Il TTIP è figlio della crisi del capitalismo

Il TTIP è un tassello di un processo molto più ampio e profondo che vede come momenti fondamentali:

  • l'inasprirsi delle tensioni imperialiste
  • l'aggressione costante alle condizioni di vita e di lavoro della classe lavoratrice
  • la devastazione dell'ambiente

La ricerca del massimo profitto è l'unica risposta che il capitalismo sa dare alla sua stessa crisi economica. Il TTIP è un trattato che sancisce condizioni sempre più sfavorevoli per la classe lavoratrice mentre il Sistema la trascina ogni giorno di più verso il baratro della barbarie e della guerra generalizzata.

Il Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti, in breve:

  • sancisce un'area di libero commercio tra USA ed UE attraverso l'abbattimento dei dazi e delle dogane. Nei fatti l'area NATO – per ora unita prevalentemente dall'alleanza militare - rafforza il suo peso imperialista mondiale incrementando il proprio peso economico, si tratta di un area geo-politica di 820 milioni di persone che produce il 45% del PIL mondiale;
  • crea un meccanismo di protezione degli investimenti (ISDS) che avrà il ruolo di subordinare le normative nazionali alle esigenze del profitto dei grandi investitori internazionali. Questi potranno citare in giudizio i singoli stati laddove ritenessero la legislazione di questi lesiva dei loro interessi economici passati, presenti e futuri;
  • vara il Regulatory Cooperation Council, che dovrà valutare ogni aspetto commerciale, dei contratti di lavoro, degli standard di sicurezza locali al fine di uniformarli, al ribasso.

Tutti i settori di produzione e consumo come cibo, farmaci, energia, chimica, ma anche scuola, sanità, acqua, previdenza e pensioni, vengono esposti a ulteriori privatizzazioni, alla acquisizione da parte di imprese e gruppi economico-finanziari. I contratti di lavoro, le misure di salvaguardia o protezione sociale o ambientale verranno ulteriormente ridotti. Il punto è che non c'è nulla di nuovo! In assenza di lotta da parte della classe lavoratrice e di un organizzazione rivoluzionaria tutto ciò avviene comunque, TTIP o meno. Chi si indigna in nome della “democrazia violata” nasconde, magari in buona fede, il fatto che il capitalismo è questo e dalla crisi non si uscirà abrogando questa o quella legge, bensì scegliendo la via della lotta anticapitalista.

A chi oggi si oppone al TTIP sfugge che il trattato non è la causa, ma la conseguenza della crisi del Sistema, di anni di sconfitte dei lavoratori e, non ultima, della perdita del senso di un'alternativa rivoluzionaria e socialista al capitalismo e alla sua crisi.

La crisi si supera superando il capitalismo, dando forza e sostanza pratica al progetto rivoluzionario: superare la gestione privata dei mezzi di produzione; porre fine al sistema economico attuale - basato sulla logica del profitto; superare la divisione in classi sociali; organizzare la produzione di beni e servizi in funzione del soddisfacimento dei bisogni umani ed in armonia con la natura; abolire le frontiere.

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Domenica, May 29, 2016

Comments

Si dice che le clausole del trattato siano segrete... ma evidentemente qualcosa è trapelato, no?

Si, una parte sono state desecretate da poco, mentre il resto si conosce a grandi linee.