Solidarietà di classe al lavoratore licenziato dalla cooperativa Ati

Il Partito Comunista Internazionalista esprime massima solidarietà al lavoratore licenziato che lavorava presso ATI, cooperativa in appalto del servizio d’igiene ambientali operante in alcuni comuni della Toscana, “colpevole” d'aver denunciato, in qualità di sindacalista, l’assenza dei dispositivi di protezione individuali ed il mancato rispetto delle Disposizioni nazionali per la regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, costantemente e colpevolmente disattese da tantissime aziende del settore.

È evidente che un simile atto si inscrive nel clima di intimidazione che la borghesia esercita verso chiunque cerchi di rialzare minimamente la testa, anche solo per far rispettare un minimo di richieste per la tutela dei lavoratori in materia di contenimento e protezione contro la pandemia in corso, intimidire ed impaurire tutti gli altri con il ricatto della perdita del posto di lavoro.

Profitti dei padroni e vita dei lavoratori non possono che essere interessi diversi e antagonisti!

La nostra solidarietà di classe va dunque a questo lavoratore in lotta.

Allo stesso tempo, non possiamo non sottolineare, una volta di più, come la strada del sindacalismo, anche di quello che vuole essere più radicale, sia una strada che non porta da nessuna parte, questa crisi non è solo sanitaria ma soprattutto è del sistema capitalistico, e la crisi è tale per cui a classe dominante fa un uso sociale (politico, ideologico, militare) dell'epidemia.

Ciò non significa affatto che la classe non debba lottare per i bisogni immediati: al contrario, la lotta deve scavalcare i riti del sindacalismo, elemento necessario -- benché non sufficiente -- per cominciare a porsi nella prospettiva del superamento di questa società fondata sullo sfruttamento, una prospettiva che solo il partito rivoluzionario può indicare.

Rilanciamo l'esigenza che il programma della conquista rivoluzionaria del comunismo torni a circolare nella classe, che si rafforzi il lavoro di costruzione del partito, unici strumenti reali per contrastare, una volta per tutte, la violenza padronale e rottamare il sistema capitalista.

I lavoratori non sono carne da macello!

Il virus è il capitalismo!

Martedì, April 14, 2020