti o dai dirigenti aziendali che difenderanno solo la loro posizione di privilegio, la poltrona, e gli interessi di chi sta a loro dietro.

Invitiamo inoltre tutti i proletari (gli operai, impiegati, pensionati, precari e i loro figli), che usufruiscono del trasporto pubblico, a solidarizzare e sostenere questi lavoratori. Anche perché dal primo aprile partiranno gli aumenti del biglietto da tempo previsti che andranno a pesare sulle nostre già magre tasche. Lo sciopero dei lavoratori ANM CTP rappresenta la vera forma di protesta anche contro questi aumenti! Ricordiamoci che il vero nostro disagio non è rappresentato dallo sciopero “selvaggio” dei bus ma è quello che subiamo tutti i giorni: la precarietà, i tagli allo “stato sociale”, la cassaintegrazioene, la mondezza, la disoccupazione, la fatica ad arrivare a fine mese…

A chi dice che la crisi delle aziende di trasporto è causata da chi non pagherebbe il biglietto, ricordiamo che - oltre al biglietto - le famiglie di lavoratori e pensionati già pagano abbondantemente i mezzi pubblici, vista la montagna di tasse e contributi che ci viene sottratta direttamente sulla busta paga!!!

Ormai è diventato impossibile trovare una famiglia proletaria - che vive solo di salario e stipendio - che non stia risentendo dei sacrifici imposti dalla crisi. La fatica a tirare avanti, chi più chi meno, la stiamo sentendo tutti noi proletari (operai, semplici impiegati, disoccupati, precari, pensionati) e tanti di noi vedono davanti un futuro fatto solo di precarietà, rinunce, incertezza.

Sono anni che questo sistema economico, il capitalismo, va avanti affannando, negli ultimi anni stiamo semplicemente vivendo la fase più acuta della crisi. Non c’è paese al mondo o settore economico che non ne sia stato coinvolto. Ed è propria la dimensione della crisi che deve farci comprendere quanto questa sia un qualcosa di strutturale: la conseguenza di un sistema economico basato su leggi barbare e contraddittorie. Questa crisi è l’inevitabile modo d’essere del capitalismo e mette in luce la necessità di superare questo stesso sistema economico e sociale.

Sacrifici, sacrifici e ancora sacrifici… La crisi economica la stiamo pagando noi classe lavoratrice e nonostante i nostri sacrifici nulla cambia, la crisi continua… e i padroni chiedo ulteriormente di sacrificarci. Industriali, banchieri, padroni di ogni genere (e i servili politicanti) fanno il loro gioco: difendono il loro interesse di classe sfruttatrice, difendono la loro posizione di dominio, salvaguardano i loro profitti.

Noi proletari, classe di sfruttati, dobbiamo fare il nostro di gioco, difendendo i nostri interessi di lavoratori. Basta con i partiti che siedono - o vogliono sedere - in parlamento e nelle altre istituzioni. Rendiamoci conto che le istituzioni, e politicanti, sono uno strumento nelle mani dei padroni. Andiamo oltre il sindacato, inutile se non - nel peggiore dei casi - apertamente collaborativo con i padroni. Superiamo la logica stessa del sindacato: rifiutiamo la delega, i nostri interessi non possono essere rappresentati da un sindacato, dobbiamo difenderli noi in prima persona. I lavoratori più combattivi creino sui luoghi di lavoro dei comitati di agitazione per stimolare e organizzare i loro compagni, per rompere la cappa della rassegnazione, per stimolare la lotta senza pretendere di rappresentarla. Noi lavoratori, attraverso le assemblee, dobbiamo decidere modalità e obiettivi delle lotte.

Oggi tutto viene deciso dai padroni, oggi sono solo loro i protagonisti della realtà, se non vogliamo rassegnarci, tiriamo fuori il protagonismo di noi lavoratori e di tutti i proletari.

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Qualche notizia più fresca dai lavoratori...

La protesta dell'azienda CTP è durata 4 giorni, tra il silenzio dei media. I lavoratori si rifiutavano di uscire dai depositi, applicando scrupolosamente le norme di sicurezza per i BUS. A questo si è aggiunto lo sciopero, con le stesse modalità, dei lavoratori ANM (trasporto urbano di Napoli su gomma, mentre CTP è axtraurbano su gomma). In particolare si protesta contro i possibili tagli al personale e possibili trasferimenti per i lavoratori CTP.

Grande esempio di lotta!

Occorre portare questo esempio agli altri lavoratori del settore.