Denunce e arresti a Roma, solidarietà a chi subisce la repressione borghese

Ieri mattina, 24 settembre, è stato arrestato e rinchiuso nel carcere romano di Regina Coeli Nunzio D'Erme, attivista dei movimenti sociali di Roma, ai domiciliari è finito un altro attivista del centro sociale “Spartaco” e un altro ancora è stato denunciato a piede libero.

Le accuse ai diversi attivisti di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, si riferiscono al mese di maggio quando in un convegno organizzato dal municipio di quartiere (Cinecittà) contro l'omofobia, gli attivisti lì presenti respinsero l'intrusione dei militanti clerico-fascisti di “Militia Christi”giunti per interrompere il convegno e che avevano già preannunciato via web le loro intenzioni bellicose. E' in questo frangente che si è avuto il contatto con le forze dell'ordine lì presenti, ovviamente chiamate a questo punto a difendere più i militanti clerico-fascisti e la loro opera di provocazione che il convegno stesso.

Nulla di nuovo sotto il sole, si potrebbe dire ma non è esattamente così !

L'arresto di Nunzio D'Erme si carica di ulteriori significati se attentamente valutato, aldilà delle formali motivazioni giuridiche, nel merito delle sostanziali motivazioni “politiche” che lo sorreggono, e se inquadrato nel clima più generale delle scelte economiche e politiche che la borghesia si appresta a varare di chiaro segno antiproletario e che approfondiscono quell'attacco alle condizioni di vita di vasti strati popolari, nonché di un conseguente uso del mezzo repressivo contro i vari movimenti di lotta che dalla crisi possono sorgere.

Nunzio D'Erme è un attivista dei movimenti sociali che in più di 30 anni di attività è intervenuto su tutti i fronti di lotta che di volta in volta si sono aperti, conquistandosi il ruolo di compagno riconosciuto e apprezzato, nonché di punto di riferimento di molti proletari.

Ebbene è proprio questo suo ruolo e funzione, messo in rapporto alla necessità di contenere i movimenti di lotta che ci sono, indipendentemente dal livello che esprimono, che viene posto al centro delle motivazioni del suo ordine di arresto. Una motivazione squisitamente politica in cui i fatti contestati né sono una scusante e una pura cornice formale.

L'arresto di Nunzio D'Erme segue quello di Paolo Di Vetta e Luca Fagiano del movimento della casa. Si potrebbe dire che accanto alla solita azione repressiva a pioggia i “nostri” apparati hanno fatto propria la logica dell' “eliminazione selettiva” sperimentata nei teatri di guerra imperialista a bassa intensità. Il tutto accompagnato da una costante azione mirata e dosata di pressione, accerchiamento e logoramento progressivi sui movimenti di lotta in genere, che lì dove non fosse sufficiente si avvale anche dell'uso di squadracce mafiose e parafasciste al soldo dei padroni come è successo con le aggressioni a svariati delegati del SICOBAS.

Dicevamo che tutto ciò si inscrive in un contesto in cui la classe dirigente della borghesia ha deciso di portare l'ulteriore affondo contro il proletariato, in una situazione di crisi figlia stessa delle logiche del capitale e che richiede su tutti i piani un maggior livello di subordinazione del proletariato alle ricette borghesi. Una situazione in cui i margini di mediazione si sono estremamente ridotti e la borghesia cosciente per prima di questo dato, opera in senso preventivo rispetto ad una possibile risposta proletaria. Questo il dato di cui prendere atto.

Molte e profonde sono le differenze che ci distinguono da Nunzio D'Erme, ma la sua stessa vicenda assume dei caratteri su cui ragionare validi per tutti nel momento in cui ci si pone sul terreno della lotta di classe pur da diverse prospettive.

Come comunisti internazionalisti, che lavorano per l'organizzazione di classe sul terreno del programma rivoluzionario e per la costruzione dell'avanguardia comunista in Partito, non possiamo che esprimere la nostra solidarietà a tutti i compagni che subiscono la repressione borghese.

Ma la iniziative di solidarietà non basta. Se è in questi episodi che lo stato mostra ancora di più il proprio volto ed ancora più chiaramente quanto questo sistema si regga sullo sfruttamento… allora è in questi momenti che bisogna porre al centro la necessità di agire politicamente per la trasformazione comunista della società, abbandonando le varie illusioni riformiste.

Venerdì, September 26, 2014