Contro la repressione borghese, solidarietà di classe ai compagni arrestati

Molti proletari non hanno ancora smaltito l'ubriacatura elettorale e referendaria, utilissima ad alimentare la vana illusione che l'apparato statale sedicente “democratico” sia in qualche modo malleabile rispetto agli interessi delle diverse classi sociali e non invece unicamente aderente alle esigenze della classe dominante. Ma nel frattempo la macchina repressiva statale continua il suo vile lavoro, fatto di denunce, arresti e perquisizioni contro chi si oppone all'attuale sistema economico-sociale sempre più in crisi e a corto di profitto.

L’operazione “400colpi” nell’area fiorentina si inserisce nella nuova ondata di repressione verso qualsiasi forma di lotta che metta in discussione le relazioni sociali esistenti; un'ondata che arriva da lontano e che recentemente ha visto già arrestati diversi compagni bolognesi, accusati in maniera fumosa e inconsistente, ma buttati subito dietro le sbarre; un'ondata che infine si è abbattuta sui compagni che sono scesi in piazza per portare la propria solidarietà agli arrestati.

Se è ovvia la distanza che da sempre ci separa dai gesti esemplari e dalle fughe in avanti rispetto al movimento reale della classe lavoratrice, altrettanto ovvia è la nostra ferma presa di posizione contro la repressione borghese, soprattutto quando colpisce chi si batte sul terreno di classe per il superamento di questa società - il capitalismo - fondata sullo sfruttamento, che storicamente ha già fatto ampiamente il suo tempo, ma continua a sopravvivere a se stessa grazie all'addormentamento della coscienza di classe e, quando serve, alla violenza generalizzata.

La borghesia reprime qualsiasi ripresa della lotta di classe. Rispondere all’imbarbarimento sociale a cui il capitale ci sta conducendo è compito urgente. Per questo esprimiamo solidarietà ai compagni di “400 colpi” e a tutti coloro che sono colpiti dalla repressione per la loro opposizione all'attuale sistema. Auspichiamo che le mobilitazioni in corso siano soltanto il punto di partenza di un più vasto e generalizzato movimento, che si unifichi con i lavoratori in vertenza, a partire dal proprio territorio ed al di fuori di qualsiasi logica sindacale ed politico-istituzionale, per una nuova stagione di lotta di classe, per una società senza classi.

Comments

Grazie delle vostre parole e della vostra immancabile presa di posizione Compagni.

La Eli, da Firenze.

In Toscana le padronali forze dell'ordine borghese non si limitano a controllare tutte le forze politiche che sfuggono al controllo diretto o mediato dei partiti parlamentari, non solo reprimono e sorvegliano le avanguardie rivoluzionarie ma sono sottoposte al diretto comando dei funzionari PD. Non tanto quelli istituzionali (sindaci, assessori ...) ma la rete occulta ma reale e potente stesa dagli stalinisti sul territorio con personale tratto dagli ambienti dello spaccio e dello sfruttamento della prostituzione a cui compete il compito di mantenere il pacchetto voti con connessi privilegi e prebende. devono concorrere alla regolare rielezione degli inventori del gulag. I sistemi sono molteplici; tra l'altro in attesa di poter operare arresti arbitrari cercano di indurre i dissenzienti organizzati politicamente a compiere reati in modo da avere motivazioni per reprimerli e ricattarli. E non si tratta solo di comunisti od anarchici, chiunque, fossero fascisti, gente scontenta, ammiratori del Papa .....