Nessun sacrificio per rimpinguare le casse dello Stato! Lottiamo per difenderci, non per salvare l'economia nazionale!

Pubblichiamo di seguito il volantino che distribuiremo nei prossimi giorni, in particolare il 10 e il 18 settembre.

Secondo Macron, Bayrou e soci, non abbiamo più i mezzi per avere una pensione dignitosa e il tempo per godercela, né per ricevere cure mediche adeguate, né per avere un'istruzione di qualità, e ancor meno per ricevere l'indennità di disoccupazione...

Mentre le nostre condizioni di vita e di lavoro peggiorano da anni, mentre non abbiamo alcun controllo sulle decisioni politiche ed economiche, tocca a noi pagare, pagare il LORO debito. Pretendono che lavoriamo di più per una paga inferiore, meno assistenza sanitaria..., meno tempo per vivere in maniera dignitosa, semplicemente.

Le dimissioni di Bayrou non significano affatto che l'austerità promessa venga messa in discussione.

Dall'annuncio del voto di fiducia, i contendenti alla sua successione si sono scontrati, gareggiando in demagogia e moltiplicando le promesse, ognuno annunciando la propria soluzione al debito pubblico. L'estrema destra, non a caso, sta prendendo di mira gli immigrati, l'eterno capro espiatorio per deviare la rabbia del proletariato, l'Unione Europea, il suo solito cliché, e i "beneficiari dell'assistenza sociale". In altre parole, promettono guerra ai più vulnerabili, agli immigrati, ai più poveri...

La sinistra (radicale e morbida, la cui unica vera particolarità è la veemenza delle parole) ripropone, per l'ennesima volta – viene da chiedersi perché non l'abbia fatto quando era al potere (1) – di far pagare i ricchi (Tassare i ricchi! Tassare i ricchi!)

Tutti vogliono farci credere che basti sostituire i leader alla guida dello Stato e poi, promettono, metteranno lo Stato e il capitale al servizio del popolo. Nonostante decenni di governi di ogni orientamento politico in tutto il mondo dimostrino il contrario, l'inganno funziona ancora.

La funzione essenziale dello Stato è garantire la riproduzione del capitale, indipendentemente dal governo di turno. Non è uno strumento che può essere utilizzato in un modo o nell'altro. È fondamentalmente legato al capitale, le cui leggi sono imposte a tutti. Non sono gli uomini a dirigere il capitale, ma viceversa!

Per affrontare la crisi strutturale del capitalismo, le borghesie di tutto il mondo si sforzano di ripristinare la redditività del capitale intensificando il lavoro e riducendo la spesa sociale. Stanno impegnandosi in una concorrenza sempre più agguerrita. Cercano di impossessarsi di risorse strategiche e di una quota del plusvalore altrui, minacciando il mondo con un conflitto generalizzato. E si stanno preparando: stanno aumentando i bilanci militari, aprendo nuove fabbriche per produrre più armi e munizioni e conducendo campagne di reclutamento per l'esercito. In Francia, il governo ha persino chiesto agli ospedali di prepararsi ad accogliere le vittime in caso di conflitto (2) . A tempo debito, svilupperanno le ideologie necessarie per costringerci a schierarci in un campo o nell'altro: la difesa della democrazia, dei più deboli, degli attaccati contro l'aggressore. L'unico attaccato nei conflitti imperialisti, e tutti i conflitti lo sono in questa fase del capitalismo, è il proletariato.

Per difenderci, non possiamo fare affidamento sui sindacati e sui partiti istituzionali, che hanno ampiamente dimostrato nel corso degli anni di essere docili alleati del capitale. Dobbiamo porre fine agli scioperi sparsi, alle giornate di azione e alle manifestazioni di piazza, al pacifismo e al legalismo. Dobbiamo riconnetterci con i nostri metodi di classe. Dobbiamo organizzarci autonomamente in assemblee o comitati, ampliare e generalizzare la lotta. Non c'è altra via, nessuna scorciatoia per impedire la ricaduta nella barbarie che il capitalismo ci promette.

La borghesia si prepara alla guerra, prepariamoci alla rivoluzione!

Groupe Révolutionnaire Internationaliste – GRI

9 settembre 2025

Note:

(1) Contrariamente a questi mistificatori, noi non lottiamo per ridurre il divario tra ricchi e poveri, per umanizzare il capitale, ma per una società senza lavoro salariato, senza classi e senza Stato.

(2) Vedi a questo proposito l’articolo “La sanità requisisce gli ospedali per la guerra in Europa” pubblicato sul Canard enchaîné del 27 agosto 2025.

Giovedì, September 11, 2025