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Home ›Ultime dalla Grecia, ancora manovre da parte degli stalinisti
Ieri il consiglio d'amministrazione del sindacato dell'Ellinki Halyvourgia (Aspropyrgos) ha rilasciato una spregevole dichiarazione riguardo all'intervento dei nazisti del “Golden Dawn” in fabbrica (che erano entrati, naturalmente, con la loro approvazione e beneplacito).
Nel testo denunciano:
Si denuncia l'intenzione da parte del Golden Dawn e di diversi altri gruppi, di provocare, diffamare e screditare questa nostra eroica lotta.
Concludono dicendo:
Dichiariamo che i metalmeccanici sono estranei al Golden Dawn così come agli altri presunti rivoluzionari. I metalmeccanici fanno parte del movimento di classe organizzato, che è e rimarrà sempre la colonna portante della loro causa. Non a caso, tutti questi gruppi, fuori e dentro la Grecia, hanno rivolto accuse al PAME, che è stato fin dall'inizio il principale sostenitore della nostra lotta.
Sullo stesso tono, Rizospastis (“Il Radicale”), l'organo centrale del KKE, scrive martedì 21 febbraio:
Il Golden Dawn ha colto l'occasione per lanciare una provocazione al KKE, al movimento delle classi lavoratrici, e agli operai in sciopero dell' Ellinki Halyvourgia.
Ossia, questi portano i nazisti in fabbrica (non sarebbero di certo entrati senza il loro consenso), lasciano loro il microfono, li applaudono, li accolgono con favore e poi parlano di “provocazione”. Allo stesso tempo, identificano chiaramente i boia nazisti con “diversi altri gruppi” e con “gli altri presunti rivoluzionari”, alludendo così all'estrema sinistra e soprattutto a molti gruppi anarchici, che sono rimasti al fianco dei lavoratori in sciopero e che hanno dimostrato la propria solidarietà fin dai primi momenti e per tutta la durata dello sciopero, mentre i leader sindacali dopo 110 giorni danno il benvenuto ai nazisti, e cercano di scoraggiarli.
Quindi, il trucco del KKE è facile da svelare: prima ci portiamo i nazisti e poi aspettiamo le reazioni dei “nemici del partito e del movimento di classe”, dopodiché parliamo di “provocazione” e li identifichiamo tutti come “provocatori”.
Dal mio punto di vista, il “fronte unito” tra stalinisti e nazisti non è casuale e tantomemo momentaneo. La situazione in Grecia si presenta davvero seria. Non vorrei fare la parte del profeta, ma vedo molto probabile lo scoppio di un’insurrezione sociale, di massa, violenta e incontrollata. Le rivolte dal 2008 fino ad ora sono solo un preludio. In quel caso, né il KKE né nessun altro riuscirebbe a tenere sotto controllo gli eventi in modo da poterli dirottare verso un contesto leale e parlamentare. A causa del basso livello politico e della violenza cieca, la sollevazione sarà soggetta a feroci provocazioni di stato che lo Stato può usare come pretesto per giustificare la brutale repressione e guadagnarsi l'appoggio dei “pacifici cittadini”. Il KKE denuncierebbe l'intera faccenda come provocazione di stato organizzata, dando la propria approvazione all'intervento dello Stato (come nel dicembre 2008). Allo stesso tempo, le squadre paramilitari naziste collaborerebbero con le forze speciali della polizia e dell'esercito.
Per il momento, i dirigenti del KKE cercano di tenere a bada i loro iscritti accusando tutti quelli che stanno alla loro sinistra di essere dei “provocatori”. Temono in particolar modo per i giovani dato che nel 1989 persero gran parte della propria organizzazione giovanile (KNE) perché affiancarano altri sinistroidi in una coalizione di governo con Nuova Democrazia. Ecco il motivo dei violenti scontri fuori dal parlamento tra il KKE e gli anarchici. Gli anarchici erano gli unici che avrebbero avuto il coraggio di reagire nella pratica. Così, hanno abboccato all'esca del KKE. Gli scontri sono stati molto violenti ed avrebbero potuto esserci stati morti. La leadership del KKE è riuscita a far passare gli anarchici (e tutti i “nemici del partito”), agli occhi dei suoi seguaci, per provocatori di stato che avevano cercato di ucciderli.
Nella foto di testata vediamo lo “skinhead” Kasidiaris, che ha tenuto il discorso dei nazisti, accanto a Giorgios Sifonios (l'uomo col microfono), presidente del sindacato dei lavoratori, membro del PAME, il sindacato del KKE.
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